Connect with us

Alessano

Capo di Leuca e Serre Salentine: finanziati 3,5 milioni di euro

Valorizzazione dei beni culturali e del patrimonio artistico e riqualificazione dei centri urbani: finanziati 43 progetti di 22 paesi dell’area del Gruppo di Azione Locale “Capo di Leuca”

Pubblicato

il

Il Consiglio di amministrazione e il direttore del Gruppo d’Azione Locale “Capo di Leuca”hanno incontrato i 22 sindaci dei Comuni dell’Area d’intervento del GAL per presentare le graduatorie provvisorie relative alle istruttorie dei 4 Bandi pubblici rivolti agli stessi Comuni, con i quali sono stati finanziati 43 progetti per un totale complessivo di 3.479.387,30 euro di contributo pubblico, negli ambiti della valorizzazione di beni culturali e del patrimonio artistico legato al territorio e alla riqualificazione dei centri urbani.


Il GAL “Capo di Leuca” è il soggetto attuatore del Piano di Azione Locale “il Capo di Leuca e le Serre Salentine”, nell’ambito del PSR PUGLIA 2014 – 2020 per la Misura 19 “Sostegno allo Sviluppo Locale Strategia di Tipo Partecipativo” – Sottomisura 19.2 “Sostegno all’esecuzione degli interventi nell’ambito della strategia di sviluppo locale di tipo partecipativo”.


MONUMENTI E CULTURA CAPO DI LEUCA


Con l’Azione 1 “I Monumenti e la Cultura del Capo di Leuca“- Intervento 1.1 “Recupero e Valorizzazione del patrimonio materiale e immateriale” sono stati finanziati 13 Comuni con contributo pubblico totale di 1.705.787,61 euro.


I progetti riguardano la valorizzazione del patrimonio culturale e artistico dei centri urbani e delle campagne. Saranno realizzate iniziative di recupero e funzionalizzazione di immobili e beni di interesse artistico, storico e archeologico, legati alla tradizione culturale dell’area, interventi in siti da destinare a piccoli musei, teatri, archivi, mostre, esposizioni, centri di aggregazione e integrazione sociale, centri di documentazione e di esposizione dedicati alle tradizioni, agli usi, ai costumi e al sentimento religioso.


Nel dettaglio, i progetti presentati dagli Enti locali per questo Bando prevedono che a Morciano di Leuca si procederà alla valorizzazione e al restauro della Chiesa di Santa Maria di Leuca del Belvedere (Leuca Piccola) e dei suoi sotterranei.


Alliste ristrutturerà il Castello Baronale della frazione di Felline, dove sarà allestito un museo e una biblioteca multimediale.


Diversi gli interventi di recupero e valorizzazione: a Tiggiano per “Torre Nasparo” e l’area circostante; a Racale, presso Palazzo D’Ippolito, per il Museo-Laboratorio dell’Emigrazione delle Serre Salentine; a Montesano Salentino si interverrà su “Palazzo Bitonti”; a Casarano per il Sedile e la Torre dell’Orologio di Piazza San Giovanni, destinati a spazio espositivo della cultura locale.


Ad Ugento si recupererà e valorizzerà, nella marina omonima, Torre Mozza e le aree limitrofe, grazie al suo patrimonio materiale e immateriale.


A Gagliano del Capo si riqualificheranno i frantoi ipogei ubicati in via Novaglie; a Specchia si interverrà su Castello Risolo, mediante l’allestimento di sale polifunzionali per conferenze ed esposizioni artistico-museali.


Nel Palazzo Ducale Lopez Y Royo di Taurisano sarà realizzato uno spazio polifunzionale espositivo e per pubblici incontri.


Il Castello Medievale, in località Acquarica del Capo, sarà reso più funzionale dal neo Ente locale di Presicce – Acquarica.


A Matino sarà restaurato il Frantoio Ipogeo di Via Libertà; infine l’ex Chiesa di Sant’Antonio, oggi Centro Culturale Quintino Scozzi, sarà valorizzata dal Comune di Melissano.






FRUIBILITÀ DEL CAPO DI LEUCA


Con l’ Azione 2 “Fruibilità del Capo di Leuca” – Intervento 2.1 “Infrastrutture su Piccola Scala per qualità della vita e per il turismo” sono stati finanziati 5 progetti con contributo pubblico totale di 627.354,94 euro, con i quali si andranno a riqualificare: slarghi, cortili, spazi pubblici ubicati nelle immediate vicinanze di beni di interesse culturale, religioso, artistico, archeologico, con l’utilizzo di tecnologie innovative, integrate con i materiali e le tipologie costruttive tipiche del posto, per realizzare un progetto unitario di storia e cultura, valorizzate anche attraverso forme artistiche e strumentazioni innovative. Grazie al contributo pubblico, a Leuca (Castrignano del Capo) si valorizzerà la Piazza degli Eventi; lo stesso si farà a Corsano con l’area antistante la cappella di San Biagio; la biblioteca comunale e Piazza San Giuseppe, a Presicce-Acquarica si renderà più funzionale lo spazio antistante l’ex Convento degli Angeli in località Presicce.


A Torrepaduli di Ruffano si recupererà e valorizzerà Piazza Carmelitani; lo stesso sarà fatto a Mancaversa (marina di Taviano) al Teatro all’aperto nel Parco Jonico.


MERCATI LOCALI DELLA QUALITÀ


Con l’Azione 3 “Servizi Per La Popolazione Rurale nel Capo di Leuca” – Intervento 3.1 “Mercati Locali della Qualità” con contributo pubblico totale di  673.666,36 euro, sono stati finanziati 5 Comuni che andranno a recuperare e valorizzare i “mercati coperti”, ancora oggi presenti in alcune realtà locali del Capo di Leuca, per destinarli alla commercializzazione delle produzioni tipiche locali e alla valorizzazione delle peculiarità del territorio e dei prodotti dell’agricoltura sociale.


Con il contributo pubblico, a Miggiano verrà valorizzato il Mercato Coperto, ubicato nei pressi del Quartiere Fieristico; a Salve sarà ammodernata e adeguata Piazza Matteotti, mentre a Tricase si renderanno funzionali le “Lamie” ubicate presso la frazione di Depressa.


Ad Alessano si valorizzerà l’esistente Mercato Coperto; nella Marina di San Gregorio (Patù) si andrà a realizzare uno spazio espositivo dedicato al “Mercato Locale della Qualità”.


VILLAGE LIFE


Inoltre, con l’Azione 2 “Fruibilità del Capo di Leuca” – Intervento 2.2 “Fruibilità del Territorio”, con un contributo pubblico totale di  472.578,39 euro, il GAL “Capo di Leuca” ha finanziato 20 Comuni: Alessano, Alliste, Casarano, Castrignano del Capo, Corsano, Gagliano del Capo, Matino, Melissano, Miggiano, Montesano Salentino, Morciano di Leuca, Presicce – Acquarica, Racale, Ruffano, Salve, Specchia, Tiggiano, Taurisano, Taviano e Ugento. Queste amministrazioni comunali si doteranno di piccoli mezzi di locomozione ecosostenibili, con i quali potersi addentrare con estrema facilità tra le stradine di campagna e i centri abitati.


Gli stessi Enti locali hanno individuato degli “itinerari” prestabiliti, attraverso i quali andranno a valorizzare le peculiarità culturali, ambientali, artigianali ed enogastronomiche locali, facendo vivere al visitatore un tuffo nella vera village life, nel totale rispetto dell’ambiente, abbinando tradizione e innovazione nell’utilizzo degli strumenti per effettuare una visita turistica ricca di contenuti e sia occasione per un momento di turismo esperienziale.


Alessano

“Vi voglio bene”, un libro essenziale per raccontare don Tonino e la sua storia

Monsignor Vito Angiuli: “Scritti e documenti inediti per scoprire l’intera vocazione pastorale da sacerdote e da vescovo. Guardate con simpatia alle persone e agli avvenimenti della storia, per testimoniare a tutti la gioia del Vangelo”

Pubblicato

il

di Luca De Santis

Vi voglio bene, Continuità e sviluppo nel ministero sacerdotale ed episcopale di don Tonino Bello è l’ultima fatica data alle stampe dal vescovo di Ugento – Santa Maria di Leuca, mons. Vito Angiuli. Il nuovo libro ha visto la luce nel mese di ottobre 2024, per le edizioni Il pozzo di Giacobbe. Quest’ultima si colloca in continuità con le precedenti pubblicazioni frutto di interessanti studi che Angiuli ha compiuto sul sacerdote della diocesi ugentina divenuto vescovo di Molfetta. 

Il sottotitolo dell’opera ci fornisce le giuste delucidazioni riguardo a quelle che sono le intenzioni dell’autore: Continuità e sviluppo nel ministero sacerdotale ed episcopale di don Tonino Bello. Il testo è composto da una corposa introduzione dove l’autore pone e spiega la sua tesi riguardo a un’inscindibile armonia e continuità presente tra il ministero sacerdotale ed episcopale di don Tonino. 

Nel primo capitolo, Ordinazione episcopale, sono stati curati una serie di scritti in cui il futuro vescovo di Molfetta mette in evidenza un forte attaccamento alla sua terra natia e le motivazioni che lo hanno condotto ad accettare l’ordinazione episcopale. Il secondo capitolo, Don Tonino saluta la Chiesa ugentina, raccoglie alcune omelie di saluto che don Tonino ha pronunciato prima della sua partenza per Molfetta, dove traspare in modo palpabile il suo amore per la Diocesi di Ugento che ha servito per 25 anni. 

All’interno dell’ultimo capitolo troveremo invece degli scritti inediti da datarsi secondo Angiuli tra il 1960 e il 1980. La gran parte di essi pur non avendo una data o la firma, possono tranquillamente essere definiti autentici, tenendo conto della calligrafia di don Tonino. L’ordine cronologico è dato dal Curatore sulla base delle tematiche che in questi scritti vengono a essere trattate.

La maggior parte di questi risale al periodo in cui don Tonino svolgeva il suo ministero presso la Diocesi di Ugento. 

L’episcopato di don Tonino

Questi scritti contengono in modo germinale quelle tematiche che durante gli anni di episcopato don Tonino tratterà in modo più approfondito, in base alle sollecitazioni di quel contesto storico. Tenendo conto di quanto abbiamo rilevato è possibile dire che il libro si lascia leggere in modo molto scorrevole dimostrandosi adatto persino per coloro che non hanno avuto una conoscenza dettagliata di colui che la Chiesa Cattolica ha dichiarato Venerabile. 

Il vescovo Angiuli ha deciso di intitolare questo suo ultimo libro con un’espressione che don Tonino lungo il suo ministero sacerdotale ed episcopale ha utilizzato spesso: Vi voglio bene.

Quest’ultima non ha solo la funzione di comunicare i suoi sentimenti, quanto la simpatia con cui si poneva nei confronti di quella porzione di popolo che era stata affidata alle sue cure pastorali, ma anche nei confronti della storia a lui contemporanea in cui l’umanità era immersa. 

Il vi voglio bene di don Tonino

Il vi voglio bene di don Tonino – ci aiuta a comprendere l’autore – trova significato in una delle più belle espressioni da lui spesso utilizzate e contenute nella Costituzione Conciliare Gaudium et spes al n. 1: «Le gioie e le speranze, le tristezze e le angosce degli uomini d’oggi, dei poveri soprattutto e di tutti coloro che soffrono, sono pure le gioie e le speranze, le tristezze e le angosce dei discepoli di Cristo, e nulla vi è di genuinamente umano che non trovi eco nel loro cuore». 

Le motivazioni ministeriali di don Tonino nelle varie fasi dei suoi incarichi sia nella diocesi ugentina che in quella di pastore della Chiesa di Molfetta hanno mantenuto le medesime fondamenta che hanno da sempre configurato la sua fede: coltivare la preghiera, meditare la Parola, adorare Gesù eucarestia. Prendiamo atto che gli anni del ministero episcopale hanno oscurato il periodo sacerdotale, ma quegli aspetti che hanno reso il vescovo Bello conosciuto in campo nazionale e oltre, ciò per cui è stato amato nella Diocesi a lui affidata, erano già presenti nel ministero svolto nell’estremo lembo d’Italia, in quel Capo di Leuca, durante il suo lungo ministero sacerdotale come professore e vice-rettore presso il Seminario vescovile, come parroco a Ugento e Tricase, nei vari incarichi pastorali.

La presidenza del Pax Christi

Cade in grave errore chi sostiene che l’episcopato, in particolar modo la presidenza di Pax Christi, abbia segnato una svolta ministeriale in don Tonino, una conversione verso le tematiche sociali, in particolar modo quella della pace e della non violenza. A tal proposito Angiuli nell’Introduzione del libro è perentorio nel sostenere il fatto che non vi è nessuna discontinuità di pensiero tra il don Tonino sacerdote e vescovo, e che pensare il contrario significherebbe mistificare la realtà.

Quest’ultimo durante il suo percorso di studio ha consolidato un ottimo utilizzo del metodo deduttivo tramite la sua formazione filosofica e teologica, così come una padronanza del metodo induttivo nel confrontarsi e padroneggiare le scienze moderne: sociologia, psicologia, diritto del lavoro, legislazione sociale, all’interno delle quali venne introdotto durante gli anni seminariali a Bologna presso l’ONARMO.

La cultura sessantottina

Accanto a coloro che sostengono una discontinuità ministeriale di don Tonino, vi sono quelli che manifestano una certa antipatia nei confronti del suo ministero, sostenendo come quest’ultimo sia il prodotto di quella cultura sessantottina che ha avuto i suoi risvolti più nefasti all’interno degli anni ’70 del secolo scorso. A costoro risponde il decreto che sancisce la Venerabilità di don Tonino, definendolo come un ottimo interprete delle istanze conciliari. 

L’aspetto, forse il più deleterio, è rappresentato da coloro che del ministero di mons. Bello prendono in considerazione e ne propagano solo i temi sociali (pace, giustizia e salvaguardia del creato), dandone una lettura ideologica. 

Costoro affrontano i temi sociali senza tener conto di quelli etici (divorzio, aborto, eutanasia), quest’ultimi aspetti non possono essere separati dai primi ed è chiaro come don Tonino gli abbia mantenuti sempre insieme. Proseguire su questa linea – sostiene Angiuli – significa trovarsi dinanzi a un Giano Bifronte dove diviene molto difficile cogliere, per esempio, la profondità teologica di alcune immagini eloquenti che don Tonino ci ha lasciato come quella della Convivialità delle differenze e della Chiesa del grembiule. 

Le radici nel basso Salento

Ciò che mons. Bello esprime nel periodo molfettese, affonda le sue radici nel basso Salento e nella formazione bolognese. Nello specifico va considerata l’impronta ministeriale di mons. Ruotolo, il vescovo di Ugento che ha ordinato presbitero don Tonino e con cui quest’ultimo ha molto collaborato: l’amore all’eucarestia, la devozione mariana, l’impegno ad attuare gli orientamenti pastorali scaturiti dal Concilio Vaticano II, la programmazione per gli itinerari di formazione per i laici, l’attenzione alle problematiche sociali presenti in questa parte del Salento. 

Un particolare merito del libro lo si riscontra nel III Capitolo Scritti vari. 

In questa sezione si trovano, come già detto, degli scritti inediti di don Tonino, i quali pur non avendo lo stesso spessore o valore di quelli pubblicati da lui stesso, hanno il merito di contenere quelle tematiche che rappresentano la continuità ministeriale che Angiuli, a ragione, evidenzia.

Quest’opera è imprescindibile per chi ha un serio interesse a conoscere la sensibilità e le radici in grado di nutrire il ministero pastorale di don Tonino dal punto di vista teologico e sociale. 

Il grande merito di Angiuli consiste nell’averci consegnato un testo che in continuità con le altre sue pubblicazioni su mons. 

Bello, ci dona una chiarezza, una verità, che non può essere tralasciata e non considerata, un atteggiamento contrario significherebbe alterare il suo pensiero, oscurare aspetti essenziali e sostanziali della sua santità.

Il vescovo Angiuli in mezzo ai bambini

 

Continua a Leggere

Alessano

La speranza nel dono

Ad Alessano una serata di testimonianze e letture sulla forza dei pazienti. Domani 18,30, presso la Casa della Convivialità in via Corte Vittorio Emanuele. Fulcro della serata la presentazione del libro “Mi racconto a voi”, realizzato da sei ex pazienti e un team di professionisti del settore medico

Pubblicato

il

Si rinnova l’annuale appuntamento intitolato “La speranza nel dono”.

L’evento rappresenta un’importante occasione per condividere le esperienze e i racconti di pazienti che hanno affrontato il difficile percorso di cura e guarigione dai tumori del sangue.

L’evento è in programma per domani, martedì 19 novembre, dalle 18,30, presso la Casa della Convivialità in via Corte Vittorio Emanuele, ad Alessano.

I saluti istituzionali apriranno l’evento.

Seguiranno gli interventi del dottor Nicola Di Renzo (Direttore UOC Ematologia e Trapianti Cellule Staminali all’Ospedale Vito Fazzi di Lecce), della dottoressa Anna Mele (Direttore UOC Ematologia e Trapianti Cellule Staminali all’Ospedale Cardinale Panico di Tricase) e del dottor Mario Tarricone (Presidente di AIL Lecce ODV e Referente nazionale del Gruppo Pazienti Linfomi AIL-FIL).

Il fulcro della serata sarà la presentazione del libroMi racconto a voi”, realizzato grazie alla collaborazione di sei ex pazienti e un team di professionisti del settore medico, tra cui i dottori Di Renzo, Mele, Dargenio, De Giorgi, De Risi, G. Greco, C. Greco e la dottoressa S. Sibilla.

Il progetto, nato per dare voce ai vissuti personali dei pazienti e delle loro famiglie, intende sensibilizzare il pubblico e promuovere una maggiore empatia e comprensione verso chi affronta queste sfide.

Attraverso la narrazione, l’obiettivo è migliorare la comunicazione medico-paziente, rendendo più evidente l’importanza di comprendere e rispondere alle esigenze individuali.

Durante l’evento, Elisea Ciardo e Valerio Melcarne interpreteranno le storie ed emozioni dei sei protagonisti, ripercorrendo il loro cammino dalla diagnosi alla guarigione con letture profonde e toccanti.

A concludere la serata, il dottor Vincenzo Pavone dell’Ospedale Cardinale Panico di Tricase offrirà un intervento riassuntivo e riflessivo.

La serata sarà moderata dalla giornalista Silvia Cazzato.

Il volume e l’iniziativa si inseriscono nel contesto della Medicina Narrativa, una disciplina che ha iniziato a diffondersi negli anni ’90 e che dal 2015 ha trovato il supporto dell’Istituto Superiore di Sanità, che ne ha pubblicato le linee di indirizzo per l’uso nelle malattie croniche e rare.

La Medicina Narrativa si distingue per l’adozione di una metodologia comunicativa che riconosce il valore della narrazione come strumento fondamentale per integrare i punti di vista di tutti gli attori del processo di cura.

La speranza nel dono” è un evento che invita alla riflessione e all’ascolto, sottolineando che dietro ogni numero e statistica c’è una persona con un vissuto unico e prezioso.

Partecipare significa contribuire a costruire una comunità più consapevole e solidale.

Continua a Leggere

Alessano

Tragedia ad Alessano: 26enne muore nel giorno del suo compleanno

Il giovane potrebbe essere deceduto a causa dell’utilizzo dei cosiddetti balloons, dei palloni contenenti un gas aspirato per godere degli effetti esilaranti

Pubblicato

il

Una festa finita in tragedia nel Capo di Leuca dove un ragazzo è deceduto nel giorno del suo compleanno.

È quanto accaduto nelle scorse ore ad Alessano dove ha perso la vita un 26enne del posto.

Il giovane era in compagnia di alcuni suoi amici per il suo giorno di festa. All’improvviso le celebrazioni si sono trasformate in dramma: per il ragazzo si è reso necessario l’intervento d’urgenza del 118, tra lo sgomento dei suoi amici.

Il giovane è irrimediabilmente deceduto nel giro di pochi minuti. A provocarne la morte, con tutta probabilità, secondo le prime ricostruzioni, l’utilizzo dei cosiddetti balloons, dei palloncini contenenti protossido d’azoto.

Una pratica in voga secoli fa tra i giovani britannici e tornata, purtroppo, di moda ai nostri giorni: inspirare il cosiddetto gas esilarante per godere degli effetti che provoca, una sorta di sballo esilarante.

Pratica che, purtroppo, può avere anche conseguenze letali. I carabinieri, intervenuti sul luogo della tragedia, sono al lavoro in queste ore per ricostruire nel dettaglio l’accaduto.

Continua a Leggere
Pubblicità
Pubblicità

Più Letti