Taurisano
Amministrative a Taurisano: parola ai candidati
Priorità del programma ed appello agli elettori di Antonio Bitorni, Vittorio Ciurlia, William Maruccia e Raffaele Stasi
Antonio Bitonti (Progetto Comune)
“Con il contributo di tutti”
La priorità per me sarà, quella di mettere tutti gli edifici scolastici in sicurezza da qui all’apertura del nuovo anno scolastico al fine di evitare trovarsi inagibile qualcuno di essi durante l’anno scolastico garantendo i servizi ad esso collegati ed il diritto allo studio. Rendere transitabili le strade del centro urbano che adesso sono disastrate provocando danni agli automobilisti. Mettere in sicurezza tutti gli spazi pubblici come parchi, villette, strade periferiche adiacenti l’abitato onde evitare incendi con l’arrivo delle alte temperature.
Creare un rapporto sinergico con altre amministrazioni vicine attivando un percorso turistico per la valorizzazione del territorio nel basso Salento oltre che nel paese. Per creare un tessuto sociale forte e coeso, cercherò in tutti i modi di coinvolgere nel progetto amministrativo le aziende locali di tutte le categorie, associazioni, liberi professionisti, tecnici, affinché esprimano le loro esigenze e quindi chiederò a loro un contributo di idee per il rilancio dell’economia locale affinché l’amministrazione si adoperi a trovare i finanziamenti necessari per la realizzazione; solo coinvolgendo tutto il tessuto sociale nelle scelte di programmazione e sviluppo si potrà ottenere il rilancio dell’economia locale e del turismo.
Chiedo di votare per me per l’esperienza maturata nel privato e nel pubblico. Se davvero si vogliono la crescita e lo sviluppo del paese questo va affidato a chi ha dimostrato di saper superare le difficoltà della vita, da autonomo e non da dipendente pubblico come i miei rivali. Va premiata la mia lista perché del popolo, per il popolo, e ognuno dei componenti vive giornalmente i problemi come cittadini, padri e madri e vorrebbe cambiare le cose per il benessere dei figli e per il futuro del paese.
Vittorio Ciurlia (Movimento 5 Stelle)
“Reddito di cittadinanza”
La priorità numero 1 è il lavoro: potremmo dargli impulso tramite la costituzione di “Cooperative di comunità”, di una “Compostiera comunale”, di uno sportello comunale (con l’utilizzo di personale interno appositamente formato) interamente dedicato all’intercettazione di bandi nazionali e comunitari. In via sperimentale, per le fasce più deboli, si potrebbe introdurre il “reddito di cittadinanza” a fronte di lavori socialmente utili: il budget necessario si ricaverebbe eliminando gli sprechi (che non sono pochi).
Scuola: di vitale importanza la verifica costante della stabilità e dell’efficienza degli edifici, determinante per la qualità della vita scolastica di tutti gli operatori. Ci impegneremo, tramite il nostro sportello, al reperimento di fondi per ampliamento dell’offerta formativa. Consideriamo, inoltre, importantissimo il supporto del Comune relativamente alle esigenze di alunni H e BES. Ci impegniamo a stanziare, a prescindere dalle somme erogate dall’Alto per il settore Scuola, una quota mensile al fine di istituire un fondo utile per i vari bisogni scolastici. La suddetta somma proverrebbe da volontaria decurtazione dello stipendio del Sindaco.
Vorremmo rendere Taurisano centro di cultura e polo di attrazione per gli altri Comuni (con conseguenti positive ricadute in ambito turistico ed economico). Istituire, quindi, rassegne letterarie, artistiche, musicali che prevedano anche, in alcuni casi, la partecipazione di personaggi di spicco del mondo della cultura; allestire zone “Siae Free” per permettere ai giovani di esibirsi liberamente, incoraggiando la creatività e l’attività musicale; organizzare festival, sagre, spettacoli, mercatini legati all’enogastronomia e alle tradizioni. Ci piacerebbe creare un cine-teatro ed istituire, quindi, una stagione teatrale. Consideriamo importante, poi, la valorizzazione del centro storico, attraverso manifestazioni ad hoc e l’apertura di case e palazzi solitamente chiusi al pubblico.
William Maruccia (Democratici per Taurisano)
“Ridefiniamo i confini”
Occorre dinamismo politico nell’attrarre finanziamenti comunitari,ministeriali e regionali e questo abbiamo dimostrato di saperlo fare; occorre presenza e protagonismo politico in tutte le sedi intercomunali per dare il giusto ruolo al paese. Occorre incentivare con una politica di detassazione massima per attività produttive, associazioni e nuclei aggregativi, che intendono aprire, spostare, centralizzare le proprie energie nel centro storico ed in tutte le aree di recente rigenerate; occorre spingere su regolamento deors per gli arredi esterni fuori dai locali, creare piccole aree dedicate a parcheggi nel centro e viabilità migliorabile; agire sul PUG piano urbanistico generare per far crescere la tanta decantata economia edilizia. realizzare subito percorsi turistici x visitatori ed attrarre economia da chi visita le marine.
Tra le priorità del nostro programma, la ridefinizione dei confini territoriali per il rientro immediato dei 400 cittadini anagraficamente portati dalla prefettura al Comune di Ugento, usando se sarà necessario la istituzione del referendum per cementare tale azione di rivalsa politica; adeguare e recuperare tutte le periferie, allacci, sottoservizi, asfalto stradale complessivo successivo alla saturazione impiantistica, realizzare un centro sportivo dedicato a volley, basket ed atletica leggera per riscattare la vivacità sportiva che il paese dimostra di avere con orgoglio; ultimazione del decoro urbano nel centro storico.
Creare un team per tale obiettivo è doveroso quanto fondamentale, nel nostro programma è previsto lo “lo staff del sindaco” appositamente per impiegare sinergie e premere al massimo l’acceleratore a tutti i livelli organizzativi di gestione dei piani finanziari, ogni strada possibile sarà praticata, là dove sarà determinante la nostra azione amministrativa, ci faremo seguire dai paesi limitrofi, praticando anche, se sarà necessario la strada del seguire chi corre di più per poTerlo superare. il valere della squadra è tutto, occorre per proprio ruolo e competenza dimostrare di essere adeguatamente responsabili e votati al lavoro ed al sacrificio per il bene di Taurisano.
Raffaele Stasi (Noi per Taurisano)
“Ripartiamo dal lavoro”
Necessità fondamentale di Taurisano è sbloccare il lavoro, perché facendolo ne otterremmo un effetto terapeutico che di recuperare un tessuto sociale che, nel nostro territorio, è sempre più sfilacciato. Il primo passo verso questo obiettivo è sbloccare i comparti urbanistici, ingessati per troppo tempo dalla molteplicità dei proprietari che, in molti casi, avendo in passato pagato costosi condoni per rimediare all’abusivismo, non hanno alcun interesse a smuovere la situazione.
Li sbloccheremo facendoci carico dell’onere di progettazione e riducendone, così, la spesa a poche migliaia di euro. E partiremo da quelli con costo di progettazione inferiore, nei limiti delle possibilità finanziarie comunali, sempre più ingessate e lontane da fondi statali. Produrremo lavoro anche in un modo mai pensato prima a Taurisano: sfruttando la vicinanza con i paesi rivieraschi. Come i comuni dell’entroterra nei pressi di Otranto, che godono dell’attrattiva della città idruntina, così il nostro paese può e deve convogliare i considerevoli flussi turistici che creano località marittime come quelle di Ugento e di Salve. In questo senso, porteremo il turista a Taurisano, facendogli trovare un paese da subito accogliente, non solo per le bellezze artistiche, ma anche con l’artigianato locale. Altro flusso da dirigere verso il nostro paese è quello dai paesi limitrofi, mediante la realizzazione di manifestazioni di respiro sovralocale, come festival o eventi in grado di generare un indotto per il paese sfruttando l’idea di centro storico allargato.
Tutto questo, sarà basato su un nuovo modo di intendere l’amministrazione: trasformeremo la vecchia mentalità statalista-burocratica in una gestione di tipo aziendale. In una parola, seguiremo la moderna regola del benchmarking, traendo spunto dal confronto e da modelli esemplari. Né sindaco, né amministratori possono infatti essere dei Superman:: per questo, è di vitale importanza creare sinergia con la popolazione e prendere dai cittadini gli input necessari alla migliore azione amministrativa.
Cronaca
Ancora un doppio incendio d’auto a Taurisano
Due vetture distrutte dalle fiamme attorno alle 4:30. Si indaga
È successo ancora: altre due auto sono state distrutte nottetempo dalle fiamme a Taurisano.
Un altro episodio di sospetto dopo a distanza di appena una settimana.
Poco prima dell’alba di oggi, attorno alle 4:30, si è reso necessario l’intervento del Distaccamento dei Vigili del Fuoco di Tricase per domare l’incendio che ha avvolto due auto parcheggiate in contrada Marasculi, periferia del paese, ad una distanza l’una dall’altra di pochi metri.
È la violenza del rogo ad insospettire: le macchine, una Fiat Bravo ed una Fiat Punto, sono andate completamente distrutte.
Lo scorso 11 novembre, sempre in orario notturno, furono date alle fiamme altre due vetture, in quel caso la distanza tra i due incendi era di circa un chilometro ma di pochi minuti sulla linea temporale.
Un fenomeno purtroppo non nuovo in paese su cui le forze dell’ordine indagano. Stanotte, sul posto, sono intervenuti i poliziotti del locale Commissariato.
Cronaca
Due incendi d’auto nel giro di pochi minuti a Taurisano
Distrutte tre auto da due roghi distanti un chilometro tra loro
Nella mattinata di oggi, 11 novembre, due squadre dei Vigili del Fuoco del Comando Provinciale di Lecce, provenienti dai distaccamenti di Tricase e Gallipoli, sono intervenute per due distinti incendi che hanno coinvolto un totale di tre autovetture nel comune di Taurisano, a distanza di pochi minuti.
Il primo, attorno alle ore 04:20, ha interessato una Fiat Panda e una Renault Clio, parcheggiate in via Sandro Pertini, ad una distanza di circa 20 cm l’una dall’altra.
Poco dopo, alle ore 04:30, un secondo incendio ha coinvolto una Fiat Multipla parcheggiata in via G. Caracciolo. Le fiamme si sono propagate fino al portone d’ingresso e al balcone del primo piano dell’abitazione adiacente.
I due luoghi distano poco meno di un chilometro, pochi minuti di strada in macchina. Ma al momento non è dato sapere se la presunta mano dietro l’accaduto sia la stessa in entrambi in casi.
L’azione dei Vigili del Fuoco ha impedito ulteriori danni a persone e cose, garantendo la sicurezza dell’area circostante.
Sul posto sono intervenuti anche i Carabinieri della stazione di Taurisano e il personale del 118 per prestare soccorso ad una persona colta da malore.
Approfondimenti
Costruire salentino, come eravamo
Giuseppe Maria Costantini, Conservatore-Restauratore di Beni Culturali: dalle coperture ai soffitti interni, dagli intonaci ai pavimenti interni ed esterni, dalla “suppinna” alla “loggia”: i caratteri tradizionali tipizzanti dell’edilizia salentina
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di Giuseppe Maria Costantini
(Conservatore-Restauratore di Beni Culturali)
Mi si chiede: «Se qualcuno volesse costruire un’abitazione secondo i canoni della tradizione salentina cosa dovrebbe fare? Quali sono gli aspetti più caratteristici e tipizzanti?».
Le abitazioni del Salento sono sempre state alquanto eterogenee in relazione alla condizione socio-economica e culturale dei loro abitanti, così caratterizzando i vari paesi e quartieri urbani, anche vicinissimi tra loro, inoltre, sono molto cambiate nel corso dei secoli, anche in breve tempo quando ce ne fosse un’importante condizionamento esterno.
Basti considerare che nel Salento, almeno fino al sedicesimo secolo, tutte le coperture degli edifici erano costituite da tetti spioventi e tegole in terracotta, come nel resto d’Italia.
Tra l’altro, la copertura esterna a spioventi corrispondeva largamente a soffitti interni in legno, sia lasciati a vista sia nascosti da incannucciate ricoperte da intonaci a stucco, come nel resto d’Italia.
Tale lunghissima “stagione dei tetti” vedeva anche pavimenti interni che, dove non fossero un umile battuto di terra, erano frequentemente in legno, nudo o variamente rifinito, oppure in terracotta, nuda o financo maiolicata; l’impiantito in pietra era destinato in prevalenza agli spazi esterni, o aperti, nonché a rimesse e opifici.
Tornando alla questione posta: come e più del resto d’Italia, nel Salento il consumo del suolo, dal secondo dopoguerra del Novecento a oggi, è stato enormemente maggiore che dalla preistoria allo stesso secondo dopoguerra; pertanto, non si dovrebbe più consumare neppure un metro-quadrato di terreno agricolo o naturale per costruire checchessia.
Ciò detto, innumerevoli edifici dell’ultimo secolo, privi di particolari valenze storiche o artistiche, necessiterebbero di importanti interventi “di costruzione”.
Si tratta di edifici variamente inefficaci in fatto di materiali di cui sono costituiti, di caratteri strutturali-statici, oppure affatto indecenti in termini di funzionalità, e/o di forma e di aspetto.
In altre parole, le tante costruzioni inadeguate e brutte che ci circondano dovrebbero essere radicalmente demolite e, ove necessario, ricostruite in termini idonei, o, se possibile e opportuno, parzialmente manomesse, recuperandone quanto già idoneo e sostituendone quanto inidoneo.
Che siano totali o parziali, è essenziale che tali auspicabili rigenerazioni tengano nella massima considerazione i caratteri tradizionali e tipizzanti del Salento, anzi, in particolare, che siano armoniche al centro abitato, o alla località di campagna, cui appartengono.
Il nostro grande intellettuale e poeta Vittorio Bodini, in Foglie di tabacco (1945-47), tipizza fantasticamente un carattere cardinale delle abitazioni pugliesi e salentine: «… le case di calce da cui uscivamo al sole come numeri dalla faccia di un dado».
Tuttavia, neppure l’imbiancatura in bianco vale per ogni località: molti centri abitati, costieri e no, erano caratterizzati da prevalenti imbiancature di calce addizionata a pigmento, fino a ottenerne colori pastello, rosa, ocra gialla, azzurro, turchese, verde, ne era un esempio emblematico Gallipoli.
Perchè spellare le case?
Ne parlo al passato perché negli ultimi decenni è invalsa la deleteria moda di spellare le nostre abitazioni, fino a mostrarne l’orditura muraria in pietra, come si trattasse di un edificio non terminato.
Infatti, restando ai caratteri tradizionali tipizzanti: le abitazioni salentine, dalla più umile al palazzo nobiliare, quando edificate fino a conclusione, all’esterno e all’interno, erano immancabilmente intonacate o, comunque, rifinite con uno strato superficiale, quale rivestimento tradizionale del materiale lapideo costruttivo, con valenze funzionali ed estetiche, e ciò riguardava persino cantine e stalle.
Oltre alle coperture esterne a terrazza, destinate a convogliare le acque piovane nelle cisterne, un altro carattere tipizzante delle nostre abitazioni era la presenza di spazi interni aperti: ortali, giardini, cortili al piano terreno; al piano superiore: terrazze complanari, terrazze soprastanti, spesso dotate di suppinna o attico, nonché verande, balconi e balconcini.
In particolare, le facciate, anche quando di dimensioni contenute, tendevano ad avere uno spazio aperto protetto: portico, loggia, o loggetta a serliana.
Il colore degli infissi
Similmente alle murature, che dovrebbero mostrarsi sempre vestite, anche gli infissi, secondo tradizione, non mostrano mai il loro legno a vista, neppure quando pregiato.
Il colore degli infissi, come quello delle imbiancature tradizionali, era largamente condizionato dalla tradizione della località.
Certamente per le porte e i portoni, o le persiane, il colore più tipizzante era il verde (in infinite tonalità locali, più o meno scure), o, soprattutto per le località costiere, l’azzurro; seguono le tonalità del bruno-grigio.
A ogni modo, lontano dall’avere svolto questo interessante e poliedrico tema, spero di avere stimolato la vostra attenzione e rispetto per la conservazione e il recupero delle nostre tradizioni costruttive e del nostro bel paesaggio.
GIUSEPPE MARIA COSTANTINI
Conservatore-Restauratore di Beni Culturali.
Possiede numerose specializzazioni, tra cui superfici dell’architettura.
Lungamente ricercatore e docente di Restauro per l’Università di Bologna, oltreché per altri prestigiosi enti nazionali.
Su diretto invito del dirigente Arch. Piero Cavalcoli (Urbanista), ha partecipato all’elaborazione del DRAG della Regione Puglia (Schema di Documento Regionale di Assetto Generale).
*Nella foto in alto, Specchia da “I Borghi più belli d’Italia”
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