Attualità
Furti e rapine a Tricase: parlano sindaco e commercianti
Si teme l’escalation, fuori dai negozi appostamenti dei familiari per proteggere le donne sole. E intanto qualcuno ha lasciato lo zampino…
Di Lorenzo Zito
Qualcuno la definisce “un’oasi felice”. Un posto dove “nel bene e nel male, non succede mai niente”. Un quadretto, questo, dalle tinte chiaroscure: non di certo edificante, ma al contempo nemmeno squalificante. Il chiaro intento, da sempre, è quello di attestarne la lontananza dai principali centri soggetti, in provincia e nella regione, all’influenza della malavita. L’effetto, spesso contrario, è quello di crogiolarsi in un limbo privo di sfolgorii, alla costante ricerca di un equilibrio tra quello che, nel bene e nel male, avrebbe potuto essere ma non è. Un equilibrio precario che, alla fine, anche piccole cose possono incrinare.
È Tricase l’oggetto dell’elucubrare. Oggi (e già da qualche tempo) finita preda di una microcriminalità che, a detta di chi si tiene pronto a farci i conti, fa più rabbia che paura. In poche settimane, una serie di furti e rapine da pochi spiccioli hanno seminato apprensione in paese.
Sembra un deja-vu: torna la stagione fredda, si accorciano le giornate e Tricase ricade nel buco nero dei piccoli colpi senza responsabili.
Qualche tempo fa, era il 2018, fu l’anno delle auto in fiamme: ne andarono “misteriosamente” distrutte sei in poco più di un mese.
L’inverno seguente fu la volta dei vandali e degli pneumatici forati nottetempo alle auto in sosta: per qualche settimana il primo pensiero dei tricasini al risveglio andò alla salute delle gommedella propria macchina.
Dopo la parentesi dei lockdown, che ha tenuto qualche disgraziato in più in casa, il registro è cambiato. Sono iniziati i cosiddetti furtarelli. Colpi in serie ma da pochi spiccioli che, fino all’inverno scorso, hanno interessato diverse attività in paese.
Ora l’asticella si è alzata: i negozianti svuotano i registratori di cassa per la notte? Ebbene la nuova frontiera, all’occorrenza, è la rapina.
Lo avete letto sulle nostre colonne. Dal 28 settembre ad oggi: rapina al Cinema Moderno; rapina all’Antica Salumeria Sparascio; rapina da i-Good surgelati; tentato furto da Acqua&Sapone; tentata rapina da Estro&Dolcezze; tre furti da Agenzia Viaggi Erriquez ed altri piccoli colpi non andati a buon fine all’indirizzo di bar e rivenditori di generi alimentari.
L’aria si fa pesante: anche se fin qui il blitz non è mai stato a mano armata, nessuno garantisce che il prossimo non lo sarà. I commercianti temono di essere già sulla lista. In paese (e su whatsapp) circolano nome, cognome e tanto di foto dei sospettati: sarebbero sempre loro, due ragazzi del posto. A volto coperto si lanciano nelle attività all’orario di chiusura e poi fuggono prima che le forze dell’ordine possano arrivare. I carabinieri avrebbero già ristretto il campo sui principali indiziati. Tra questi, qualcuno con qualche piccolo precedente e di sicuro un buon bagaglio di disagio sociale, che non giustifica ma, al più, può far interrogare la comunità sulla necessaria futura prevenzione. Per il resto, lo sappiamo, senza flagranza, per l’Arma, c’è poco margine d’azione.
Qual è allora il clima in paese? Ne abbiamo parlato con alcuni commercianti di via Aldo Moro, zona dove si sono registrati gli ultimi tre colpi ravvicinati.
PAROLA AI COMMERCIANTI
LUCIO – BAR “MAS QUE NADA”. “Siamo più arrabbiati che spaventati. Più che il danno che potremmo patire, temiamo la circostanza in cui ci potremmo trovare. Non è bello quello che èaccaduto al collega (NdA, il titolare di Estro&Dolcezze che ha dovuto opporsi fisicamente per difendere il suo registratore di cassa), che ha rischiato di finire in una situazione incresciosa per il solo doversi difendere. Abbiamo capito che puntano le attività con registratori di cassa piccoli, perché più facili da portare via. È chiaro che, alla luce di quanto accaduto, ognuno si sta attrezzando come può: quasi tutti svuotano le casse per non farsi sorprendere. Intanto, nutriamo anche noi qualche sospetto su un paio di persone. Qualche giorno fa nel nostro bar, col pretesto di un caffè, un ragazzo ci ha chiesto di usare il bagno. Subito dopo ci siamo accorti, dalle impronte delle scarpe, che era salito sulla tavoletta del wc. Probabilmente per capire se c’è la possibilità di intrufolarsi dalla finestra che dà sul retro”.
CARLO – FERRAMENTA “C.D.P. SAN MARCO”. “Che li prendano o no, manca una punizione congrua affinché tutto questo si possa non ripetere. Nel frattempo, chiaramente, facciamo tutti più attenzione, ma non viviamo nella paura. Il timore principale è che vi possa essere un’escalation: cosa accadrà se un giorno dovesse spuntare un coltello? E dopo ancora una pistola? Per ora confidiamo nelle telecamere e in quello che possono fare le forze dell’ordine. Ma non sempre basta. Le colleghe donne hanno paura di poter essere preda facile dei rapinatori: i familiari di alcune di loro, da qualche giorno, al fare della sera, sono costretti ad appostarsi in auto davanti ai loro negozi”.
IPPAZIO – TABACCHERIA
“Abbiamo capito che ognuno deve far da sé e non ci tiriamo indietro: le forze dell’ordine sono al lavoro sul caso ma, purtroppo, hanno le mani legate. La speranza è che, in un modo o nell’altro, i responsabili possano fare un passo falso che metta fine a questa storia”.
ASCANIO – MACELLERIA “QUELLA BUONA”
“È come se vivessimo nell’attesa di ricaderci: la nostra attività è stata già due volte oggetto di furti. A questo punto, non mi sento nemmeno di sbilanciarmi sul come andrà a finire: l’auspicio è sempre che la legge possa fare il suo corso. Noi, dal canto nostro, stiamo prendendo le dovute precauzioni, sperando possano bastare”.
IL SINDACO ANNUNCIA NUOVE MISURE
Risponde sulla questione anche il sindaco Antonio De Donno, illustrando quanto già in atto per contrastare il fenomeno eannunciando delle novità che punteranno a garantire maggiore sicurezza: “La microcriminalità nella nostra Città alza la cresta ciclicamente, causa alcuni soggetti, probabilmente nostrani, che hanno deciso di vivere in questo modo, generando allarme sociale e disagi. Si tratta di episodi che purtroppo allarmano tutti noi ed i commercianti soprattutto, per i modi in cui sono stati effettuati in quanto, oltre alle “spaccate” notturne, prima dell’orario di chiusura, senza armi ma con destrezza delinquenziale, è stato sottratto il registratore di cassa. Ho piena fiducia nell’operato delle forze dell’ordine, con le quali il confronto è quotidiano, e che hanno già denunciato più volte soggetti dediti a questi reati ed ai furti d’auto. Purtroppo, qualcuno pensa di poter continuare a vivere in questo modo, ma così non può essere e non sarà.
I controlli delle strade del commercio sono già stati intensificatida Carabinieri e Finanza, che ringrazio sempre per lacollaborazione che va oltre il dovere, ed abbiamo predisposto un progetto di ampliamento di orario della nostra Polizia Locale,per permettere ai commercianti di affrontare in sicurezza l’orario di chiusura.
Ovviamente i fenomeni di microcriminalità sono difficili da eradicare, Tricase non li ha vissuti in passato ed il verificarsi in maniera intensiva in alcuni periodi genera allarme sociale, ma con la prevenzione e protocolli di condotta delle attività commerciali potremo arginarli. Con l’Associazione Commercianti decideremo altre forme di prevenzione”.
Attualità
Grande partecipazione alla messa dello sportivo a Nardò
Ancora una volta, lo sport neretino si è radunato per la Messa dello Sportivo, un appuntamento liturgico divenuto ormai tradizione, organizzato dal Presidente del Consiglio comunale di Nardò, Antonio Tondo, in collaborazione con la Consulta comunale dello sport neretino.
Grande e sentita partecipazione da parte delle associazioni, dei team e degli atleti neretini, che hanno assistito alla liturgia celebrata da Sua Eccellenza Mons. Fernando Filograna, Vescovo della Diocesi Nardà-Gallipoli, la cui omelia è stata fonte di coraggio ed ispirazione, in particolar modo per i tanti giovanissimi presenti.
Presso la Cattedrale di Nardò, lo scorso 20 dicembre, si sono infatti radunati i dirigenti e i rappresentanti di ogni tipo di sport, sia di squadra che individuali, di ogni età, affinché vengano custoditi i sani principi che lo sport tramanda.
Attualità
Ineleggibilità dei Sindaci: “Discriminatoria e antidemocratica”
Il dissenso di Anci Puglia per la norma che sancisce che “non sono eleggibili a Presidente della Regione e a Consigliere regionale i Presidenti delle Province della Regione e i Sindaci dei Comuni della Regione”
L’associazione dei Comuni pugliesi chiede la revoca della modifica alla legge elettorale regionale, denunciando una penalizzazione ingiusta per i sindaci e una limitazione della libertà di scelta degli elettori.
Anci Puglia esprime fermo dissenso nei confronti della recente modifica all’articolo 6, comma 1, della Legge Regionale 9 febbraio 2005, n. 2 – “Norme per l’elezione del Consiglio regionale e del Presidente della Giunta regionale” – approvata dal Consiglio regionale mediante emendamento.
La nuova formulazione del comma 1 stabilisce che “non sono eleggibili a Presidente della Regione e a Consigliere regionale i Presidenti delle Province della Regione e i Sindaci dei Comuni della Regione”.
Tuttavia, tale ineleggibilità viene esclusa se i soggetti interessati si dimettono dalla
carica non oltre sei mesi prima del compimento del quinquennio di legislatura, o, in caso di
scioglimento anticipato del Consiglio regionale, entro sette giorni dalla data di scioglimento.
I Sindaci di Puglia, secondo ANCI, risultano pertanto fortemente penalizzati dal vincolo di ineleggibilità alle regionali e ritengono si tratti di una norma ingiustificatamente discriminatoria e
antidemocratica: Viene così compromesso non solo il legittimo diritto, costituzionalmente garantito, a candidarsi come chiunque altro, ma anche i cittadini e le cittadine vedono limitarsi la libera scelta per l’esercizio del diritto di voto: “Il termine di 180 giorni per dimettersi risulta infatti estremamente rigido e penalizzante e determina una disparità di trattamento oggettiva tra amministratori locali e altre categorie di cittadini eleggibili.
I Sindaci sono i rappresentanti più diretti e più vicini ai cittadini; tuttavia, invece di valorizzare il loro contributo potenziale nella competizione elettorale regionale, arricchendo così il pluralismo democratico, questa norma li mortifica pesantemente.
Inoltre, priva le comunità amministrate di
una guida con largo anticipo e, ipoteticamente, anche inutilmente, qualora il Sindaco non venisse poi candidato nelle liste regionali.
Anci Puglia ha raccolto nelle ultime ore le rimostranze e la delusione di tanti Sindaci e Sindache – di ogni schieramento politico, perché la norma penalizza tutti, in modo trasversale – e sta valutando ogni più utile ed opportuna azione congiunta, anche giurisdizionale”.
Soprattutto, ANCI PUGLIA oggi chiede ai Consiglieri regionali che hanno proposto e votato l’emendamento di “ritornare sui propri passi, di cancellare quella norma assurda e discriminatoria e consentire a tutti il libero accesso al diritto di candidarsi, accettando un confronto paritario, plurale e democratico.
Al Presidente Michele Emiliano, che è stato Sindaco della Città capoluogo e ha poi voluto
interpretare la carica di Governatore come “Sindaco di Puglia”, chiediamo di fare tutto quanto in suo potere per ripristinare, in seno al Consiglio regionale, il rispetto dei princìpi sacrosanti ed inviolabili di democrazia, uguaglianza di fronte alla Legge e pluralismo”.
Approfondimenti
Inaugurata la biblioteca “Giambattista Lezzi” a Casarano
il Sindaco De Nuzzo e l’Assessore Legittimo: “Grazie alla fiducia che i cittadini ci hanno accordato”. “Avevamo la necessità di una Biblioteca “vera” aperta, fruibile. Per questo motivo abbiamo iniziato da zero”.
“Ci sono sogni destinati a rimanere tali ma che comunque aiutano a migliorarsi. Altri destinati a realizzarsi nel momento in cui si ha la possibilità di incidere”.
E’ lapidario il sindaco di Casarano, Ottavio De Nuzzo, durante l’inaugurazione della nuova Biblioteca Comunale della città.
“È grazie alla fiducia che i cittadini hanno accordato alla nostra Amministrazione che tutto è iniziato. Avevamo la necessità di una Biblioteca “vera” aperta, fruibile. Per questo motivo abbiamo iniziato da zero.
E prosegue: “Sono stati anni di lavoro: convenzione con il Polo Biblio Museale di Lecce, partecipazione al bando per il servizio civile 2025, adesione rete delle Biblioteche Regionali, censimento matricola al Ministero, progettazione e realizzazione arredi e tanto altro.
Fatica? No gioia di vedere prendere corpo e anima ad un luogo che sarà un punto di partenza da dove si propagheranno, tutto intorno, attività culturali”.
“Da quelle stanze”, sostiene l’assessore, Emanuele Leggittimo, “si sprigionerà una luce forte che passando da Palazzo De Judicibis si estenderà nel Sedile comunale per arrivare a Piazza Mercato.
Lievito di vita e di bellezza, di incontro e scambi di saperi.
Siamo contenti e orgogliosi, oggi lo possiamo dire per aver potuto inaugurare e contare su “un luogo del sapere” che è la Biblioteca Comunale “Giambattista Lezzi”.
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