Alessano
L’eredità di don Tonino Bello
Ventisei anni con il Grembiule. Il presidente della Fondazione, Giancarlo Piccinni: «Con le sue ultime flebili parole, prima di spirare, ci pregava di aver attenzione e amore soprattutto per i giovani»

In occasione del 30° anno del transito di Don Tonino Bello verrà pubblicato il volume “26 anni con il Grembiule, Notiziario della Fondazione don Tonino Bello” a cura di Giancarlo Piccinni.
Proprio il presidente della Fondazione, in una recente commemorazione, così scriveva: «Era il 20 Aprile del 1993, il giorno in cui siamo stati costretti a prendere coscienza che don Tonino non ci stava più accanto. Quel fratello premuroso, che ci indicava nuovi sentieri, che ci consolava nelle sconfitte e con noi gioiva delle nostre vittorie, quel fratello-vescovo, non c’era più. Ci lasciava un sorriso scolpito nel cuore, un sentimento agrodolce nello stomaco, un senso di smarrimento nell’anima».
«Rimasti privi della sua parola, della sua profezia», scrivono dalla redazione del Bollettino della Fondazione, «sentivamo non solo il vuoto di una presenza amica, di una guida illuminata e decisa, era venuta a mancare una visione di umanità e di ecclesialità. Per questo divenimmo subito suoi imitatori nell’intento di rendere ancora viva e palpitante la dottrina di conoscenza e di amore che ci lasciava in eredità. In un certo senso egli ci lasciava una consegna che era ed è nostro dovere mettere in atto: fiorire e fruttificare là dove egli ci aveva piantato e irrorato. Ci ha lasciato il testimone, perché a nostra volta lo consegnassimo alle generazioni che verranno: così con le sue ultime flebili parole, quando gravato dal male ormai stava per spirare, ci pregava ad aver attenzione e amore soprattutto per i giovani e per questo dava in dono come segno di una vita vissuta in totale elargizione la sua piccola casa dove era vissuto con sua madre».
Con i fratelli Marcello e Trifone, un gruppo di suoi amici decise di costituire una Fondazione a lui intitolata e poi riconosciuta dal Presidente della Repubblica.
In tutti questi anni ha messo in atto iniziative di vario genere per rispondere al mandato statutario che ha come finalità quella di “proseguire l’impegno culturale, pastorale, pedagogico e civile di Don Tonino; promuovere ricerche, nonché iniziative pastorali e sociali volte allo sviluppo di una cultura della pace e della solidarietà, di una teologia e di una spiritualità incarnata nella storia; curare, con ogni forma, la diffusione delle testimonianze del pensiero e del magistero di Don Tonino; favorire la crescita, soprattutto nelle nuove generazioni, di esperienze culturali, religiose, ecclesiali, politiche, capaci di rinnovare le istituzioni e di esprimere e sollecitare le potenzialità creative presenti nella società”.
Questo compito si è cercato di attuarlo con diverse modalità, privilegiando, la mediazione culturale e, in diverse occasioni, la Fondazione ha messo e continua a mettere a disposizione tutte le risorse umane, strumentali e finanziare in suo possesso.
Tutto ciò che, attraverso la liberalità dei soci o devoti del maestro, i contributi delle istituzioni e degli enti, i proventi dei diritti d’autore delle sue opere, è entrato a far del patrimonio materiale della Fondazione, è speso e investito per promuovere e realizzare gli impegni rivenienti dagli scopi sociali prescritti dallo statuto associativo, non venendo meno in situazioni di emergenza di farsi carico, nonostante le scarse disponibilità, anche dei bisogni materiali e dell’accoglienza dei poveri, in particolare degli immigrati, così come avrebbe fatto Don Tonino.
Notevoli e molteplici sono state le iniziative e le attività di promozione e di sviluppo della cultura: Le Primavere di Don Tonino, i Convegni di Assisi, la Scuola di Pace, convegni, incontri, dibattitti sui temi emergenti dell’attualità sociale, politica ed ecclesiale.
Molto seguiti sono stati gli incontri e i percorsi di formazione e di dibattito attuati nelle (e con) le scuole del territorio.
La Fondazione ha promosso anche un percorso di formazione alla cittadinanza attiva e responsabile, con lezioni di docenti universitari e di esponenti della cultura nazionale e locale.
In stretto rapporto con l’attività culturale e convegnistica e come espressione della pervasiva presenza culturale della Fondazione in tutto il territorio nazionale, c’è poi da considerare la sua attività editoriale.
Notevole è stata e continua ad essere la pubblicazione di libri, riportanti scritti editi o inediti di Don Tonino o saggi, biografie, studi sul suo pensiero da parte di diversi autori.

I fratelli di don Tonino e il Presidente della Fondazione Giancarlo Piccinni da Papa Francesco
Tornando a “Il Grembiule”, è diffuso in tutt’Italia ed anche all’estero. Vengono puntualmente riportati i fatti salienti, per lo più culturali e socio-ecclesiali, commentati e approfonditi dalla Fondazione e da esperti dei vari argomenti ed eventi. Nel volume in uscita vi sarà la raccolta di tutti i numeri pubblicati.
«Quando si pensava a questa pubblicazione si è cercato un nome da dare», raccontano ancora dal Bollettino della Fondazione, «e subito è venuta in mente la parola tipica del lessico di Don Tonino, il Grembiule, con le sue implicanze evangeliche e sociali».
Dal luglio 1996 fino ad ora, in tutto 62 numeri. Il primo nucleo redazionale è stato costituito da Marcello Bello, Trifone Bello, Vito Cassiano, Claudio Morciano, Pina Nuccio, Ignazio Pansini, Giancarlo Piccinni, Elvira Zaccagnino, e come direttore editoriale il primo presidente della Fondazione Donato Valli.
Poco dopo, si avverti l’esigenza, ai fini dell’autorizzazione, di un direttore responsabile che, fino all’aprile del 2004, è stato Renato Brucoli, noto pubblicista e collaboratore di Don Tonino. Successivamente il ruolo è stato affidato al giornalista Leo Lestingi con novità anche nel gruppo redazionale. Rimasero della precedente gestione Cassiano, Morciano, Piccinni, Zaccagnino, ai quali si aggiunse Antonio Benegiamo, mentre divenne (dicembre 2010) e continua ad essere tutt’oggi direttore editoriale il nuovo presidente della Fondazione Giancarlo Piccinni.
DONATO VALLI: «IN NOME E PER IMPULSO DEL SUO ESEMPIO»
Nel primo numero del Bollettino, l’allora presidente Donato Valli così motivava la decisione della pubblicazione: «È quella di rendere conto a tutti i soci, ma anche a tutti quelli che furono vicini all’impegno religioso e civile di Don Tonino, o che gli furono idealmente vicini nel silenzio e nel servizio, che presuntivamente potranno diventarlo, di rendere conto, dunque, dell’attività della Fondazione, in modo che essa possa divenire, col tempo e con la volontà di tutti, il vero centro di confluenza informativa delle iniziative che si vanno infittendo in nome e per impulso del suo esempio».
Il compito è stato portato avanti in tutti questi anni con sobrietà ma anche con determinazione, sollecitando ed ottenendo anche la collaborazione di esponenti di rilievo della cultura sociale ed ecclesiale del nostro tempo.
In ogni numero del giornale è riportato un testo, un pensiero di Don Tonino, con lo scopo di evocare e indirizzare il procedimento ermeneutico del contesto storico sociale ed ecclesiale che le riflessioni della redazione e di altri esperti presentavano nel contesto degli accadimenti che si svolgevano nel mondo e nella Chiesa in quel determinato momento sotto il profilo delle vicende umane, dei tempi liturgici, delle ricorrenze celebrative, delle commemorazioni.
E così il numero zero apre con il suo scritto “Preghiera sul molo” che è un canto elegiaco ma anche carico di speranza. Per Don Tonino il futuro storico aveva in sé un principio di trascendenza in quanto evocante ed anelante alla venuta e apparizione dell’assoluto e della totalità, che per lui e per noi è Cristo. Questo suo breve testo fu posto non solo come tema della Marcia della Pace di quell’anno, (agosto 1996), ma «anche come stimolo a noi che avevamo intrapreso l’opera di una Fondazione a suo nome per creare convergenze e convivialità, come egli amava ripetere, di cui “Il Grembiule” doveva essere uno strumento, umile, ma nello stesso tempo esigente, nel fomentare la comunicazione e il coinvolgimento».
LA PREGHIERA SUL MOLO PER COMINCIARE
Attraverso questi testi si intravedono le sollecitazioni che l’attualità storica offriva all’attenzione e alla riflessione della Fondazione e come si cercava di rispondere, di prendere posizione e di intervenire sulle questioni. Era il periodo delle tensioni geopolitiche ed ideologiche e delle guerre diffuse. Per cui sono stati più volte proposti alcuni interventi di don Tonino sulla pace, la povertà, l’emarginazione, la speranza, la globalizzazione, la solidarietà, la nonviolenza.
Di lui e del suo pensiero vi sono testimonianze notevoli di esponenti di rilievo della pubblicistica ecclesiale teologica e pastorale, come Mons. Bettazzi, Don Ciotti, Tonio Dellolio, Mons. Benigno Papa, Romano Prodi, Guglielmo Minervini, Don Renato Sacco, Mario Signore, Claudio Ragaini, Mons. Vito Angiuli, Raffaele Luise, Card. Martini, Card. Amato, Card. Marcello Semeraro, Mons. Gino Martella, Renato Balduzzi, Raniero La Valle, Ignazio Pansini, Mons. Battaglia.
Notevoli, continui e pregnanti sono stati gli interventi e gli articoli dei due presidenti della Fondazione Donato Valli e Giancarlo Piccinni, come numerosi, puntali e appassionati sono stati gli scritti di soci della Fondazione e componenti del Consiglio e del Comitato.
Nel Grembiule vi è un ampio resoconto sulla visita dei papi effettuata nella nostra terra; particolare significato assumono le riflessioni molteplici sulla testimonianza di Papa Francesco e sulla consonanza della predicazione e del magistero del papa con la profezia lungimirante e sempre attuale di Don Tonino.
Non si vogliono e non si possono anticipare certo in questa sintetica presentazione tutte le tematiche e gli interventi prodotti in questa raccolta di oltre duecento pagine.
«Chi vuole e ha interesse», aggiungono dalla redazione del Bollettino della Fondazione, «può trovarli e nel trovarli, trovarsi accanto a Don Tonino che ancora ci parla, ci illumina, ci stimola all’azione e alla speranza. La nostra umile e discreta ambizione è di aver prodotto una maggiore e migliore conoscenza di Don Tonino e del suo messaggio di amore, della sua profezia. L’esperienza di questo periodico continuerà nel tempo così come continueranno l’attività della Fondazione e i suoi impegni formativi e di solidarietà», promettono, infine, «certi che non mancherà l’attenzione ed eventualmente la partecipazione di quanti hanno a cuore che rimanga sempre vivo il ricordo di Don Tonino, di cui si vuole sempre essere eco e appassionata testimonianza in un mondo che ha estremo bisogno di pace e di convivialità».
Alessano
Maglie – Leuca, zoom sul secondo lotto
Una passeggiata immaginaria lungo il secondo lotto del tratto sud della nuova Maglie -Leuca, pensato per uscire dai centri abitati di Montesano , Lucugnano, Alessano, Montesardo e Gagliano

di Lorenzo Zito
Corridoio plurimodale adriatico.
Tecnicamente, viene chiamata così la nuova Strada Statale 275 che, come abbiamo avuto modo di raccontarvi sugli scorsi numeri, sta iniziando a snodarsi, da nord verso sud, con il primo lotto (da Maglie a Montesano) che è già a tutti gli effetti un cantiere aperto.
Oggi faremo uno zoom sul secondo lotto, quello tra Andrano/Montesano e Santa Maria di Leuca.
L’ultimo passaggio burocratico di dominio pubblico a riguardo, poche settimane fa, ha visto i sindaci di Alessano, Corsano, Gagliano del Capo, Miggiano, Montesano Salentino, Specchia, Tiggiano e Tricase (i centri che saranno interessati dai lavori del secondo lotto) incontrarsi, assieme ad alcuni tecnici Anas, presso Palazzo Adorno a Lecce.
Un tavolo promosso dal presidente della Provincia, Stefano Minerva, per fare il punto sulle delibere di approvazione del progetto di fattibilità tecnico economica da parte dei singoli consigli comunali, in attesa di passare dalla progettazione esecutiva dell’opera al bando per l’assegnazione dei lavori.
L’idea, quindi, è quella di accompagnarvi in una passeggiata immaginaria lungo il nuovo tragitto lungo circa 19km che, secondo le previsioni, dal giorno in cui verrà cantierizzato (non prima di un anno e mezzo/due), richiederà circa 1350 giorni per essere portato a termine (poco più di 3 anni e mezzo).
Per una spesa, riferita ai soli lavori, di 140 milioni di euro.
CIÒ CHE NON È STATO
Brevemente ricordiamo che, dopo l’annullamento in autotutela da parte di Anas (nel 2016) della precedente gara (indetta nel 2009), furono prese in considerazione tre possibili alternative.
Scartate le prime due (dette Alternativa Est e Alternativa Ovest, con riferimento al lato da cui circumnavigare Tricase), fu scelta la cosiddetta Alternativa 3, che è quella che andiamo qui a illustrare, descritta dagli studi come quella con performance migliori dal punto di vista ambientale e funzionale, nonché per la sostenibilità dell’opera.
Va ricordato, inoltre, come il progetto inizialmente proposto da Anas prevedesse una statale a due corsie per senso di marcia (quindi quattro corsie) da Maglie sino a Leuca.
Soluzione che è stata conservata per il solo lotto nord e scartata per quello a sud, non solo per ridurne l’impatto ambientale ma anche per rispondere adeguatamente alla vera priorità dell’opera in questo tratto: portare il traffico verso il Capo di Leuca fuori dai centri abitati di Montesano, Lucugnano, Alessano, Montesardo e Gagliano, tutt’oggi tagliati in due dalla SS275.
Ultimo (ma non ultimo) l’elemento rifiuti: il nuovo progetto toglie Anas dall’imbarazzo delle discariche abusive emerse lungo il vecchio percorso tra Alessano e Tricase.
La scelta di allontanarsi da quelle aree ha un duplice effetto: da un lato scongiura il rischio di un sequestro dell’opera da parte della magistratura, dall’altro ha del tutto distolto i riflettori dal tema bonifica.
CIÒ CHE SARÀ
Eccoci allora al tracciato stradale che partirà, in direzione sud, dallo svincolo di Montesano-Andrano (nella mappa in basso in rosso).
Una lingua di asfalto con una carreggiata a due corsie, una per senso di marcia, costituita per il 71% circa da tratti in rilevato, per il 24,5% da tratti in trincea e per la restante parte, da opere in sottopasso (3.5%) e in sovrappasso con viadotti e ponti (0.4%).
22 curve, 28 rettifili, 9 intersezioni e 6 immissioni/diversioni per un percorso tecnicamente suddiviso in cinque tratti (che, come sta accadendo col primo lotto, non saranno realizzati all’unisono, ma con cantierizzazioni indipendenti, uno dopo l’altro).
Un dato interessante per gli amanti dei numeri, e non solo, ci arriva dallo studio dei volumi di traffico effettuato in fase di progettazione su alcuni punti nevralgici per la viabilità locale.
Eclatante il tratto di 275 tra Botrugno e San Cassiano, che in un totale di due ore (la somma dell’ora di punta mattutina e di quella serale) conta il transito di ben 2.300 mezzi. Interessante anche il rilievo della tangenziale di Tricase (“Cosimina”) dove nei 120 minuti più intensi passano più di 1.200 veicoli.
DA DOVE PASSA
Il rischio di appesantimento dei flussi sulla “Cosimina” è uno degli elementi che fecero cadere l’ipotesi dell’Alternativa Est (che avrebbe utilizzato proprio questa strada per il passaggio della nuova statale).
Ad oggi tuttavia, pur non inglobando il nuovo tracciato, è previsto che la tangenziale di Tricase venga raggiunta dalla Maglie-Leuca.
Va detto che la nuova opera smetterà, innanzitutto, di correre lungo quattro corsie già nel tratto finale del primo lotto.
A nord di Montesano, in prossimità di DFV, la strada si staccherà dal tracciato esistente, si ridurrà ad una corsia per senso di marcia ed eviterà l’abitato montesanese passandovi ad est, tra le campagne di Castiglione d’Otranto (vicino al campo sportivo) per arrivare ad un bivio.
Da un lato si continuerà a viaggiare per Leuca (lungo il secondo lotto), dall’altro partirà un braccio, anch’esso del tutto nuovo, destinata al traffico per e da Tricase.
Questa lingua di strada condurrà nella zona industriale tricasina, lasciandoci in località Serrafica, proprio alle porte della tangenziale Cosimina.
L’ultimo lembo del primo lotto, insomma, che porterà anche all’abitato di Montesano, sarà a lingua di serpente.
Ma questa è un’altra storia, chiamata “Lotto 1”.
SVINCOLO 1: LA ROTATORIA DI LUCUGNANO TORNA UTILE
Il secondo lotto conta 9 svincoli (numerati sulla mappa in alto) ed inizia ad est della stazione di Montesano-Miggiano-Specchia.
Si riallaccia subito al vecchio percorso, ricalcandolo fino alla mega rotatoria di Lucugnano.
Qui lo svincolo 1 (pianta in basso) sarà in adeguamento alle uscite esistenti: permetterà di entrare a Miggiano da via Padre Pio (A) e di raccordarsi alla viabilità della zona industriale tramite la famigerata (per dimensioni) rotatoria (B).
SVINCOLO 2: TRA LUCUGNANO E SPECCHIA
A questo punto il nuovo tracciato si discosta dal precedente: la 275 non prosegue più in direzione dell’area artigianale lucugnanese, ma si addentra nelle campagne.
La circumnavigazione della frazione avviene dal lato ovest, avvicinandosi ai capannoni calzaturieri della famiglia Sergio, in strada comunale Rivola, ed incrociando la Specchia-Tricase.
Proprio qui, in prossimità de “La Caiaffa”, sorge il secondo svincolo: “Lucugnano ovest”.
SVINCOLO 3: TRA L’AUDITORIUM E FILOGRANA
Lasciatasi alle spalle la terra di Girolamo Comi, la nuova 275 torna a calcare il vecchio tracciato prima di arrivare sul suolo di Alessano.
La statale si ricongiunge con la strada esistente, a poco più di cento metri dall’Auditorium Benedetto XVI, scavalca la strada vicinale Santa Caterina e ci conduce allo svincolo 3: sul già esistente incrocio con la SP 184, la strada del Gonfalone, lungo la quale si incontra anche il nuovo stabilimento calzaturiero di Antonio Sergio Filograna.
SVINCOLO 4: TRA LE CAVE IN DIREZIONE TIGGIANO
La nuova 275 cambia di nuovo rotta.
Stavolta, rispetto al vecchio tracciato, si spinge ad est, addentrandosi in zona Matine per non entrare più negli abitati di Alessano e Montesardo.
Lo svincolo 4 è quello di Tiggiano.
Sorgerà in zona Tagliate, lungo l’arco che la statale andrà a comporre con una carreggiata del tutto nuova.
L’uscita si collocherà a poche centinaia di metri in linea d’aria dalla stazione ferroviaria tiggianese.
SVINCOLO 5: ALESSANO – CORSANO E LA FERROVIA
Tra il quarto ed il quinto svincolo si snoda una trama stradale alquanto articolata, che conta anche la presenza dei binari ferroviari. Torna utile un ulteriore zoom sulla zona: pubblichiamo (in basso) il progetto dello svincolo 5, cui si arriva uscendo dal territorio di Tiggiano.
Qui la statale incrocerà la provinciale 80 Alessano-Corsano (C).
Per scongiurare l’intersezione coi binari verrà realizzato un sottopasso (D).
Per le uscite, quindi, sorgerà una viabilità ai lati della carreggiata.
Come mostra la mappa (la prima in alto), ci saranno due nuove rotatorie sulla Alessano-Corsano.
Quella ad est dell’attuale dosso convoglierà il traffico anche lungo la provinciale 188, la strada con cui il Capo di Leuca ha preso confidenza nel periodo del senso unico di marcia lungo via Regina Elena a Corsano.
Alla rotatoria ad ovest invece, lato Alessano, si aggancerà anche una nuova bretella (E), una lingua di asfalto che la metterà in comunicazione con il precedente svincolo, quello di Tiggiano.
SVINCOLO 6: CI PORTA DA DON TONINO
Rotolando verso sud, tangendo ma non toccando l’abitato corsanese, la nuova Maglie-Leuca entra in contatto con la provinciale 210.
È la strada che gli alessanesi percorrono per raggiungere la splendida Marina di Novaglie.
Lo svincolo 6, da cui inizia il quarto tratto di questo stralcio, si collocherà in aperta campagna ma molto vicino al cimitero di Alessano (quindi alla tomba di Don Tonino Bello, meta di considerevole turismo religioso); in prossimità della strada che si arrampica su Montesardo ed a pochi metri dall’incrocio con la Corsano-Gagliano, che sarà servito da una nuova e più sicura rotatoria.
SVINCOLO 7: TRA LA SUD SALENTO E LA STAZIONE DI GAGLIANO
Il percorso continua sinuoso attorno ai centri abitati, evitando San Dana (frazione di Gagliano) ed andando a ricalcare un pezzo del già esistente tracciato della sp81 tra Corsano e Gagliano.
In prossimità del curvone prima del distributore Apron, la provinciale diventerà per alcune centinaia di metri la nuova 275.
Salvo poi dividersi nuovamente con una virata ad ovest prima di Gagliano: la nuova carreggiata incrocerà ancora i binari, sfiorerà il calzaturificio Sud Salento e, avvicinandosi alla stazione di Gagliano, taglierà la vecchia 275.
Proprio da questo incrocio tra vecchio e nuovo prenderà vita lo svincolo 7 “Gagliano del Capo nord”.
SVINCOLO 8: CASTRIGNANO DEL CAPO (E PATÙ)
A questo punto la strada correrà tra l’abitato gaglianese e quello di castrignanese.
Sarà permesso uscire allo svincolo 8 “Castrignano del Capo”. Ci troveremo, in pratica, sulla sp 351: da un lato ci dirigeremo a Castrignano del Capo (o a Patù), dall’altro entreremo a Gagliano da sud (cimitero e nuovo Eurospin).
SVINCOLO 9: DE FINIBUS TERRAE
Non è finita: c’è il quinto ed ultimo tratto che, costeggiando Salignano con un’opera del tutto nuova e viaggiando a sinistra (ad ovest) del vecchio tracciato, ci condurrà all’ultimo svincolo, il numero 9: “Gagliano del Capo – sud”.
Siamo alle porte di Santa Maria di Leuca, il punto in cui già oggi la 275 si passa il testimone con un’altra statale, la 274 Gallipoli-Leuca.
È qui, con un adeguamento dell’intersezione esistente, ai confini della terra, che è attesa una delle opere più discusse della storia del Salento.
È qui che, si spera presto, termineremo di fantasticare su questo tracciato che immaginiamo da oltre 30 anni.
Alessano
Il Volo dell’Angelo nel Capo di Leuca: saranno 3 le zip-line
Intervista esclusiva all’ing. Raffaele Caccioppola, responsabile del settore appalti, patrimonio, demanio, manutenzioni del Comune di Tiggiano (capofila dell’intero progetto)…

Del cosiddetto “Volo dell’Angelo”, articolato progetto che negli intenti dovrebbe dare grande impulso al turismo nel Salento, in particolare al Capo di Leuca, ne avevamo già parlato approfonditamente da queste colonne nella primavera del 2022.
Lo aveva prima annunciato nel 2019, in campagna elettorale, il sindaco di Tiggiano Giacomo Cazzato. Il progetto era stato avanzato dalla lista “Tiggiano al Centro” che aveva realizzato uno studio di fattibilità per riproporre in provincia di Lecce l’esperienza sospesa in aria con tanto di lancio nel vuoto come in Basilicata.
L’emozione del Volo dell’Angelo da Marina Serra a Torre Nasparo; poi un ponte tibetano e una zipline, vie ferrate per le arrampicate sulle scogliere ripide, una vasta rete di tratturi da attraversare in bicicletta, sentieri rurali e costieri su cui praticare trekking, servizi per il kayak e il nuoto.
Per il progetto è stato chiesto e ottenuto un finanziamento di 3milioni e 300mila euro. Nel marzo 2023 il sindaco di Tiggiano Giacomo Cazzato aveva indicato l’estate 2024 per l’inizio dei lavori.
Di cantieri, però, ancora non se ne sono visti. A che punto siamo? Qual è lo stato dei luoghi? Cosa è già stato realizzato? Cosa ci si appresta a fare? Rispetto al progetto iniziale è cambiato qualcosa?
Lo abbiamo chiesto all’ing. Raffaele Caccioppola, responsabile del settore appalti, patrimonio, demanio, manutenzioni del Comune di Tiggiano (capofila dell’intero progetto).
Caccioppola parte dallo stato delle procedure amministrative e tecniche propedeutiche all’appalto dei lavori, fornendo la cronologia dell’iter procedurale che «è stato intrapreso ed è in corso di svolgimento per il progetto denominato: “Valorizzazione del tratto di fascia costiera ricadente nei Comuni di Corsano, Tiggiano e Tricase – Recupero dei tratturi esistenti e inserimento di attrazioni per attività outdoor volte sia all’incremento che alla destagionalizzazione del turismo nel Salento”.
Il 29 maggio 2024 è stato trasmesso, dai progettisti affidatari dell’incarico, il Progetto di Fattibilità Tecnico-Economica (PFTE)».
Come ha spiegato il dirigente di settore del Comune di Tiggiano, il PFTE, per il quale è stata indetta la Conferenza di Servizi, si articola su più interventi.
RINATURALIZZAZIONE E VALORIZZAZIONE NATURALITÀ
«Mira a potenziare il sistema della naturalità locale, l’accesso agevolato in alcuni punti costieri e l’eliminazione di detrattori ambientali, con interventi di: ripristino di scala esistente in legno e realizzazione di pedane modulari – eco-compatibili e di facile rimozione al termine della stagione estiva – in acciaio zincato e listoni in WPC, prevedendo “l’eliminazione di detrattori come la pavimentazione irregolare in prossimità degli accessi al mare”, presso Marina di Serra, Marina di Tiggiano e presso località Funnuvojere; cura minuta degli spazi target di progetto, mediante riqualificazione, decespugliamento lungo i percorsi e le piazzole di sosta; presso il punto panoramico “Belvedere” di Tricase, realizzazione di basolato di nuova formazione in pietra locale e dotazione di arredo urbano; sistemazione dei margini stradali e negli spazi minuti mediante piantumazione, lungo i margini interni alla sezione stradale, parallelamente ai muretti a secco, di arbusti di macchia mediterranea ed essenze vegetali autoctone; taglio selettivo di piante infestanti, ruderali e/o piante ornamentali (es. palme, yucche, ecc.)».
POTENZIAMENTO E FRUIZIONE DOLCE DI STRADE MINORI
Per potenziare il sistema delle strade minori al fine di proporre la mobilità dolce e la fruizione pedonale e ciclabile della costa come reale alternativa alla monocultura carrabile sono, invece, previsti i seguenti interventi.
«Recupero dei tratturi esistenti mediante opere di regolarizzazione del fondo e rimozione della vegetazione infestante e abbattuta, in particolare lungo i tracciati con pessimo stato manutentivo; installazione di tubolari verticali di altezza non superiore a un metro, in acciaio corten per consentire la discesa dei tratti più ripidi.
Ripristino della stratigrafia bituminosa previa fresatura di porzioni di strada e valorizzazione dell’area sosta/ristoro e noleggio bici mediante rimozione della pavimentazione in conglomerato cementizio e sostituzione con pavimentazione drenante in terra stabilizzata e inserti in pietra locale presso: Marina di Guardiola, in prossimità dell’esistente chiosco-bar e del parcheggio, la strada secondaria di accesso a Torre Specchia Grande, Bosco N’Zepe, il Sentiero del Nemico a Marina Serra.
Potenziamento del sistema di accesso ciclabile, realizzazione di fasce di riconoscibilità per una lunghezza di 7-10 metri, mediante la demolizione della struttura stradale bituminosa, per il successivo ripristino con terra stabilizzata e inserti in pietra locale.
Realizzazione di nuova pavimentazione completamente drenante e sostenibile in località Funnuvojere con pavimentazione drenante in corrispondenza dei tratti con fondo in terra battuta fortemente disconnesso e sostituzione dalla staccionata in legno con installazione di tubolari verticali di altezza non superiore a 1 metro, in acciaio corten, lungo i sentieri con fondo naturale.
Recupero e messa in sicurezza dei muretti a secco con tecnica del “cuci scuci”.
Cartellonistica didattica e segnaletica verticale e orizzontale per l’indicazione del percorso a prevalenza pedonale/ciclabile “strada 20”; collocazione di bacheche in legno con direzione del percorso, toponomastica, flora, fauna e singolarità geologiche e paesistiche, nonché emergenze naturalistiche e punti panoramici».
NUOVE MICRO-DOTAZIONI TERRITORIALI DI SOSTEGNO ATTRATTIVITÀ TURISTICA
Mira a potenziare il sistema/paesaggio di micro-dotazioni per la fruizione e la pratica degli sport outdoor; tutti gli interventi previsti saranno amovibili, immaginati come stagionali e gestiti coordinatamente, con i seguenti interventi.
«Centro di Educazione Ambientale, da realizzarsi con strutture in legno appoggiate su apposita fondazione a pedana rimovibile per area eventi e sosta.
Tre “Zip line” nell’area di Torre Nasparo fino ad arrivare a Marina Serra denominate “Zip line della Torre” e “Volo nel blu” e in località Guardiola denominata “Zip line Guardiola”.
Info-point, da realizzarsi nelle località di Marina Serra e Guardiola, con strutture in legno del tipo a capanna, appoggiate su apposita fondazione a pedana rimovibile, compreso di pannello informativo.
Fornitura e posa in opera di attrezzature per attività outdoor, tra le quali, colonnine di ricarica elettriche.
Parco avventura ubicato nel Bosco N’Zepe, costituito da diversi percorsi acrobatici in altezza che si sviluppano tra gli alberi del bosco o su altri supporti naturali o artificiali […], attrezzato con arredi in legno e monoblocco prefabbricato per biglietteria, magazzino e bagni.
Dieci vie di arrampicata sportiva, collocate nella falesia di partenza della Zipline Guardiola, con lavorazioni consistenti in piccoli disgaggi di materiale roccioso; tracciatura della via d’arrampicata fino a un’altezza di 20 metri; installazione di soste alla sommità della via d’arrampicata e dei relativi spit in titanio alla distanza variabile tra 1 e 2 metri.
Una via ferrata, nell’insenatura che va da “Grotta Matrona” verso la Marina di Tiggiano, in fune in acciaio inox».
Fin qui la fase progettuale e l’illustrazione nel dettaglio di quello che sarà. Va aggiunto che il 4 giugno scorso è stata indetta la Conferenza dei Servizi che ha coinvolto, nel complesso, 15 enti competenti.
Hanno espresso parere favorevole di massima, con prescrizioni: Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le Province di Brindisi e Lecce; Ente Parco Naturale Regionale Costa Otranto-Santa Maria di Leuca e Bosco di Tricase; Agenzia delle Dogane e dei Monopoli DT VIII – Puglia, Molise e Basilicata; Agenzia del Demanio – Direzione Regionale di Puglia e Basilicata; Autorità di Bacino Distrettuale dell’Appennino Meridionale.
«Prendendo atto delle prescrizioni contenute nei pareri, nessuno dei quali negativo», spiega Caccioppola, «è stata fatta richiesta al raggruppamento di progettisti incaricati di rielaborare/integrare il Progetto di Fattibilità Tecnico Economica, tenuto conto che gli stessi saranno in ogni caso da approfondire nella fase della progettazione esecutiva».
Per eliminare le criticità sollevate, il progetto è stato in parte rivisto: «Al fine di superare i motivi ostativi che non consentono la realizzazione del Centro di Educazione Ambientale, a causa del vincolo architettonico diretto “Torre Nasparo”, lo stesso è stato delocalizzato in immobile di proprietà del Comune di Tiggiano, in vico Santa Lucia, per il quale è previsto il totale restauro. Per la stessa ragione, è stata eliminata dal progetto la Zip Line “Torre Nasparo”, il cui punto di partenza ricadeva, nella prima versione del progetto, nell’area interessata dal vincolo architettonico».
Sulla base del nuovo PFTE, «si dovrà procedere all’approvazione da parte dei Comuni interessati (Tiggiano capofila, Tricase e Corsano). Si passerà, poi, alla pubblicazione di bando di gara per l’aggiudicazione di appalto integrato per l’affidamento dei servizi per la redazione del progetto esecutivo, e per la realizzazione dei lavori. Acquisito il Progetto Esecutivo, lo stesso sarà nuovamente sottoposto al parere degli enti competenti, con una nuova Conferenza di Servizi. I lavori potranno quindi partire dopo l’approvazione della seconda Conferenza di Servizi».
Siamo in ritardo, però, sulla tabella di marcia visto che l’inizio dei lavori era previsto per luglio 2024.
«Per procedure complesse è inevitabile l’accumularsi di ritardi, soprattutto nei casi di interventi su siti di pregio paesaggistico, che in nessun modo devono essere messi a rischio», ammette Caccioppola. Che poi precisa: «Comunque, la tabella di marcia, dettata dal Dipartimento per le politiche di coesione e per il sud della Presidenza del Consiglio dei Ministri, prevede le seguenti scadenze: entro il 30 novembre 2025 occorre sottoscrivere che le procedure di gara siano svolte il contratto d’appalto sottoscritto; la conclusione dei lavori dovrà avvenire entro il 31 dicembre 2027. Gran parte del lavoro amministrativo è già stato realizzato, pertanto siamo fiduciosi riguardo al rispetto delle tempistiche».
LITORANEA CICLOPEDONALE
Si parla ancora della ciclabilità della litoranea da Otranto-Leuca?
«Il progetto di “Progettazione Esecutiva e Realizzazione di un Sistema Stradale per la fruizione ciclopedonale della Costa Otranto-Leuca”, la cui esecuzione è in capo alla Provincia di Lecce, sta seguendo lo stesso iter procedurale e, dal punto di vista cronologico, è perfettamente allineato a quello seguito da Tiggiano.
L’intervento interesserà un percorso lungo quasi 57 km (inizia da Otranto e prosegue sulla S.P. 87 fino a giungere a Porto Badisco, quindi, si dipana verso sud, lungo la S.P. 358 e, intersecando Santa Cesarea Terme, Castro, Diso, Andrano, prosegue verso Tricase Porto, Marina Serra, Tiggiano, Corsano , località Ciolo a Gagliano del Capo, sino a raggiungere il Capo di Leuca, in agro di Castrignano del Capo, attraverso la S.P. 214).
Gli 11 Comuni coinvolti sono: Alessano, Andrano, Castrignano del Capo, Castro, Corsano, Diso, Gagliano del Capo, Otranto, Santa Cesarea Terme, Tiggiano e Tricase. Il progetto è integrativo e complementare a tutti gli altri finanziati con i Contratti Istituzionali di sviluppo».
Giuseppe Cerfeda
Alessano
Scontro sulla 275 ad Alessano, un cappottamento

Rocambolesco incidente in mattinata sulla strada statale 275 Maglie-Leuca, alle porte di Alessano.
In prossimità del campo sportivo comunale, si scontrate due vetture, una delle quali si è ribaltata. A cappottarsi una BMW di un privato cittadino. L’altra macchina coinvolta nel sinistro è invece una Fiat Punto dell’Arma dei Carabinieri.
Il traffico è stato interdetto per permettere l’intervento dei soccorsi: sono giunti sul posto 118, 115, polizia locale, personale Anas e carabinieri. Fortunatamente non vi sarebbero feriti gravi.
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