News & Salento
Specchia, la sindaca Martinucci lascia
Dopo il “fuggi fuggi generale” da parte della giunta, anche Alessandra Martinucci si dimette e parte il j’accuse

“Gentilissimo Segretario, gentilissimi Consiglieri Comunali”, iniziano così le “ultime volontà” della Martinucci, “con rammarico ma con onesta intellettuale e responsabilita rassegno le mie dimissioni ammettendo una sconfitta, sicuramente personale ma innegabilmente collettiva, di natura sociale prima che politica.
La mia sconfitta personale è quella di non essere riuscita a scardinare un sistema viziato sotto diversi profili, primo tra tutti sotto it profilo umano e delle responsabilità, ma l’incapacità, evidentemente, non è solo la mia ma è certamente di tutti, anche se può far comodo, seppur sia scorretto, in virtù di velleità politiche di qualcuno, attribuire a me la colpa di tutto.
Ho conosciuto un ambiente profondamente insalubre” è l’anamnesi della vita politica di Specchia, “e nonostante credessi che con le mie mani operose avrei potuto ripristinare quegli ingranaggi ossidati cosi da contribuire al cambiamento di un modo di fare politica, purtroppo, questa sfida con me stessa non l’ho vinta.
Ingranaggi macchinosi e bloccati, condizionati dalla sete di rivalse personali e beghe di piccolo calibro.
Una decisione che, probabilmente, avrei dovuto prendere già da tempo ma che oggi, dopo aver letto le parole di disprezzo nei miei confronti dai dimissionari, prendo con più convinzione (sia chiaro, non sono state le sterili e inappropriate cattiverie a farmi riflettere, ma il mio senso di responsabilità e la mia coscienza).
Troppo semplice abbandonare la nave quando affonda, attribuendo, con arroganza, presunzione e supponenza, tutte le colpe a chi resta. Irresponsabile e meschino scendere da quella nave poche ore prima per salvare egoisticamente solo la propria pelle, senza curanza di chi resta: non è questo l’atteggiamento di un amministratore!
E, forse adepta di Rossini incalza: “Vengo accusata in queste lettere di cambiare idea dalla mattina alla sera; riecheggia come un’ossessione questa rivendicazione della coerenza da chi, solo un mese fa, al mio fianco presentava una mozione di fiducia, elogiandomi in ogni modo e con fierezza. Gli stessi consiglieri che oggi rimettono le proprie deleghe, in maniera scadenzata durante la stessa mattinata, come se qualcuno, la sera prima, avesse impartito tale ordine decidendo anche gli orari di invio delle lettere.
Questo è solo un subdolo gioco di strategia: la denigrazione delle persone come arma per poter emergere. Un gioco vecchio, che arriva da lontano, forse unica costante di tanti anni.
Mi dispiace dover soverchiare questo spicciolo protagonismo ma oggi non sono solo io ad essere sconfitta: non si illudano di restare incolpevoli, di “restare a galla” avendo reso capro espiatorio la singola, al solo fine poi, di potersi ricandidare alla prossima tornata fingendo di essere volti freschi e franchi.
Nelle lettere di dimissioni si parla, impropriamente, persino di responsabilità nella scelta di lasciare it proprio lavoro per svolgere il ruolo da amministratore. La responsabilità è altra cosa. La politica e un servizio che non deve MAI essere confuso con un mestiere. Fino a quando non ci libereremo dei politici che considerano la cosa pubblica una professione, il nostro paese non potrà mai andare avanti. La politica non un lavoro e non si fa per ambizione personale!
Tutto questo disastro amministrativo, da cui io non ho la vigliaccheria di tirarmi fuori, parte da più lontano ed io indubbiamente ho le mie responsabilità.
Un anno fa ho sperato, con tutta me stessa, di poter dare il mio contributo a Specchia, ho messo tutto l’entusiasmo e la mia determinazione: volevo essere al servizio dell’intera comunità, mettere a disposizione le mie idee, le mie esperienze e la mia formazione.
Mi ero solo illusa che qualcuno apprezzasse di me le mie conoscenze e le mie capacità.
Ma non servivano le mie idee, non serviva il mio giovane entusiasmo e la mia determinazione. Non serviva la mia testa; serviva solo un nome, forse uno qualsiasi, serviva qualcuno pronto a lanciarsi all’ultimo secondo nel buffo. E purtroppo solo in questo momento ne prendo consapevolezza.
Non ho mai permesso che qualcuno ragionasse per me. Non ho mai dato modo che qualcuno mi inculcasse un’idea, MAI”. Semplici allusioni e certe considerazioni sui politici di ieri e di oggi, inveisce ancora: “Tutto questo, per molti, e stato un problema, anzi il problema del Sindaco Martinucci.
E colgo l’occasione per ribadire per l’ennesima volta che, nonostante tutto, sono sempre stata, dall’inizio alla fine, una persona libera. E se anche ci fossero stati condizionamenti, sia interni che esterni, per me non avrebbero avuto alcun peso. Chi mi ha accusato di essere succube di ragionamenti e voleri altrui, ha riconosciuto it linguaggio delle pressioni probabilmente perchè avvezzo a fame e subirne. Linguaggio, invece, a me totalmente sconosciuto. Conosco la libertà di pensiero e di espressione e non l’avrei barattata per nulla. Sono sempre stata una persona libera. La stessa libertà che oggi mi porta a tirare i remi in barca a testa alta.
La vera sconfitta si e consumata quando ho avuto la consapevolezza che parte del gruppo giovane non era pronto a dare il proprio contributo ma per difendere, ossessivamente, le smanie di qualcun altro. Un’idea del passato e non una visione del futuro, una politica profondamente sbagliata!”
Come recita la storia, ‘muoia Sansone con tutti i Filistei, perchè continua con’: “Una politica che intende il dialogo con qualcuno che abbia una differente idea politica come un torto al proprio gruppo o ancor peggio come “giocare a scacchi” sulla pelle della comunità.
Una politica dove il pranzo con la madre significa escogitare un piano politico distruttivo per qualcun altro.
Una politica dove offendersi, origliare alle porte, registrare e la migliore arma per attaccare e difendersi (da cosa poi?!).
Una politica che voleva calpestare rovinosamente la dignità di tutti i giovani che provano ad impegnarsi per dare it proprio contributo, come se gli anni di “esperienza” fossero l’unica arma per poter amministrare.
Una politica che non concepisce il confronto con la minoranza come un momento costruttivo per l’intera comunità, come se si debba costantemente sentirsi in un ring dove i trofei sono le ferite dell’avversario.
Un modo di fare politica a cui io non ho mai ceduto ed e proprio per questo che Alessandra Martinucci non e mai andata bene.
GRAVE IL COMPORTAMENTO DI CHI LA PROPONE, ANCOR PIU’ GRAVE DI CHI, IN SILENZIO, L’ASSECONDA.
Ho dovuto assistere a tristi e vergognosi momenti anche nella sede istituzionale, urla, offese personali, anche nei miei confronti, di assessori poco rispettosi del mio molo e soprattutto del ruolo che ricoprivano, tentativi costanti di dividere, di creare incomprensioni, spie nascoste dietro le porte per “controllare” le mie riunioni.
Non è mai nata, nella maggioranza, una ispirazione politica unitaria e forte, ma per alcuni solo un’ ossessione di un mondo politico vecchio e superato, oltre a singoli egocentrismi.
Il gruppo, dallo scorso aprile ha iniziato lentamente a sgretolarsi sino a oggi. Oggi mi ritrovo senza un gruppo e senza una maggioranza.
Con dispiacere e rammarico ammetto che una compagine nuova e fresca non e stata capace di dare una svolta a questo paese. Non vi e stata, probabilmente, la volontà e la convinzione di aprire porte e finestre per far entrare aria nuova e fresca e che si potesse opporre al vecchio e allo stantio.
Sono amareggiata, oggi, di dover disattendere quello che la maggior parte della comunità, il 26 maggio 2019, aveva scelto.
Da Sindaco, da madre della comunità, non voglio qui additare alcuno in particolare, attribuendo responsabilità o colpe. Ma ognuno, coscienziosamente, sappi a riconoscere i propri errori.
Io riconosco i miei.
Che il mio, oggi, rappresenti un monito, un motivo di riflessione per il futuro.
Chiediamoci chi sono coloro che veramente hanno agito per il bene del paese e chi per interesse o aspirazione personali, chi perché spinto dalla voglia di cimentarsi e dare iil proprio contributo in un nuovo progetto e chi esclusivamente per veder fallire un progetto se non fosse stato il suo.
Che questo momento sia visto non come una sconfitta di una partita elettorale ma come una sconfitta per il paese. Che possa condizionare positivamente il futuro (politico) di Specchia.
Che possa rappresentare l’apocalisse… “almeno saremmo tutti costretti a ricostruire”. E stato per me un onore rappresentare il mio paese, anche se per poco tempo. E stato un onore interagire con i miei cittadini.
Ringrazio anzitutto la mia comunità, i miei elettori, chi mi ha sostenuto dall’inizio e, allo stesso modo, chi mi ha dato fiducia nel corso dell’esperienza. Ringrazio i tanti, tantissimi, che in questi giorni mi hanno espresso solidarietà e affetto.
Ringrazio quei dipendenti comunali che hanno saputo accogliermi fin dal primo giorno, aiutandomi e sostenendomi.
Ringrazio l’ex Presidente del Consiglio, Giuseppe Annesi, che ha saputo svolgere it suo ruolo nel miglior modo e insieme a lui, il consigliere Araldo Baglivo, gli unici due presenti al mio fianco fino all’ultimo giorno, i soli che hanno creduto che abbandonare non sarebbe stata la strada giusta.
Ringrazio i colleghi capigruppo di minoranza Emanuele Giangreco e Francesco Biasco, persone corrette, leali e trasparenti. Seppur con “bandiere” politiche differenti, hanno sempre cercato con me un confronto costruttivo e rispettoso.
Ci animi ora la volontà di un cambiamento, si, di una rivoluzione!
E chiosa: “Mi auguro che la mia non resti solo una brutta esperienza o un “disastro”, ma che sia davvero esperienza da cui imparare e migliorare nella prossima tornata di elezione.
Lo auguro ai cittadini di Specchia, a me stessa, lo auguro ai figli di tutti.
Questa è solo l’alba della veemenza politica che Specchia conoscerà, che ha avuto inizio con roboanti comizi, j’accuse incrociati, veti, lettere anonime, denunce di presunti intrallazzi e tragicomiche iniziative.
Come ne uscirà la città? Come ne usciranno i politici di lungo corso che rimangono (per ora) con un pugno di mosche in mano? Riusciranno davvero i giovani di Specchia a “fare la rivoluzione” come auspicato dalla Sindaca?
Noi tifiamo per loro. Auguri Specchia
Luigi Zito
Attualità
«Stiamo costruendo il futuro di Matino»
Videointervista con le anticipazioni dell’intervista al sindaco di Matino Giorgio Salvatore Toma in uscita, in versione integrale, sul prossimo numero dell’edizione cartacea de “il Gallo”

di Giuseppe Cerfeda
Dal Premio nazionale ELOGE per la buona governance, ai progetti per il futuro.
Il sindaco di Matino Giorgio Salvatore Toma ospite in redazione.
I finanziamenti del PNRR, i progetti già realizzati, l’attenzione per il centro storico, l’albergo diffuso, il desiderio di restituire alla comunità la Storica Cantina Matinese, il terzo mandato, la preoccupazione per la diffusione della droga nel nostro territorio, tra gli argomenti trattati.
Nel video in basso un’anticipazione dell’intervista che sarà pubblicata integralmente sul prossimo numero dell’edizione cartacea de “il Gallo”, in distribuzione nel fine settimana.
📍 Segui il Gallo
Live News su WhatsApp 👉 clicca qui
News & Salento
Ci pensiamo più ai nostri nonni?
L’età media si è alzata, ma spesso gli anziani restano soli. La nostra modernità liquida, tanto decantata li ha resi avulsi e privati del loro ruolo tradizionale

Segui il Gallo
Live News su WhatsApp: clicca qui
Anche se il 28 luglio è passato da un po’, ci piace soffermarci, in questa occasione, su la “Giornata Mondiale dei Nonni e degli Anziani”.
Una ricorrenza voluta da papa Francesco e istituita per onorare il ruolo dei nonni nella società.
Durante un’udienza in Vaticano, uno dei bambini presenti, ha domandato al Pontefice: «Papa Francesco, chi sono i tuoi Supereroi?».
Il Santo Padre dopo un attimo di esitazione ha risposto: «I miei supereroi sono i nonni!».
Il piccolo è rimasto per un attimo sorpreso, poi ha sorriso e è taciuto. Credo che la maggioranza di noi sia concorde col Pontefice, sul fatto che i nonni, gli anziani siano effettivamente un patrimonio dall’inestimabile valore. Si, dei Supereroi! Non tanto perché incarnano l’uomo nella sua essenza antropologica, quanto perché costituiscono l’autentica sostanza spirituale.
A quel bambino resterà per sempre nella memoria la risposta del Pontefice.
Anche perché, secondo gli esperti dell’infanzia, le capacità migliori a livello mnemonico di un bambino si registrano proprio nella fascia di età compresa fra i 3 e i 7 anni.
Certo è che la globalizzazione ha cambiato parecchio la considerazione sulla figura degli anziani, che nel tempo hanno modificato, mandando in frantumi il modello dei vecchio Nonno cui eravamo abituati.
I tempi cambiano ed anche le persone. Così i nostri nonni.
Gli anziani hanno dovuto omologarsi ad una società frenetica e individualista. Una società che li ha trascurati e relegati ai margini.
Il filosofo Tommaso Campanella sosteneva che la vecchiaia è come una candela che si spegne lentamente, ma le essenze primarie dell’uomo rimangono, sono quelle della sua origine: la potenza, la sapienza, l’amore.
I nonni conservano nella loro natura e nell’esperienza che si portano appresso i valori universali di cui parla il filosofo.
La scienza medica ha allungato l’età anagrafica; la medicina, ora anche con l’Intelligenza Artificiale ha guarito e guarisce molte malattie che nel passato non avrebbero consentito di sopravvivere. Abbiamo i “Chatgpt”, i robot, gli umanoidi che danno manforte e supporto ai medici a livello terapeutico per le malattie della senilità, alleviando la sofferenza e debellando anche alcuni mali che una volta erano ritenuti incurabili.
Ci sono anche i robot di compagnia, da poco tempo testati per allentare la solitudine di cui gli anziani sono spesso succubi. Allo stesso modo, gli umanoidi, robot di ultima generazione, già testati ma non ancora diffusi su grande scala, possono assurgere persino a ruoli sentimentali senza alcun vincolo e con la promessa di portare conforto, sollievo e tenerezza tra i nonni e gli anziani che restano soli.
Chi l’avrebbe mai detto che un giorno si sarebbe arrivati a questo?
Ammettiamolo: c’è da rimanere sgomenti!
La nostra modernità liquida, tanto decantata ha reso l’anziano avulso e privo del suo ruolo tradizionale.
Lo ha relegato, in taluni casi, in luoghi dalla dicitura altisonante, che rasentano il mistico ed il surreale ma che, nella sostanza, sono spesso intrisi d’una tristezza infinita… Gli anziani non cercano giuochi o balli, non vogliono mettersi in mostra, in vetrina con copioni risibili e da macchietta. Piuttosto cercano serenità, l’affetto dei propri cari in modo costante e continuativo.
Il sorriso d’un congiunto è diverso da quello collettivo, è permeato di valore affettivo e amorevole essenza.
I nostri nonni sono i custodi delle fiabe e dei racconti.
In loro dimora la saggezza della vita, che il tempo non può corrodere né vincere.
I nostri nonni, i nostri anziani sono il baluardo della nostra conoscenza perché sono “abitati” dalla storia, retaggio incontestato della nostra identità culturale.
Il loro è un disincanto d’una dimensione magica ed immortale, un toccasana per l’eternità.
Alberto Scalfari
Lecce
Pantaleo Corvino, il maggior artefice del successo della rosa giallorossa

Pur non essendo una delle protagoniste storiche della Serie A, il Lecce è senza dubbio tra le squadre che più sono cresciute negli ultimi anni. Terzo club del Mezzogiorno per numero di campionati disputati, quest’anno la squadra di Gotti è alla sua quarta partecipazione consecutiva in Serie A. Un vero e proprio successo, il cui merito va attribuito principalmente al DS Pantaleo Corvino, che ha ricoperto un ruolo centrale nella ristrutturazione della rosa giallorossa, il cui valore attuale si aggira intorno ai 100 milioni di euro.
La ristrutturazione avviata da Corvino
L’arrivo di Corvino al Lecce risale all’agosto 2020, subito dopo la retrocessione del club in Serie B. Il suo contributo nel processo di ricostruzione della squadra si è rivelato determinante fin dal primo giorno, tanto che i frutti della sua gestione non hanno tardato a manifestarsi. Quando Corvino subentrò a Mauro Meluso, di fatto, il valore della rosa giallorossa ammontava a circa 52 milioni di euro, cifra che al termine del primo anno in Serie A era già raddoppiata, arrivando a toccare i 105 milioni di euro.
Scouting internazionale
A detta degli esperti, le ragioni del successo di Corvino, che in soli 4 anni è riuscito a rafforzare la squadra sia dal punto di vista sportivo che sul piano finanziario, sono da attribuire a un’intensa opera di scouting, unita al ricambio strategico dei giocatori. Questo approccio ha permesso al club di scovare giovani di grande prospettiva, da valorizzare e far crescere all’interno del proprio vivaio, fino a convertirli in veri e propri talenti in grado di generare importanti plusvalenze con la loro cessione. Ma ha anche contribuito a far crescere l’interesse degli appassionati di scommesse calcio, sempre più attenti all’evolversi del mercato giallorosso.
I talenti della stagione in corso
Anche nella stagione in corso, sono tanti i giocatori che portano la sua firma. Uno dei più promettenti è sicuramente Morente, un gioiellino offensivo dalla spiccata intelligenza tattica che, a detta del Betfair blog, potrebbe essere l’innesto giusto per dare dinamicità alla manovra giallorossa.
Tuttavia, il vero fiore all’occhiello del club rimane Patrick Dorgu, giovane terzino classe 2004, ad oggi il più quotato della rosa. La sua scalata ha subito una forte accelerazione durante le prime giornate di campionato, tanto che Corvino ha confermato la sua intenzione di prolungarne il contratto fino alla prossima estate, puntando a una rivalutazione di mercato, che potrebbe generare – ancora una volta – una plusvalenza importante.
Lecce, un club dal futuro promettente
La gestione societaria di Corvino rappresenta un modello di successo, che ha consentito alla squadra salentina di consolidare la propria presenza in Serie A, trasformandosi in una delle realtà più dinamiche del panorama calcistico attuale. Questo approccio lungimirante ha permesso al DS di conquistare il sostegno dei tifosi, che ora assistono alle partite della giallorossa con rinnovato entusiasmo. A testiomoniarlo, ci sono gli straordinari numeri della campagna abbonamenti per la stagione in corso (21.677 iscritti), segno di una profonda fiducia nella squadra e nel progetto sportivo avviato da Corvino.
-
Cronaca3 settimane fa
Arresto sindaci di Ruffano, Maglie e Sanarica: ecco come è andata
-
Corsano3 settimane fa
Corsano: bomba inesplosa, auto e camion incendiati
-
Cronaca3 settimane fa
Don Antonio Coluccia: «Droga welfare criminale. Anche nel Salento»
-
Alessano4 settimane fa
Scontro nel Capo di Leuca: coinvolti in sette
-
Cronaca3 settimane fa
Furti a Tricase, due arresti
-
Casarano3 settimane fa
Muore per un gelato a 16 anni. Ristoratore condannato
-
Andrano3 settimane fa
Truffa dello specchietto: arresto ad Andrano
-
Alessano1 settimana fa
Maglie – Leuca, zoom sul secondo lotto