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Attualità

Piscina di Specchia: la verità di Antonio Lia

Così l’ex Sindaco: “Colpa dei tecnici comunali. Hanno ostacolato il progetto, facendo in modo che non fosse completato: il Comune avrebbe dovuto chiedere loro i danni, invece non è mai accaduto”

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Resta al centro dell’attenzione la piscina abbandonata di Specchia, una struttura coperta per la quale sono stati spesi negli anni un milione e 550mila euro, salvo poi lasciarla abbandonata. Restano disponibili 710mila euro per il completamento ma secondo i progettisti ne occorrerebbero addirittura altri due. L’anno scorso l’Amministrazione ha emanato un bando di gara per individuare un partner privato che si accollasse il completamento e prendesse in gestione la struttura per 30 anni: il bando è andato deserto.


piscinaDopo l’articolo da noi pubblicato (numero 22 del 1° novembre scorso, “Specchia: la piscina che fa acqua”) sulla vicenda è voluto intervenire Antonio Lia, colui che ha dato il “la” alla realizzazione della piscina. Così ripercorre la vicenda: “Presentammo il progetto in attesa di una legge regionale per la realizzazione di impianti sportivi. Nel 1992, finalmente, la Regione approvò la Legge e così arrivarono due tranche: prima 320 e poi 346 milioni delle vecchie lire, soldi disponibili in Comune dai primi mesi del 1993. Ma a giugno mi dimisi, senza poter utilizzare quei soldi. Nel frattempo, però, avevo individuato il posto e parlato con i proprietari per la cessione del terreno. In quell’anno venne eletto sindaco Giuseppe Ricchiuto, restato in carica per due anni, senza, però, fare nulla per la piscina. Nel 1995 venne eletto Aurelio Pizza ed anche in questo caso non successe nulla. Nel 1999 venni rieletto Sindaco e avviai immediatamente la procedura di appalto, acquistai il terreno con accordo bonario e partimmo col primo lotto di lavori, seguito a ruota dal secondo e dal terzo. Il 12 novembre del 2007 scadeva la concessione dei lavori del quarto lotto: era urgente appaltare il quinto ed ultimo lotto funzionale. Sollecitai l’Ufficio Tecnico ad espletare la gara di appalto e feci richiesta di un milione e 30 mila euro al credito sportivo, soldi dati alla Regione che a sua volta li girò a noi a credito agevolato. Altri 450mila euro ce li ha invece dati la Provincia, senza oneri. A carico di Specchia, quindi, resta solo il milione e trenta mila euro peraltro concesso a tasso agevolato“.


Il progetto, senza una spiegazione plausibile”, prosegue tutto d’un fiato l’ex Sindaco, “si è bloccato sul tavolo del’Ufficio Tecnico nonostante i soldi pronti per essere spesi. E nonostante i miei continui richiami ufficiali da Sindaco e le proteste da semplice cittadino dopo le dimissioni del 2008. Eppure l’ostacolo dell’Ufficio Tecnico non è mai stato rimosso…”.


E questo insieme ad altri attriti con l’Ufficio Tecnico fu uno dei motivi che indusse Lia a lasciare nel 2008. “Dopo le mie seconde dimissioni ci sono stati prima il Commissario, poi il sindaco Antonio Biasco ed infine Rocco Pagliara…”. Questo giusto per mettere i puntini sulle “i” e non sentirsi addebitare le colpe di quella che invece di una piscina oggi è la più classica delle cattedrali nel deserto: “Mi meraviglio di come un progetto costato un milione e passa di euro necessiti di altri due milioni solo per il quinto lotto! E poi: perché hanno ritardato cinque anni in modo così vergognoso? Con quei soldi, a suo tempo, avrebbero completato l’opera”. Lia si difende con le unghia: “Dal 1993, dei 21 anni in questione, negli 8 in cui io sono stato Sindaco ho completato quattro lotti, negli altri 12 tutto è restato fermo”. Lia ha qualcosa da dire anche all’attuale sindaco, Rocco Pagliara: “Ha lanciato il project financing. Il campione olimpico Massimo Rosolino, per conto di un’azienda campana, si è detto disponibile e confidava di realizzare a Specchia un centro didattico di nuoto. Ma non se n’è fatto nulla…”. E va su tutte le furie quando gli ricordiamo la proposta di Pagliara di trasformare la struttura in un palaghiaccio: “Ma mi faccia il piacere! Ed anche l’idea del teatro… Non è possibile, i soldi vengono dal credito sportivo!”.

Lia insiste sulla responsabilità dei tecnici comunali: “Hanno ostacolato il progetto per tanto tempo facendolo arenare: il Comune avrebbe dovuto chiedere loro i danni, invece tutti si son guardati bene dall’agire”.


Cosa farebbe Lia se ne avesse la possibilità? “Completerei la piscina con i soldi che ci sono ancora a disposizione, magari con riscaldamento integrato e fotovoltaico”. E i due milioni di euro che dicono siano necessari? “Un’esagerazione. A mio avviso i 700 milioni basterebbero per completare il quinto lotto”.

Giuseppe Cerfeda


Attualità

Giuggianello, ritrovate sepolture medievali

A Monte San Giovanni, sull’antica collina, “teatro” delle imprese di Ercole contro i Giganti Leuterni, emerse due delle sepolture di epoca medievale poste in prossimità dell’ingresso del piccolo monumento ipogeico

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L’antica collina, che secondo alcune fonti letterarie antiche fu sede delle imprese di Ercole contro i Giganti Leuterni, svela un altro tesoro archeologico, testimoniando la ricchezza della storia del territorio di Giuggianello, dalla preistoria all’età moderna.

Nel corso dei lavori di restauro e valorizzazione della chiesa rupestre di San Giovanni, nell’ambito del progetto “Chiese rupestri“, finanziato dalla Regione Puglia, sono emerse due delle sepolture di epoca medievale poste in prossimità dell’ingresso del piccolo monumento ipogeico, proprietà del Centro di Cultura Sociale e Ricerche di Giuggianello.

L’intervento, diretto dalla Soprintendenza (SABAP) di Brindisi e Lecce, ha messo in evidenza due tombe scavate nella roccia, contenenti i resti scheletrici di tre individui.

La prima sepoltura, occupata da un inumato di età compresa tra i 16 e i 20 anni, conteneva un unico oggetto di corredo, una tazza in ceramica, oltre ad alcune piccole vertebre di pesce, sparse tra il torace e il bacino.

Lo scavo della seconda tomba, invece, ha messo in luce un inumato di età adulta in posizione supina, associato alle ossa disarticolati di un altro scheletro, un individuo giovane, i cui resti furono accantonati, insieme ai frammenti di una brocca acroma, forse nel momento in cui occorreva dare spazio alla nuova e ultima sepoltura.

La forma della fossa, scavata nel banco di roccia tenera, è riconducibile al tipo antropomorfo e potrebbe ricordare alcuni esempi del XIII-XIV secolo indagati in vari contesti del Salento, tuttavia, per una definizione cronologica più precisa, si attendono ulteriori approfondimenti sui reperti associati e sui resti rinvenuti.

La piccola chiesa rupestre, comunque, è databile tra il X e la seconda metà del XII secolo in base, rispettivamente, al rinvenimento di un follis dell’epoca di Costantino VII (905-959) e dell’imperatrice Zoe (880 ca.-920), recuperato durante i lavori di svuotamento della cavità alla fine degli anni ’80 del secolo scorso, e alle caratteristiche materiali e stilistiche dei pochi lacerti di affresco superstiti al suo interno.

Saranno proprio questi elementi pittorici di epoca bizantina l’oggetto dei prossimi interventi, attraverso azioni mirate di pulizia e restauro delle superfici che daranno nuova vita al repertorio iconografico del monumento.

Senza dubbio, gli ultimi ritrovamenti ampliano i dati in nostro possesso e confermano le tracce individuate nell’area a seguito di indagini non invasive preventivamente condotte a partire dal settembre 2023, restituendo la fisionomia di un luogo di culto medievale dedicato a San Giovanni, cui era associato un non vasto sepolcreto, che saranno un elemento costitutivo per la memoria identitaria della piccola comunità di Giuggianello fino ai nostri giorni.

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Attualità

Lavoro, le opportunità in provincia di Lecce

Report settimanale di Arpal, 522 nuove assunzioni per inizio 2025. In cima il comparto turistico

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Il 2° Report settimanale elaborato dall’Ambito di Lecce racchiude 146 annunci di lavoro distribuiti in tutta la provincia per un totale di 522 nuove assunzioni previste per inizio 2025 in diversi settori.

Il comparto turistico è quello con maggiore opportunità e le aziende sono già all’opera per selezionare il personale per la stagione primaverile ed estiva: 158 posizioni aperte, concentrate prevalentemente lungo la costa ionica e nell’entroterra.

Segue il settore edile, con la richiesta di 73 lavoratori in tutta la provincia, tra cui operai, elettricisti, carpentieri, manovali e idraulici.

Il settore socio-sanitario registra sette annunci per 21 lavoratori, il comparto delle telecomunicazioni con 61 figure da assumere.

Segue il settore amministrativo e informatico con 50 figure ricercate.

Negli altri settori, 52 sono le figure professionali ricercate nel settore pedagogico e 24 nel settore commerciale.

Nel comparto agricoltura e ambiente si ricercano 9 risorse, nel TAC (tessile-abbigliamento-calzaturiero) ci sono 18 opportunità lavorative mentre si ricercano cinque lavoratori nel settore della lavorazione del legno.

Nel settore trasporti e riparazione veicoli si selezionano 11 lavoratori, il settore bellezza e benessere offre una posizione aperta, mentre per l’industria metalmeccanica sono richieste 5 figure.

Diverse opportunità lavorative anche per i beneficiari della Legge 68/99. Sono presenti tre posizioni aperte per persone con disabilità e quattro posizioni per iscritti nelle altre categorie protette.

La sezione tirocini, invece, offre cinque opportunità.

Ricca anche la proposta della rete Eures che contiene numerose opportunità di lavoro e formazione all’estero.

Si ricorda che le offerte, parimenti rivolte ad entrambi i sessi, sono pubblicate quotidianamente sul portale lavoroperte.regione.puglia.it, dal quale ci si può candidare direttamente tramite Spid.

Si consiglia di consultare costantemente la pagina Facebook “Centri Impiego Lecce e Provincia”, il portale Sintesi Lecce e i profili Google di ogni centro per l’impiego.

Gli uffici sono aperti al pubblico dal lunedì al venerdì dalle 8.30 alle 11.30, il martedì anche nel pomeriggio dalle 15 alle 16.30 e il giovedì pomeriggio su appuntamento.

CLICCA QUI PER LEGGERE IL 2° REPORT SETTIMANALE DI ARPAL (AMBITO DI LECCE) NELLA SUA VERSIONE INTEGRALE

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Attualità

I ricercatori di UniSalento tra i migliori al mondo

Sessanta di loro nella World’s Top 2% Scientists 2024 dalla Stanford University

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L’Università del Salento celebra un importante risultato a livello internazionale: ben 60 suoi ricercatori sono stati inclusi nella prestigiosa classifica globale World’s Top 2% Scientists 2024, sviluppata dalla Stanford University. Questa graduatoria, che identifica il 2% dei ricercatori più citati al mondo, rappresenta un riconoscimento di eccellenza per coloro che hanno raggiunto il massimo grado di produttività scientifica a livello globale.

L’elenco, aggiornato ad agosto 2024, si basa sulle informazioni bibliometriche disponibili nel database Scopus e include circa 200.000 studiosi selezionati tra 9 milioni di scienziati a livello mondiale. I criteri di selezione considerano parametri rigorosi e standardizzati, come il numero di citazioni, l’indice h, l’indice hm corretto per la co-paternità, le citazioni relative alle diverse posizioni di firma degli articoli e l’indicatore composito C-Score.

La classifica, realizzata dal team guidato dal Prof. John Ioannidis della Stanford University, in collaborazione con Elsevier e Scopus, copre 22 campi scientifici e 174 sottocampi, offrendo un quadro dettagliato della produttività scientifica a livello globale.

I ricercatori di UniSalento inseriti nella World’s Top 2% Scientists 2024

L’elenco dei 60 ricercatori che hanno ottenuto tale riconoscimento, inclusi alcuni in quiescenza, rappresenta un’importante testimonianza della qualità della ricerca condotta dall’ateneo salentino. In ordine alfabetico:

Aiello Maria Antonietta, Avanzini Giulio, Baglivo Cristina, Beccaria Matteo, Bilò Vittorio, Bucci Cecilia, Cafagna Donato, Calvaruso Giovanni, Cardinale Massimiliano, Cataldo Andrea, Catarinucci Luca, Cavaliere Pasquale, Chu Wenchang, Coluccia Angelo, Congedo Paolo Maria, Corallo Angelo, Cozzoli P. Davide, D’Amico Stefano, De Giorgi Maria Grazia, De Matteis Valeria, De Paolis Lucio Tommaso, Demitri Christian, Dimitri Rossana, Durante Fabrizio, Esposito Corcione Carola, Fascista Alessio, Ferramosca Alessandra, Frampton Paul H., Frigione Mariaenrica, Giangrande Adriana, Gigli Giuseppe, Grassi Giuseppe, Greco Antonio, Guido Gianluigi, Indrio Flavia, Laforgia Domenico, Lay-Ekuakille A., Lionello Piero, Lionetto Francesca, Maffezzoli Alfonso, Malitesta Cosimino, Manente Giovanni, Margherita Alessandro, Mele Giuseppe, Messina Arcangelo, Ndou Valentina, Nicassio Francesco, Perrone M. R., Piscitelli Prisco, Pizzi Simone, Reggiani Lino, Rinaldi Ross, Rossi Sergio, Salvadori Gianfausto, Sannino Alessandro, Scaraggi Michele, Stano Pasquale, Tarricone Luciano, Tornabene Francesco, Visconti Paolo.

Crescita costante

L’Università del Salento registra una crescita costante nel numero di ricercatori inclusi in questa prestigiosa classifica. Questo dato sottolinea il continuo impegno dell’ateneo nel promuovere l’eccellenza scientifica, la collaborazione internazionale e l’innovazione, consolidando il suo ruolo come punto di riferimento per la ricerca di alto livello.

Nella foto in alto il rettore Fabio Pollice

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