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Tricase

Imu, Tares, Iva…: “Il debito ci sta uccidendo”

Sabato 12 conferenza a Tricase con Cosimo Massaro, autore de “La moneta di Satana”

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Cosimo Massaro, nato a Torino nel 1971 è originario del Salento. Da anni è impegnato nel diffondere “la colossale truffa che si cela dietro la creazione della moneta”. Tantissime sono ormai le sue conferenze tenute su tutto il territorio nazionale, molte delle quali con la collaborazione del magistrato Salvatore Cosentino, che ha anche curato la prefazione della seconda edizione del libro “La moneta di Satana”, saggio sulla moneta e sul potere sotto forma di romanzo- pubblicata con edizioni Sì.  Secondo Massaro, “La profonda crisi economica che stiamo vivendo in questi tempi particolarmente duri, sta portando molte persone, che definirei caduti sul campo di battaglia, a compiere gesti estremi fino al suicidio, perché portati alla disperazione dall’impossibilità di pagare i propri debiti. Debiti che praticamente non possono essere ripagati, perché il sistema è impostato ad arte per far sì che buona parte della popolazione sia schiavizzata e sottomessa dalle oligarchie dominanti proprio tramite l’impossibilità di onorarli. Lo Stato italiano ha da poco superato la soglia degli oltre 2.000 miliardi di Euro del debito pubblico, le Regioni, gli Enti statali (sanità, giustizia, forze dell’ordine, scuole, ecc.) sono tutti indebitati.  Ma ci siamo chiesti con chi ci si è indebitati? La risposta è molto semplice: nei confronti di un sistema bancario usurocratico e privato che ci ha sottratto la nostra Sovranità Monetaria grazie alla complicità di politici che ci hanno svenduto, firmando trattati sfavorevoli al bene comune. La situazione è uguale per tanti altri popoli europei (vedi Grecia, Spagna, Portogallo) e non solo. Il caro professor Giacinto Auriti”, ricorda Massaro, “profetizzò, in tempi non sospetti, dove saremmo arrivati, quando già l’8 Marzo del 1993 denunciò per truffa, falso in bilancio, associazione a delinquere, usura e istigazione al suicidio, Ciampi e Fazio: “Oramai le nuove generazioni… se noi seguiteremo così, non avranno altra scelta che quella tra il suicidio e la disperazione. Questo avverrà se noi non sostituiremo la moneta debito con la moneta di proprietà. Questa agghiacciante affermazione del professore, diventata di estrema attualità, anticipava in tempi non sospetti che alle nostre generazioni e quella dei nostri figli sarebbe stato rubato il futuro e la possibilità di sognare. I popoli del mondo prima di essere dilaniati dalla fame sono schiacciati dal debito. Oggi un bambino, in Italia, appena nasce ha un debito sulle sue spalle, non dovuto, di quasi € 33.000,00, questa non è speranza di vita ma schiavitù certa, quindi dobbiamo invertire il sistema. Dobbiamo rinnegare l’enorme debito pubblico, basato sulla truffa, che pende sulla testa di tutti noi come la spada di Damocle.  Dobbiamo riprenderci assolutamente la nostra Sovranità Monetaria, sostituire la moneta debito con la moneta credito garantendo anche un minimo di reddito di cittadinanza.  Dobbiamo riprenderci con diritto il nostro futuro per ritornare a sognare”, ammonisce Massaro, “Bisogna rimettere in discussione tutto il sistema che ci hanno imposto, facendoci credere che sia l’unico possibile.  Dobbiamo ripartire dai veri valori radicati nel profondo di tutti noi, ritrovandoci, unendoci e mettendo da parte tutti i personalismi. Bisogna agire impeccabilmente con un’etica basata sul servire e non sul servirsi. È assolutamente necessario far comprendere ai cittadini che la Banca d’Italia e la Banca Centrale Europea, dietro le loro ufficiali classificazione di “Enti pubblici”, sono in realtà degli istituti privati (vere S.P.A.) autonomi e indipendenti da qualsiasi controllo pubblico.  Unici Enti che hanno il potere sovrano di emettere moneta.  Di conseguenza, i veri padroni delle banche centrali sono un’elite di banchieri privati, non eletti da nessuno, facenti parte di una oligarchia internazionale che attraverso il principio di “autonomia e indipendenza”,vero e proprio dogma, utilizzano lo strumento del debito pubblico per dominare e schiavizzare i popoli, rimanendo invisibili alle masse. Oggi l’Italia, per finanziare le proprie necessità deve prostrarsi al volere di banchieri senza scrupoli, per mettersi in condizioni di poter reperire moneta sul mercato attraverso la vendita all’asta dei titoli di debito pubblico. Alla loro scadenza questi titoli saranno ripagati, con l’aggiunta di enormi interessi, con moneta reperita ulteriormente a debito e attraverso il prelievo fiscale.  Pertanto le tasse”, secondo Cosimo Massaro, “non serviranno a migliorare la vita di tutti noi aumentando i servizi, ma saranno utilizzate per pagare gli interessi sul debito pubblico”. L’appuntamento con Carlo Massaro e la conferenza sulla “Eurotruffa” è per sabato 12 ottobre alle 18 nella sala del trono di Palazzo Gallone.

Attualità

Riqualificazione a Depressa, il Comune: “Invitiamo agli allacci prima dei lavori”

La nota indirizzata ai proprietari di immobili che insistono sulle strade interessate: “Richieste postume subiranno aggravio dei costi”

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Sono in arrivo i lavori di riqualificazione nel centro storico di Depressa, nello specifico su via Brenta e via Fiume.

Il comune invita i proprietari di immobili che insistono sulle strade interessate a procedere all’allaccio alle pubbliche utenze prima del rifacimento della pavimentazione pubblica.

La nota redatta dal sindaco Antonio De Donno: “L’Amministrazione Comunale informa la cittadinanza che, con delibera n. 284 del 05/12/2024, è stato approvato il progetto per i lavori di manutenzione straordinaria finalizzati al rifacimento dei marciapiedi e alla realizzazione del basolato su Via Brenta, nella frazione di Depressa. L’intervento, attualmente in fase di affidamento, interesserà le aree indicate nella planimetria allegata. Per garantire la corretta esecuzione dell’opera e evitare future manomissioni della nuova pavimentazione, si invitano i proprietari degli immobili affacciati su Via Brenta e Via Fiume a presentare, entro 30 giorni dalla data del presente avviso, eventuali domande di allaccio alle reti cittadine (acqua, fogna, gas, luce, telefonia, ecc.).

Le richieste dovranno essere comunicate all’Ufficio Tecnico Comunale: mediante nota protocollata oppure via e-mail a: protocollo.comune.tricase@pec.rupar.puglia.it.

Attenzione: eventuali manomissioni successive al completamento dei lavori comporteranno un significativo aumento dei costi di allaccio a carico dei richiedenti”.

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Attualità

Tricase torna al centro del Mediterraneo

A dieci anni dall’inaugurazione dell’avamposto del “Centro internazionale di alti studi agronomici mediterranei”, Tricase Porto recupera il suo storico ruolo di ponte tra culture e di luogo d’incontro tra popoli lavorando allo sviluppo sostenibile

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di Lorenzo Zito

Tre bandiere che sventolano alte tra le correnti del Canale d’Otranto, un avamposto affacciato sul mare ed un acronimo importante. Siamo a Tricase Porto, il luogo scelto dal CIHEAM Bari quale posto ideale per declinare in modo concreto la sua missione: promuovere la cooperazione e lo sviluppo sostenibile (con un orizzonte che in principio era sui territori costieri e rurali del Mediterraneo e che oggi va ben oltre).

Parliamo del Centro internazionale di alti studi agronomici Mediterranei, organizzazione intergovernativa composta da 13 stati membri (oltre all’Italia, ne fanno parte Albania, Algeria, Egitto, Spagna, Francia, Grecia, Libano, Malta, Marocco, Portogallo, Tunisia e Turchia), con sede centrale a Parigi (l’acronimo va interpretato proprio in lingua francese).

L’esperienza di Tricase Porto viene avviata già nel 2006, quando tra CIHEAM Bari e la locale Associazione Magna Grecia Mare iniziano dialogo e collaborazione sugli obiettivi da ciascuna perseguiti, con l’orizzonte di portare anche oltre confine la visione e l’esperienza di Magna Grecia Mare, già condivisa con e dalla Città di Tricase.

È il 2015, invece, quando viene inaugurato il primo nucleo della sede di Tricase del CIHEAM Bari, grazie alla ristrutturazione e rifunzionalizzazione di alcuni immobili concessi dal Comune di Tricase in comodato.

I dieci anni trascorsi dal giorno in cui è stata (simbolicamente) piantata questa bandierina che, attraverso il mare, guarda al mondo, ci offrono una prospettiva che racconta come, nel lavorare ai macro-obiettivi dell’organizzazione, questo presidio stia recuperando uno dei più grandi valori storici di questo lembo di terra: la sua centralità nel Mediterraneo.

LA PERIFERIA CHE DIVENTA CENTRO

La scelta di Tricase (in qualità di sede operativa del CIHEAM Bari) non è casuale, né frutto di una semplice opportunità logistica. Al contrario, è una scelta strategica e profondamente radicata nella storia, nella cultura e nella visione del Mediterraneo come spazio di incontro e cooperazione tra popoli e territori.

Tricase, con il suo porto e la sua comunità, incarna perfettamente il concetto di “periferia che diventa centro”. Una cittadina che, pur trovandosi al confine sud-orientale d’Italia, si proietta al centro del Mediterraneo, diventando un ponte naturale tra Nord e Sud, tra Europa, Balcani, Nord Africa e Medio Oriente.

Da sempre, in verità, Tricase Porto rappresenta un punto di snodo tra mare e terra, tra Oriente e Occidente, tra tradizione e innovazione. La sua storia millenaria di approdo di genti, saperi e commerci ne ha fatto uno dei cuori pulsanti della cultura marinara del Salento. Qui il mare non è mai stato solo confine o barriera, ma strada di comunicazione e di scambio, fonte di vita, lavoro e cultura.

SINERGIE LOCALI

In questo contesto, fatto non solo di territorialità e storicità ma anche di preziose sinergie, il CIHEAM Bari ha trovato il quadro ideale per sviluppare una delle sue missioni più importanti: la crescita sostenibile delle comunità costiere attraverso la cooperazione internazionale. Un’area, questa, che ha saputo conservare e rinnovare la propria memoria marinaresca, grazie anche all’impegno dell’Associazione Magna Grecia Mare, una locale realtà culturale no profit impegnata nella valorizzazione dei patrimoni territoriali costieri mediterranei. Partendo dal porto di Tricase, dal 2003 l’associazione si occupa della salvaguardia e della diffusione della marineria tradizionale da lavoro e della pratica di mare e delle sue documentate e tradizionali interazioni con l’entroterra, tipiche di una penisola proiettata in “un mare tra le terre”. Il lavoro paziente e appassionato dei suoi associati ha svolto un ruolo fondamentale nel recuperare e valorizzare la cultura del mare di Tricase e del Capo di Leuca: attraverso il restauro di antiche imbarcazioni in legno, la trasmissione dei saperi dei maestri d’ascia e l’organizzazione di eventi e laboratori dedicati alla tradizione marinara, Magna Grecia Mare ha riacceso l’orgoglio e il senso di appartenenza della comunità locale verso la propria identità marinara.

C’è poi il Comune di Tricase che, già coinvolto nell’iniziativa, con attenzione costante e attraverso proficua collaborazione, ha contribuito fortemente alla realizzazione di questo percorso, riconoscendo il valore strategico della cultura del mare per il rilancio economico, sociale e culturale del territorio. L’amministrazione comunale ha sostenuto nel tempo azioni e progetti mirati a trasformare il porto in uno spazio pubblico condiviso, un vero Porto Museo (riconosciuto di interesse regionale), luogo di memoria ma anche di innovazione e progettazione del futuro senza dimenticare il passato.

LABORATORIO DI SVILUPPO COSTIERO

Se il terreno è fertile, i germogli sono tanti. La presenza del CIHEAM Bari a Tricase ha contribuito innanzitutto a rafforzare un concetto innovativo: quello di “comunità costiere”. Non più semplici località di mare o territori da valorizzare solo per il turismo, ma comunità vive e complesse, fatte di persone, mestieri, tradizioni e nuove sfide da affrontare insieme.

Le comunità costiere sono oggi in prima linea di fronte ai cambiamenti climatici, alla crisi della pesca artigianale, alla necessità di proteggere la biodiversità marina e costiera, alla gestione sostenibile delle risorse. La sede di Tricase del CIHEAM Bari ha lavorato e lavora proprio al rafforzamento di queste comunità, promuovendo la formazione dei giovani, la valorizzazione delle competenze tradizionali, l’innovazione nei settori legati tanto al mare quanto alla terra e la cooperazione tra territori che condividono gli stessi bisogni e le stesse opportunità.

Tricase è diventata così un laboratorio di sviluppo costiero sostenibile, un luogo dove si sperimentano nuove strategie per valorizzare la cultura del mare e trasformarla in opportunità di crescita e benessere per la popolazione.

DIMENSIONE LOCALE E VISIONE INTERNAZIONALE

È così che, nel cuore del Salento, si è creata una vera e propria piattaforma per il dialogo tra comunità costiere di Paesi diversi, che condividono sfide comuni e cercano insieme soluzioni per uno sviluppo sostenibile, rispettoso delle identità culturali e delle tradizioni. Non a caso, numerose e continue sono le visite di rappresentati di importanti enti ed istituzioni internazionali o, ancora, di portavoce di diversi Paesi del mondo. Ospiti che si recano alle pendici della scogliera tricasina per raggiungere questo avamposto che, attraverso monitoraggio e ricerca scientifica, corsi di alta formazione sullo “Sviluppo Sostenibile delle Comunità Costiere”, laboratori di comunità ed una lunga serie di buone pratiche ed attività orientate alla cooperazione internazionale ed allo sviluppo sostenibile, è diventato un luogo dove la dimensione locale incontra la visione internazionale. Un posto in cui la piccola scala diventa spazio di sperimentazione di modelli replicabili su scala più ampia.

Da Tricase partono progetti di cooperazione che parlano a tutte le comunità costiere del Mediterraneo e del mondo, valorizzando il capitale umano, sociale ed economico delle persone che vivono e lavorano sul mare. Tricase, con la Terra d’Otranto tutta, oggi come un tempo si fa ponte tra culture, luogo di transito e di incontro tra civiltà, snodo di crescita del Mare Nostrum.

È un viaggio verso un futuro diverso che passa attraverso il recupero di una centralità che appartiene al passato. Se sapremo comprenderne il valore, potremo esserne partecipi tutti.

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Attualità

Xylella, mezzo milione al GAL Capo di Leuca

Il GAL finanzierà interventi mirati alla riqualificazione del paesaggio attraverso la realizzazione di nuovi impianti di olivo o di altre specie arboree resistenti alla xylella

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Il presidente del GAL Capo di Leuca Antonio Ciriolo ha firmato la convenzione integrativa tra Regione Puglia e GAL per l’attuazione del progetto “Sistema integrato per il rilancio paesaggistico ed economico dei territori colpiti da Xylella fastidiosa”.

Il progetto vede coinvolti diversi GAL della Puglia (capofila il Gal Terra d’Arneo) ed è finanziato ai sensi dell’art. 17 del Decreto Interministeriale 06/03/2020 n. 2484 “Piano straordinario per la Rigenerazione Olivicola della Puglia”.

La dotazione finanziaria assegnata al Gal Capo Di Leuca è pari a 500mila euro.

Il GAL finanzierà interventi mirati alla riqualificazione del paesaggio attraverso la realizzazione di nuovi impianti di olivo o di altre specie arboree resistenti alla Xylella.

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