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Andrano

Randagismo: “Sterilizzazione atto d’amore”

Andrano detta la via: una formata da personale municipale, cittadini animati da senso civico e una associazione di volontariato riconosciuta, per lo sviluppo di un’anagrafe canina, la tutela del benessere animale e la sterilizzazione

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Il rispetto per la vita è una delle grandi conquiste della storia dell’uomo, è un segno di civiltà. Per vita, però, non si intende solo la “nostra”, ma anche quella di tutto ciò che ci circonda. Chi rispetta la vita deve rispettarne ogni forma, anche quella animale; e vale per ognuno di noi, come per le istituzioni, a tutti i livelli, senza dimenticare che chi è crudele con gli animali di solito lo è anche con gli esseri umani. Spesso e volentieri i paesi del Salento diventano un salotto per branchi di cani randagi a causa dei tanti abbandoni e della mancata sterilizzazione. Eppure le leggi ci sono ma, troppo spesso, non vengono applicate. Se la situazione non è degenerata è solo per merito delle associazioni presenti sul territorio e dei tanti volontari che spendono il loro tempo e le loro energie per cercare di tappare le falle lasciate un po’ ovunque da chi di dovere.


Dora Rizzo

Dora Rizzo


È il caso di Dora Rizzo, da anni impegnata instancabilmente a salvare amici a 4 zampe in difficoltà, a cercare e trovare adozioni, grazie ad una fitta rete con altri volontari su tutto il territorio nazionale ed anche all’estero e ad una proficua collaborazione con le associazioni del basso Salento (“Noi come loro” di Tricase, a “Zampa Libera” di Salve, ecc.). “Cerco di fare del mio meglio”, si schernisce, “per aiutare quei poveri animali che nascono per strada oppure abbandonati e di cui nessuno si interessa”.


Dora opera soprattutto nel suo paese, Andrano, e talvolta in quelli vicini, e fino ad oggi si è dovuta confrontare con il disinteresse generale e la sordità delle istituzioni. Dopo tanto buio, però, su Andrano spunta finalmente un raggio di sole: l’amministrazione guidata dal sindaco Mario Accoto, ha abbracciato con lungimiranza le linee guida di un progetto presentato proprio da Dora e da attuare attraverso una rete “formata da personale municipale, cittadini animati da senso civico e volontari di un’Associazione di volontariato animalista riconosciuta, con la quale convenzionarsi, come previsto nel Regolamento comunale. Tra gli obiettivi: il censimento della popolazione canina vagante e un piano di vigilanza sull’anagrafe canina; l’incremento delle iscrizioni dei cani all’anagrafe canina regionale; sterilizzazione, iscrizione e trattamenti sanitari sui cani randagi innocui; attività volte a favorire l’eradicazione del randagismo, l’informazione, la sensibiliz-zazione e l’educazione sanitaria”.


Dopo anni di impegno e sacrificio in solitario, dunque, la volontaria di Andrano può finalmente gioire per la condivisione istituzionale del problema: “L’auspicio è che il progetto possa essere condiviso anche da altri Comuni, almeno da Spongano e Diso”. Una buona notizia, anticipata, se vogliamo, da una storica prima volta per Andrano, quella dello scorso 14 giugno, quando si è tenuta la  prima giornata della microchippatura del paese organizzata dalle Guardie ecozoofile del posto. Come ribadisce Dora Rizzo, però, “l’intervento più urgente da attuare per contenere il fenomeno del randagismo nei nostri paesi, è la sterilizzazione delle cagne randagie. Che partoriscono in media 12-18 cuccioli all’anno, ognuno dei quali, dopo 6 mesi, sarà in grado di riprodursi generando altri 12-18 cuccioli all’anno… Questa la progenie a cui può dare incredibilmente origine una sola femmina nel giro di pochissimo tempo”.


La situazione in molti centri della provincia resta di emergenza perché “tanti Comuni non mettono in atto una seria campagna di sterilizzazione anche per i cani di proprietà, oltre che per i randagi: anche i privati ci mettono del loro, abbandonando intere cucciolate in scatole di cartone agli angoli delle strade e incentivando il randagismo; probabilmente non hanno interesse, forse voglia di fare e sottovalutano il problema”.


randagioDora è convinta che la sterilizzazione dei cani randagi  e la sua incentivazione per i cani di proprietà siano “le uniche strategie in grado di contenere il fenomeno del randagismo”.

Eppure c’è chi lo ritiene un atto cruento…  “È un atto d’amore! Dopo millenni di convivenza e sfruttamento, l’uomo ha reso il cane un animale domestico, non più selvatico equindi non  in grado di provvedere nemmeno al suo fabbisogno alimentare. Hanno un elevato livello di consapevolezza, coscienza, sensibilità e la capacità di sviluppare sentimenti. La sterilizzazione dei randagi evita la nascita di cuccioli destinati spesso a morire di fame e sete o ad essere investiti da un’auto, costretti a frugare nella spazzatura per sopravvivere, condannati ad una vita di stenti, maltrattamenti, pericoli e paure.  Ecco perché l’unica soluzione è la sterilizzazione, che previene anche l’insorgenza di tumori all’utero e alle ovaie, e che  ai Comuni, tra l’altro, non costa nulla; l’unico sforzo che devono fare è quello di individuare le cagne, accalappiarle, portarle al servizio veterinario, farle sterilizzare e rimetterle sul territorio. Tutto a costo zero, il servizio per gli enti comunali è infatti gratuito. Ergo, quando non si fa, è solo mancanza di volontà e sensibilità”.


Sensibilità che sta affiorando dalla nuova amministrazione di Andrano che pare abbia tutta l’intenzione di voler procedere anche verso la salvaguardia dei sacrosanti diritti al benessere psicofisico degli animali, di proprietà e non, finoora calpestati. L’attività di volontariato di Dora Rizzo, in perfetta sintonia con il suo  modo di essere, non è esacerbata da alcuna forma di fondamentalismo o di “estremismo animalista”; le sue rimostranze sono semplici e garbate richieste di civiltà e legalità: “Spero che le cose finalmente cambino. Quello che ho fatto e faccio è pronto soccorso, ne farei volentieri a meno viste la grossa mole di lavoro e la responsabilità che ci sono dietro ogni adozione, sterilizzazione o salvataggio… Se mi imbatto in un cane in difficoltà o una cucciolata abbandonata, il mio senso civico ed il rispetto per la vita mi impediscono di fare finta di nulla”.


cuccioloProprio nel campo delle adozioni l’opera di Dora si fa sentire: “Grazie anche ad una validissima rete di volontari sparsi su tutto il territorio nazionale. Le adozioni che ho promosso sono avvenute quasi tutte al nord o addirittura all’estero, dove ci sono volontari che si occupano dei colloqui di preaffido con le famiglie. Solo se superano il colloquio il cucciolo viene affidato. E colloqui e controlli proseguono anche dopo l’adozione”. Ti sei mai imbattuta in episodi di maltrattamento? “A volontà. Cani legati a catena di pochi metri, condannati ad una vita di detenzione e solitudine, o perennemente rinchiusi al buio in spazi angusti, o tenuti senza riparo su un balcone di pochissimi metri, senza possibilità di sgambare, o sul terrazzo, esposti alla pioggia invernale come al sole di agosto… Tutte cose non consentite dalla legge, ma perpetrate in silenzio fino ad oggi. Il primo diritto degli animali è il diritto alla vita. Una vita, però, libera dalla fame e dalla sete; libera dal dolore, dalle ferite, libera dai bastoni e dalle pietre di chi li considera cose. Una vita libera dalla paura e dall’angoscia che questi esseri sono costretti spesso a provare. E dal momento che gli animali non sanno ribellarsi, né manifestare contro l’inciviltà degli umani, sta a noi doverli aiutare per far valere i loro diritti”.


Infliggere loro sofferenze per crudeltà, ignoranza, o peggio per divertimento, è un atto di violenza e un segno di arretratezza morale che non fa parte del mondo civile. Al pari di quello di non eradicare il fenomeno del randagismo che crea storture a non finire.


Giuseppe Cerfeda


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A Castiglione d’Otranto il primo Centro del Riuso dell’Aro le/7

Il sindaco Salvatore Musarò: «Per un’economia sostenibile che salvaguardi l’ambiente anche attraverso il riuso dei beni presenti in ogni famiglia»

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È stato inaugurato il nuovo Centro Comunale di Raccolta Differenziata con annesso Centro del Riuso, sito sulla S.P. Andrano-Castiglione.

Un intervento promosso dal Comune di Andrano del valore di 450 mila euro, finanziato dalla Regione Puglia.

La nuova struttura, per non aumentare i costi di gestione, sarà aperta nei giorni di mercoledì e sabato (9 -12) e giovedì (16 – 19).

Nel Centro del Riuso si potranno consegnare gratuitamente beni usati, in buono stato e funzionanti, che siano nelle condizioni di essere riutilizzati.

Il Servizio è rivolto ai residenti o ai soggetti diversi con sede nel territorio comunale.

«L’inaugurazione del Nuovo Ecocentro e Centro del Riuso rappresenta un obiettivo importante e di buon avvio di legislatura per l’amministrazione Musarò, appena riconfermata, che ha cosi creato le condizioni per dare nuova vita a tutti quei beni ancora in buono stato e funzionanti, senza che questi si trasformino direttamente in rifiuti», dichiara Rocco Surano, Vicesindaco con delega alle Infrastrutture e all’Ambiente, « Il modo migliore per ridurre l’impatto dei rifiuti, infatti, è non produrli, questa la lettura e la finalità del centro del riuso».

«Il Centro del Riuso», spiega il sindaco Salvatore Musarò, «si pone l’obiettivo di sviluppare sul territorio un’economia sostenibile che salvaguardi l’ambiente anche attraverso il riuso dei beni presenti in ogni famiglia. Promuovere la pratica del riutilizzo nelle famiglie, educare le nuove generazioni ad un uso responsabile dei beni sin dalla tenera età, lavorare sui benefici dell’economia circolare è l’ambizioso e non facile obiettivo che ci dobbiamo porre tutti come Comunità».

«Attraverso questo nuovo servizio solidale», conclude il primo cittadino, «possiamo andare incontro anche alle fasce più fragili della nostra comunità, distribuendo, d’intesa con i servizi sociali, i beni usati ancora in condizioni di essere utilizzati, prolungando la loro vita e dando così concretezza alla parola sostenibilità anche in termini ambientali».

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Andrano

Parco Otranto – Leuca, caccia ai piromani con i droni

La Protezione civile da sabato avvierà l’attività di sorveglianza e contrasto agli incendi, attraverso i suoi droni dotati di termocamera e telecamere ad alta risoluzione, in grado di individuare precocemente gli incendi ma anche di riconoscere eventuali possibili piromani

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Nell’ambito delle attività di contrasto agli incendi boschivi e di interfaccia posta in essere dal Parco Otranto-S. Maria di Leuca e Bosco delle Vallonee di Tricase per la stagione estiva 2024, sabato 29 giugno, alle ore 10, ad Andrano (piazzetta nei pressi della Grotta Verde) il Coordinamento Provinciale della Protezione Civile di Lecce, convenzionato con il Parco, avvierà l’attività di sorveglianza e contrasto agli incendi, attraverso i suoi droni dotati di termocamera e telecamere ad alta risoluzione, in grado di individuare precocemente gli incendi ma anche di riconoscere eventuali possibili piromani.

«Gli incendi boschivi distruggono la biodiversità, mettono a rischio la vita delle persone e degli animali ed oggi costituiscono la più grave minaccia per il Parco Otranto Leuca e Bosco delle Vallonee di Tricase», spiega il presidente Michele Tenore, «il nuovo sistema di controllo attraverso i droni con riconoscimento facciale ed Intelligenza Artificiale darà la caccia ai piromani».

Dalle 10 alle 12 di sabato 29, gli operatori specializzati ed autorizzati al servizio daranno una dimostrazione pratica del servizio, a cui seguiranno le azioni di animazione territoriale per il contrasto agli incendi in tutti i comuni del parco.

«Attraverso queste nuove tecnologie», aggiunge Tenore, «finalmente, sarà attivata la videosorveglianza e l’utilizzo dei droni con riconoscimento facciale, delle tipologie di veicolo, delle targhe automobilistiche, ecc.».

Insomma, la prossima estate saranno le nuove tecnologie ad aiutare il Parco a contrastare gli incendi ed a salvaguardare le vite umane: «I piromani, grazie alle nuove tecnologie ed all’Intelligenza Artificiale, potranno essere identificati dai droni in volo anche a diversi km di distanza, potranno essere monitorati ed inseguiti, triangolando le informazioni con le forze dell’ordine per il loro arresto e con la Protezione Civile per spegnere sul nascere ogni minimo focolaio».

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Andrano e Castiglione confermano Musarò

Alla fine di una campagna elettorale dai toni molto accesi l’ha spuntata il sindaco uscente con il 52,72% delle preferenze

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Dopo una campagna elettorale dai toni molto accesi l’ha spuntata Salvatore Musarò (Unione Popolare) su Alessandro Panico (Svolta Progressista).

Il sindaco uscente alla fine l’ha spuntata con 1.608 voti e il 52,72% delle preferenze.

Per Alessandro Panico ed il gruppo del centrosinistra che fa riferimento all’ex sindaco Mario Accoto, invece, 1.442 voti (47,28%).

Otto scranni in consiglio comunale andranno alla maggioranza di Unione Popolare; all’opposizione insieme al candidato sindaco Panico siederanno i tre candidati consiglieri più votati di Svolta Progressista.

*Nella foto in alto: è appena arrivato il risultatio del spoglio, Musarò e i suoi possono festeggiare la vittoria
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