Connect with us

Approfondimenti

Elezioni, il futuro di Tricase/4: Maria Assunta Panico

La visione della città della candidata di Tricase sei tu e Tricase al centro

Pubblicato

il

MARIA ASSUNTA PANICO, INFERMIERA, 51 ANNI


(TRICASE SEI TU – TRICASE AL CENTRO)


Cosa farà nei primi 100 giorni?


Non credo negli interventi spot, la nostra città ha bisogno di interventi strutturali che pongano le premesse per uno sviluppo economico sostenibile e per il rilancio dell’economia. Il nostro lavoro sarà quello di mettere la comunità in grado di liberare ed esprimere le sue migliori energie, fare il possibile per intercettare fondi comunitari, aiutare i cittadini a sviluppare i loro progetti ed i giovani ad investire nella loro creatività.


Credo che sia importante arrivare in breve tempo all’approvazione del Piano Urbanistico Generale già avviato. Tricase ha bisogno di un Piano che regoli il suo sviluppo urbanistico e renda la città moderna, più vivibile, ecosostenibile, pronta a intercettare nuove opportunità economiche. Una priorità sarà la rivitalizzazione del centro storico tramite il miglioramento dei trasporti, creando piste ciclabili, migliorando la qualità della vita dei cittadini.


 


Un provvedimento della vecchia amministrazione che non le è piaciuto?


In questi cinque anni si è lavorato molto, ma ogni processo di governo è migliorabile.


LAVORO: quali le priorità?


Occorrerà promuovere la nascita di piccole imprese di terziario avanzato che potranno offrire servizi, anche per le filiere produttive locali, incoraggiare lo sviluppo dell’ospitalità diffusa ed avviare iniziative di accoglienza che valorizzino l’identità locale. Pensiamo di attuare politiche di valorizzazione e promozione delle tipicità locali in chiave turistico-produttiva per contribuire a destagionalizzare la domanda di turismo sul territorio, offrendo al visitatore un’esperienza diversa, integrata tra mare ed entroterra, abbinando anche il consumo dei prodotti tipici del luogo. Sarà un nostro impegno valorizzare l’imprenditoria locale e la forte vocazione commerciale attraverso l’ascolto degli operatori del settore, promuovendo e sostenendo iniziative di settore (mercatini, laboratori artigianali, etc.). Pensiamo alla specificità di Lucugnano come paese della ceramica e come questa specificità potrebbe diventare occasione di eventi e di sviluppo.


In questa logica intendiamo promuovere eventi e manifestazioni inseriti in contesti di programmi finalizzati alla promozione di un turismo sostenibile ed includente che promuova l’ambiente e lo salvaguardi.


Commercio: sempre meno aziende. E l’Associazione  Commercianti lamenta poca collaborazione…


Il settore del commercio rappresenta un ruolo propulsivo per l’economia e lo sviluppo di Tricase, Con il Piano del Commercio si punterà alla regolamentazione delle strutture commerciali, alla valorizzazione delle attività commerciali nei Centri Storici e delle frazioni, favorendo gli interventi di consolidamento dei poli commerciali esistenti, gli interventi di recupero e riqualificazione di aree o strutture dismesse e degradate. Si cercherà di implementare e rafforzare il servizio di prossimità e il pluralismo delle forme distributive e consolidare le attività commerciali di piccola e media vendita. Si dovranno adottare politiche di incentivo agli investimenti nei nuclei storici. La semplificazione amministrativa degli interventi contribuirà al rilancio degli investimenti privati,  alla riduzione delle imposte e tasse locali per i commercianti ed artigiani che apriranno attività nel centro storico. Sarà necessario anche ripensare le funzioni degli spazi degli edifici pubblici dei centri storici e creare le condizioni per buone pratiche quali l’Albergo Diffuso.


ACAIT: dopo tanto tempo perso, quale sarà il primo provvedimento che adotterà?


La rifunzionalizzazione ed il recupero dell’ex Acait e dell’intera area ad essa pertinente può diventare il punto centrale di riconnessione tra il centro cittadino e l’area periferica. Un progetto di riqualificazione urbana che abbia l’idea innovativa di “cittadella pedonale” che recupera, insieme alla funzionalità ed alla comodità, anche il concetto del vivere felice. Si è già avviato il recupero dell’area con la realizzazione del centro anziani e annesso spazio per servizi di informazione turistica, si è progettato e si sta realizzando l’ampliamento e la riqualificazione dell’area esterna come parco pubblico attrezzato. Il prossimo passo sarà la progettazione dell’intera area, prevedendo l’insediamento di un mix di funzioni pubbliche, private, di interesse generale, in grado di interagire con l’intero contesto urbano, già interessato da processi di trasformazione territoriale. La creazione di condizioni di attrattività per attività economiche e di servizio. La creazione di opportunità formative e lavorative per i giovani, la sostenibilità ambientale e la socializzazione, insieme ad una elevata qualità architettonica, dovranno caratterizzare gli interventi di recupero di uno spazio, da sempre, fulcro della memoria storica e nodo economico della comunità di Tricase.


TURISMO: dovrà cambiare Tricase per attrarre più turisti?


Da poco è stato approvato definitivamente il Piano Comunale delle Coste che darà un impulso al settore turistico balneare ed è stato, inoltre, avviato il Piano Regolatore del Porto. Occorrerà attuare politiche di valorizzazione e promozione delle tipicità locali in chiave turistico-produttiva favorendo la destagionalizzazione dell’offerta turistica attraverso l’impulso di eventi culturali, del turismo enogastronomico e del turismo rurale (percorsi guidati tra le masserie sparse sul territorio, gli uliveti, le pajare e le frazioni).  Sarà necessario impegnarsi per privilegiare manifestazioni legate al turismo culturale con l’obiettivo di armonizzare la crescita economica e la conservazione dell’ambiente e dell’identità locale. Promuovere le possibilità di gemellaggi e scambi internazionali sia a livello culturale che professionale e sportivo in modo da allargare virtualmente la città verso esperienze formative e sociali e contemporaneamente di richiamo e marketing territoriale. Fare “sistema” con i paesi limitrofi per un turismo integrato.

MARINE: cosa cambierebbe?


Come già ricordato è stato approvato definitivamente il Piano Comunale delle Coste ed è in fase di avvio il Piano Regolatore del Porto che ha già avuto come effetto l’aumento e la delimitazione dell’area portuale. Il porto sarà potenziato e implementato con servizi turistici e commerciali, e l’idea finale è di mantenere le funzioni tradizionali, implementare l’area scientifico museale anche con la creazione di un giardino botanico e dedicare uno spazio alla balneazione. Il piano è nella prima fase di quadro conoscitivo e schema di idee. Come ogni piano dovrà essere partecipato e condiviso ed aperto alle proposte della cittadinanza. Sarà necessario attivare una rigenerazione territoriale delle marine mediante azioni diffuse di trasformazione dell’esistente, ponendo le condizioni per riequilibrare il sistema dei servizi e migliorare la qualità della vita degli abitanti e dei visitatori. Sarà necessario salvaguardare e valorizzare le specificità delle marine ed il loro rapporto con il paesaggio agrario e naturalistico e nel contempo trasformarle in luoghi vivi e pulsanti del nostro territorio.


DECORO DELLA CITTA’: nonostante il rifacimento di alcune strade, Tricase versa in uno stato indecoroso…


Il rifacimento del manto stradale ha interessato sia le frazioni, le periferie che il centro, sono stati avviati i lavori per il Parco Cittadino. e sono in fase di appalto i lavori di pavimentazione della Piazza Don Tonino Bello. Nell’annualità 2018 sarà possibile attuare interventi di rigenerazione, finanziati con fondi comunali, già approvati nei modi di legge, che riguarderanno la Piazza Castello dei Trane a Tutino, l’antistante slargo di Via San Nicola a Sant’Eufemia (ove si prevede anche il recupero di un antico ipogeo), la sistemazione delle Piazze Principessa e Marinai d’Italia.


Per il Vecchio Cimitero è stato avviato l’iter per l’inserimento nei beni monumentali da parte del Ministero dei Beni Culturali. Ciò consentirà di richiedere finanziamenti pubblici per la riqualificazione di uno spazio storico e della memoria della città.


I problemi manifestati nelle frazioni di Lucugnano e Depressa sono stati, per quanto possibile affrontati e risolti, vedi il completamento della piazza Comi, la sistemazione idraulica di Via Ciccotti e la sistemazione del Cimitero di Depressa.


BAMBINI, DISABILI ED ANZIANI: secondo lei Tricase è a loro misura? 


L’azione di governo dovrà  mettere al centro le persone, le loro esigenze e soprattutto la loro dignità, con un’attenzione ai bisogni ed ai diritti di tutti, specie di quelli che spesso non hanno voce o rappresentanza.


Abbiamo intenzione di creare un piano di intervento urbanistico per la mobilità di disabili e anziani.


In loro favore vanno in ogni caso promosse e sviluppate realtà di aggregazione e ricreative, esiste già un Centro Anziani, nel complesso ex ACAIT, realizzato in questa legislatura, inoltre, è stato di recente avviato il Laboratorio Comunale per l’Integrazione dei Disabili che è un centro ludico ricreativo. Per gli anziani autosufficienti, che costituiscono una risorsa per la collettività, le iniziative  di carattere ricreativo promosse dal Centro Anziani, dovranno essere favorite con una  seria promozione culturale e con una sensibilizzazione sociale all’interno della comunità. Per le attività ricreative all’aperto si sta realizzando il Parco Cittadino e nell’ambito della rigenerazione urbana si attrezzeranno aree verdi nelle frazioni ed aree periferiche.


CITTADINA DELLA SALUTE/OSPEDALE: volano unico per Tricase o idea superata?


La cittadella della Salute è una delle linee guida del Documento Programmatico di Rigenerazione Urbana approvato in Consiglio Comunale lunedì scorso. La nostra città deve essere in grado di offrire servizi integrati a carattere socio-sanitario che riportino significativi incrementi nel reddito medio della cittadinanza locale e nuove opportunità di auto-impresa per giovani generazioni. L’offerta sociosanitaria di qualità è una delle peculiarità di Tricase ed una opportunità da sviluppare insieme alle altre potenzialità del territorio.


SEMPRE PIU’ POVERI: quale strategia adottare?


La crisi economica di questi anni è un fenomeno globale. Un’ amministrazione comunale deve agire su due fronti, da una parte rafforzare la capacità dei servizi sociali, attivare interventi in grado di intercettare le famiglie che si trovano in una condizione di vulnerabilità con soluzioni immediate e dall’altra attivare azioni concrete per creare nuovi posti di lavoro rilanciando l’economia del territorio. E’ stato attivato il Servizio Civico Comunale che fornisce un reddito di ausilio permettendo l’inclusione sociale. Ci adopereremo per istituire un banco alimentare per i Beni di prima necessità interfacciandoci con associazioni consolidate di volontariato (anche di altri territori) e grande/media distribuzione per creare una rete che intervenga sugli sprechi sostenendo la solidarietà.


Ad un eventuale BALLOTTAGGIO  possibili alleanze?


Il nostro obiettivo, oggi, è concentrarci per raggiungere il massimo risultato l’11 Giugno, successivamente ragioneremo sui programmi e non sui compromessi.


Approfondimenti

Masci: Lu Titoru, anche quest’anno, si soffoca con una polpetta

Anche Gallipoli, Casarano, Racale e Ugento si preparano a far festa…

Pubblicato

il

GALLIPOLI

È una delle feste più attese dell’anno in tutto il Salento: il Carnevale di Gallipoli, uno degli eventi più suggestivi, capace di unire tradizione, divertimento e cultura popolare.

I giorni stabiliti per le sfilate di quest’anno sono domenica 23 febbraio e domenica 2 marzo, quando lungo Corso Roma sfileranno i caratteristici carri allegorici in cartapesta, tra i quali alcuni rappresentano scene tipiche della cultura e della storia della città, e gruppi mascherati, attirando visitatori da tutta la Puglia.

Il gran finale si terrà martedì 4 marzo nel centro storico, con la rappresentazione della celebre maschera di Lu Titoru, simbolo del carnevale gallipolino.

La leggenda narra che Teodoro fosse un giovane militare gallipolino, che, al ritorno dalla leva, chiese alla madre un piatto di polpette, il suo cibo preferito, prima di entrare nel digiuno quaresimale.

Ma nella fretta di mangiarle, Teodoro si soffocò con una polpetta.

Nel corteo mascherato, viene rappresentato il giovane morto, la madre e un gruppo di “comari”, chiamate chiangimorti, che piangono.

La madre di Teodoro, la Caremma, è la figura che rappresenta la Quaresima e accompagna il giovane in questa macabra ma anche folkloristica tradizione.

La maschera di Lu Titoru ha un viso bicolore, giallo e rosso, proprio come la bandiera della città di Gallipoli, che è il simbolo della festa.

RACALE

Tutto pronto per il Carnevale Racalino 2025.

Sabato 1° marzo maschere, gruppi e carri sfileranno con le loro allegria e simpatia.

Partenza sfilata alle 15 da viale dello Stadio e arrivo stimato per le 16,30 in piazza Beltrano Giardini del Sole.

Qui si accenderà la festa: dalle 17 esibizione dei carri allegorici, gruppi mascherati e maschere singole. Intrattenimento con Andrea Scorrano Dj.

Verranno consegnati i premi: al carro più originale; alla maschera effetto wow; al carro più stravagante; il premio speciale Fidas Racale.

Le iscrizioni sono aperte fino a lunedì 24 febbraio, presso il comune di Racale: tutte le mattine, presso l’ufficio InfoPoint; possibile iscriversi anche il martedì e il venerdì pomeriggio, dalle 17 alle 19, presso la sede FIDAS in via Vespucci n. 3.

Per informazioni, contattare il numero 0833 902324.

CASARANO

Il Carnevale Casaranese quest’anno si consumerà il 1° marzo.

In fase di organizzazione la Pro Loco ha tenuto conto della eventuale difficoltà ad attraversare la città e raggiungere molte piazze del centro, causa cantieri aperti e lavori in corso.

Così ha optato per un maxi-raduno in piazza Indipendenza che culminerà con il live show Kawabonga.

Quindi, sabato 1° marzo tutti in piazza: giovani e meno giovani, di Casarano e dei paesi vicini, si ritroveranno dalle 17 per una grande festa in maschera.

Dalle 19,30 il clou della festa con lo spettacolo esplosivo e travolgente di Kawabonga (ingresso gratuito) con musica e sorprese.

UGENTO

Sono due gli appuntamenti da segnare in rosso sul calendario per il Carnevale Ugentino.

Il primo domenica 2 marzo, presso l’Associazione culturale “Mare Blu” in viale don Tonino Bello, si svolgerà il “Ballo in maschera” (quinta edizione). A partire dalle 15,30 balli di gruppo, baby dance, tiro alla fune, corsa con i sacchi e tante altre attività per il divertimento di bambini, ragazzi e famiglie.

È prevista anche la premiazione della maschera più bella. La sfilata, organizzata dalla ProLoco Ugento e Marine, è in programma lunedì 3 marzo: “Il Carnevale arriva ad Ugento!” alle ore 16.

Il corteo chiassoso e colorato attraverserà Ugento partendo da Largo Pretura (via F.lli Mille), fino ad arrivare in piazza San Vincenzo dove fare festa tra musica e divertimento.

Una giuria decreterà il gruppo e la maschera più belli.

Continua a Leggere

Approfondimenti

Come fare acquisti su eBay risparmiando e proteggendosi

Pubblicato

il

Acquisti Sicuri

Acquistare online è un’abitudine consolidata per chi desidera un’ampia scelta di prodotti a prezzi competitivi e eBay si presenta da molti anni ormai come uno dei mercati virtuali più completi in circolazione.

Il portale rende possibile accedere a un catalogo enorme di articoli, sia nuovi che usati, spesso introvabili altrove. È sufficiente avviare una ricerca mirata o partecipare alle aste online per trovare buone occasioni, ma non tutti sanno come ottimizzare il proprio budget ed evitare potenziali raggiri. La capacità di distinguere le vere promozioni dalle inserzioni sospette aiuta a evitare acquisti avventati. Ma vediamo insieme alcuni consigli utili sull’argomento.

Strategie e consigli

Per risparmiare su eBay è possibile usare piattaforme dedicate che raccolgono e offrono codici sconto e coupon. Questi siti aggregano le migliori offerte disponibili, permettendo agli utenti di accedere a sconti esclusivi e promozioni temporanee, e funzionano semplicemente cercando e selezionando il codice desiderato, che può essere applicato al momento del pagamento su eBay.

Inoltre, fungendo da veri e propri comparatori di prezzi, aiutano a risparmiare proponendo le migliori offerte ai clienti interessati su una vasta gamma di prodotti, venduti da portali differenti, autorevoli e affidabili.

Utilizzare un codice sconto eBay attraverso queste piattaforme è un modo semplice per ottenere ulteriori riduzioni sui prezzi già competitivi offerti dal sito.

Come funziona il sito e come risparmiare

I potenziali acquirenti possono anche affidarsi alle varie soluzioni che la piattaforma eBay mette a disposizione. Prima di tutto, vale la pena familiarizzare con le opzioni di acquisto disponibili:

  • Compralo Subito, che fissa un costo immediato;
  • Asta online, con cui è possibile fare offerte per provare a ottenere lo stesso oggetto a un prezzo inferiore.

Un sistema efficace per risparmiare è controllare le sezioni “Imperdibili” e “Offerte della settimana”. Queste aree raggruppano prodotti nuovi e talvolta ricondizionati con spedizioni gratuite e costi ribassati.

Trovare un articolo a un prezzo concorrenziale non è però sufficiente: ridurre le spese di spedizione risulta altrettanto importante, soprattutto se si effettua più di un acquisto dal medesimo venditore. In questo caso, la spedizione combinata permette di ricevere diversi oggetti in un unico pacco, abbattendo i costi aggiuntivi.

Se invece si intende puntare sulle aste online si possono sfruttare alcuni piccoli accorgimenti, come:

  1. Osservare l’andamento dell’offerta;
  2. Attendere la fase finale dell’asta prima di inserire il rilancio;
  3. Impostare un limite massimo per non superare il proprio budget.

In aggiunta a tutto questo, è bene ricordare la funzionalità “Oggetti che osservi”, che risulta molto utile per monitorare le fluttuazioni di prezzo nel tempo. Se il valore dell’articolo desiderato cala inaspettatamente o il venditore propone un ribasso, giungerà una notifica che permetterà di approfittare dell’occasione.

È vero che è possibile effettuare acquisti su eBay anche come utente ospite, ma la registrazione all’interno della piattaforma permette di avere ulteriori vantaggi di risparmio, come la possibilità di partecipare e fare offerte in aste online, inviare proposte d’acquisto o contattare più semplicemente i venditori.

Come tutelarsi dalle frodi durante l’acquisto

Tra i rischi più comuni per chi acquista su eBay figurano gli annunci ingannevoli o i pacchi mai consegnati.

Il feedback dei venditori rappresenta un’ottima bussola per evitare questi pericoli: valutare il numero di recensioni presenti e i commenti degli acquirenti aiuta a riconoscere i profili più affidabili. In caso di valutazioni negative, infatti, conviene sempre verificare la natura dei reclami, che potrebbero riguardare tempi di spedizione elevati o articoli non conformi.

Un segnale d’allarme emerge quando il venditore chiede di completare la transazione al di fuori di eBay, per esempio via e-mail o con metodi di pagamento non consentiti dalle regole ufficiali.

Concludere un acquisto esternamente significa rinunciare alle tutele e alle garanzie di rimborso previste dalla piattaforma, esponendosi a potenziali truffe. Per lo stesso motivo, bisogna evitare di condividere dati sensibili con contatti sconosciuti, restando sempre nei canali ufficiali del sito.

Un’ulteriore forma di inganno consiste nel fornire un codice di tracciamento falso o incompleto, lasciando l’acquirente senza possibilità di monitorare la spedizione. Se non si riceve l’oggetto entro i tempi previsti, si consiglia di consultare la pagina dell’ordine e inviare un messaggio al venditore.

Se non si ottiene una risposta soddisfacente, eBay offre un sistema di protezione che prevede la richiesta di assistenza per ordini non ricevuti. Analogamente, è disponibile una procedura per effettuare il reso o chiedere il rimborso nel caso in cui l’articolo arrivi danneggiato o non corrisponda alla descrizione.

Continua a Leggere

Approfondimenti

Una volta i salentini emigravano, ma poi tornavano

Andata e ritorno. Come tanti Ulisse che dopo numerose peripezie tornavano alla loro Itaca. Per costruire, edificare, migliorare sé stessi e il paese, per una vita migliore per tutti

Pubblicato

il

di Hervé Cavallera

Un problema che riguarda il nostro presente è una massiccia immigrazione che in questi ultimi anni ha inciso non poco sulla vita delle nostre città ed è un fenomeno che ci ha colti quasi inaspettatamente perché in fondo, specialmente nel Meridione, ci si sentiva una terra di emigranti e non di “accoglienti”.

Sotto tale aspetto gli studiosi sono d’accordo a dividere la vicenda della emigrazione italiana, dall’Unità (1861) ad oggi, in tre periodi: la grande emigrazione che arriva sino all’avvento del fascismo; l’emigrazione europea che va dai primi anni ’50 alla fine degli anni ’70; la nuova emigrazione che inizia col secolo corrente.

LA GRANDE EMIGRAZIONE

La prima emigrazione, causata dalle condizioni miserevoli in cui viveva buona parte della nazione, peraltro analfabeta, riguardò uno spostamento dei nostri verso altri continenti come l’Africa del nord, ma soprattutto l’America settentrionale e meridionale.

Il fascismo rallentò in parte il processo di emigrazione anche per le numerose opere pubbliche del periodo che furono peraltro utili per impegnare una notevole quantità di manodopera.

Con il dopoguerra, ci fu una consistente emigrazione verso Paesi europei come Germania, Svizzera, Belgio, Francia. L’emigrazione del presente – certamente minoritaria come numero complessivo – riguarda per lo più giovani laureati che cercano una maggiore fortuna all’estero.

Si tratta di una storia complessa che meriterebbe una lunga trattazione, ma chi ha potuto osservare la seconda fase, quella appunto dell’emigrazione in Europa, non può che far venire alla mente particolari annotazioni.

Se l’emigrazione verso le Americhe, infatti, rappresentò per gli italiani del tempo un distacco definitivo, tanto che oggi molti noti personaggi statunitensi si trovano a “scoprire” antenati nella nostra Penisola, l’emigrazione europea, pur scaturita dalle difficoltà economiche derivate dalla guerra, ebbe da subito la caratteristica di uno spostamento relativamente temporaneo.

Innanzitutto ci si spostava in un continente di cui ci si sentiva di far parte e non vi era l’oceano a rendere ben difficile il ritorno, anche temporaneo, per rivedere e salutare familiari e amici; era inoltre una partenza vissuta non con lo spirito d’avventura, sia pure sofferta, come accadeva alla fine dell’Ottocento o ai primi del Novecento, ma con la certezza di un inserimento nel mondo del lavoro che avrebbe consentito quanto meno una tranquillità economica e quindi una serenità familiare.

NEL DOPOGUERRA

Stati come la Svizzera e la Germania, in effetti, erano disposti ad accogliere nostri conterranei in funzione del loro bisogno esistente di manodopera. Quindi l’inserimento nel mondo del lavoro era garantito.

D’altra parte erano gli anni del boom economico e vi fu una forte emigrazione da quella parte della Penisola prevalentemente agricola (il Mezzogiorno appunto) non solo all’estero, ma anche verso le città italiane più industrializzate.

Basti ricordare il cosiddetto “triangolo industriale”, ossia l’area compresa tra Torino (sede della Fiat), Milano (con tutto il suo sviluppo immobiliare, industriale e commerciale) e Genova (il grande porto commerciale).

In tale dinamica, apparve subito chiaro che i rapporti con i paesi di origine erano mantenuti. Non solo: la stabilità economica acquisita all’estero (ma anche in alta Italia) consentiva di poter mettere da parte del denaro in modo da aiutare i familiari che erano rimasti nel paese natio o da utilizzare per loro lecito profitto in vista di un ritorno.

Chi ormai non è più giovane ricorda molto bene tanti emigrati che, come laboriose formiche, raccoglievano denaro che poi investivano nella propria terra per costruirsi una casa ove risiedere una volta tornati dall’estero o dall’Italia del nord.

Il paese di origine rimaneva un po’ come il luogo della nostalgia di una giovinezza lontana e degli affetti troncati, un luogo dove trascorrere gli anni una volta pensionati.

E si può constatare l’ampliamento dei nostri paesi con la nascita di nuovi quartieri, anche se con una urbanistica non sempre soddisfacente in quanto ognuno ha edificato su ciò che aveva e le amministrazioni comunali non hanno sempre adeguatamente considerato lo sviluppo della viabilità in funzione della crescita dei mezzi di comunicazione.

Sotto tale profilo, spesso è mancata una visione d’insieme dell’espansione delle varie cittadine, ma questa è un’altra storia e non riguarda gli emigranti, bensì gli amministratori.

Quello che va ricordato è invece il forte attaccamento alla terra natale, sì da ritornarci non solo periodicamente, a Natale, a Pasqua e durante le ferie estive, ma al termine del proprio percorso lavorativo. E c’era in quei volti un senso di soddisfazione.

IL RICHIAMO DELLA PROPRIA TERRA

Erano partiti poveri e molte volte senza casa ed ora tornavano in una casa di loro proprietà; avevano del denaro e una pensione dignitosa.

spesso utilizzavano, per darsi delle arie umanamente comprensibili, un tedesco o un francese approssimativi per far vedere a coloro che non avevano mai viaggiato che essi, invece, conoscevano il mondo e le lingue.

Ma quello che soprattutto può oggi sorprendere è che tornavano a voler essere quello che sentivano di essere: dei cittadini salentini, che dovevano risiedere nel proprio paese di nascita.

In questo si rivelava un attaccamento alla propria origine che può essere spiegato particolarmente dalla natura degli affetti.

Altrove avevano avuto quella fortuna economica che il paese natale non aveva loro consentito, ma essi percepivano che la loro origine e il senso della loro esistenza erano proprio in quel contesto da dove erano dovuti espatriare e a cui non potevano sottrarsi: erano come tanti Ulisse che dopo numerose peripezie tornavano alla loro Itaca.

E tornavano per costruire, per edificare, per migliorare sé stessi e il paese: per una vita migliore per tutti. E si mandavano i figli a scuola, per far loro conseguire un diploma o una laurea.

Con il ritorno degli emigrati i paesi crescevano e in vario modo si arricchivano, e le generazioni si ritrovavano e si intesseva e si rafforzava una comunità.

Ed è una lezione che oggi, in un tempo in cui spesso si cede al proprio individualismo, non bisogna in alcun modo dimenticare, bensì sottolineare se non si vuole svanire nel dimenticatoio di una realtà senza storia e senza affetti.

Continua a Leggere
Pubblicità
Pubblicità

Più Letti