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Tricase

Lucugnano: “Come vengono scelti i cantanti per la festa?!”

Di seguito alcune righe per esprimere il mio completo disappunto riguardo alle alte spese sostenute dal Comitato organizzatore della festa di Lucugnano riguardo

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Di seguito alcune righe per esprimere il mio completo disappunto riguardo alle alte spese sostenute dal Comitato organizzatore della festa di Lucugnano riguardo all’artista che si esibirà sabato 17 settembre. Sono passati ormai più di vent’anni da quando, appoggiato ad una scala delle luminarie, ascoltavo il concerto dei Matia Bazar. E lo stesso tempo è trascorso da quando molta gente pensava che a Lucugnano veniva organizzata una delle migliori feste del basso Salento. Ormai questo non succede più. Chi viene a Lucugnano il sabato sera per ascoltare il concerto? Chi viene ad ascoltare un gruppo che non conosce praticamente nessuno? Dopo tanti anni non ho ancora capito quale criterio viene adottato per selezionare l’artista che intratterrà il pubblico: sarà forse in base alla popolarità? In funzione del budget? Oppure basta che abbia partecipato almeno una volta al festival di Sanremo? Queste poche righe non sono per denigrare il gruppo che verrà (“Il Giardino dei Semplici”, Ndr) o quelli che si sono susseguiti negli anni passati, ma servono solo per segnalare agli ormai attempati organizzatori un malcontento comune della gente di Lucugnano. Nessuno vuole più vedere nel bilancio finale, alla voce “cantante”, che sono stati spesi migliaia di euro derivanti dalle offerte dei lucugnanesi per poi non recare soddisfazione praticamente a nessuno. Direi che con molto meno della metà del cachet del gruppo chiamato quest’anno (non conosco la cifra reale ma la posso ipotizzare dagli anni passati) si possa tranquillamente trovare un gruppo di ragazzi che di certo non è conosciuto da nessuno, ma può far divertire molto di più il pubblico che viene ad ascoltarlo. Forse è arrivato il momento che i vecchi organizzatori lascino il posto a forze giovani che finora hanno sicuramente dimostrato spirito d’iniziativa e, soprattutto, tanto entusiasmo. Comunque vadano le cose, buona festa a tutti.


alessio.sanapo@gmail.com

Cronaca

Don Antonio Coluccia: «Droga welfare criminale. Anche nel Salento»

Video intervista (la versione integrale sul prossimo numero cartaceo de “il Gallo”) al parroco antimafia originario di Specchia, prima dell’incontro con i ragazzi del comprensivo Tricase – Via Apulia. Don Antonio annuncia: «Chiederò al sindaco di supportarmi in alcune iniziative nella Zona 167 dove mi risulta si spacci anche il crack»

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di Giuseppe Cerfeda

Una mattinata a scuola con don Antonio Coluccia.

Il parroco antimafia originario di Specchia di stanza nel pericoloso quartiere San Basilio a Roma è stato all’Istituto comprensivo Tricase – Via Apulia e ha incontrato i ragazzi.

Prima di recarsi in aula magna con la dirigente scolastica Rina Mariano, ha accettato di sottoporsi alle domande, indovinate, ficcanti e mirate dei piccoli giornalisti della Redazione del comprensivo Vittoria ed Emanuele (che saranno integrate alla nostra intervista integrale nella prossima edizione cartacea de “il Gallo”).

Nel frattempo vi proponiamo un’anticipazione video della nostra chiacchierata con don Antonio, che parla dell’importanza di condividere certi temi con i ragazzi, della presenza mafiosa in Salento, della recente operazione dei carabinieri con relativo smantellamento delle piazze di spaccio a Racale, Tricase, Scorrano e Maglie, dell’ondata di arresti che ha sconvolto Andrano, del suo quartiere romano di San Basilio e della situazione, tutt’altro che privilegiata, di uomo, prima ancora che parroco, sotto scorta.

Prima di congedarsi, a intervista conclusa, don Antonio ci ha annunciato: «Chiederò al sindaco di Tricase Antonio De Donno di supportarmi in alcune inziative da tenersi in parte della Zona 167. Il degrado, diffuso a macchia di leopardo, ha già conseguenze nefaste. A quanto mi risulta in quell’area già si è spacciato crack!».

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Arnesano

Xylella fastidiosa: si rischia la tragedia e il bis anche per le viti?

Minerva: “Ci siamo proposti come Ente di coordinamento, al netto delle singole funzioni, e come tale ci rendiamo disponibili a raccogliere le proposte e a provare a costruire le condizioni per far sì che qualcosa di concreto si possa fare. Siamo pronti ad adottare punti di vista e proposte da caricarci sulle spalle e, se necessario, portare sui tavoli istituzionali a Bari, a Roma, a Bruxelles”…

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Dopo la rovinosa débâcle che ha subìto il settore agricolo negli ultimi dieci anni a causa della xylella fastidiosa, prima che vada in scena il secondo atto che scateni una tragedia ancor più virulenta della prima, è stato convocato oggi, in Provincia, a Palazzo dei Celestini, un tavolo con i componenti dell’unità operativa per lo sviluppo. 

Il tema? La xylella fastidiosa nel settore vitivinicolo.

Ora che il pericolo per le viti, dopo quello per gli ulivi, è sotto gli occhi di tutti significa lanciare un segnale al territorio.

I componenti di questo organismo hanno preso l’impegno di inviare proposte, suggerimenti, osservazioni, finalizzate alla redazione di un documento che sarà “accompagnato” dalla Provincia all’attenzione dei vari livelli istituzionali.

Il presidente Stefano Minerva, che ha convocato la riunione odierna, ha sottolineato il senso dell’iniziativa: “Ci siamo proposti come Ente di coordinamento, al netto delle singole funzioni, e come tale ci rendiamo disponibili a raccogliere le proposte e a provare a costruire le condizioni per far sì che qualcosa di concreto si possa fare. Siamo pronti ad adottare punti di vista e proposte da caricarci sulle spalle e, se necessario, portare sui tavoli istituzionali a Bari, a Roma, a Bruxelles”.

Il vice presidente con delega all’Ambiente, Paesaggio e Riforestazione Fabio Tarantino ha aggiunto “Abbiamo voluto confrontarci sul tema, volgarmente detto della xylella della vite, in quanto riteniamo che la Provincia debba essere portavoce, debba fare cassa di risonanza nei confronti dei settori produttivi e delle associazioni che li rappresentano, così come facciamo in qualità di Casa dei Comuni rispetto agli enti locali”.

E il consigliere con delega all’Agricoltura Paolo Greco ha aggiunto: “La questione xylella è un tema importante, sappiamo quanto abbiamo sofferto e quanto il tessuto agricolo, il paesaggio, l’ambiente stanno patendo nel nostro Salento. Anche per la Xylella della vite il monito deve essere quello di evitare di dare ascolto a prose, poesie e formule magiche, ossia l’humus intorno al quale il nostro territorio si è trovato a muoversi, ed affiancarsi invece completamente alla scienza e al rispetto delle prescrizioni previste. La nostra regione non può vivere una nuova stagione medievale come accaduto per la Xylella”.

Tutti i componenti dell’UOS presenti (Enti, Università, associazioni di categoria e datoriali, organizzazioni sindacali) sono intervenuti con punti di vista e proposte. 

I partecipanti hanno sottolineato l’importanza di mantenere alto il livello di guardia su questa nuova forma di Xylella e l’esigenza di dotare il territorio di un piano di rigenerazione unitario.

Il dirigente del Servizio Politiche europee e Assistenza agli enti locali Carmelo Calamia ha, poi, ricordato come l’Unità Operativa per lo Sviluppo é un organismo consultivo creato dalla Provincia dal 1996, composto da 26 soggetti territoriali, chiamati e coinvolti sui temi dello sviluppo del territorio, che tornerà a riunirsi con più frequenza.

In seguito, ha illustrato ai componenti dell’Unità presenti lo stato di avanzamento degli ultimi 6 mesi di SaL.E., il progetto pilota finanziato alla Provincia di Lecce nell’ambito dei Patti territoriali. 

Il primo rapporto semestrale vede tutti i progetti avviati nel completamento delle prime fasi amministrative. Ci attendiamo ora un avanzamento significativo nei primi mesi nel 2025. La chiusura degli investimenti è fissata al 31 dicembre 2026. Per fruire dei 30 trenta progetti pubblici e dei 6 privati, inoltre, si costruirà un itinerario virtuale, un collante unico, sviluppando una modalità innovativa di fruizione e di comunicazione”.

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Appuntamenti

Tricase: a scuola di legalità con don Antonio Coluccia

Domani, dalle 11, il parroco antimafia, originario di Specchia, parlerà ai ragazzi dell’Istituto comprensivo Tricase-Via Apulia

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Educare alla legalità attraverso la bellezza delle parole, dell’incontro, dell’esempio.

Educare alla legalità attraverso le parole di don Antonio Coluccia.

Domani, mercoledì 12 marzo, a partire dalle 11, il parroco antimafia, originario di Specchia, parlerà ai ragazzi dell’Istituto comprensivo Tricase-Via Apulia.

Perché «tutti possiamo fare la differenza: ogni grande cammino inizia con un piccolo passo».

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