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Elezioni, il futuro di Tricase/4: Maria Assunta Panico

La visione della città della candidata di Tricase sei tu e Tricase al centro

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MARIA ASSUNTA PANICO, INFERMIERA, 51 ANNI


(TRICASE SEI TU – TRICASE AL CENTRO)


Cosa farà nei primi 100 giorni?


Non credo negli interventi spot, la nostra città ha bisogno di interventi strutturali che pongano le premesse per uno sviluppo economico sostenibile e per il rilancio dell’economia. Il nostro lavoro sarà quello di mettere la comunità in grado di liberare ed esprimere le sue migliori energie, fare il possibile per intercettare fondi comunitari, aiutare i cittadini a sviluppare i loro progetti ed i giovani ad investire nella loro creatività.


Credo che sia importante arrivare in breve tempo all’approvazione del Piano Urbanistico Generale già avviato. Tricase ha bisogno di un Piano che regoli il suo sviluppo urbanistico e renda la città moderna, più vivibile, ecosostenibile, pronta a intercettare nuove opportunità economiche. Una priorità sarà la rivitalizzazione del centro storico tramite il miglioramento dei trasporti, creando piste ciclabili, migliorando la qualità della vita dei cittadini.


 


Un provvedimento della vecchia amministrazione che non le è piaciuto?


In questi cinque anni si è lavorato molto, ma ogni processo di governo è migliorabile.


LAVORO: quali le priorità?


Occorrerà promuovere la nascita di piccole imprese di terziario avanzato che potranno offrire servizi, anche per le filiere produttive locali, incoraggiare lo sviluppo dell’ospitalità diffusa ed avviare iniziative di accoglienza che valorizzino l’identità locale. Pensiamo di attuare politiche di valorizzazione e promozione delle tipicità locali in chiave turistico-produttiva per contribuire a destagionalizzare la domanda di turismo sul territorio, offrendo al visitatore un’esperienza diversa, integrata tra mare ed entroterra, abbinando anche il consumo dei prodotti tipici del luogo. Sarà un nostro impegno valorizzare l’imprenditoria locale e la forte vocazione commerciale attraverso l’ascolto degli operatori del settore, promuovendo e sostenendo iniziative di settore (mercatini, laboratori artigianali, etc.). Pensiamo alla specificità di Lucugnano come paese della ceramica e come questa specificità potrebbe diventare occasione di eventi e di sviluppo.


In questa logica intendiamo promuovere eventi e manifestazioni inseriti in contesti di programmi finalizzati alla promozione di un turismo sostenibile ed includente che promuova l’ambiente e lo salvaguardi.


Commercio: sempre meno aziende. E l’Associazione  Commercianti lamenta poca collaborazione…


Il settore del commercio rappresenta un ruolo propulsivo per l’economia e lo sviluppo di Tricase, Con il Piano del Commercio si punterà alla regolamentazione delle strutture commerciali, alla valorizzazione delle attività commerciali nei Centri Storici e delle frazioni, favorendo gli interventi di consolidamento dei poli commerciali esistenti, gli interventi di recupero e riqualificazione di aree o strutture dismesse e degradate. Si cercherà di implementare e rafforzare il servizio di prossimità e il pluralismo delle forme distributive e consolidare le attività commerciali di piccola e media vendita. Si dovranno adottare politiche di incentivo agli investimenti nei nuclei storici. La semplificazione amministrativa degli interventi contribuirà al rilancio degli investimenti privati,  alla riduzione delle imposte e tasse locali per i commercianti ed artigiani che apriranno attività nel centro storico. Sarà necessario anche ripensare le funzioni degli spazi degli edifici pubblici dei centri storici e creare le condizioni per buone pratiche quali l’Albergo Diffuso.


ACAIT: dopo tanto tempo perso, quale sarà il primo provvedimento che adotterà?


La rifunzionalizzazione ed il recupero dell’ex Acait e dell’intera area ad essa pertinente può diventare il punto centrale di riconnessione tra il centro cittadino e l’area periferica. Un progetto di riqualificazione urbana che abbia l’idea innovativa di “cittadella pedonale” che recupera, insieme alla funzionalità ed alla comodità, anche il concetto del vivere felice. Si è già avviato il recupero dell’area con la realizzazione del centro anziani e annesso spazio per servizi di informazione turistica, si è progettato e si sta realizzando l’ampliamento e la riqualificazione dell’area esterna come parco pubblico attrezzato. Il prossimo passo sarà la progettazione dell’intera area, prevedendo l’insediamento di un mix di funzioni pubbliche, private, di interesse generale, in grado di interagire con l’intero contesto urbano, già interessato da processi di trasformazione territoriale. La creazione di condizioni di attrattività per attività economiche e di servizio. La creazione di opportunità formative e lavorative per i giovani, la sostenibilità ambientale e la socializzazione, insieme ad una elevata qualità architettonica, dovranno caratterizzare gli interventi di recupero di uno spazio, da sempre, fulcro della memoria storica e nodo economico della comunità di Tricase.


TURISMO: dovrà cambiare Tricase per attrarre più turisti?


Da poco è stato approvato definitivamente il Piano Comunale delle Coste che darà un impulso al settore turistico balneare ed è stato, inoltre, avviato il Piano Regolatore del Porto. Occorrerà attuare politiche di valorizzazione e promozione delle tipicità locali in chiave turistico-produttiva favorendo la destagionalizzazione dell’offerta turistica attraverso l’impulso di eventi culturali, del turismo enogastronomico e del turismo rurale (percorsi guidati tra le masserie sparse sul territorio, gli uliveti, le pajare e le frazioni).  Sarà necessario impegnarsi per privilegiare manifestazioni legate al turismo culturale con l’obiettivo di armonizzare la crescita economica e la conservazione dell’ambiente e dell’identità locale. Promuovere le possibilità di gemellaggi e scambi internazionali sia a livello culturale che professionale e sportivo in modo da allargare virtualmente la città verso esperienze formative e sociali e contemporaneamente di richiamo e marketing territoriale. Fare “sistema” con i paesi limitrofi per un turismo integrato.

MARINE: cosa cambierebbe?


Come già ricordato è stato approvato definitivamente il Piano Comunale delle Coste ed è in fase di avvio il Piano Regolatore del Porto che ha già avuto come effetto l’aumento e la delimitazione dell’area portuale. Il porto sarà potenziato e implementato con servizi turistici e commerciali, e l’idea finale è di mantenere le funzioni tradizionali, implementare l’area scientifico museale anche con la creazione di un giardino botanico e dedicare uno spazio alla balneazione. Il piano è nella prima fase di quadro conoscitivo e schema di idee. Come ogni piano dovrà essere partecipato e condiviso ed aperto alle proposte della cittadinanza. Sarà necessario attivare una rigenerazione territoriale delle marine mediante azioni diffuse di trasformazione dell’esistente, ponendo le condizioni per riequilibrare il sistema dei servizi e migliorare la qualità della vita degli abitanti e dei visitatori. Sarà necessario salvaguardare e valorizzare le specificità delle marine ed il loro rapporto con il paesaggio agrario e naturalistico e nel contempo trasformarle in luoghi vivi e pulsanti del nostro territorio.


DECORO DELLA CITTA’: nonostante il rifacimento di alcune strade, Tricase versa in uno stato indecoroso…


Il rifacimento del manto stradale ha interessato sia le frazioni, le periferie che il centro, sono stati avviati i lavori per il Parco Cittadino. e sono in fase di appalto i lavori di pavimentazione della Piazza Don Tonino Bello. Nell’annualità 2018 sarà possibile attuare interventi di rigenerazione, finanziati con fondi comunali, già approvati nei modi di legge, che riguarderanno la Piazza Castello dei Trane a Tutino, l’antistante slargo di Via San Nicola a Sant’Eufemia (ove si prevede anche il recupero di un antico ipogeo), la sistemazione delle Piazze Principessa e Marinai d’Italia.


Per il Vecchio Cimitero è stato avviato l’iter per l’inserimento nei beni monumentali da parte del Ministero dei Beni Culturali. Ciò consentirà di richiedere finanziamenti pubblici per la riqualificazione di uno spazio storico e della memoria della città.


I problemi manifestati nelle frazioni di Lucugnano e Depressa sono stati, per quanto possibile affrontati e risolti, vedi il completamento della piazza Comi, la sistemazione idraulica di Via Ciccotti e la sistemazione del Cimitero di Depressa.


BAMBINI, DISABILI ED ANZIANI: secondo lei Tricase è a loro misura? 


L’azione di governo dovrà  mettere al centro le persone, le loro esigenze e soprattutto la loro dignità, con un’attenzione ai bisogni ed ai diritti di tutti, specie di quelli che spesso non hanno voce o rappresentanza.


Abbiamo intenzione di creare un piano di intervento urbanistico per la mobilità di disabili e anziani.


In loro favore vanno in ogni caso promosse e sviluppate realtà di aggregazione e ricreative, esiste già un Centro Anziani, nel complesso ex ACAIT, realizzato in questa legislatura, inoltre, è stato di recente avviato il Laboratorio Comunale per l’Integrazione dei Disabili che è un centro ludico ricreativo. Per gli anziani autosufficienti, che costituiscono una risorsa per la collettività, le iniziative  di carattere ricreativo promosse dal Centro Anziani, dovranno essere favorite con una  seria promozione culturale e con una sensibilizzazione sociale all’interno della comunità. Per le attività ricreative all’aperto si sta realizzando il Parco Cittadino e nell’ambito della rigenerazione urbana si attrezzeranno aree verdi nelle frazioni ed aree periferiche.


CITTADINA DELLA SALUTE/OSPEDALE: volano unico per Tricase o idea superata?


La cittadella della Salute è una delle linee guida del Documento Programmatico di Rigenerazione Urbana approvato in Consiglio Comunale lunedì scorso. La nostra città deve essere in grado di offrire servizi integrati a carattere socio-sanitario che riportino significativi incrementi nel reddito medio della cittadinanza locale e nuove opportunità di auto-impresa per giovani generazioni. L’offerta sociosanitaria di qualità è una delle peculiarità di Tricase ed una opportunità da sviluppare insieme alle altre potenzialità del territorio.


SEMPRE PIU’ POVERI: quale strategia adottare?


La crisi economica di questi anni è un fenomeno globale. Un’ amministrazione comunale deve agire su due fronti, da una parte rafforzare la capacità dei servizi sociali, attivare interventi in grado di intercettare le famiglie che si trovano in una condizione di vulnerabilità con soluzioni immediate e dall’altra attivare azioni concrete per creare nuovi posti di lavoro rilanciando l’economia del territorio. E’ stato attivato il Servizio Civico Comunale che fornisce un reddito di ausilio permettendo l’inclusione sociale. Ci adopereremo per istituire un banco alimentare per i Beni di prima necessità interfacciandoci con associazioni consolidate di volontariato (anche di altri territori) e grande/media distribuzione per creare una rete che intervenga sugli sprechi sostenendo la solidarietà.


Ad un eventuale BALLOTTAGGIO  possibili alleanze?


Il nostro obiettivo, oggi, è concentrarci per raggiungere il massimo risultato l’11 Giugno, successivamente ragioneremo sui programmi e non sui compromessi.


Approfondimenti

Inaugurata la biblioteca “Giambattista Lezzi” a Casarano

il Sindaco De Nuzzo e l’Assessore Legittimo: “Grazie alla fiducia che i cittadini ci hanno accordato”. “Avevamo la necessità di una Biblioteca “vera” aperta, fruibile. Per questo motivo abbiamo iniziato da zero”.

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“Ci sono sogni destinati a rimanere tali ma che comunque aiutano a migliorarsi. Altri destinati a realizzarsi nel momento in cui si ha la possibilità di incidere”.

E’ lapidario il sindaco di Casarano, Ottavio De Nuzzo, durante l’inaugurazione della nuova Biblioteca Comunale della città.

È grazie alla fiducia che i cittadini hanno accordato alla nostra Amministrazione che tutto è iniziato. Avevamo la necessità di una Biblioteca “vera” aperta, fruibile. Per questo motivo abbiamo iniziato da zero.

E prosegue: “Sono stati anni di lavoro: convenzione con il Polo Biblio Museale di Lecce, partecipazione al bando per il servizio civile 2025, adesione rete delle Biblioteche Regionali, censimento matricola al Ministero, progettazione e realizzazione arredi e tanto altro.
Fatica? No gioia di vedere prendere corpo e anima ad un luogo che sarà un punto di partenza da dove si propagheranno, tutto intorno, attività culturali”.

“Da quelle stanze”, sostiene l’assessore, Emanuele Leggittimo,  “si sprigionerà una luce forte che passando da Palazzo De Judicibis si estenderà nel Sedile comunale per arrivare a Piazza Mercato.
Lievito di vita e di bellezza, di incontro e scambi di saperi.
Siamo contenti e orgogliosi, oggi lo possiamo dire per aver potuto inaugurare e contare su “un luogo del sapere” che è la Biblioteca Comunale “Giambattista Lezzi”.

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Alessano

“Vi voglio bene”, un libro essenziale per raccontare don Tonino e la sua storia

Monsignor Vito Angiuli: “Scritti e documenti inediti per scoprire l’intera vocazione pastorale da sacerdote e da vescovo. Guardate con simpatia alle persone e agli avvenimenti della storia, per testimoniare a tutti la gioia del Vangelo”

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di Luca De Santis

Vi voglio bene, Continuità e sviluppo nel ministero sacerdotale ed episcopale di don Tonino Bello è l’ultima fatica data alle stampe dal vescovo di Ugento – Santa Maria di Leuca, mons. Vito Angiuli. Il nuovo libro ha visto la luce nel mese di ottobre 2024, per le edizioni Il pozzo di Giacobbe. Quest’ultima si colloca in continuità con le precedenti pubblicazioni frutto di interessanti studi che Angiuli ha compiuto sul sacerdote della diocesi ugentina divenuto vescovo di Molfetta. 

Il sottotitolo dell’opera ci fornisce le giuste delucidazioni riguardo a quelle che sono le intenzioni dell’autore: Continuità e sviluppo nel ministero sacerdotale ed episcopale di don Tonino Bello. Il testo è composto da una corposa introduzione dove l’autore pone e spiega la sua tesi riguardo a un’inscindibile armonia e continuità presente tra il ministero sacerdotale ed episcopale di don Tonino. 

Nel primo capitolo, Ordinazione episcopale, sono stati curati una serie di scritti in cui il futuro vescovo di Molfetta mette in evidenza un forte attaccamento alla sua terra natia e le motivazioni che lo hanno condotto ad accettare l’ordinazione episcopale. Il secondo capitolo, Don Tonino saluta la Chiesa ugentina, raccoglie alcune omelie di saluto che don Tonino ha pronunciato prima della sua partenza per Molfetta, dove traspare in modo palpabile il suo amore per la Diocesi di Ugento che ha servito per 25 anni. 

All’interno dell’ultimo capitolo troveremo invece degli scritti inediti da datarsi secondo Angiuli tra il 1960 e il 1980. La gran parte di essi pur non avendo una data o la firma, possono tranquillamente essere definiti autentici, tenendo conto della calligrafia di don Tonino. L’ordine cronologico è dato dal Curatore sulla base delle tematiche che in questi scritti vengono a essere trattate.

La maggior parte di questi risale al periodo in cui don Tonino svolgeva il suo ministero presso la Diocesi di Ugento. 

L’episcopato di don Tonino

Questi scritti contengono in modo germinale quelle tematiche che durante gli anni di episcopato don Tonino tratterà in modo più approfondito, in base alle sollecitazioni di quel contesto storico. Tenendo conto di quanto abbiamo rilevato è possibile dire che il libro si lascia leggere in modo molto scorrevole dimostrandosi adatto persino per coloro che non hanno avuto una conoscenza dettagliata di colui che la Chiesa Cattolica ha dichiarato Venerabile. 

Il vescovo Angiuli ha deciso di intitolare questo suo ultimo libro con un’espressione che don Tonino lungo il suo ministero sacerdotale ed episcopale ha utilizzato spesso: Vi voglio bene.

Quest’ultima non ha solo la funzione di comunicare i suoi sentimenti, quanto la simpatia con cui si poneva nei confronti di quella porzione di popolo che era stata affidata alle sue cure pastorali, ma anche nei confronti della storia a lui contemporanea in cui l’umanità era immersa. 

Il vi voglio bene di don Tonino

Il vi voglio bene di don Tonino – ci aiuta a comprendere l’autore – trova significato in una delle più belle espressioni da lui spesso utilizzate e contenute nella Costituzione Conciliare Gaudium et spes al n. 1: «Le gioie e le speranze, le tristezze e le angosce degli uomini d’oggi, dei poveri soprattutto e di tutti coloro che soffrono, sono pure le gioie e le speranze, le tristezze e le angosce dei discepoli di Cristo, e nulla vi è di genuinamente umano che non trovi eco nel loro cuore». 

Le motivazioni ministeriali di don Tonino nelle varie fasi dei suoi incarichi sia nella diocesi ugentina che in quella di pastore della Chiesa di Molfetta hanno mantenuto le medesime fondamenta che hanno da sempre configurato la sua fede: coltivare la preghiera, meditare la Parola, adorare Gesù eucarestia. Prendiamo atto che gli anni del ministero episcopale hanno oscurato il periodo sacerdotale, ma quegli aspetti che hanno reso il vescovo Bello conosciuto in campo nazionale e oltre, ciò per cui è stato amato nella Diocesi a lui affidata, erano già presenti nel ministero svolto nell’estremo lembo d’Italia, in quel Capo di Leuca, durante il suo lungo ministero sacerdotale come professore e vice-rettore presso il Seminario vescovile, come parroco a Ugento e Tricase, nei vari incarichi pastorali.

La presidenza del Pax Christi

Cade in grave errore chi sostiene che l’episcopato, in particolar modo la presidenza di Pax Christi, abbia segnato una svolta ministeriale in don Tonino, una conversione verso le tematiche sociali, in particolar modo quella della pace e della non violenza. A tal proposito Angiuli nell’Introduzione del libro è perentorio nel sostenere il fatto che non vi è nessuna discontinuità di pensiero tra il don Tonino sacerdote e vescovo, e che pensare il contrario significherebbe mistificare la realtà.

Quest’ultimo durante il suo percorso di studio ha consolidato un ottimo utilizzo del metodo deduttivo tramite la sua formazione filosofica e teologica, così come una padronanza del metodo induttivo nel confrontarsi e padroneggiare le scienze moderne: sociologia, psicologia, diritto del lavoro, legislazione sociale, all’interno delle quali venne introdotto durante gli anni seminariali a Bologna presso l’ONARMO.

La cultura sessantottina

Accanto a coloro che sostengono una discontinuità ministeriale di don Tonino, vi sono quelli che manifestano una certa antipatia nei confronti del suo ministero, sostenendo come quest’ultimo sia il prodotto di quella cultura sessantottina che ha avuto i suoi risvolti più nefasti all’interno degli anni ’70 del secolo scorso. A costoro risponde il decreto che sancisce la Venerabilità di don Tonino, definendolo come un ottimo interprete delle istanze conciliari. 

L’aspetto, forse il più deleterio, è rappresentato da coloro che del ministero di mons. Bello prendono in considerazione e ne propagano solo i temi sociali (pace, giustizia e salvaguardia del creato), dandone una lettura ideologica. 

Costoro affrontano i temi sociali senza tener conto di quelli etici (divorzio, aborto, eutanasia), quest’ultimi aspetti non possono essere separati dai primi ed è chiaro come don Tonino gli abbia mantenuti sempre insieme. Proseguire su questa linea – sostiene Angiuli – significa trovarsi dinanzi a un Giano Bifronte dove diviene molto difficile cogliere, per esempio, la profondità teologica di alcune immagini eloquenti che don Tonino ci ha lasciato come quella della Convivialità delle differenze e della Chiesa del grembiule. 

Le radici nel basso Salento

Ciò che mons. Bello esprime nel periodo molfettese, affonda le sue radici nel basso Salento e nella formazione bolognese. Nello specifico va considerata l’impronta ministeriale di mons. Ruotolo, il vescovo di Ugento che ha ordinato presbitero don Tonino e con cui quest’ultimo ha molto collaborato: l’amore all’eucarestia, la devozione mariana, l’impegno ad attuare gli orientamenti pastorali scaturiti dal Concilio Vaticano II, la programmazione per gli itinerari di formazione per i laici, l’attenzione alle problematiche sociali presenti in questa parte del Salento. 

Un particolare merito del libro lo si riscontra nel III Capitolo Scritti vari. 

In questa sezione si trovano, come già detto, degli scritti inediti di don Tonino, i quali pur non avendo lo stesso spessore o valore di quelli pubblicati da lui stesso, hanno il merito di contenere quelle tematiche che rappresentano la continuità ministeriale che Angiuli, a ragione, evidenzia.

Quest’opera è imprescindibile per chi ha un serio interesse a conoscere la sensibilità e le radici in grado di nutrire il ministero pastorale di don Tonino dal punto di vista teologico e sociale. 

Il grande merito di Angiuli consiste nell’averci consegnato un testo che in continuità con le altre sue pubblicazioni su mons. 

Bello, ci dona una chiarezza, una verità, che non può essere tralasciata e non considerata, un atteggiamento contrario significherebbe alterare il suo pensiero, oscurare aspetti essenziali e sostanziali della sua santità.

Il vescovo Angiuli in mezzo ai bambini

 

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Approfondimenti

Controlli straordinari in tutto il Salento: arresti, denunce e contravvenzioni

Operazione congiunta delle pattuglie del Nucleo Operativo e Radiomobile e delle Stazioni di tutte le 6 Compagnie della Provincia, Lecce, Campi Salentina, Casarano, Gallipoli, Maglie e Tricase, con il supporto dell’elicottero del Nucleo Elicotteri Carabinieri di Bari Palese e a “Fighter”, il cane antidroga del Nucleo Cinofili di Modugno

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In previsione dell’aumento delle presenze turistiche legate alle festività natalizie e di fine anno, insieme agli eventi culturali ricreativi previsti sul territorio salentino, il Comando Provinciale Carabinieri fi Lecce ha avviato un piano straordinario di prevenzione e controllo per garantire la sicurezza di cittadini e visitatori.

A partire dalle 20 di ieri sera, è stato attuato un servizio di controllo straordinario con l’obiettivo di prevenire e contrastare la criminalità, la mala movida e le violazioni relative alla vendita e al consumo di alcol e fuochi d’artificio.

Particolare attenzione è stata dedicata alla circolazione stradale, con controlli mirati su infrazioni al Codice della Strada, in particolare riguardo alla guida in stato di ebbrezza e all’uso di sostanze stupefacenti.

Sono state monitorate anche le zone con alta incidenza di furti e reati predatori.

Grazie all’operazione congiunta delle pattuglie del Nucleo Operativo e Radiomobile e delle Stazioni di tutte le 6 Compagnie della Provincia (Lecce, Campi Salentina, Casarano, Gallipoli, Maglie e Tricase), con il supporto dell’elicottero del Nucleo Elicotteri Carabinieri di Bari Palese e a Fighter, il cane antidroga del Nucleo Cinofili di Modugno, sono stati effettuati numerosi posti di controllo in diverse aree della provincia considerate più vulnerabili a fenomeni di illegalità e degrado.

Otto gli individui arrestati, di cui quattro in flagranza di reato per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, con ingenti quantitativi di droga sequestrati tra cocaina e marjuana.

Nello stesso contesto operativo è stato eseguito un ordine di carcerazione emesso dell’Autorità Giudiziaria di Catania a carico di un 55enne, responsabile di associazione di tipo mafioso.

Tre, invece, gli ordini di carcerazione emessi dalla Procura della Repubblica di Lecce a carico di altrettanti soggetti responsabili di reati contro la persona ed il patrimonio. Cinque denunce per reati legati allo spaccio di sostanze stupefacenti e guida in stato di ebbrezza con un tasso alcolemico superiore ai limiti consentiti.

Infine, due titolari di esercizi commerciali, oltre ad essere stati denunciati all’autorità giudiziaria per violazioni in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro sono stati segnalati anche alla competente autorità amministrativa.

Oltre 530 veicoli sono stati controllati e circa 750 persone identificate.

Sessanta contravvenzioni emesse per violazioni del Codice della Strada anche in ragione dell’entrata in vigore della normativa relativa al nuovo Codice della Strada, con particolare riguardo alle infrazioni relative alla guida in stato di ebbrezza, all’utilizzo di telefoni cellulari durante la guida e al mancato uso della cintura di sicurezza.

Il piano di controllo proseguirà nei prossimi giorni, in concomitanza con l’arrivo delle attività festive ed i tanti eventi culturali, per garantire un ambiente sicuro e tranquillo sia per i cittadini che per i turisti.

I Carabinieri invitano tutti a «rispettare le norme di sicurezza e a segnalare eventuali comportamenti sospetti o situazioni di disagio».

L’ operazione rientra in una strategia più ampia di prevenzione e repressione della criminalità, con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita nel territorio e promuovere un turismo consapevole e responsabile.

Il Comando Provinciale Carabinieri di Lecce ribadisce il proprio impegno nella «lotta contro ogni forma di illegalità, con l’intento di garantire la serenità e la sicurezza di tutti durante le festività».

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