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Attualità

Campionato Nazionale di Cucina, Gold Metal a Chef Ciardo

Il 58enne di Depressa di Tricase, tra i più apprezzati con il suo “Tria di mare”. Tutti i riconoscimenti riservati ai salentini

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L’arte è emozione e la cucina, anche ogni singolo piatto che noi mangiamo, può essere emozione.


Soprattutto se preparato da uno chef ispirato come Tonino Ciardo di Depressa di Tricase.


Il cinquantottenne chef del Ristorante La Tora di Felloniche (Patù) ha messo tutti d’accordo durante la convention calabrese di Siderno.


Proprio in provincia di Reggio Calabria si è celebrato il prestigioso Campionato Nazionale di Cucina (Organizzato dall’A.I.C. (Associazione Italiana Cuochi) in collaborazione col Comune di Siderno e il Presidente nazionale Simone Falcini e la sua commissione), una sorta di chiamata a raccolta dei migliori artisti dei fornelli, più di un centinaio, provenienti da tutte le regioni dello Stivale.


Tonino, forte della sua ultratrentennale esperienza, ha presentato una delle sue tante specialità: la Tria di mare.


Lo chef di Depressa ha sollecitato la vista ed il palato dei presenti preparando ed impiattando una pasta alla curcuma coi i frutti di mare, meritando apprezzamenti e complimenti degli autorevoli assaggiatori.


Tonino Ciardo presenta la “Tria di Mare”

I PREMIATI


Medaglia d’argento nella categoria “piatti caldi” allo chef Danilo Romano di Matino con il suo piatto contadino quando “E rrumasuijie te ieri su cchiù bbone allu crai”.


Altra medaglia d’argento a Salvatore Palma di Carpignano Salentino e la sua ricetta tradizionale “Fave e Foijie”.


Tra gli emergenti, primo posto assoluto nella categoria junior chef di Alessio Pio Nuzzo di Racale studente dell’IPSAR di Santa Cesarea Terme che ha presentato il piatto Corona del Mediterraneo.


La squadra pugliese è stata guidata dal presidente regionale A.I.C. Puglia, lo chef Mirco Antonio Vigna di Alessano.


Infine attestato di eccellenza per i vini dell’Azienda Cantina Monsellato di Presicce-Acquarica e per Offishina di Matino, certificata azienda ecosostenibile per la sua lavorazione di prodotti stagionati di pesce e condimenti pregiati di mare.


Attualità

Galatina all’americana con l’arrivo di McDonald’s

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L’ufficializzazione di un punto di ristoro McDonald’s a Galatina ha acceso la discussione.
Da una parte gli amministratori, il sindaco Fabio Vergine in testa, che hanno annunciato trionfalmente la notizia in consiglio comunale, ritenendo l’arrivo di McDonalds una opportunità importante che riflette la volontà degli amministratori di «attirare investimenti di qualità per rendere la città sempre più attrattiva sia per le imprese che per i cittadini».
Dall’altra parte la preoccupazione di taluni ristoratori del posto o più semplicemente quella di chi grida al “sacrilegio”, vorrebbe la propria città identificata con ben altro che non per essere il primo avamposto McDonald’s a sud di Lecce.
Della questione se parla tanto (sia bene che male) sia nei luoghi di incontro della città che sui social.
Il noto marchio mondiale di fast food spiccherà sulla via per Lecce in una zona, dunque, non centrale e facilmente accessibile in auto.
Anche, perchè, altra novità, assieme ai locali che ospiteranno il fast food è prevista anche la realizzazione di un McDrive, vale a dire il servizio che consente ai consumatori di ordinare e ricevere i pasti direttamente nella propria auto, senza neanche dover scendere.
Altro punto a favore, sottolineato dagli amministratori, l’assunzione di giovani del territorio che così avrebbero un’opportunità lavorativa.
Abbiamo raggiunto Guglielmo Stasi, assessore con deleghe ad Urbanistica e Edilizia privata, per farci spiegare meglio la situazione. 

L’amministratore, innanzitutto, minimizza le voci contrarie, sostenendo di «non aver avuto notizie di proteste», è detto convinto che «comunque l’offerta degli operatori di settore può e deve essere differenziata per una corretta concorrenza».
Sull’idea di sviluppo anche urbanistico, soprattutto, in zone decentrate come quella che ospiterà il McDonald’s, e sulla variante al PUG Stasi chiarisce: «In realtà la cosiddetta “variante” operata è sostanzialmente una sub-compartazione di una zona già destinata dal PUG ad attività produttive e che, grazie ad una legge regionale, può essere estesa anche ad attività commerciali.  Lo scopo della operazione urbanistica non era, e non è, quello di preordinare un’area per McDonalds («che ha colto l’opportunità derivata»), bensì quello di riqualificare, dopo vent’anni di abbandono, circa quattro ettari di territorio a destinazione produttivo-commerciale prospicienti un asse viario di adduzione alla città particolarmente importante». 

Il riferimento è anche alla prevista contestuale riqualificazione di tutta l’area del Quartiere Fiera, sita frontalmente a quella zona e destinata a divenire un polo integrato di servizi: Polo Espositivo, Polo Sportivo, Polo Spettacoli, Polo Tempo libero: «Il risultato atteso è quello di creare un forte attrattore per la città, insieme al potenziamento e alla rideterminazione della viabilità, anch’essi in corso». 
Tornando all’insediamento del McDonald’s, l’assessore Stasi chiosa: «Ne prendiamo atto con soddisfazione, orgogliosi del fatto che Galatina sia stata scelta fra numerosi centri del Salento». 

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Attualità

Salve, la piscina sette anni dopo

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di Giuseppe Cerfeda

Quello della piscina di Salve è a tutt’oggi un problema irrisolto anche se, ci garantiscono dal Comune, tutti gli sforzi sono indirizzati al recupero della struttura e alla sua (nuova) messa in funzione.

Con un’utenza di un migliaio di nuotatori, era il punto di riferimento per tanti che si recavano a Salve da tutti i paesi del Capo di Leuca.
Quando la piscina era in funzione vi lavoravano tra istruttori e addetti alla manutenzione e alle pulizie circa 20 persone che, in seguito alla chiusura per lavori di ristrutturazione nel 2018 sono stati licenziati.

Nonostante la fine dei lavori (assegnati all’Impresa Venna S.R.L. di Taurisano per un importo di euro 950.000 mila) fosse prevista dal bando per il marzo 2023, ancor oggi la struttura, almeno agli occhi di chi guarda dall’esterno, sembra lontana dall’essere completamente recuperata.

Abbiamo ricostruito la storia della Piscina comunale salvese con l’assessore comunale Giovanni Lecci (vicesindaco con delega ai Lavori Pubblici, all’Urbanistica, al Personale, allo Sport e alla Polizia Municipale) che ha ripercorso gli accadimenti recenti relativi alla struttura e illustrato le prospettive. 

LA RICOSTRUZIONE

«Secondo me e secondo l’amministrazione che si è insediata nel 2018», esordisce l’amministratore che, nominato dalla Provincia, all’epoca, è stato anche direttore dei lavori, «la piscina è un brutto “buco” nella storia salvese. Realizzata sul finire del secolo scorso (ultimata nel 2001) nasce da una compartecipazione tra Provincia e Comune. Divise le spese, l’appalto è stato gestito interamente dalla Provincia mentre il Comune ha messo a disposizione il terreno su cui far sorgere la struttura».
La spesa a carico del Comune sarebbe poi stata rimborsata con rata semestrale da chi si sarebbe aggiudicato l’appalto e avrebbe gestito obbligatoriamente l’impianto natatorio per 15 anni. 
«Negli anni in cui noi non eravamo amministratori né di maggioranza né di minoranza», ricostruisce Lecci, «la piscina è stata gestita dalla società che si aggiudicò l’appalto e che quindi era obbligata, secondo convenzione, a restarci per 15 anni. Non passò molto tempo, però, che questa non pagò più le rette al Comune che, a sua volta, non potè girare i soldi alla Provincia e alla Banca del Credito Sportivo che aveva concesso il mutuo. Contrariamente a quanto prevedeva la convenzione e, quindi, contravvenendo agli obblighi contrattuali sottoscritti con Comune e Provincia, chi si era aggiudicato il bando lasciò la gestione a una nuova società. Dopo un paio d’anni anche questo nuovo accordo venne meno: la società subentrata si sciolse e le polizze fideiussorie sottoscritte a suo tempo andarono a scadenza, non permettendo al Comune di rivalersi in alcun modo. Così quando ci insediammo, nel 2018, trovammo un debito di un milione di euro nei confronti della Provincia di Lecce e una struttura in stato di abbandono e degrado». 
C’è un altro aspetto del periodo antecedente l’insediamento dell’amministrazione guidata dal sindaco Francesco Villanova, che Lecci vuole rimarcare: «Rendendosi conto che quella della Piscina era una questione di non poco conto anche sul piano sociale, i vecchi amministratori la diedero in gestione, salvo scoprire che la società a cui l’avevano affidata non aveva le carte in regola; pur di tenerla aperta affidarono la struttura a titolo gratuito (!?) a un’altra società che, a sua volta, non ha provveduto al pagamento delle bollette di luce e dell’acqua che sono andate a carico del Comune…».
Questo fino all’insediamento della nuova amministrazione nel 2018: «Abbiamo trovato una struttura “ammalorata” sotto tutti i punti di vista con la ruggine arrivata dappertutto («scolava anche dai solai»), infiltrazioni, pompe inesistenti o malfunzionanti, filtri non attivi, ecc. Una situazione di degrado che abbiamo voluto condividere con i nostri concittadini, aprendo la struttura e permettendo loro di rendersi conto di persona». 

GLI INTERVENTI IN CORSO

Constatato lo stato dei luoghi, bisognava capire come intervenire: «Ci siamo accordati con la Provincia per diminuire il debito (da un milione a 600mila euro) e dilazionarlo nel tempo.  Caricatoci questo fardello, siamo divenuti proprietari della struttura. Non potendo escutere le polizze ormai scadute, siamo riusciti negli ultimi giorni del 2018, proprio poco prima della scadenza dei termini, a emettere un decreto ingiuntivo nei confronti della società che si era aggiudicata quei lavori e doveva, per forza, gestire l’impianto per 15 anni. Difficilmente riusciremo a recuperare qualcosa perché quella società a quanto pare nemmeno esiste più. Come spesso accade in Italia, pagano i contribuenti!».

EFFICIENTAMENTO E CONSOLIDAMENTO

Nel frattempo vi è stato concesso un finanziamento per il recupero.
«Ci è stato finanziato un progetto di efficientamento energetico per circa un milione di euro. I lavori sono stati iniziati e poi fermati per una perizia di assestamento». 
Cos’altro è accaduto? 
«Non è stata fatta manutenzione del verde e questo, negli anni, ha creato ombra sul tetto in legno, provocando un cedimento di un travone di 75 metri con conseguente pericolo di crollo. Fermato tutto per precauzione, siamo stati in Regione e abbiamo chiesto e ottenuto un finanziamento per il consolidamento statico (200mila euro).  I lavori ora sono in corso. Anche per l’efficientamento energetico siamo a buon punto, sono pure installate delle macchine innovative per il trattamento dell’aria che abbatteranno i costi di esercizio del 70, 80%». 

TUBI E RUGGINE

A che punto siamo?
«Dopo la redazione del progetto abbiamo scoperto che alcune tubature di circa 20 centimetri, che portano in circolo l’aria e che servono anche per il passaggio dell’acqua per il raffreddamento dei macchinari, erano talmente arrugginite da non far passare una goccia d’acqua. Probabilmente, quando la piscina era in funzione non è mai stata fatta manutenzione».
Questo lo stato attuale. Che tempi si prevedono invece perché la piscina sia di nuovo utilizzabile? 
«L’obiettivo che ci siamo dato è completare l’impianto entro la prossima estate. Quindi pubblicheremo un bando per la gestione». 

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Alessano

Il Volo dell’Angelo nel Capo di Leuca: saranno 3 le zip-line

Intervista esclusiva all’ing. Raffaele Caccioppola, responsabile del settore appalti, patrimonio, demanio, manutenzioni del Comune di Tiggiano (capofila dell’intero progetto)…

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Del cosiddetto “Volo dell’Angelo”, articolato progetto che negli intenti dovrebbe dare grande impulso al turismo nel Salento, in particolare al Capo di Leuca, ne avevamo già parlato approfonditamente da queste colonne nella primavera del 2022.

Lo aveva prima annunciato nel 2019, in campagna elettorale, il sindaco di Tiggiano Giacomo Cazzato. Il progetto era stato avanzato dalla lista “Tiggiano al Centro” che aveva realizzato uno studio di fattibilità per riproporre in provincia di Lecce l’esperienza sospesa in aria con tanto di lancio nel vuoto come in Basilicata.

L’emozione del Volo dell’Angelo da Marina Serra a Torre Nasparo; poi un ponte tibetano e una zipline, vie ferrate per le arrampicate sulle scogliere ripide, una vasta rete di tratturi da attraversare in bicicletta, sentieri rurali e costieri su cui praticare trekking, servizi per il kayak e il nuoto.

Per il progetto è stato chiesto e ottenuto un finanziamento di 3milioni e 300mila euro. Nel marzo 2023 il sindaco di Tiggiano Giacomo Cazzato aveva indicato l’estate 2024 per l’inizio dei lavori.

Di cantieri, però, ancora non se ne sono visti. A che punto siamo? Qual è lo stato dei luoghi? Cosa è già stato realizzato? Cosa ci si appresta a fare? Rispetto al progetto iniziale è cambiato qualcosa? 

Lo abbiamo chiesto all’ing. Raffaele Caccioppola, responsabile del settore appalti, patrimonio, demanio, manutenzioni del Comune di Tiggiano (capofila dell’intero progetto).

Caccioppola parte dallo stato delle procedure amministrative e tecniche propedeutiche all’appalto dei lavori, fornendo la cronologia dell’iter procedurale che «è stato intrapreso ed è in corso di svolgimento per il progetto denominato: “Valorizzazione del tratto di fascia costiera ricadente nei Comuni di Corsano, Tiggiano e Tricase – Recupero dei tratturi esistenti e inserimento di attrazioni per attività outdoor volte sia all’incremento che alla destagionalizzazione del turismo nel Salento”.

Il 29 maggio 2024 è stato trasmesso, dai progettisti affidatari dell’incarico, il Progetto di Fattibilità Tecnico-Economica (PFTE)». 

Come ha spiegato il dirigente di settore del Comune di Tiggiano, il PFTE, per il quale è stata indetta la Conferenza di Servizi, si articola su più interventi.

RINATURALIZZAZIONE E VALORIZZAZIONE NATURALITÀ 

«Mira a potenziare il sistema della naturalità locale, l’accesso agevolato in alcuni punti costieri e l’eliminazione di detrattori ambientali, con interventi di: ripristino di scala esistente in legno e realizzazione di pedane modulari – eco-compatibili e di facile rimozione al termine della stagione estiva – in acciaio zincato e listoni in WPC, prevedendo “l’eliminazione di detrattori come la pavimentazione irregolare in prossimità degli accessi al mare”, presso Marina di Serra, Marina di Tiggiano e presso località Funnuvojere; cura minuta degli spazi target di progetto, mediante riqualificazione, decespugliamento lungo i percorsi e le piazzole di sosta; presso il punto panoramico “Belvedere” di Tricase, realizzazione di basolato di nuova formazione in pietra locale e dotazione di arredo urbano; sistemazione dei margini stradali e negli spazi minuti mediante piantumazione, lungo i margini interni alla sezione stradale, parallelamente ai muretti a secco, di arbusti di macchia mediterranea ed essenze vegetali autoctone; taglio selettivo di piante infestanti, ruderali e/o piante ornamentali (es. palme, yucche, ecc.)».

POTENZIAMENTO E FRUIZIONE DOLCE DI STRADE MINORI

Per potenziare il sistema delle strade minori al fine di proporre la mobilità dolce e la fruizione pedonale e ciclabile della costa come reale alternativa alla monocultura carrabile sono, invece, previsti i seguenti interventi.

«Recupero dei tratturi esistenti mediante opere di regolarizzazione del fondo e rimozione della vegetazione infestante e abbattuta, in particolare lungo i tracciati con pessimo stato manutentivo; installazione di tubolari verticali di altezza non superiore a un metro, in acciaio corten per consentire la discesa dei tratti più ripidi.

Ripristino della stratigrafia bituminosa previa fresatura di porzioni di strada e valorizzazione dell’area sosta/ristoro e noleggio bici mediante rimozione della pavimentazione in conglomerato cementizio e sostituzione con pavimentazione drenante in terra stabilizzata e inserti in pietra locale presso: Marina di Guardiola, in prossimità dell’esistente chiosco-bar e del parcheggio, la strada secondaria di accesso a Torre Specchia Grande, Bosco N’Zepe, il Sentiero del Nemico a Marina Serra.

Potenziamento del sistema di accesso ciclabile, realizzazione di fasce di riconoscibilità per una lunghezza di 7-10 metri, mediante la demolizione della struttura stradale bituminosa, per il successivo ripristino con terra stabilizzata e inserti in pietra locale.

Realizzazione di nuova pavimentazione completamente drenante e sostenibile in località Funnuvojere con pavimentazione drenante in corrispondenza dei tratti con fondo in terra battuta fortemente disconnesso e sostituzione dalla staccionata in legno con installazione di tubolari verticali di altezza non superiore a 1 metro, in acciaio corten, lungo i sentieri con fondo naturale.

Recupero e messa in sicurezza dei muretti a secco con tecnica del “cuci scuci”.

Cartellonistica didattica e segnaletica verticale e orizzontale per l’indicazione del percorso a prevalenza pedonale/ciclabile “strada 20”; collocazione di bacheche in legno con direzione del percorso, toponomastica, flora, fauna e singolarità geologiche e paesistiche, nonché emergenze naturalistiche e punti panoramici».

NUOVE MICRO-DOTAZIONI TERRITORIALI DI SOSTEGNO ATTRATTIVITÀ TURISTICA

Mira a potenziare il sistema/paesaggio di micro-dotazioni per la fruizione e la pratica degli sport outdoor; tutti gli interventi previsti saranno amovibili, immaginati come stagionali e gestiti coordinatamente, con i seguenti interventi.

«Centro di Educazione Ambientale, da realizzarsi con strutture in legno appoggiate su apposita fondazione a pedana rimovibile per area eventi e sosta. 

Tre “Zip line” nell’area di Torre Nasparo fino ad arrivare a Marina Serra denominate “Zip line della Torre” e “Volo nel blu” e in località Guardiola denominata “Zip line Guardiola”. 

Info-point, da realizzarsi nelle località di Marina Serra e Guardiola, con strutture in legno del tipo a capanna, appoggiate su apposita fondazione a pedana rimovibile, compreso di pannello informativo. 

Fornitura e posa in opera di attrezzature per attività outdoor, tra le quali, colonnine di ricarica elettriche. 

Parco avventura ubicato nel Bosco N’Zepe, costituito da diversi percorsi acrobatici in altezza che si sviluppano tra gli alberi del bosco o su altri supporti naturali o artificiali […], attrezzato con arredi in legno e monoblocco prefabbricato per biglietteria, magazzino e bagni. 

Dieci vie di arrampicata sportiva, collocate nella falesia di partenza della Zipline Guardiola, con lavorazioni consistenti in piccoli disgaggi di materiale roccioso; tracciatura della via d’arrampicata fino a un’altezza di 20 metri; installazione di soste alla sommità della via d’arrampicata e dei relativi spit in titanio alla distanza variabile tra 1 e 2 metri.

Una via ferrata, nell’insenatura che va da “Grotta Matrona” verso la Marina di Tiggiano, in fune in acciaio inox». 

LA CONFERENZA DEI SERVIZI

Fin qui la fase progettuale e l’illustrazione nel dettaglio di quello che sarà. Va aggiunto che il 4 giugno scorso è stata indetta la Conferenza dei Servizi che ha coinvolto, nel complesso, 15 enti competenti. 

Hanno espresso parere favorevole di massima, con prescrizioni: Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le Province di Brindisi e Lecce; Ente Parco Naturale Regionale Costa Otranto-Santa Maria di Leuca e Bosco di Tricase; Agenzia delle Dogane e dei Monopoli DT VIII – Puglia, Molise e Basilicata; Agenzia del Demanio – Direzione Regionale di Puglia e Basilicata; Autorità di Bacino Distrettuale dell’Appennino Meridionale.

«Prendendo atto delle prescrizioni contenute nei pareri, nessuno dei quali negativo», spiega Caccioppola, «è stata fatta richiesta al raggruppamento di progettisti incaricati di rielaborare/integrare il Progetto di Fattibilità Tecnico Economica, tenuto conto che gli stessi saranno in ogni caso da approfondire nella fase della progettazione esecutiva». 

Per eliminare le criticità sollevate, il progetto è stato in parte rivisto: «Al fine di superare i motivi ostativi che non consentono la realizzazione del Centro di Educazione Ambientale, a causa del vincolo architettonico diretto “Torre Nasparo”, lo stesso è stato delocalizzato in immobile di proprietà del Comune di Tiggiano, in vico Santa Lucia, per il quale è previsto il totale restauro. Per la stessa ragione, è stata eliminata dal progetto la Zip Line “Torre Nasparo”, il cui punto di partenza ricadeva, nella prima versione del progetto, nell’area interessata dal vincolo architettonico».

Sulla base del nuovo PFTE, «si dovrà procedere all’approvazione da parte dei Comuni interessati (Tiggiano capofila, Tricase e Corsano). Si passerà, poi, alla pubblicazione di bando di gara per l’aggiudicazione di appalto integrato per l’affidamento dei servizi per la redazione del progetto esecutivo,  e per la realizzazione dei lavori. Acquisito il Progetto Esecutivo, lo stesso sarà nuovamente sottoposto al parere degli enti competenti, con una nuova Conferenza di Servizi. I lavori potranno quindi partire dopo l’approvazione della seconda Conferenza di Servizi».

LA TABELLA DI MARCIA

Siamo in ritardo, però, sulla tabella di marcia visto che l’inizio dei lavori era previsto per luglio 2024.

«Per procedure complesse è inevitabile l’accumularsi di ritardi, soprattutto nei casi di interventi su siti di pregio paesaggistico, che in nessun modo devono essere messi a rischio», ammette Caccioppola. Che poi precisa: «Comunque, la tabella di marcia, dettata dal Dipartimento per le politiche di coesione e per il sud della Presidenza del Consiglio dei Ministri, prevede le seguenti scadenze: entro il 30 novembre 2025 occorre sottoscrivere che le procedure di gara siano svolte il contratto d’appalto sottoscritto; la conclusione dei lavori dovrà avvenire entro il 31 dicembre 2027. Gran parte del lavoro amministrativo è già stato realizzato, pertanto siamo fiduciosi riguardo al rispetto delle tempistiche».

LITORANEA CICLOPEDONALE

Si parla ancora della ciclabilità della litoranea da Otranto-Leuca?

«Il progetto di “Progettazione Esecutiva e Realizzazione di un Sistema Stradale per la fruizione ciclopedonale della Costa Otranto-Leuca”, la cui esecuzione è in capo alla Provincia di Lecce, sta seguendo lo stesso iter procedurale e, dal punto di vista cronologico, è perfettamente allineato a quello seguito da Tiggiano.

L’intervento interesserà un percorso lungo quasi 57 km (inizia da Otranto e prosegue sulla S.P. 87 fino a giungere a Porto Badisco, quindi, si dipana verso sud, lungo la S.P. 358 e, intersecando Santa Cesarea Terme, Castro, Diso, Andrano, prosegue verso Tricase Porto, Marina Serra, Tiggiano, Corsano , località Ciolo a Gagliano del Capo, sino a raggiungere il Capo di Leuca, in agro di Castrignano del Capo, attraverso la S.P. 214).

Gli 11 Comuni coinvolti sono: Alessano, Andrano, Castrignano del Capo, Castro, Corsano, Diso, Gagliano del Capo, Otranto, Santa Cesarea Terme, Tiggiano e Tricase. Il progetto è integrativo e complementare a tutti gli altri finanziati con i Contratti Istituzionali di sviluppo».

Giuseppe Cerfeda

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