Attualità
Il turismo ed i… turismi di Lecce e della Puglia
Tutti i numeri (confortanti) del Salento. Il presidente della Camera di Commercio di Lecce, Mario Vadrucci, analizza i dati e avverte: «Occorre agire con tempestività per programmare con intelligenza la prossima e le altre stagioni a venire».
L’estate è finita, anche se le propaggini autunnali in Puglia e nel Salento sono ancora così miti da stimolare una presenza di turisti ancora molto consistente, soprattutto nella fascia che ha chiuso con le vacanze al mare, ma non vuole chiudere con la visita di centri storici e testimonianze antiche, ma anche con le gastro-emozioni, tutte cose che il Salento e la Puglia offrono a profusione.
È proprio l’analisi di quelli che con un neologismo vengono definiti turismi, per indicarne i diversi interessi che muovono i flussi di visitatori, che ci consegna alcuni dati interessanti, noti e meno noti.
È il compito che si è assunto l’ISNART, Istituto Nazionale per le Ricerche Turistiche, punto di riferimento delle Camere di Commercio italiane per l’analisi dell’economia del turismo, che ha fotografato la situazione complessiva del turismo pugliese basandosi sui dati degli ultimi anni, fino al 2021.
Da questo esame emerge la tendenza che ha fatto della Puglia uno dei punti di riferimento più importanti del turismo nazionale, visto che le imprese pugliesi, (35.501 quelle registrate ufficialmente alle Camere di Commercio) rappresentano il 5,6% della filiera turistica nazionale ufficiale. In questo quadro le province di Bari e Lecce rappresentano, da sole, oltre il 60% dell’offerta turistica regionale (Bari 36,4, Lecce il 23,8) e oltre il 65% degli addetti (Bari 41,6 Lecce 23,8).
Secondo la ricerca ISNART, in termini di distribuzione dei flussi turistici all’interno della regione, le province di Lecce e Foggia accolgono circa il 60% del totale degli arrivi turistici regionali (Lecce il 30% e Foggia il 26,2% sul totale regionale). Seguono la provincia di Bari (25,1%), Brindisi (11,4%) e Taranto (7,3%).
D’altronde gli stessi risultati forniti nei giorni scorsi a Rimini dall’assessorato regionale al Turismo vedono tre località salentine, Lecce, Otranto e Ugento, nelle prime 5 destinazioni che i turisti hanno affollato in quest’ultima stagione.
Insieme a Vieste (prima) e Bari (seconda), le località salentine hanno trainato il turismo regionale che ha registrato un incoraggiante 13% in più negli arrivi della componente turistica straniera rispetto ai dati di prima della pandemia.
La ricerca dell’ISNART assegna il primato alle imprese della ristorazione pugliese che rappresentano il 64% della filiera turistica ed ha analizzato anche la composizione della ricettività con 58mila appartamenti per locazioni brevi e 7.445 camere in affitto, un’offerta di gran lunga superiore a quella tradizionale di alberghi e B&b.
È sulla componente turistica che affolla il nostro territorio che si concentra più specificatamente la ricerca, con preziose indicazioni per coloro che devono programmare questo importante comparto per l’economia locale e nazionale.
Si scopre così che Lecce e provincia vengono scelte soprattutto da turisti in coppia, per il 43,6%, ben al di sopra della media regionale che è del 42,5%.
Si tratta del segmento abituato a spendere di più nella sua vacanza, lunga o breve.
Questo dato interseca un recente studio della Comunità Europea che ha stimato in 140 milioni i turisti over 60 previsti in giro per l’Europa nel 2030, praticamente dopodomani per quanto riguarda la programmazione di Enti e aziende. La loro spesa media è di 3.800 euro l’anno, 1.250 euro in più della fascia 35/40 anni.
La componente degli over-60 è una di quelle che frequenta maggiormente il Salento.
Insieme ad essa, la ricerca ISNART individua come fondamentale per le presenze nel Salento, quella che immediatamente la precede come età, la cosiddetta Generazione X, quella tra i 40 e i 55 anni, per la quale Lecce e la sua provincia sono leader dell’accoglienza in Puglia, con il 35%. Essa appare particolarmente preziosa per possibilità di spesa e per interessi che vanno al di là della semplice vacanza estiva legata al mare, e quindi capace di guidare quella destagionalizzazione cui è doveroso puntare perché la nostra variegata offerta turistica lo merita e può offrire servizi di qualità.
Da questa ricerca, ricca di numerosi altri rilievi e indicazioni e che la Camera di Commercio di Lecce mette «a disposizione delle imprese del settore», deriva la necessità di affrontare al più presto una nuova programmazione per individuare i trend di movimento e ipotizzare interventi e investimenti.
MARIO VADRUCCI INDICA LA VIA
«Quando nei giorni scorsi abbiamo sollevato la necessità di una convocazione degli Stati generali del turismo in ambito regionale», afferma il presidente della Camera di Commercio di Lecce, Mario Vadrucci, «ci basavamo proprio sulla necessità di valutare le varie componenti del turismo e le varie Tribù del turismo, come le definisce ISNART. Ma anche l’indice di pressione turistica che misura l’impatto che i flussi turistici hanno sul territorio e sulla popolazione residente nonché sul turista stesso»,
Il parere del presidente della Camera di Commercio leccese è che «questo è uno dei parametri che occorrerà tenere in grande considerazione alla luce della sostenibilità ambientale e complessiva che operatori e Istituzioni e che anche i turisti stessi saranno chiamati ad osservare nel prossimo futuro, per non peggiorare le condizioni che un territorio può offrire senza snaturarsi. Da qui la necessità di interventi ambientali, di rimagliature nei paesaggi naturali e di recupero di beni paesaggistici e storici, di ripensamento nella realizzazione o nella ristrutturazione delle strutture ricettive, molte delle quali, in provincia di Lecce, sono ormai datate».
Poi i servizi e i prezzi: «Componenti fondamentali di un’offerta turistica che deve fare i conti con un’agguerrita concorrenza al di là dell’Adriatico. Scegliere di realizzare un albergo a 4 stelle con Spa o un villaggio turistico, decidere se investire in un ristorante di alta gamma o in una pizzeria, attrezzare un lido balneare per giovani o con servizi per famiglie, privilegiare le piattaforme di prenotazione on line o affidarsi solo al proprio sito internet sono tutte scelte che hanno bisogno di una ricerca a monte per valutarne gli esiti prospettici. Per questo, insieme alla Giunta ed al Consiglio della Camera di Commercio di Lecce, abbiamo chiesto una interlocuzione rapida ma approfondita e concreta con gli Enti e le istituzioni che devono indirizzare il settore turistico, in Puglia e nel Salento».
«Occorre agire con tempestività», conclude Mario Vadrucci, «per programmare con intelligenza la prossima e le altre stagioni a venire».
Attualità
“Cari giovani, costruiamo libertà: non cediamo alla mafia”
Riceviamo e pubblichiamo una lettera di un nostro giovane lettore, Michele Cojocaru.
“L’impegno contro la mafia, non può concedersi pausa alcuna, il rischio è quello di ritrovarsi subito al punto di partenza”. Queste le parole di Paolo Borsellino, che tengo sempre a mente.
Se dovessi scrivere una lettera ai giovani al tempo di oggi, scriverei così:
Cari giovani del mio tempo, sono Michele, ho 20 anni, vengo dalla provincia di Lecce. Nel mio paese, tanti giovani come noi sono caduti nelle mani della malavita. Tanti fumano, molti spacciano, alcuni hanno addirittura pistole con loro.
Vedendo questo scrivo a voi, giovani della mia generazione, non abbiate paura di denunciare questi fatti: la società di oggi conta su di noi.
Vorrei tanto, insieme a tutti voi, richiamare lo Stato italiano, per ricordargli ancora una volta di stare dalla nostra parte.
Cari giovani e care giovani, costruiamo insieme la società la nostra società. Il futuro non deve essere la droga, non devono essere le armi. Ma un futuro di pace, in cui possiamo dire ai
nostri figli: tutto questo lo abbiamo fatto per voi.
La mafia distrugge, la mafia uccide, la mafia vieta di sognare.
Anche nel Salento c’è la mafia.
Anche nella provincia di Lecce c’è la mafia, ma è una mafia silenziosa, che agisce senza fare rumore.
Non diamogliela vinta, costruiamo libertà: coraggio, insieme ce la faremo.
Attualità
Porto Cesareo resta Area Specialmente Protetta di Interesse Mediterraneo
Confermata la certificazione che la inserisce tra le zone marine e costiere caratterizzate da un elevato grado di biodiversità, habitat di particolare rilevanza naturalistica, specie rare, minacciate o endemiche
L’Area Marina Protetta Porto Cesareo si conferma un’Area Specialmente Protetta di Interesse Mediterraneo (ASPIM), aggiudicandosi ancora una volta la certificazione che la inserisce tra le zone marine e costiere caratterizzate da un elevato grado di biodiversità, habitat di particolare rilevanza naturalistica, specie rare, minacciate o endemiche.
La conferma della certificazione ASPIM è giunta al termine di una tre giorni di lavori sul campo da parte della commissione internazionale composta da Leonardo Tunesi, rappresentante del Focal Point, Robert Turk e Rais Chedly esperti internazionali, Antonio Terlizzi, esperto nazionale e dal direttore dell’AMP Porto Cesareo Paolo D’Ambrosio.
L’iter per ottenere il riconoscimento come da regolamento è passato dall’attivazione di attività di studio scientifico sistematico e di monitoraggio degli habitat, che consentono di stilare gli elenchi delle specie di flora e fauna necessari per definire il grado di biodiversità del sito.
«Lo status viene mantenuto attraverso il costante monitoraggio e salvaguardia delle specie individuate negli elenchi, ed essere ASPIM aumenta la nostra responsabilità di controllo dell’ambiente, allo scopo di salvaguardare le specie e gli habitat in cui esse vivono e si riproducono», hanno affermato soddisfatti i massimi responsabili di AMP Porto Cesareo.
Il riconoscimento dello status di ASPIM viene rilasciato dal Regional Activity Centre for Specially Protected Area (RAC-SPA), con sede a Tunisi, organismo creato nel 1995 fra i Paesi che hannostipulato nel 1976 la Convenzione di Barcellona per la protezione del Mediterraneo dall’inquinamento.
È questo centro che definisce e mantiene la lista delle ASPIM, vagliando nuove domande e promuovendo le aree protette meritevoli del riconoscimento.
Le aree marine protette italiane che detengono lo status di ASPIM sono attualmente 10.
Quattro in Sardegna tra cui Capo Carbonara, Capo Caccia-Isola Piana, Penisola del Sinis-Isola di Mal di Ventre e Tavolara-Punta Coda Cavallo.
A livello nazionale figurano poi Portofino (prima AMP italiana ad aver ottenuto il riconoscimento, nel 2005), Miramare, Plemmirio, Punta Campanella.
Per il Salento, Porto Cesareo e Torre Guaceto.
Direttore e Presidente dell’AMP esprimono la loro soddisfazione per questo «ulteriore traguardo raggiunto, a conclusione di quest’anno, che conferma le altissime performance dell’AMP Porto Cesareo, la quale si posiziona non solo tra le prime a livello Nazionale, ma anche nell’élite delle Aree Specialmente Protette di Importanza Mediterranea»
Attualità
Fitto vicepresidente Commissione Ue, arriva il via libera
La situazione si è sbloccata ieri sera con il voto favorevole di Popolari, Socialisti, Liberali, Conservatori e Sovranisti. Ma i Verdi non ci stanno e i Socialisti si spaccano. Il presidente della Camera del Commercio di Lecce, Mario Vadrucci: «Sappiamo che l’On. Fitto non dimenticherà le sue origini e aiuterà le espressioni dell’impresa e del lavoro del Salento e della Puglia ad affermarsi in un contesto continentale nel il quale i nostri operatori vogliono recitare da protagonisti»
Alla fine, Raffaele Fitto ce l’ha fatta.
Dopo lunghi giorni di attesa, polemiche a non finire e qualche ironia social, dopo il suo intervento in un inglese non proprio fluente, è arrivato il via libera alla nomina del politico salentino.
I coordinatori delle commissioni Affari regionali dell’Eurocamera, con il quorum dei due terzi, hanno dato l’ok alla nomina di Raffaele Fitto a vicepresidente esecutivo della Commissione con delega alla Coesione.
Allo stesso tempo le commissioni Affari Economici, Industria e Ambiente hanno dato l’ok definitivo alla nomina della spagnola Teresa Ribera.
Il voto finale previsto mercoledì 27 novembre, in seno alla plenaria della Commissione europea.
L’accordo, formalizzato nella serata di ieri, ha sbloccato il voto favorevole di Popolari, Socialisti, Liberali, Conservatori e Sovranisti su Fitto, mentre Ribera ha ricevuto il sostegno anche di Verdi e Sinistra.
Non sono mancate, però, le critiche: i Verdi hanno accusato il PPE di minare la trasparenza e i principi democratici, mentre il gruppo Socialista si è spaccato, con delegazioni di paesi come Germania e Francia contrarie all’intesa.
Per molti la nomina di Fitto è inopportuna perché «rappresenta un partito contro lo Stato di diritto, l’ambiente e l’integrazione europea».
Il presidente della Camera del Commercio di Lecce Mario Vadrucci si compolimenta: «Da Italiani e soprattutto da salentini siamo particolarmente soddisfatti di come si è conclusa la vicenda connessa con il completamento della Commissione Europea, che vede Raffaele Fitto meritatamente nominato nel prestigioso incarico di vicepresidente esecutivo dell’organismo che regge politicamente e concretamente le sorti dell’Unione Europea».
«Le attestazioni di stima che, in questi giorni, da più parti politiche, sono state espresse sulla figura di Raffaele Fitto, èprosegue il presidente della Cammera del Commercio leccese, «ci fanno ben sperare in vista di un lavoro nei settori delicati cui è stato chiamato, quelli delle Riforme e della Coesione, che guardano al futuro ed alla crescita della parte meno sviluppata dei Paesi Europei».
«Sappiamo che l’On. Fitto non dimenticherà le sue origini salentine e, nel suo impegno politico per favorire la coesione europea», conclude Mario Vadrucci, «cercherà di fare gli interessi dell’Italia, aiutando anche le espressioni dell’impresa e del lavoro del Salento e della Puglia ad affermarsi in un contesto continentale nel il quale i nostri operatori vogliono recitare da protagonisti».
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