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Martinucci per il Rwanda

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L’Associazione di volontariato internazionale Amahoro Onlus (con sede legale a Ruffano e sede operativa presso il Centro Caritas di Tricase) e l’Ufficio Missionario della Diocesi di Ugento-Santa Maria di Leuca, ringraziano la Martinucci Srl di Specchia per la generosità e lo spirito di sostegno alla formazione di ragazzi in Rwanda.


La Martinucci ha contributo con trentamila euro per la realizzazione di un dormitorio (foto grande in alto), che ospiterà circa 200 ragazzi della Scuola Parrocchiale Inguscio Cherubino Gabriele“, che la Diocesi di Ugento-S. Maria di Leuca sta realizzando in Rwanda, nella comunità di Karenge.


La scuola materna, primaria e secondaria è stata costruita nelle campagne per dare anche alle famiglie più povere la possibilità di mandare i propri figli a studiare in una scuola di eccellenza, certi che la formazione possa sollevare e far uscire dalla povertà molte famiglie. La scuola, infatti è diventata nel Paese africano un punto di riferimento nell’ambito dell’istruzione, ospita circa 500 ragazzi, garantendo loro l’istruzione, un piatto caldo e un alloggio per gli alunni della scuola secondaria.


Beneficiari diretti del progetto sono i bambini della fascia di età tra i 3 e gli 8 anni età, ma indirettamente ne beneficerà tutta la popolazione coinvolta, che conta oltre 20mila abitanti, una cifra questa destinata ad una rapida crescita dovuta ad un indice di fertilità molto elevato (5,4 figli per donna in età compresa tra i 15 e i 49 anni) e all’entrata precoce dei giovani nella vita familiare attiva.


La maggior parte della popolazione è formata da giovani, orfani, vedove e poveri.


Oltre alla costruzione del nuovo dormitorio, Amahoro si è impegnata ad installare una mensa con cucina industriale, un sistema di depurazione dell’acqua e l’acquisto di generi alimentari per garantire un pasto giornaliero ai 500 allievi.





“Amahoro Onlus”, l’Associazione di Volontariato Internazionale (Amahoro in rwandese significa “pace”) collabora con l’Ufficio Missionario Diocesano, e da qualche mese con Caritas in maniera concreta e proficua, condividendone i principi dell’etica cristiana e della dottrina sociale della Chiesa, inoltre è iscritta a FOCSIV.  Il legame con il Rwanda si rafforza durante il primo viaggio di missione dei due amici Antonio Marra e Cherubino Inguscio nell’anno 2004 con “Amahoro Onlus” e l’Ufficio Missionario della Diocesi di Ugento – Santa Maria di Leuca. Colpiti dalle numerose problematiche degli abitanti dei villaggi, è nata la voglia di dare una mano concreta ai più bisognosi. Testimoniando l’esperienza rwandese a parenti e amici in Italia, Antonio e Cherubino assieme agli altri membri dell’Associazione Amahoro, hanno contribuito alla realizzazione di diversi progetti in Rwanda.


Sebbene l’idea di costruire una scuola fosse già da tempo posta in cantiere, il progetto è venuto a concretizzarsi solo dopo la morte di Cherubino nel 2012. Infatti, essendo l’istruzione alla base dello sviluppo di una società, l’assicurare una formazione scolastica a più bambini è essenziale per il   futuro non solo loro ma di tutto il paese, essendo per altro un diritto fondamentale dell’essere umano, obiettivo anche dell’Agenda 2030. Amahoro si è sentita investita ed incoraggiata dal numero elevato dei benefattori, la scuola è stata inaugurata ufficialmente nel 2015, intitolata a Cherubino come atto di riconoscenza e gratitudine per il suo forte legame con il Rwanda ed inoltre un simbolo della sua attenzione all’altro che ha sempre caratterizzato Cherubino come uomo e come medico.


La scuola è proprietà della parrocchia S. Stanislao di Karenge, diocesi di Kigali, presso la scuola lavorano: quattro cuochi, due collaboratori scolastici, personale amministrativo, una bibliotecaria, quindici insegnanti, un dirigente e un rettore. Pur essendo riconosciuta dal governo ruandese a tutti gli effetti, la scuola non riceve contributi statali viene sostenuta dalle rette degli alunni e le donazioni dei benefattori. Oggi la scuola dell’infanzia comprende due classi e la scuola primaria 6 classi (secondo il sistema scolastico ruandese) suddivise in due sezioni per un totale di circa 465 allievi. Nella scuola gli insegnanti garantiscono un alto livello di istruzione ed un orientamento cristiano che non significa esclusione di quelli che non sono cristiani. Un altro aspetto che viene curato è il contenimento del numero degli alunni per ogni classe per dare agli insegnanti la possibilità di seguire maggiormente gli alunni, grazie a ciò   gli insegnanti hanno potuto notare che molti alunni non avevano la forza di studiare e il tutto dipendeva da una cattiva alimentazione e idratazione. Grazie a questa osservazione si è installato un sistema di depurazione e debatterizzazione dell’acqua con una capacità di 80 litri/minuto, gli alunni hanno avuto a disposizione acqua potabile a scuola e con la possibilità di portarla a casa.


Quest’altro passo importante, cioè la realizzazione del dormitorio, della cucina attrezzata vedi il sostegno di un’azienda del nostro territorio diocesano, cioè di Specchia, la Martinucci Srl, così suddivisa: “Martinucci – Maestri Pasticceri dal 1950” (Azienda di produzione torte e gelati per il mercato Ho.Re.Ca) “Panese” (Prodotti da colazione surgelati) e “Cuore di Mamma” (Pasticceria surgelata e gelateria retail). Martinucci SRL Si sviluppa, su Specchia, su una superficie di 15.000 mq, di cui 5.200 mq coperte, con 1700 mq di celle di stoccaggio (altezza 6 metri);su  Presicce 1 che ha superficie di 26.000 mq, di cui 3500 mq al coperto e 600 mq (altezza 6 metri) di celle di stoccaggio e, tra qualche mese, anche a su Presicce 2, una struttura industriale di 34000 mq in corso di ultimazione, con superficie coperta 8400 mq, con 1.200 mq di celle di stoccaggio (altezza 10 metri). L’azienda esporta i suoi prodotti in oltre trenta Paesi nel mondo, con un tasso di export che supera il 30% del prodotto.






 


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«Settore olivicolo-oleario sotto attacco»

CIA Puglia e Italia Olivicola incontrano il sottosegretario La Pietra: richiesta di azioni di controllo per tutelare produttori e consumatori dalle speculazioni in atto. Inizio della campagna olivicola segnato dal rischio rappresentato da prezzi anomali e azioni illegali

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La Puglia olivicola sotto l’attacco di speculazioni, olio contraffatto e spacciato per extravergine, prezzi anomali: l’inizio della campagna olivicola, nella regione leader per quantità e qualità prodotta, è fortemente esposto ai rischi che derivano dalla concorrenza sleale e da un anomalo abbassamento dei prezzi dovuto a manovre speculative.

Allarme lanciato da Italia Olivicola e CIA Agricoltori Italiani di Puglia.

Il presidente di Italia Olivicola e di Cia Puglia Gennaro Sicolo e Francesco Losito di CIA Bat hanno incontrato a Roma Patrizio Giacomo La Pietra, sottosegretario all’Agricoltura (foto in alto).

«Nel corso dell’incontro», ha spiegato Sicolo, «abbiamo manifestato al sottosegretario le crescenti preoccupazioni del settore olivicolo-oleario rispetto ai rischi che il mercato dell’olio sia condizionato artatamente e in modo illegale. Abbiamo chiesto un deciso intervento del Governo per rafforzare le azioni di controllo e contrasto contro fenomeni speculativi e criminali che minacciano di alterare il mercato con gravi conseguenze sui nostri produttori e rischi elevati per la salute dei consumatori».

 

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Siglato il patto Tricase-Tiro: la visita della delegazione libanese 

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La visita in Salento della delegazione della città di Tiro (Libano), guidata dal sindaco Hassan Dbouk e dal referente per i rapporti con l’Italia Ali Dbouk, si è conclusa con la sottoscrizione del Patto d’Amicizia tra le città di Tricase e Tiro, un documento che riconosce e consolida un rapporto di cooperazione e solidarietà costruito in quasi vent’anni di dialogo tra le due comunità mediterranee.

La firma, avvenuta venerdì 7 novembre nell’Aula Consiliare di Palazzo Gallone, ha rappresentato il momento più significativo di una settimana di incontri e attività istituzionali.
Alla cerimonia erano presenti, oltre ai rappresentanti delle due amministrazioni, anche le bambine e i bambini della scuola primaria de Comprensivo “Giovanni Pascoli”, che con le loro domande e riflessioni hanno dato voce alle nuove generazioni.


Come ha ricordato il sindaco di Tricase Antonio De Donno, il Patto d’Amicizia “non è solo un atto formale, ma il segno concreto di un percorso di conoscenza e cooperazione che appartiene ormai alla storia delle nostre comunità”.

Nel corso della mattinata, la delegazione libanese e l’amministrazione comunale, accompagnate dai giovani studenti, hanno preso parte al gesto simbolico della piantumazione, nel parco dell’ex ACAIT, di un giovane Cedro del Libano, emblema nazionale libanese e segno vivo di un’amicizia destinata a crescere e radicarsi nel tempo. 

“Più che un ponte, questo Patto è un tassello della grande nazione mediterranea fatta di popoli che si affacciano sullo stesso mare e che dalla notte dei tempi dialogano e condividono valori comuni” – si è sottolineato durante la cerimonia.

La visita del sindaco di Tiro in Salento si inserisce nel progetto di cooperazione “Tricase e Tiro. Partenariato mediterraneo per lo sviluppo sostenibile”, promosso dal Comune di Tricase in collaborazione con la Municipalità di Tiro, l’Associazione Magna Grecia Mare e Armadilla scs, sostenuto dalla Regione Puglia nell’ambito della Legge 20/2003 sulla cooperazione internazionale.

Tra le tappe della settimana, mercoledì 5, l’incontro presso il CIHEAM Bari, che la municipalità di Tiro ha imparato a conoscere negli anni grazie all’attuazione di percorsi legati allo sviluppo sostenibile delle comunità costiere ed alla cooperazione nel Mediterraneo.

Giovedì 6 la visita a San Cesario di Lecce, da dove è germogliato un altro importante tassello di questa storia di cooperazione internazionale e scambi di buone pratiche tra Italia e Libano. Il presidente dell’ApsTempoPresente, Salvatore Capone, ne ha parlato così: “La relazione e lo scambio tra il Salento e il Libano ha alle spalle una storia significativa, grazie ai progetti di partenariato e alle sinergie create nel tempo da realtà come il CIHEAM Bari, l’Associazione Magna Grecia Mare, il CTM_Cooperazione nei Territori del Mondo; le collaborazioni di scambio, ricerca e formazione con l’Università del Salento; il recente progetto promosso dalla nostra associazione “Caseificio inclusivo in Libano. Ecco perché per tutti noi assume una valenza particolare la presenza del Sindaco di Tiro Hassan Dbouk nel Salento in questi giorni. Un momento di grande valore, che rafforza un percorso di scambi, cooperazione e buone pratiche nato nel segno della fratellanza mediterranea”.

Qui a San Cesario, alla presenza del sindaco Giuseppe Distante, della comunità scolastica e dei rappresentanti di TempoPresente aps, è stato piantato un altro Cedro del Libano nel giardino della scuola media di via Cerundolo, a testimonianza dei valori di amicizia, dialogo e pace tra i popoli. 

La giornata di venerdì, dopo la firma del Patto a Tricase, si è conclusa invece con un incontro pubblico nel Comune di Martignano, insieme al primo cittadino Luigi Sergio, presenti i sindaci di Tricase e Tiro, il presidente di CTM Alberto Piccinni ed i rappresentanti delle associazioni partner. Un dialogo corale dedicato al futuro della cooperazione tra le due sponde del Mediterraneo e alle prospettive di collaborazione tra le comunità locali.

“La cooperazione – ha dichiarato il sindaco di Tiro – è una grande responsabilità che ci auguriamo di trasmettere alla nostra gente ed a chi verrà dopo di noi”.

Il valore della visita e della sottoscrizione del Patto si palesa anche nelle parole del sindaco di Tricase Antonio De Donno, che a commiato della delegazione ha aggiunto: “E’ stato un momento tanto importante quanto naturale, perché suggella un lavoro condiviso e un legame che ha saputo resistere nel tempo, fondandosi su valori di pace, solidarietà e sviluppo sostenibile. Il futuro ci dirà se questo seme che è stato piantato saprà essere da esempio per l’intero Mediterraneo”.

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Collepasso commemora l’Appuntato Scelto Manuele Braj

Giornata del Ricordo dei Caduti nelle missioni internazionali per la pace. L’App.Sc. Braj perse la vita il 25 giugno 2012 in Afghanistan, a seguito della devastante deflagrazione provocata dall’impatto di un razzo esploso da una cellula terroristica contro la garitta di osservazione in cui prestava servizio, insieme ad altri militari italiani

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Si è tenuta, presso il cimitero comunale di Collepasso, la cerimonia commemorativa in occasione della 17ª Giornata del Ricordo dei Caduti militari e civili nelle missioni internazionali per la pace, dedicata alla memoria dell’Appuntato Scelto Manuele Braj, insignito della Croce d’Onore alle vittime di atti di terrorismo o di atti ostili impegnate in operazioni militari e civili all’estero.

L’App.Sc. Braj perse la vita il 25 giugno 2012 in Afghanistan, a seguito della devastante deflagrazione provocata dall’impatto di un razzo esploso da una cellula terroristica contro la garitta di osservazione in cui prestava servizio, insieme ad altri militari italiani. Il suo sacrificio resta una testimonianza di coraggio, dedizione e profondo senso del dovere.

La cerimonia, sobria ma intensa, ha previsto la deposizione di un cuscino di fiori presso il luogo di tumulazione del militare, seguita da un momento di raccoglimento e di preghiera. Hanno preso parte i familiari del decorato, le Associazioni Nazionali Carabinieri dei comuni limitrofi, rappresentanti delle associazioni sindacali militari, nonché uno schieramento di rappresentanza di militari della Compagnia Carabinieri di Casarano.

Nel corso della commemorazione sono stati pronunciati interventi di ricordo e di conforto da parte del vicesindaco di Collepasso, in rappresentanza dell’amministrazione comunale e del Comandante Provinciale dei Carabinieri di Lecce, Colonnello Andrea Siazzu, che hanno rinnovato il sentimento di vicinanza e gratitudine dell’intera comunità nei confronti della famiglia Braj e di tutti coloro che, con sacrificio e onore, servono la pace e la sicurezza internazionale.

Con questa celebrazione, Collepasso ha voluto ancora una volta riaffermare il proprio impegno nella memoria e nel riconoscimento del valore di chi ha donato la vita per un ideale di pace e libertà.

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