Trepuzzi
Vertenza Omfesa: nulla di fatto
I presenti hanno stigmatizzato l’assenza al tavolo ministeriale del curatore fallimentare che avrebbe dovuto riferire in modo adeguato sulle prospettive della procedura concorsuale di Omfesa.
Si è concluso con un “nulla di fatto” l’ennesimo tavolo ministeriale convocato a Roma per discutere la vertenza Omfesa.
“Siamo molto delusi”, commentano Salvatore Giannetto, segretario generale Uil Lecce e Piero Fioretti, segretario Uilm Lecce, “per l’inspiegabile assenza del curatore fallimentare dell’azienda, il quale avrebbe dovuto illustrarci la situazione dello stabilimento di Trepuzzi e le prospettive della procedura concorsuale. I lavoratori hanno solo altri dieci mesi di mobilità prima di essere licenziati, quindi auspichiamo che in questo tempo si giunga ad una soluzione che possa garantire loro un futuro. Non ci resta che operare un’ennesima pressione su Trenitalia in occasione del prossimo tavolo ministeriale, al fine di capire quali siano le sue reali intenzioni e nel frattempo cercare di rendere gli investimenti convenienti per attrarre nuovi soggetti imprenditoriali”.
L’incontro è stato coordinato dal dottor Castano e si è svolto alla presenza degli onorevoli Teresa Bellanova e Salvatore Capone, dell’assessore regionale allo Svilippo Economico, Loredana Capone, del sindaco di Trepuzzi, Cosimo Valzano, le organizzazioni sindacali territoriali Cgil, Cisl e Uil e le rappresentanze dei lavoratori. I presenti hanno stigmatizzato l’assenza del curatore fallimentare che avrebbe dovuto riferire in modo adeguato sulle prospettive della procedura concorsuale di Omfesa. Hanno quindi auspicato che nei prossimi appuntamenti possa garantire la sua necessaria presenza. Inoltre, è stata valutata negativamente la scelta di Trenitalia di rottamare una parte consistente del materiale ancora presente nello stabilimento, pregiudicando in tal modo la sostenibilità economica di un possibile investimento che avrebbe potuto consentire il riavvio (se pur parziale) delle attività e quindi un primo recupero occupazionale. Alla luce di questi fatti, il Mise ha concordato di contattare nuovamente i responsabili della società Assifer, che già avevano positivamente accolto l’invito a verificare la possibile ripresa di attività in Omfesa, al fine di sensibilizzarli ad intraprendere nuovi contatti con Trenitalia ed altri potenziali clienti e conseguentemente recuperare volumi di attività necessari alla riapertura dell’attività in Omfesa.
Il Mise e la Regione Puglia hanno assicurato di operare attivamente ed in modo rapido insieme ai rappresentanti di Assifer per verificare possibili e positivi sviluppi della ripresa produttiva intervenendo anche presso Trenitalia ed altri operatori, sensibilizzandoli al valore sociale ed economico che riveste la ripresa lavorativa in Omfesa, un’azienda che opera in un territorio particolarmente colpito dalla crisi occupazionale.
Il tavolo di confronto sarà convocato all’esito delle verifiche sopra richiamate e comunque entro il corrente mese di aprile.
Approfondimenti
Operazione interforze, 5 arresti e 5 denunce
Alto impatto: controlli di Polizia di Stato, Arma dei Carabinieri e Guardia di Finanza a a Taurisano, Casarano, Cutrofiano, Seclì, Aradeo, Gallipoli, Melissano, Salice Salentino, Trepuzzi, Monteroni, Nardò, Copertino, Galatone, Martano, Castrignano dè Greci, Muro Leccese, Poggiardo, Tricase e Tiggiano
Servizi straordinari di controllo del territorio nella provincia di Lecce.
Come deliberato in sede di Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica e successivamente pianificato in sede di Tavolo Tecnico del Questore, negli ultimi sette giorni si sono svolti i Servizi Interforze cosiddetti ad “Alto Impatto”.
Tali servizi hanno la finalità di incrementare la sicurezza grazie alla presenza congiunta delle Forze dell’Ordine ed alla loro sinergica azione sul territorio, prevenendo e reprimendo reati predatori e non solo.
Polizia di Stato, Arma dei Carabinieri e Guardia di Finanza hanno condotto una capillare e approfondita attività di controllo a Taurisano, Casarano, Cutrofiano, Seclì, Aradeo, Gallipoli, Melissano, Salice Salentino, Trepuzzi, Monteroni, Nardò, Copertino, Galatone, Martano, Castrignano dè Greci, Muro Leccese, Poggiardo, Tricase e Tiggiano.
I controlli hanno spaziato in diversi ambiti, dal controllo del territorio, identificazione di persone appiedate e avventori di locali, al contrasto al traffico di sostanze stupefacenti, ai controlli amministrativi agli esercizi commerciali.
In totale sono quattro gli arresti eseguiti in flagranza di reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente, 3 gli arresti eseguiti in esecuzione di ordinanze dell’A.G., 4 gli indagati a piede libero per traffico di stupefacenti e due per porto abusivo di armi, infine 15 le segnalazioni per uso personale di stupefacenti.
Assidui anche i controlli amministrativi: 55 esercizi commerciali sono stati controllati dalle forze dell’ordine.
Massiccio il bilancio finale: 1869 persone identificate, 240 dei quali con precedenti penali e/o di polizia, e 875 veicoli fermati.
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Attualità
Autovelox da record: scatta la multa per due decimi di km/h
Un automobilista è stato sanzionato lungo la strada S.S. 613 Br – LE perché pizzicato dall’autovelox fissato al km 24+250 dir. Lecce per soli 0,2 decimi di chilometro…
Automobilista nel Guinness World Records per l’autovelox di Trepuzzi: scatta la multa per due decimi di km/h
Quanto sta accadendo con gli autovelox e gli altri strumenti che restano utili se adoperati nel modo giusto per l’incolumità di chi viaggia in auto, alimenta il sospetto che oltre a limitare la velocità siano pensati per ripulire le tasche degli automobilisti.
La storia, infatti, si ripete per un automobilista leccese che è stato sanzionato lungo la strada S.S. 613 Br – LE, perché pizzicato dall’autovelox fissato al km 24+250 dir. Lecce per soli 0,2 decimi di chilometro. Chiunque abbia preso una multa per eccesso di velocità sa, se si è avventurato nella lettura del verbale, che dalla velocità rilevata dall’apparecchiatura (autovelox, telelaser, tutor) bisogna sottrarre il 5% con un minimo di 5 km/h. Se dopo aver effettuato questa operazione il risultato sarà superiore al limite, scatta la multa. Altrimenti, l’automobilista è salvo.
È la famosa tolleranza, prevista dall’articolo 345 del Regolamento di esecuzione del Codice della Strada, dove si legge: “È disposto che per gli accertamenti della velocità, qualunque sia l’apparecchiatura utilizzata, al valore rilevato sia applicata una riduzione pari al 5% con un minimo di 5 km/h”.
Nella pratica, una rilevazione di 116 km/h diventa, ai fini dell’eventuale violazione e delle relative sanzioni, 100,20 km/h (-5 km/h).
Storicamente, le misurazioni sono effettuate all’unità di km/h. Il bisogno di rimpinguare i bilanci – pardon, la sicurezza stradale, e l’evoluzione tecnologica – stanno però imponendo misurazioni più raffinate.
Insomma, anche se si sta sulla pubblica via sembra quasi essere proiettati in competizioni automobilistiche dove si viaggia sul filo dei millesimi solo che qui, nei controlli della velocità siamo ancora rimasti, non si sa ancora per quanto a questo punto, al controllo dei decimali.
Dunque si tratta di accertamento effettuato solo con l’ausilio di un’apparecchiatura elettronica, e considerato il superamento del limite, poco al di sopra di quello imposto, l’automobilista non è in grado, anche usando la normale diligenza richiesta per la condotta di guida, di verificare il rispetto del limite al “centesimo”, perché condizionato inevitabilmente ad alcuni parametri empirici esterni, – a titolo esemplificativo l’esatta caratura del tachigrafo, il pedale dell’acceleratore ecc., – che impediscono la verifica simultanea e certa della velocità effettiva, senza che tutto ciò comporti un aumento dei pericoli per la sicurezza stradale e tenuto conto della presumibile volontà del conducente di attenersi alle prescrizioni del codice della strada in tema di velocità.
Ebbene, questo famigerato apparecchio ha “multato” un cittadino perché “eccedeva di km/h 0,2 decimi il limite imposto” di 110 km/h e, se è anche la Corte di Cassazione ha ricordato con ordinanza 3698/2019 che nessuna multa va elevata nei confronti di chi supera di poco il limite, allora Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”,, si augura che l’ente accertatore prenda atto di quanto accaduto e provveda all’annullamento del verbale con il ricorso amministrativo senza che il malcapitato debba rivolgersi al giudice di pace sborsando anche il costo del contributo unificato che è praticamente prossimo a quello dell’intero verbale se pagato nei cinque giorni.
Attualità
Autovelox, telelaser e postazioni fisse di dicembre
Sono disponibili i calendari dei controlli sulle strade provinciali che saranno effettuati dalla Polizia provinciale, tramite autovelox, telelaser e postazioni fisse, nel mese di dicembre.
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