Tricase
“Coppola? Non lo lasceremo andare”
Lettera aperta di Dell’Abate, capogruppo all’opposizione di Tricase: “Finchè non sarà recuperato l’ultimo euro…”
Dopo l’intervista al sindaco di Tricase Antonio Coppola, che ha ripercorso con noi i suoi 16 anni alla guida del paese, il capogruppo all’opposizione prende la parola.
Nunzio Dell’Abate, di cui lo stesso sindaco aveva parlato nell’intervista, risponde al primo cittadino con una lunga lettera, puntando il dito sulle zone d’ombra dell’amministrazione Coppola.
“È partita da tempo la storiella del sindaco provato che, dopo sedici anni di duro lavoro, prepara l’uscita di scena. Il commiato, che si accinge a dare alla città, è accompagnato dai soliti orpelli verso di sé e da ritorsivi attacchi nei confronti di chi non sta dalla sua parte.
Eh sì, il sindaco Coppola lamenta di essere stato destinatario di denunce a vari livelli. Ma omette di raccontare di aver mantenuto indebitamente e a danno delle casse pubbliche, per tre lustri, il posto di dirigente dell’Ufficio Tecnico del Comune di Tricase, esercitando al contempo la libera professione di ingegnere nell’ambito del territorio comunale in violazione delle più elementari leggi e regolamenti che regolano la materia, in uno stato di gravissima incompatibilità e conflitto di interessi.
E quando nel corso di un Consiglio comunale con garbo glielo facemmo notare, con la solita arroganza che lo contraddistingue, ci rispose di rivolgerci agli enti preposti al controllo.
Lo abbiamo preso in parola ed abbiamo interessato l’Ispettorato per la Funzione Pubblica presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri il quale, sulla base di una capillare indagine del Nucleo Speciale Pubblica Amministrazione della Guardia di Finanza di Roma, per ora limitata a un quadriennio, ha contestato al sindaco/dipendente comunale/ingegnere libero professionista tale violazione e quantificato in oltre un milione di euro la sanzione amministrativa. Nel contempo, il medesimo Ispettorato ha denunciato il tutto alla Procura della Corte dei Conti. E già!
Perché il mancato versamento nel bilancio comunale dei compensi per prestazioni libero professionali, espletate illegittimamente dai dipendenti pubblici, costituisce danno erariale, oltre a comportare il licenziamento in tronco. In pratica, quell’ingente danaro dovrà essere riversato nelle casse comunali a beneficio della comunità!
Nel frattempo, raggiunto l’agognato obiettivo del pensionamento da pubblico impiegato, il dipendente ci anticipa il suo pensionamento politico, non senza aver lanciato strali nei confronti di chi in questi anni ha avuto il coraggio di denunciare il “Sistema Coppola”.
Il Sindaco non perde occasione, anche sulle colonne de “Il Gallo”, per dichiarare che le irresponsabili segnalazioni della minoranza siano infondate e siano finora sempre state archiviate.
Ogni suo atto contrario all’interesse pubblico è stato da noi discusso dapprima a livello comunale e politico e solo successivamente all’essere rimasti inascoltati, se non addirittura denigrati, fatto oggetto di esposto alle Autorità competenti.
Grazie a questa virtuosa opera di moralizzazione dell’azione amministrativa, sono state accertate gravi irregolarità nella gestione dell’apparato comunale, adottate le sanzioni di legge a carico dei responsabili con le prime condanne a pagare di tasca propria i danni arrecati alla Comunità. è lungo l’elenco e si rischia di dimenticare qualcosa.
Il TAR di Lecce ha fermato Coppola quando, con una scellerata delibera di Giunta, aveva affidato direttamente a terzi l’incarico di consulenza per il PUG determinandone addirittura il compenso in €.40.000+iva. Mentre per quanto concerne i 12.000 euro di spese legali anticipate dalle casse comunali, ci ha pensato il Collegio dei Revisori a denunciare il danno erariale alla Procura della Corte dei Conti che recentemente ha voluto conoscere le generalità di sindaco e assessori che adottarono la delibera di incarico.
Inoltre, sempre il TAR ha annullato ben due delibere di Consiglio, entrambe illegittime, ma volute ad ogni costo dal sindaco per l’esercizio associato delle funzioni con il Comune di Tiggiano. Anche qui pesante condanna alle spese legali e prossima conseguente segnalazione alla Procura contabile.
Ancora: sindaco, assessori e due funzionari (in questo caso non su nostra iniziativa) sono attualmente indagati per abuso d’ufficio e altri reati nell’ambito di una inchiesta per occupazione di suolo pubblico. Vi è di più. Lo scorso anno, un funzionario comunale è stato condannato dalla Corte dei Conti, per l’anomala gestione di un affare legale dell’ente, a rimborsare alle casse comunali circa 8mila euro.
Lo stesso funzionario, graziato in un primo momento da un provvedimento del Sindaco di “abbuono” retroattivo, bloccato poi dai Revisori dei Conti, sta restituendo con rateizzazione mensile circa €.25.000 per indennità incassate ma non dovute.
Si attende a giorni a Bari il verdetto della Corte dei Conti, nei confronti di sindaco assessori e del medesimo funzionario, sull’illegittimo affidamento delle pratiche da insidie stradali che vide l’interessamento persino del Procuratore della Repubblica Cataldo Motta e che dovrebbe portare nelle casse comunali alcune migliaia di euro. Incarico (i Lettori ricorderanno) conferito, direttamente con delibera di Giunta e quindi senza gara, alla società A.S. srl il cui socio unico e proprietario quindi dell’intero pacchetto di quote sociali risultava essere un consigliere di minoranza in carica.
Mentre è ancora in fase di istruttoria, innanzi al vice Procuratore Regionale della Corte dei Conti, lo scandaloso debito fuori bilancio di oltre 200mila euro derivante da un giudizio in cui il Comune con grave negligenza non si è difeso, disinteressandosene del tutto.
All’attenzione della Procura contabile vi sono poi altri due esposti a firma dei Revisori: quello sul piano finanziario del servizio di gestione dei rifiuti urbani dello scorso anno e quello sulla nomina dei componenti esterni nel concorso della polizia locale.
La Corte dei Conti con apposite deliberazioni, poi, ha acceso un faro sui rendiconti degli anni 2012 e 2013, evidenziando forti criticità che vanno dai flussi di cassa ai debiti fuori bilancio, dai servizi conto terzi alla spesa del personale, nonché considerato deficitario il sistema dei controlli interni nell’anno 2014 ai fini del rispetto delle regole contabili e dell’equilibrio di bilancio.
Ebbene, un sentimento di vergogna ci ha assalito, da cittadini di Tricase impegnati nella vita politica, quando dalla relazione del Procuratore Generale presso la Corte dei Conti, all’inaugurazione del corrente anno giudiziario, abbiamo appreso che Tricase risulta il comune maggiormente menzionato dall’alto Magistrato quale esempio di sprechi e danni erariali.
Altro che archiviazioni!!! Stia sereno Antonio, finché non sarà recuperato l’ultimo euro, non La lasceremo andare…”
Nunzio Dell’Abate
(capogruppo all’opposizione)
Dai Comuni
Doni per i bambini: sorpresa in ospedale a Tricase
L’iniziativa dei volontari della Croce Rossa Italiana – Comitato di Casarano
Riceviamo e pubblichiamo.
Una mattinata speciale quella di oggi all’Azienda Ospedaliera Cardinale Giovanni Panico di Tricase. I corridoi del reparto di pediatria e del pronto soccorso pediatrico si sono riempiti di sorrisi e meraviglia grazie all’iniziativa dei volontari della Croce Rossa Italiana – Comitato di Casarano.
Con abiti rossi e bianchi e un sacco pieno di regali, un gruppo di volontari travestiti da Babbo Natale e da Elfo ha portato la magia del Natale ai piccoli pazienti ricoverati. I doni, generosamente offerti da volontari, cittadini e negozi locali, sono stati consegnati con grande entusiasmo, trasformando una giornata ordinaria in un momento di festa e condivisione.
I bambini, inizialmente sorpresi, hanno accolto con gioia e curiosità la visita di Babbo Natale e del suo fidato Elfo. “Vedere i loro occhi illuminarsi è stata un’emozione indescrivibile,” ha commentato uno dei volontari.
Questa iniziativa solidale, ha come obiettivo quello di regalare un sorriso ai piccoli pazienti in un momento delicato.
La direttrice del Cardinale Panico ha espresso profonda gratitudine verso la Croce Rossa e verso tutti coloro che hanno contribuito alla riuscita di questo evento.
In giornate come queste, il calore umano e la solidarietà diventano la cura migliore per i nostri piccoli pazienti e per le loro famiglie.
Un esempio concreto di come la collaborazione tra cittadini, volontari e istituzioni possa portare luce e speranza anche nei momenti più difficili.
Il Presidente, il Consiglio Direttivo e tutti i Volontari augurano Buone Feste
Alessano
“Vi voglio bene”, un libro essenziale per raccontare don Tonino e la sua storia
Monsignor Vito Angiuli: “Scritti e documenti inediti per scoprire l’intera vocazione pastorale da sacerdote e da vescovo. Guardate con simpatia alle persone e agli avvenimenti della storia, per testimoniare a tutti la gioia del Vangelo”
di Luca De Santis
Vi voglio bene, Continuità e sviluppo nel ministero sacerdotale ed episcopale di don Tonino Bello è l’ultima fatica data alle stampe dal vescovo di Ugento – Santa Maria di Leuca, mons. Vito Angiuli. Il nuovo libro ha visto la luce nel mese di ottobre 2024, per le edizioni Il pozzo di Giacobbe. Quest’ultima si colloca in continuità con le precedenti pubblicazioni frutto di interessanti studi che Angiuli ha compiuto sul sacerdote della diocesi ugentina divenuto vescovo di Molfetta.
Il sottotitolo dell’opera ci fornisce le giuste delucidazioni riguardo a quelle che sono le intenzioni dell’autore: Continuità e sviluppo nel ministero sacerdotale ed episcopale di don Tonino Bello. Il testo è composto da una corposa introduzione dove l’autore pone e spiega la sua tesi riguardo a un’inscindibile armonia e continuità presente tra il ministero sacerdotale ed episcopale di don Tonino.
Nel primo capitolo, Ordinazione episcopale, sono stati curati una serie di scritti in cui il futuro vescovo di Molfetta mette in evidenza un forte attaccamento alla sua terra natia e le motivazioni che lo hanno condotto ad accettare l’ordinazione episcopale. Il secondo capitolo, Don Tonino saluta la Chiesa ugentina, raccoglie alcune omelie di saluto che don Tonino ha pronunciato prima della sua partenza per Molfetta, dove traspare in modo palpabile il suo amore per la Diocesi di Ugento che ha servito per 25 anni.
All’interno dell’ultimo capitolo troveremo invece degli scritti inediti da datarsi secondo Angiuli tra il 1960 e il 1980. La gran parte di essi pur non avendo una data o la firma, possono tranquillamente essere definiti autentici, tenendo conto della calligrafia di don Tonino. L’ordine cronologico è dato dal Curatore sulla base delle tematiche che in questi scritti vengono a essere trattate.
La maggior parte di questi risale al periodo in cui don Tonino svolgeva il suo ministero presso la Diocesi di Ugento.
Questi scritti contengono in modo germinale quelle tematiche che durante gli anni di episcopato don Tonino tratterà in modo più approfondito, in base alle sollecitazioni di quel contesto storico. Tenendo conto di quanto abbiamo rilevato è possibile dire che il libro si lascia leggere in modo molto scorrevole dimostrandosi adatto persino per coloro che non hanno avuto una conoscenza dettagliata di colui che la Chiesa Cattolica ha dichiarato Venerabile.
Il vescovo Angiuli ha deciso di intitolare questo suo ultimo libro con un’espressione che don Tonino lungo il suo ministero sacerdotale ed episcopale ha utilizzato spesso: Vi voglio bene.
Quest’ultima non ha solo la funzione di comunicare i suoi sentimenti, quanto la simpatia con cui si poneva nei confronti di quella porzione di popolo che era stata affidata alle sue cure pastorali, ma anche nei confronti della storia a lui contemporanea in cui l’umanità era immersa.
Il vi voglio bene di don Tonino
Il vi voglio bene di don Tonino – ci aiuta a comprendere l’autore – trova significato in una delle più belle espressioni da lui spesso utilizzate e contenute nella Costituzione Conciliare Gaudium et spes al n. 1: «Le gioie e le speranze, le tristezze e le angosce degli uomini d’oggi, dei poveri soprattutto e di tutti coloro che soffrono, sono pure le gioie e le speranze, le tristezze e le angosce dei discepoli di Cristo, e nulla vi è di genuinamente umano che non trovi eco nel loro cuore».
Le motivazioni ministeriali di don Tonino nelle varie fasi dei suoi incarichi sia nella diocesi ugentina che in quella di pastore della Chiesa di Molfetta hanno mantenuto le medesime fondamenta che hanno da sempre configurato la sua fede: coltivare la preghiera, meditare la Parola, adorare Gesù eucarestia. Prendiamo atto che gli anni del ministero episcopale hanno oscurato il periodo sacerdotale, ma quegli aspetti che hanno reso il vescovo Bello conosciuto in campo nazionale e oltre, ciò per cui è stato amato nella Diocesi a lui affidata, erano già presenti nel ministero svolto nell’estremo lembo d’Italia, in quel Capo di Leuca, durante il suo lungo ministero sacerdotale come professore e vice-rettore presso il Seminario vescovile, come parroco a Ugento e Tricase, nei vari incarichi pastorali.
Cade in grave errore chi sostiene che l’episcopato, in particolar modo la presidenza di Pax Christi, abbia segnato una svolta ministeriale in don Tonino, una conversione verso le tematiche sociali, in particolar modo quella della pace e della non violenza. A tal proposito Angiuli nell’Introduzione del libro è perentorio nel sostenere il fatto che non vi è nessuna discontinuità di pensiero tra il don Tonino sacerdote e vescovo, e che pensare il contrario significherebbe mistificare la realtà.
Quest’ultimo durante il suo percorso di studio ha consolidato un ottimo utilizzo del metodo deduttivo tramite la sua formazione filosofica e teologica, così come una padronanza del metodo induttivo nel confrontarsi e padroneggiare le scienze moderne: sociologia, psicologia, diritto del lavoro, legislazione sociale, all’interno delle quali venne introdotto durante gli anni seminariali a Bologna presso l’ONARMO.
La cultura sessantottina
Accanto a coloro che sostengono una discontinuità ministeriale di don Tonino, vi sono quelli che manifestano una certa antipatia nei confronti del suo ministero, sostenendo come quest’ultimo sia il prodotto di quella cultura sessantottina che ha avuto i suoi risvolti più nefasti all’interno degli anni ’70 del secolo scorso. A costoro risponde il decreto che sancisce la Venerabilità di don Tonino, definendolo come un ottimo interprete delle istanze conciliari.
L’aspetto, forse il più deleterio, è rappresentato da coloro che del ministero di mons. Bello prendono in considerazione e ne propagano solo i temi sociali (pace, giustizia e salvaguardia del creato), dandone una lettura ideologica.
Costoro affrontano i temi sociali senza tener conto di quelli etici (divorzio, aborto, eutanasia), quest’ultimi aspetti non possono essere separati dai primi ed è chiaro come don Tonino gli abbia mantenuti sempre insieme. Proseguire su questa linea – sostiene Angiuli – significa trovarsi dinanzi a un Giano Bifronte dove diviene molto difficile cogliere, per esempio, la profondità teologica di alcune immagini eloquenti che don Tonino ci ha lasciato come quella della Convivialità delle differenze e della Chiesa del grembiule.
Ciò che mons. Bello esprime nel periodo molfettese, affonda le sue radici nel basso Salento e nella formazione bolognese. Nello specifico va considerata l’impronta ministeriale di mons. Ruotolo, il vescovo di Ugento che ha ordinato presbitero don Tonino e con cui quest’ultimo ha molto collaborato: l’amore all’eucarestia, la devozione mariana, l’impegno ad attuare gli orientamenti pastorali scaturiti dal Concilio Vaticano II, la programmazione per gli itinerari di formazione per i laici, l’attenzione alle problematiche sociali presenti in questa parte del Salento.
Un particolare merito del libro lo si riscontra nel III Capitolo Scritti vari.
In questa sezione si trovano, come già detto, degli scritti inediti di don Tonino, i quali pur non avendo lo stesso spessore o valore di quelli pubblicati da lui stesso, hanno il merito di contenere quelle tematiche che rappresentano la continuità ministeriale che Angiuli, a ragione, evidenzia.
Quest’opera è imprescindibile per chi ha un serio interesse a conoscere la sensibilità e le radici in grado di nutrire il ministero pastorale di don Tonino dal punto di vista teologico e sociale.
Il grande merito di Angiuli consiste nell’averci consegnato un testo che in continuità con le altre sue pubblicazioni su mons.
Bello, ci dona una chiarezza, una verità, che non può essere tralasciata e non considerata, un atteggiamento contrario significherebbe alterare il suo pensiero, oscurare aspetti essenziali e sostanziali della sua santità.
Attualità
Ceramiche Branca, di Agostino Branca, premiato come “Excellence Pugliesi”
Christian Di Sanzio, il deputato, ha elogiato nove personalità che si sono distinte nella promozione nel Made in Italy Pugliese nel campo dell’imprenditoria, dell’arte e della gastronomia per l’intero anno 2024
Si è svolta mercoledì 18 dicembre, presso la Sala Stampa della Camera dei Deputati a Montecitorio, di Roma, l’annuale edizione del “Premio Excellence Pugliesi” organizzata dall’Associazione Pugliesi nel Mondo, della Regione Puglia.
A presiedere il prestigioso evento che ha visto premiare tra gli altri Agostino Branca, dell’omonima bottega di creazioni in ceramica di Tricase, l’onorevole Christian Di Sanzio.
Il deputato ha elogiato nove personalità che si sono distinte nella promozione nel Made in Italy Pugliese nel campo dell’imprenditoria, dell’arte e della gastronomia per l’intero anno 2024.
È stata questa l’occasione in cui, tra gli applausi, Agostino Branca che ha ricevuto l’attestato per le iniziative e le creazioni in ceramica che nascono nella Bottega di via Tempio a Tricase.
GLI ALTRI PREMI
Non è stato il primo né sarà l’ultimo attestato assegnato al nostro maestro artigiano: non più tardi di qualche mese fa ricordavamo, infatti, il progetto “La Parsimonia” ideato da Bottega Branca in collaborazione con l’Associazione H2O di Milano. La cui presentazione si era tenuta, sempre a Roma, presso la Sala stampa del Senato a Montecitorio, giovedì 2 marzo 2024.
E qualche mese prima, nel 2023, la Bottega Ceramiche Branca di Tricase, era stata protagonista, il 15 dicembre, al Columbus International Awards.
Presso il Senato della Repubblica, nella Sala Capitolare presso il Chiostro del Convento di Santa Maria sopra Minerva, si era tenuta la quarta edizione dell’evento (in formato Roma Special Edition), ideato da Fondazione Italy e che aveva premiato le personalità che si sono distinte, ciascuna nel proprio campo, per aver diffuso o tutelato la cultura italiana e l’italianità.
Bottega Branca da anni promuove, con la sua attività artistica, la tradizione storica della ceramica richiamando all’attenzione dei suoi visitatori pratiche e oggetti della tradizione salentina.
Quella romana è stata un’ulteriore occasione, per la bottega Ceramiche Branca, di promuovere artigianalità, cultura e tradizione salentina in Italia e nel mondo.
Branca attraverso i suoi riconoscimenti, racconta l’Italia, le sue eccellenze, la cultura e l’unicità del nostro Paese a 360°, la storia di coloro che contribuiscono a diffonderla oltre confine, l’indiscusso talento italiano ed il bello che ci contraddistingue nel mondo.
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