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Attualità

Bike sharing deserto a Tricase: “Per colpa di chi?”

Tricasini cornuti e mazziati col servizio frottola a “chilometro zero”: passate tutte le scadenze, ancora niente bici

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Poche settimane ancora e il bike sharing di Tricase potrà spegnere la sua prima candelina. Chi volesse unirsi ai festeggiamenti, davanti ad una delle colonnine, è pregato di portarsi la bici da casa.


Sì perchè a distanza di dieci mesi (era lo scorso dicembre) le stanzioncine fan bella mostra di sè, ma biciclette zero e pedalate men che meno. Potremmo ironicamente definirlo il miglior servizio a chilometro zero della storia. Se solo avessimo voglia di scherzare.


La nostra attenzione era ricaduta sul bike sharing già prima dell’installazione delle colonnine nelle piazze di Tricase. Entusiasti di un’idea (che sia una) che smuovesse le acque dell’impasse tricasina e della sua piattissima offerta turistica, non sposavamo appieno il parere di chi si scagliava contro la collocazione delle ciclostazioni, accusandole di deturpare la bellezza del centro storico e definendole dei mostri. Forse, perchè convinti una volta tanto che il fine giustificasse i mezzi.


bike sharing tricase biciclette


Non mancando comunque di dare spazio sulle nostre colonne a tutte le voci, contrarie e favorevoli, la nostra esaltazione aveva iniziato a claudicare quando, a gennaio (eravamo proprio impazienti) le attesissime bici non comparivano. Alla spiegazione del sindaco Coppola: “Il servizio sarà avviato ad aprile“, avevamo risposto con la più semplice delle domande.


A che serve esporre l’impianto alle intemperie ben cinque mesi prima? Se il sindaco era convinto che “è fatto per stare all’aperto“, noi non dormivamo su sette cuscini. In fin dei conti, anche un carro armato è fatto per lavorarci all’aperto, ma in un modo o nell’altro è pur sempre soggetto a usura, come tutto su questa Terra.


Alzate poi le mani dinanzi alle più classiche impellenze burocratiche (“Dovevamo contabilizzare l’opera entro il 2015”) e compreso che i finanziamenti da intercettare sono evidentemente l’unico sinonimo di fretta in municipio, avevamo atteso la scadenza dataci per tornare a disturbare.


L’ultima delle spiegazioni è stata delocalizzata: “Non dipende da noi, ma da Castrignano del Capo. Se non son pronti loro, non possiamo partire noi“.

Inutile scendere nel dettaglio della relazione (se mai ci fosse) tra i due Comuni nell’ambito del progetto. Ed inutile tornare a bussare alla porta dell’amministrazione, purchè non si voglia sentire una nuova frottola: ogni scadenza è ormai trapassata.


Castrignano quantomeno le sue bici le ha. Le colonnine di Santa Maria di Leuca non son deserte come quelle del porto tricasino.


Di chi sia la responsabilità dell’impasse non è dato saperlo. “Per colpa di chi”, come Zucchero, cantano i tricasini. La certezza è che il bike sharing resta fantasma. Ed i cittadini, cornuti e mazziati.


Lorenzo Zito


 


 


Attualità

Scoperta in Giappone: il tè verde protegge dalla demenza

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Sebbene attualmente non esista una cura per la demenza, il rischio di svilupparla può essere significativamente ridotto attraverso abitudini sane. Per esempio potrebbe essere particolarmente efficace iniziare la giornata con un tè speciale. Oltre 55 milioni di persone nel mondo soffrono di demenza e il numero delle persone colpite è in costante aumento. Gli scienziati sono intensamente alla ricerca di modi per prevenire e ridurre il rischio di questa malattia, poiché attualmente non esistono cure. Uno studio recente suggerisce che il consumo regolare di tè verde, soprattutto come parte delle abitudini mattutine, potrebbe ridurre significativamente il rischio di sviluppare demenza. Oltre agli effetti positivi già noti delle sedute regolari di sauna e del consumo di alcuni tipi di frutta, un nuovo studio evidenzia i potenziali effetti protettivi del tè verde I ricercatori giapponesi hanno analizzato in modo approfondito questi risultati e li hanno pubblicati sulla rivista “Science of Food”. Hanno esaminato i dati di oltre 8.000 bevitori giapponesi di caffè e tè di età superiore ai 65 anni. Utilizzando le scansioni MRI, hanno confrontato l’intero volume del cervello e cinque specifiche regioni cerebrali dei soggetti del test. Lo studio mostra che le persone che consumavano tre tazze di tè verde al giorno avevano in media il 3% in meno di danni ai tessuti della sostanza bianca del cervello rispetto alle persone che ne bevevano solo una tazza. Con il consumo da sette a otto tazze al giorno, la riduzione dei danni è aumentata al 6%. Un effetto paragonabile non è stato riscontrato nei bevitori di caffè. Il tè verde è ricco di antiossidanti, in particolare di catechine come l’epigallocatechina gallato (EGCG), che hanno forti effetti antinfiammatori e proteggono le cellule dallo stress ossidativo. Questo stress, rileva Giovanni D’Agata presidente dello Sportello dei Dirittiè considerato uno dei principali fattori scatenanti del danno alle cellule cerebrali e quindi anche dello sviluppo di malattie neurodegenerative come l’Alzheimer o il Parkinson. Oltre al suo effetto sulla salute del cervello, il tè verde supporta anche il metabolismo, rafforza il sistema immunitario e promuove la salute del cuore.

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Attualità

Unisalento: è tempo di Sessione dottorale di filosofia moderna

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Il Dottorato in Filosofia: Forme e Storia dei Saperi Filosoficidell’Università del Salento, consorziato con la Sorbonne Université di Parigi e l’Università di Colonia, organizza dal 27 al 30 gennaio 2025, presso il Padiglione Chirico del Monastero degli Olivetani, la Sessione dottorale di filosofia moderna. 

La sessione costituisce uno degli eventi del corso dottorale 2024/2025, dedicato al tema Oggetto / Objet / Objekt

Programma
Nel corso delle quattro giornate, si alterneranno conferenze, discussioni di tesi dottorali e presentazioni di opere, secondo il programma seguente:

• 27 gennaio

o Ore 10:00: Conferenza inaugurale di Gilles Olivo(Université de Caen Normandie), L’enjeu de l’ego.

o Ore 15:00: Discussione della tesi dottorale del Dott. Pasquale Marino dal titolo Il concetto di vivente nella filosofia monadologica di Leibniz.

• 28 gennaio

o Ore 10:00: Philippe Hamou (Sorbonne Université), “L’objetmême de l’esprit”: John Locke a-t-il défendu une conception arnaldienne des idées et de leur réalitéobjective?.

o Ore 15:00: Discussione della tesi dottorale del Dott. Mattia Galati dal titolo La filosofia di Gassendi attraverso il prisma della Disquisitio Metaphysica.

• 29 gennaio

o Ore 9:30: Elena Rapetti (Università Cattolica del Sacro Cuore), L’Ontologia di Jean Le Clerc: una prima ricognizione.

o Ore 11:00: Presentazione del libro di Carlo Borghero, Mitologie cartesiane (Le Lettere, 2023), con introduzione di Vincent Carraud e interventi di Igor Agostini e Giulia Belgioioso.

o Ore 15:00: Discussione della tesi dottorale del Dott. Carmine Taddeo dal titolo La natura dell’uomo in Descartes. Da l’Homme alla Description du corps humain.

• 30 gennaio

o Ore 15:00: Atelier dottorale: Presentazione dei lavori di ricerca dei dottorandi Lucas Brunet ed Elie Collin, coordinata da Igor Agostini, Vincent Carraud e Gilles Olivo.

o Ore 17:00: Conferenza di chiusura di Vincent Carraud(Sorbonne Université), Descartes et la Bible.

La sessione di filosofia moderna sarà seguita, nei prossimi mesi, dalla sessione co-organizzata con il Centro Dipartimentale di Studi su Descartes ‘Ettore Lojacono’, dalla sessione di filosofia medievale in collaborazione con il CETEFIL e, infine, dalla sessione conclusiva dedicata alla filosofia contemporanea, con la partecipazione dei maggiori studiosi internazionali dei rispettivi ambiti di ricerca. 

Il 24 febbraio, inoltre, si terrà un workshop interdisciplinare dedicato alla Folkbiology, nell’ambito del quale si presenteranno, in aggiunta, le ricerche dei dottorandi titolari di borse ‘green’ e ‘pubblica amministrazione’, ossia i curricula innovativi del Dottorato. L’evento si inserirà nel quadro delle iniziative d’Ateneo orientate al conseguimento degli obiettivi strategici relativi alla sostenibilità, alla Terza Missione e alla valorizzazione del territorio, in linea con le priorità europee e gli obiettivi del PNRR e del PON.

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Aradeo

Lavoratori Ambito Territoriale Sociale Galatina: «Situazione di grave incertezza e preoccupazione»

I contratti sono scaduti il 31 dicembre 2024 e il rinnovo tarda ad arrivare. Il Segretario Generale Cisl Fp Lecce, Fabio Orsini: «Non è accettabile che tali lavoratori vengano lasciati in balìa di un destino incerto, senza garanzie sul loro futuro occupazionale e senza un piano strutturato che tuteli i loro diritti»

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La FP CISL di Lecce ha inviato nei giorni scorsi una richiesta urgente di chiarimenti ed intervento in favore dei lavoratori del Welfare dell’Ambito Territoriale Sociale di Galatina alla Presidente del Coordinamento Istituzionale dell’ATS di Galatina, dott.ssa Camilla Palombini e a tutti i sindaci dell’Ambito Territoriale Sociale di Galatina.

La FP CISL leccese ha espresso «viva preoccupazione per la situazione di incertezza e precarietà che riguarda i lavoratori del Welfare dell’Ambito territoriale Sociale di Galatina», i cui contratti sono scaduti in data 31 dicembre 2024.

«La Convenzione settennale tra l’Ambito Territoriale Sociale di Galatina e l’ASP Istituto Immacolata di Galatina», spiega Il Segretario Generale della Cisl Fp Lecce, Fabio Orsini, «è giunta a scadenza senza che sia stato avviato alcun percorso chiaro e definitivo per garantire la continuità occupazionale e la stabilità dei lavoratori coinvolti».

Tale situazione è stata più volte oggetto di solleciti formali da parte della FP CISL LECCE, indirizzati sia all’Ambito Territoriale che all’ASP, «senza tuttavia ricevere risposte concrete e risolutive».

Per Orsini, «è imprescindibile evidenziare che i lavoratori del Sociale rappresentano una risorsa fondamentale per il territorio e per i cittadini che usufruiscono dei servizi erogati. La loro professionalità e dedizione hanno garantito, negli anni, il buon funzionamento dei servizi sociali, contribuendo in maniera determinante al benessere della comunità. Non è accettabile che tali lavoratori vengano lasciati in balìa di un destino incerto, senza garanzie sul loro futuro occupazionale e senza un piano strutturato che tuteli i loro diritti».

Pertanto, la FP CISL LECCE chiede: «Chiarimenti immediati circa il destino contrattuale dei lavoratori del Sociale il cui rapporto è terminato il 31 dicembre 2024»; «L’avvio di un tavolo di confronto urgente tra le parti coinvolte (Ambito Territoriale, ASP e rappresentanze sindacali) per individuare soluzioni concrete e condivise»; «L’adozione di misure transitorie che garantiscano la continuità lavorativa e retributiva dei dipendenti, in attesa della definizione di nuovi assetti contrattuali».

La FP CISL LECCE annuncia che, «in assenza di riscontri tempestivi e di interventi adeguati, sarà costretta ad intraprendere tutte le iniziative di protesta e mobilitazione necessarie, fino al blocco delle attività, al fine di tutelare i diritti dei lavoratori e garantire il rispetto delle loro legittime aspettative».

 

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