Attualità
Dal fisico al digitale: come cambierà il mercato dei videogiochi nei prossimi anni
Il periodo di pandemia, che ha impedito ai giocatori di acquistare di persona, ha invogliato a rivolgersi agli store online…
Sebbene il mercato dei videogiochi sia da sempre tra le industrie dell’intrattenimento più legate all’oggetto fisico, che si tratti di console, di dischi o cartucce, le ultime analisi mostrano un trend sempre più lanciato verso il digitale. Il cambiamento è iniziato con la generazione della PlayStation 4 e Xbox One, ma negli anni della PlayStation 5 e della Xbox Series X si potrebbe arrivare al punto in cui i supporti fisici saranno del tutto superati.
Certo è che questa digitalizzazione, in un settore da sempre legato alle edizioni fisiche, è avvenuta velocemente e senza preavviso. Gli esperti si chiedono quindi se i collezionisti saranno in grado di mantenere attivo il mercato delle edizioni fisiche, anche se in una forma nuova, oppure se cederanno al dominio del digitale.
Il trend del digitale sempre in crescita
Complice sicuramente il periodo di pandemia, che ha impedito ai giocatori di acquistare di persona, invogliandoli a rivolgersi agli store online, la vendita delle versioni digitali dei videogiochi si è fatta valere. Molte versioni digitali hanno raggiunto degli ottimi obiettivi di recente, basti pensare che Cyberpunk 2077 ha vissuto il più grande lancio digitale di sempre. Capcom ha dichiarato che l’80% delle sue vendite proviene proprio dal digitale e a confermare ulteriormente il trend troviamo Sony e Microsoft che hanno lanciato sul mercato modelli di console che non prevedono l’utilizzo dei supporti fisici, naturalmente a prezzi inferiori rispetto alle tradizionali.
Se da un lato è vero che le console solo digitali spingono i consumatori ad acquistare presso negozi sotto il controllo di PlayStation o Xbox, il vero motivo del loro successo è più legato alla comodità che offrono rispetto al corrispettivo fisico.
Questa tendenza, poi, non sta colpendo solamente il settore del videogame più classico, ma anche altri, come ad esempio quello del gambling. I numeri dei virtual casinò sono sempre più in crescita e lo riconferma anche la massiccia presenza di recensioni e opinioni sul web, dove è possibile trovare una lista dei migliori casino online, utile ai giocatori alle prime armi.
Si tratta di un cambiamento che sta avvenendo su scala globale e colpisce ogni ambito. I giocatori preferiscono il download digitale alla fila al negozio per le ultime uscite. Sony ha mostrato come nei risultati del Q3 dell’anno 2020 le vendite digitali abbiano oramai superato quelle fisiche.
Le preoccupazioni sollevate da Hideo Kojima
Hideo Kojima è tra i più prolifici ideatori di videogame, un vero colosso nel mercato videoludico. Di recente ha mostrato qualche perplessità in merito alla digitalizzazione del videogame tramite la sua pagina Twitter. Kojima ribadisce che le preferenze verso l’oggetto fisico sono di tipo collezionistico, il prodotto fisico è apprezzato solo da coloro che amano possedere le edizioni e toccarle con mano.
Questo tipo di bisogno spingerà sempre di più il mercato verso la produzione di versioni speciali, cofanetti e “collector’s” vari. Si tratterebbe di una scelta sensata, considerando che le versioni standard ad oggi corrispondono a un mero pezzo di plastica senza alcun extra.
L’acquisto del retail, quindi, è diventato col tempo sempre meno vantaggioso. Le preoccupazioni del game designer si concentrano poi su un altro aspetto legato alla mancanza dell’oggetto fisico. Se un giorno dovesse decadere il supporto online collegato alla verifica delle licenze, i giochi digitali non funzionerebbero più e a conti fatti non possederemmo più tutti i titoli che abbiamo acquistato. Certo, si tratta di una possibilità remota, ma è forse l’unico aspetto preoccupante della digitalizzazione degli ambiti multimediali.
Attualità
Grande partecipazione alla messa dello sportivo a Nardò
Ancora una volta, lo sport neretino si è radunato per la Messa dello Sportivo, un appuntamento liturgico divenuto ormai tradizione, organizzato dal Presidente del Consiglio comunale di Nardò, Antonio Tondo, in collaborazione con la Consulta comunale dello sport neretino.
Grande e sentita partecipazione da parte delle associazioni, dei team e degli atleti neretini, che hanno assistito alla liturgia celebrata da Sua Eccellenza Mons. Fernando Filograna, Vescovo della Diocesi Nardà-Gallipoli, la cui omelia è stata fonte di coraggio ed ispirazione, in particolar modo per i tanti giovanissimi presenti.
Presso la Cattedrale di Nardò, lo scorso 20 dicembre, si sono infatti radunati i dirigenti e i rappresentanti di ogni tipo di sport, sia di squadra che individuali, di ogni età, affinché vengano custoditi i sani principi che lo sport tramanda.
Attualità
Ineleggibilità dei Sindaci: “Discriminatoria e antidemocratica”
Il dissenso di Anci Puglia per la norma che sancisce che “non sono eleggibili a Presidente della Regione e a Consigliere regionale i Presidenti delle Province della Regione e i Sindaci dei Comuni della Regione”
L’associazione dei Comuni pugliesi chiede la revoca della modifica alla legge elettorale regionale, denunciando una penalizzazione ingiusta per i sindaci e una limitazione della libertà di scelta degli elettori.
Anci Puglia esprime fermo dissenso nei confronti della recente modifica all’articolo 6, comma 1, della Legge Regionale 9 febbraio 2005, n. 2 – “Norme per l’elezione del Consiglio regionale e del Presidente della Giunta regionale” – approvata dal Consiglio regionale mediante emendamento.
La nuova formulazione del comma 1 stabilisce che “non sono eleggibili a Presidente della Regione e a Consigliere regionale i Presidenti delle Province della Regione e i Sindaci dei Comuni della Regione”.
Tuttavia, tale ineleggibilità viene esclusa se i soggetti interessati si dimettono dalla
carica non oltre sei mesi prima del compimento del quinquennio di legislatura, o, in caso di
scioglimento anticipato del Consiglio regionale, entro sette giorni dalla data di scioglimento.
I Sindaci di Puglia, secondo ANCI, risultano pertanto fortemente penalizzati dal vincolo di ineleggibilità alle regionali e ritengono si tratti di una norma ingiustificatamente discriminatoria e
antidemocratica: Viene così compromesso non solo il legittimo diritto, costituzionalmente garantito, a candidarsi come chiunque altro, ma anche i cittadini e le cittadine vedono limitarsi la libera scelta per l’esercizio del diritto di voto: “Il termine di 180 giorni per dimettersi risulta infatti estremamente rigido e penalizzante e determina una disparità di trattamento oggettiva tra amministratori locali e altre categorie di cittadini eleggibili.
I Sindaci sono i rappresentanti più diretti e più vicini ai cittadini; tuttavia, invece di valorizzare il loro contributo potenziale nella competizione elettorale regionale, arricchendo così il pluralismo democratico, questa norma li mortifica pesantemente.
Inoltre, priva le comunità amministrate di
una guida con largo anticipo e, ipoteticamente, anche inutilmente, qualora il Sindaco non venisse poi candidato nelle liste regionali.
Anci Puglia ha raccolto nelle ultime ore le rimostranze e la delusione di tanti Sindaci e Sindache – di ogni schieramento politico, perché la norma penalizza tutti, in modo trasversale – e sta valutando ogni più utile ed opportuna azione congiunta, anche giurisdizionale”.
Soprattutto, ANCI PUGLIA oggi chiede ai Consiglieri regionali che hanno proposto e votato l’emendamento di “ritornare sui propri passi, di cancellare quella norma assurda e discriminatoria e consentire a tutti il libero accesso al diritto di candidarsi, accettando un confronto paritario, plurale e democratico.
Al Presidente Michele Emiliano, che è stato Sindaco della Città capoluogo e ha poi voluto
interpretare la carica di Governatore come “Sindaco di Puglia”, chiediamo di fare tutto quanto in suo potere per ripristinare, in seno al Consiglio regionale, il rispetto dei princìpi sacrosanti ed inviolabili di democrazia, uguaglianza di fronte alla Legge e pluralismo”.
Approfondimenti
Inaugurata la biblioteca “Giambattista Lezzi” a Casarano
il Sindaco De Nuzzo e l’Assessore Legittimo: “Grazie alla fiducia che i cittadini ci hanno accordato”. “Avevamo la necessità di una Biblioteca “vera” aperta, fruibile. Per questo motivo abbiamo iniziato da zero”.
“Ci sono sogni destinati a rimanere tali ma che comunque aiutano a migliorarsi. Altri destinati a realizzarsi nel momento in cui si ha la possibilità di incidere”.
E’ lapidario il sindaco di Casarano, Ottavio De Nuzzo, durante l’inaugurazione della nuova Biblioteca Comunale della città.
“È grazie alla fiducia che i cittadini hanno accordato alla nostra Amministrazione che tutto è iniziato. Avevamo la necessità di una Biblioteca “vera” aperta, fruibile. Per questo motivo abbiamo iniziato da zero.
E prosegue: “Sono stati anni di lavoro: convenzione con il Polo Biblio Museale di Lecce, partecipazione al bando per il servizio civile 2025, adesione rete delle Biblioteche Regionali, censimento matricola al Ministero, progettazione e realizzazione arredi e tanto altro.
Fatica? No gioia di vedere prendere corpo e anima ad un luogo che sarà un punto di partenza da dove si propagheranno, tutto intorno, attività culturali”.
“Da quelle stanze”, sostiene l’assessore, Emanuele Leggittimo, “si sprigionerà una luce forte che passando da Palazzo De Judicibis si estenderà nel Sedile comunale per arrivare a Piazza Mercato.
Lievito di vita e di bellezza, di incontro e scambi di saperi.
Siamo contenti e orgogliosi, oggi lo possiamo dire per aver potuto inaugurare e contare su “un luogo del sapere” che è la Biblioteca Comunale “Giambattista Lezzi”.
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