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Crisi idrica, un tavolo per discuterne

Nel Salento pertanto è in atto uno scenario di  distruzione della risorsa idrica sempre più rara, preziosa e inquinata…

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Riceviamo e pubblichiamo una lettera arrivata in Redazione a firma di molte associazioni, professionisti, imprenditori del Salento, che chiedono con urgenza un incontro: il tema è quello dell’acqua, bene comune e lo stato dei depuratori in molte città della provincia.


Lettera indirizzata a: Presidente Regione Puglia;  Assessore Regionale Ambiente; Assessore Regionale Agricoltura; Presidente AQP; Commissario Straordinario dei Consorzi di Bonifica; Presidente Autorità Idrica Pugliese; Presidente Provincia di Lecce ed ai Sindaci dei Comuni di

Gallipoli, Sannicola, Tuglie, Alezio, Tricase, Corsano, Nardò, Porto Cesareo, Parabita.


Egregi Signori, le problematiche relative allo stato dei Depuratori e alla crisi idrica nella Provincia di Lecce sono di grande attualità e  gravate  da pesanti problematiche.


Le persistenti e sempre più gravi criticità degli  invasi di approvvigionamento dell’AQP e della falda freatica ripropongono le questioni dello spreco dell’acqua;  giustamente, da parte di AQP si richiamano esempi virtuosi per risparmiare l’acqua potabile e per riciclare in agricoltura i reflui depurati.


Tuttavia, di fronte alle scelte urgenti  imposte da tale situazione, sono inspiegabili quelle ambigue e contraddittorie  di alcune amministrazioni della Provincia di Lecce   e dello stesso AQP –avallate dalla Regione-  di realizzare infrastrutture che scaricano a mare i reflui depurati (vedi la situazione del Depuratore di Gallipoli e  quella analoga che si delinea per  di Nardò).  Nel Salento   la  gran parte  dei reflui, anche depurati, viene scaricato a mare o nel sottosuolo   a centinaia di metri  al  di sotto della falda freatica: viene così dissipata e distrutta   la  matrice naturale primaria,  sempre più limitata  e  quindi importante per il territorio.                                                                                                                                                                                  Nella relazione del Presidente  Di Cagno Abbrescia, del 14 maggio 2021, si afferma  la presenza in  Puglia di soli 10 impianti di  affinamento e riuso  dei reflui: 4 per  l’agricoltura, di cui Gallipoli e  Corsano in provincia di Lecce,  due  per riuso ambientale,  e altri quattro  imprecisati.  Chiediamo a tal proposito un resoconto dettagliato  relativo ai singoli depuratori  della  Provincia di Lecce, al riutilizzo  o  meno dei reflui prodotti,  alla percentuale  di reflui riutilizzati: infatti questa,  almeno per Gallipoli e Corsano, si  configura solo simbolica, quindi inadeguata per rappresentare un’alternativa significativa al prelievo e all’uso “improprio” dell’acqua  potabile. Perdura  la sconcertante  dispersione in mare  dei reflui “depurati” a Tricase, nonostante siano stati  investiti  circa sei milioni di euro per un acquedotto rurale per irrigare  seicento ettari, inutilizzato e quindi in degrado da oltre dieci anni. E’ quasi superfluo ricordare che l’agricoltura utilizza circa i due terzi di tutta la quantità di acqua potabile erogata, che dovrebbe  essere almeno in parte  sostituita  e compensata dal recupero al massimo dei reflui depurati e delle acque bianche.


Nel Salento pertanto è in atto uno scenario di  distruzione della risorsa idrica sempre più rara, preziosa e inquinata; nello stesso tempo assolutamente dannoso per la salute, per l’ambiente,  per l’economia turistica. Per la persistente  scarsità di   pioggia   la falda non è  rimpinguata   e insieme  si accentua il ricorso all’emungimento dalla  stessa. Tale prelievo è aggravato  anche  dalla  criticità del disseccamento degli ulivi  che comporta la riconversione  di vasti ex uliveti  a colture  irrigue  o  all’impianto di nuove cultivar che richiedono l’irrigazione non solo di soccorso. Ne deriva un accentuato prelievo, incontrollato anche a causa delle svariate migliaia di pozzi abusivi, che favorisce l’infiltrazione dell’acqua salmastra nella falda dolce, il cui uso salinifica e sterilizza i suoli agricoli! Un disastro ambientale in atto da decenni, che rischia di essere irreversibile.


Per questi motivi è un’opzione doverosa e prioritaria il recupero e il riutilizzo  delle acque depurate  e di quelle bianche  in agricoltura  anche in sinergia con i Consorzi di Bonifica. E’ quanto viene sollecitato dalla più recente normativa europea degli ultimi due anni; è una scelta “obbligata”: per il Salento e la Puglia sitibonde dovrebbe essere assunta con assoluta urgenza e priorità. Mentre   invece   siamo   sanzionati dall’U.E. per la cattiva gestione dei depuratori.

Varie proposte   di recupero e  di riutilizzo produttivo delle acque depurate dovrebbero essere prese in considerazione: lo spandimento nei campi attraverso la canalizzazione naturale esistente o quella dei Consorzi di Bonifica, gli impianti di fitodepurazione, l’utilizzo delle cave abbandonate quali bacini di stoccaggio, l’implementazione delle zone umide rivitalizzando quelle tradizionali.


Il recupero  idrico è comunque la precondizione   per  realizzare un grande acquedotto rurale della Puglia (proposta del Presidente Emiliano) seguendo le indicazioni della comunità scientifica e dello stesso Consiglio Regionale della Puglia (finora inattuate) che invitano ad evitare di scaricare in mare e di disperdere nel sottosuolo (al di sotto della falda) le acque depurate, utili per scopi irrigui e industriali,  importanti per il ripascimento freatico.


La criticità nella gestione della rete idrica  è ulteriormente  aggravata, non solo dalla perdite, ma anche da situazioni assurde di spreco: ne è esempio  grave e paradossale quanto da  anni avviene (si è ripresentato  nei primi di maggio) nei grandi serbatoi situati sulle serre di Parabita: molte centinaia di  mc di acqua potabile vengono dispersi in poche ore nelle campagne probabilmente, per il costante prelievo dalla falda  nonostante il riempimento degli invasi, sia quello potabile (AQP ) che quello vicino per irrigazione ( Consorzio Ugento li Foggi) tra loro interconnessi. Una  situazione  che  potrebbe evocarne altre simili!


Le associazioni del territorio non condividono i Mega-Progetti che prevedono lo scarico in mare delle acque depurate nel Salento; denunciano le diverse situazioni di spreco e di inadempienza verso impegni assunti. Le risorse finanziarie dovrebbero essere usate per impianti di recupero e fitodepurazione invece di realizzare mega-condotte ultrakilometriche a Gallipoli o a Nardò per disperdere in mare la quasi totalità della  preziosa materia prima depurata e riutilizzabile; scarichi che potrebbero “favorire” involontariamente  una depurazione meno controllata e rigorosa. Pertanto si chiede la riconversione dei progetti di sversamento delle acque reflue depurate in altri  finalizzati al conseguimento del  loro massimo recupero e riutilizzo, nonché delle acque bianche, e l’attivazione delle reti irrigue rurali  abbandonate.


Il 2021 ricorre il decennale del referendum per l’acqua pubblica: quale miglior modo di commemorarlo (nonostante sia stato insabbiato) se non con un impegno concreto e immediatamente operativo in tale direzione?


UDICON  LECCE , Biagio Malorgio; Forum provinciale  Acqua Bene comune, Marta Innocente;   LILT, Lega Italiana Lotta tumori, Lecce, pres. Carmine  Cerullo;  Forum ambiente e salute, Lecce, Giovanni Seclì;  WWF Lecce, Vittorio De Vitis; ISDE Medici per l’ambiente,Lecce,  Sergio Mangia; Turismo Verde , pres. naz, Giulio Sparascio;  ADOC Alessandro Presicce; Ambiente sano , Veglie, Dario Ciccarese ;  APS ITACA , Galatone,  Fabiano Fazi;; Biblioteca Sarajevo-Arci , Maglie , Giancarlo Costa Cesari;  Casa delle Agricolture, Andrano, Tiziana Colluto; “Catone-Basile” San Cesario, Pino Raganato; Cittadinanzattiva, Maglie, Salvatore Andreani;  Coppula Tisa, Tricase,   Carla Quaranta;  Coordinamento Verde pubblico, Lecce, Maria Cucurachi;  Diritti a sud, Nardo, Rosa Vaglio; La Luna dei Borboni, Tricase , Edoardo Winspeare;  LIDA, Nardò, Massimo Vaglio;   Manu Manu riforesta, Tricase, Vito Lisi; ;  Noi ambiente Galatina, Marcello D’Acquarica;   Officine cittadine Collepasso, Bastien Fillon; PRESIDIO RENATA FONTE  LIBERA, Nardò,  Chiara del Braco; Salento Km zero, Galatina, Francesca Casaluci; Verdesalis, Nardò,  Gianni Casaluce;  Staiterraterra, Racale,  Iolanda De Nola;  Aziende agricole:  Azienda agricola mediterranea,  Ivano Manca , Nardò;  Coop. Terrarossa, Tricase, Daniele Sperti;  Masseria didattica Fattizze, Leverano, Cosimo  Rolli;  Coop.  Agricola Caradrà,  Aradeo, Roberta Bruno;


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La Giusta Direzione di Alezio

Un progetto per agevolare l’accessibilità ai servizi disponibili sul territorio per i cittadini stranieri che potrebbero avere difficoltà a comprendere la lingua italiana

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La Giusta Direzione è un progetto di riqualificazione urbana per la realizzazione di cartellonistica inclusiva in lingua straniera.

Verrà presentato in conferenza stampa domani, giovedì 5 dicembre, alle ore 10, presso il palazzo comunale, di Alezio

Destinatari principali dell’intervento, sono i migranti accolti all’interno del progetto di accoglienza DM/DS SAI Alezio di cui ente titolare ed ente attuatore sono rispettivamente il comune di Alezio e la Cooperativa Sociale Rinascita.

L’obiettivo principale è quello di agevolare l’accessibilità ai servizi disponibili sul territorio per i cittadini stranieri che potrebbero avere difficoltà a comprendere la lingua italiana, migliorando in  questo modo la costruzione di un percorso di autonomia, attraverso la conoscenza e mappatura del territorio.
Il progetto valorizza la diversità linguistica e ne riconosce il patrimonio, rendendo visibile a tutte le culture di origine dei migranti una cartellonistica proposta in 6 lingue: italiano, inglese, francese, arabo, ucraino e urdu.

Saranno presenti: Andrea Barone, sindaco Comune di Alezio; Rocco De Santis, assessore alle politiche sociali Comune di Alezio; Valentina Romano, direttrice del dipartimento Welfare della Regione Puglia; Rosario Tornesello, direttore di Nuovo Quotidiano di Puglia; Ilaria Forte, coordinatrice progetto DM/DS SAI Alezio; Gianmarco Negri, responsabile area accoglienza cooperativa sociale Rinascita.

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“Opportunit@”: tavolo ad Alezio per il Patto Educativo

“Facciamo Rete! Progettiamo insieme per realizzare il cambiamento” è il terzo appuntamento del percorso promosso da “Con i Bambini”, nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile

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Il progetto “Opportunit@ da costruire” organizza il terzo appuntamento del percorso di approfondimento e co-progettazione per la creazione del Patto educativo della comunità educante. L’evento si terrà presso la sala consiliare del Comune di Alezio, in via San Pancrazio 34, domani, 22 ottobre 2024.

L’iniziativa, dal titolo “Facciamo Rete! Progettiamo insieme per realizzare il cambiamento”, punta a promuovere la collaborazione tra istituzioni, enti, scuole e famiglie per affrontare le sfide educative e sociali del territorio. Il focus è costruire insieme soluzioni e sinergie per una rete educativa inclusiva e capace di rispondere ai bisogni delle nuove generazioni.

 

Un’intera giornata (che comincerà alle 9:30 col Focus group, sino alle 13:30 per poi riprendere alle 14:30 sino alle 19:30, con la stesura delle conclusioni) durante la quale i partecipanti avranno l’opportunità di confrontarsi sui temi della partecipazione attiva, delle interconnessioni tra le realtà educative locali e del ruolo cruciale della comunità nella crescita dei giovani. Il pomeriggio sarà dedicato alla sintesi delle proposte e alla definizione delle azioni concrete da intraprendere.

«È un momento importante – ha commentato il vicesindaco di Alezio, Rocco De Santische viene offerto alla nostra comunità, quello che si svolgerà il prossimo 22 ottobre all’interno della sala consiliare del Comune di Alezio, grazie ad una stretta collaborazione tra l’associazione Mediterranea e l’Amministrazione comunale. È un percorso che porta alla costruzione di un Patto educativo di comunità attraverso le relazioni sociali e culturali che saranno il faro e il supporto per i più giovani per contrastare la povertà educativa. Grazie alla collaborazione di esperti del settore ai rafforzeranno anche le competenze lavorative per favorire l’inserimento dei giovani nel mondo del lavoro con un confronto con la politica per meglio comprendere ciò che è stato fatto e ciò che si può fare per migliorare l’offerta con la domanda, facendo rete».

Il progetto “Opportunit@” si inserisce nel contesto delle iniziative promosse da Con i Bambini, nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile, ed è finalizzato a costruire una rete solida e collaborativa che coinvolga tutti gli attori chiave del territorio.

Per maggiori informazioni e prenotazioni: contattare Maria Teresa al numero 328 590 5708 oppure scrivere a progetti@medinforma.it.

L’invito è rivolto a tutte le realtà educative, culturali, associative e istituzionali che vogliono contribuire attivamente alla crescita di una comunità educante più forte e coesa. Unisciti a noi per costruire insieme il cambiamento!

Opportunit@ – “Interconnessioni per lo Sviluppo di una Comunità Educante” è un’iniziativa selezionata nell’ambito del Bando per le Comunità Educanti.

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Scoperta discarica abusiva, denunciato imprenditore

Su terreno agricolo ammassati e livellati 1.700 metri cubi di rifiuti. Area sequestrata

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La campagna di controlli per contrastare gli abusi edilizi e la gestione illecita dei rifiuti nel Salento continua, ogni giorno e senza soste, da parte dei Carabinieri Forestali lotta senza quartiere dei Carabinieri Forestali.

Operazioni come Another Brick hanno evidenziato il fenomeno degli interventi edilizi nella zona del Capo di Leuca, aggirando il vincolo paesaggistico che tutela gran parte di quel territorio.

L’ultimo episodio, invece, riguarda un’altra zona, anch’essa vincolata ai sensi del Piano Paesaggistico Territoriale Regionale, quella dell’ entroterra gallipolino.

Nel corso di un pattugliamento mirato, i Carabinieri Forestali del Nucleo di Gallipoli hanno infatti individuato, all’ interno di un fondo rustico di Alezio, un’imponente massa di materiale lapideo, in gran parte rifiuti da demolizioni edili, depositati e livellati in superficie, ricoprendo un’area di circa 850 metri quadri, per un volume stimato in 1.700 metri cubi.

I militari hanno individuato nel proprietario del terreno, imprenditore del settore della gestione dei rifiuti, l’autore della realizzazione, di fatto, di una discarica abusiva, nella forma di un terrapieno, e quindi di un intervento edilizio, in zona vincolata per il paesaggio.

All’uomo, deferito in stato di libertà alla Procura della Repubblica di Lecce, sono stati contestati i reati di cui all’ art. 256, commi 1, 2 e 3 del Decreto Legislativo 152 del 2006 (Testo Unico Ambientale) per gestione illecita di rifiuti e realizzazione di discarica abusiva, nonché all’ art. 181, comma 1 del Decreto Legislativo 42 del 2004 (Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio) e all’ art. 44, comma 1, lett. c) del Decreto del Presidente della Repubblica 380 del 2001 per intervento edilizio in zona vincolata in assenza di permesso di costruire e di autorizzazione paesaggistica.

Tutta l’area della discarica abusiva è stata sottoposta a sequestro preventivo, di iniziativa dei Carabinieri Forestali.

 

 

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