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Attualità

Padre Rocco Marra, si confessa…

Lettera dallo Swaziland. Noi Missionari della Consolata, dall’avvento della caduta dell’apartheid, abitiamo nelle ex città ghetto del Sud Africa; vogliamo essere comunità di fraternità e di consolazione per chi abita questi luoghi

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Carissimi amici, da 25 anni vi rappresento come missionario in Sudafrica e ho deciso di scrivervi per rigraziare voi che mi avete mandato, nella persona del vescovo; un grazie anche a coloro che mi hanno accolto in missione, perchè anche voi siete partecipi di tale accoglienza. La missione è un dare e un ricevere, è un stringere relazioni avendo come modello l’icona della Santissima Trinita`, che è fonte e modello della missione.


Dal battesimo siamo uniti a Cristo missionario e condividiamo la nostra fede in famiglia, nella società e nel mondo. Una decina di anni fa, presentando alcune diapositive ai bambini, della Parrocchia Sant’Antonio di Padova, Tricase, un catechista faceva notare che finalmente un missionario non fa vedere solo capanne, ma case e palazzi, luoghi d’incontro e di annuncio del Vangelo. Di fatto noi Missionari della Consolata, dall’avvento della caduta dell’apartheid, abitiamo nelle ex città ghetto, vogliamo essere comunità di fraternità e di consolazione per chi abita in codesti luoghi.


Molti dei miei anni li ho trascorsi nelle zone del distretto di Newcastle, nella provincia del KwaZulu-Natal. Il Sudafrica è un paese ricco di carbone, oro e minerali ricercati a livello mondiale; ma è anche un paese ricco di culture, lingue, letteratura, scienza, spettacolo e artigianato locale. All’inizio del mio cammino in codesta nazione, ho potuto gustare la gioia del popolo che passava dall’aparttheid alla liberazione, grazie al padre della rinata nazione, Nelson Mandela (1918-2013), icona di pace e liberazione per l’intera Africa e per il mondo. Le prime elezioni libere del 27 aprile 1994 sono state anch’esse frutto di un cammino di sacrificio, di lotta e di martirio, basta pensare ai 27 anni di prigione di Mandela a Robben Island, al sacrificio di tanti giovanissimi studenti di Soweto, il 16 giugno 1976, del sacrificio di Steve Biko (+1977), fondatore del Movimento Coscienza Nera, e di moltissimi altri. A quest’elenco si possono aggiungere molti altri, non vorrei dimenticare l’arcivescovo cattolico Denis Eugene Hurley (+2004), promotore di quella che il nostro don Tonino chiamava convivialità delle differenze, includendo razze, culture, religioni, movimenti politici. Sempre privilegiando il rispetto e la dignità della persona nel nome di Gesù. Gli altri Paesi africani considerano il Sudafrica come la nuova terra promessa, dove più che in altri vi è la possibilità di studiare e lavorare.


Per cui il Paese è divenuto meta di immigrazione e si contano almeno due o tre milioni di nuovi arrivati nella nazione arcobaleno, con non poche difficoltà per chi ospita e per chi viene ospitato. Specialmente in questi ultimi anni, ci sono state manifestazioni di rifiuto degli stessi africani, così la piaga della xenofobia si fa notare, di tanto in tanto, nella società attuale. Chi ha potuto vedere i film dai titoli “Yesterday” (2004) di Darrel Roodt e “Tsotsi” (2005) di Gavin Hood può rendersi conto della situazione di salute a causa dell’AIDS, alla fine del millennio e all’inizio del nuovo, così pure per la criminalità, difficile da sdradicare.

Ho vissuto anni dove gli infetti HIV/AIDS erano uno su tre, siamo stati tutti toccati emozionalmente ma, una volta trovato il modo d dire tutta la verità, si è manifestata una solidarietà tra le famiglie mai vista prima. Il mondiale di calcio del 2010 ha suscitato l’interesse a conoscere le dinamiche del traffico umano, per prevenirlo e per combatterlo; la commissione “giustizia e pace” continua a sviluppare tali tematiche cercando di lavorare in rete con tutta la nazione e all’estero.


Il detto “parla bene e agisce male” è conosciuto in tutti i paralleli del mondo, in campo religioso, politico, sociale, economico; codesto male corrisponde a un cancro che disturba la salute del mondo. Direi che agire bene con convinzione, nonostante gli ostacoli e l’indifferenza è ancor più efficace e da speranza a tutti. Gli Zulu mi hanno insegnato a qualificare la mia attenzione verso la persona e la società: mi rallegrano le donne di diverse religioni che si ritrovano settimanalmente per visitare chi è in lutto, ammalato, in carcere, per ascoltare persone sole, stranieri e altri; queste sono opere di misericordia corrispondenti a un Vangelo vissuto e non a parole.

I missionari come San Paolo, formano comunità e vanno altrove: è toccato a me salutare la città di Madadeni, dove i Missionari della Consolata hanno servito le sue comunità per 25 anni, per poi lasciarle sotto la cura pastorale del clero locale; un po’ di nostalgia e poi si riparte in un’altra zona, questa volta ci siamo ritrovati i Swaziland.

Capita proprio com’è descritto negli Atti degli Apostoli, dopotutto lo Spirito Santo è il protagonista principale. Continuando in questa logica direi che 25 anni fa le comunità dei missionari erano internazionali, con tanti italiani, oggi grazie a Dio siamo interculturali, provenienti da molte etnie africane.

Tutto questo sono alcune sorprese di Dio, che non dimentica le sue creature. Sono 25 gli anni che ci ha lasciato l’amato don Tonino Bello e sono altrettanti che svolgo il ministero missionario in Sudafrica.

Don Tonino ci ha incoraggiati ad essere discepoli di Gesù, questo discepolato è per tutti i cristiani, i missionari all’estero inclusi.

Per di più l’evangelizzazione è un processo continuo di abbandono alla volontà di Dio, perchè il Regno di pace, giustizia e amore predicato da Gesù si riveli in ogni persona e cultura della terra.

Rocco Marra



  • Padre Rocco Marra, tricasino, 56 anni, Dal 1993 è in Sudafrica, la nazione definita “Arcobaleno” da Nelson Mandela e da due anni svolge il suo servizio missionario nel regno del Swaziland. È stato alunno di don Tonino Bello durante gli anni delle scuole medie al Seminario di Ugento. Dopo un’esperienza con i terremotati in Irpinia ha scelto di entrare nei Missionari della Consolata. Ha frequentato la Teologia a Bogotà (Colombia). È stato ordinato sacerdote il 1 ottobre 1988 nella Chiesa Madre di Tricase. Dopo 25 anni in Missione abbiamo chiesto a Padre Rocco di spiegarcene il significato ed i risvolti.


Attualità

Giuggianello, ritrovate sepolture medievali

A Monte San Giovanni, sull’antica collina, “teatro” delle imprese di Ercole contro i Giganti Leuterni, emerse due delle sepolture di epoca medievale poste in prossimità dell’ingresso del piccolo monumento ipogeico

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L’antica collina, che secondo alcune fonti letterarie antiche fu sede delle imprese di Ercole contro i Giganti Leuterni, svela un altro tesoro archeologico, testimoniando la ricchezza della storia del territorio di Giuggianello, dalla preistoria all’età moderna.

Nel corso dei lavori di restauro e valorizzazione della chiesa rupestre di San Giovanni, nell’ambito del progetto “Chiese rupestri“, finanziato dalla Regione Puglia, sono emerse due delle sepolture di epoca medievale poste in prossimità dell’ingresso del piccolo monumento ipogeico, proprietà del Centro di Cultura Sociale e Ricerche di Giuggianello.

L’intervento, diretto dalla Soprintendenza (SABAP) di Brindisi e Lecce, ha messo in evidenza due tombe scavate nella roccia, contenenti i resti scheletrici di tre individui.

La prima sepoltura, occupata da un inumato di età compresa tra i 16 e i 20 anni, conteneva un unico oggetto di corredo, una tazza in ceramica, oltre ad alcune piccole vertebre di pesce, sparse tra il torace e il bacino.

Lo scavo della seconda tomba, invece, ha messo in luce un inumato di età adulta in posizione supina, associato alle ossa disarticolati di un altro scheletro, un individuo giovane, i cui resti furono accantonati, insieme ai frammenti di una brocca acroma, forse nel momento in cui occorreva dare spazio alla nuova e ultima sepoltura.

La forma della fossa, scavata nel banco di roccia tenera, è riconducibile al tipo antropomorfo e potrebbe ricordare alcuni esempi del XIII-XIV secolo indagati in vari contesti del Salento, tuttavia, per una definizione cronologica più precisa, si attendono ulteriori approfondimenti sui reperti associati e sui resti rinvenuti.

La piccola chiesa rupestre, comunque, è databile tra il X e la seconda metà del XII secolo in base, rispettivamente, al rinvenimento di un follis dell’epoca di Costantino VII (905-959) e dell’imperatrice Zoe (880 ca.-920), recuperato durante i lavori di svuotamento della cavità alla fine degli anni ’80 del secolo scorso, e alle caratteristiche materiali e stilistiche dei pochi lacerti di affresco superstiti al suo interno.

Saranno proprio questi elementi pittorici di epoca bizantina l’oggetto dei prossimi interventi, attraverso azioni mirate di pulizia e restauro delle superfici che daranno nuova vita al repertorio iconografico del monumento.

Senza dubbio, gli ultimi ritrovamenti ampliano i dati in nostro possesso e confermano le tracce individuate nell’area a seguito di indagini non invasive preventivamente condotte a partire dal settembre 2023, restituendo la fisionomia di un luogo di culto medievale dedicato a San Giovanni, cui era associato un non vasto sepolcreto, che saranno un elemento costitutivo per la memoria identitaria della piccola comunità di Giuggianello fino ai nostri giorni.

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Attualità

Lavoro, le opportunità in provincia di Lecce

Report settimanale di Arpal, 522 nuove assunzioni per inizio 2025. In cima il comparto turistico

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Il 2° Report settimanale elaborato dall’Ambito di Lecce racchiude 146 annunci di lavoro distribuiti in tutta la provincia per un totale di 522 nuove assunzioni previste per inizio 2025 in diversi settori.

Il comparto turistico è quello con maggiore opportunità e le aziende sono già all’opera per selezionare il personale per la stagione primaverile ed estiva: 158 posizioni aperte, concentrate prevalentemente lungo la costa ionica e nell’entroterra.

Segue il settore edile, con la richiesta di 73 lavoratori in tutta la provincia, tra cui operai, elettricisti, carpentieri, manovali e idraulici.

Il settore socio-sanitario registra sette annunci per 21 lavoratori, il comparto delle telecomunicazioni con 61 figure da assumere.

Segue il settore amministrativo e informatico con 50 figure ricercate.

Negli altri settori, 52 sono le figure professionali ricercate nel settore pedagogico e 24 nel settore commerciale.

Nel comparto agricoltura e ambiente si ricercano 9 risorse, nel TAC (tessile-abbigliamento-calzaturiero) ci sono 18 opportunità lavorative mentre si ricercano cinque lavoratori nel settore della lavorazione del legno.

Nel settore trasporti e riparazione veicoli si selezionano 11 lavoratori, il settore bellezza e benessere offre una posizione aperta, mentre per l’industria metalmeccanica sono richieste 5 figure.

Diverse opportunità lavorative anche per i beneficiari della Legge 68/99. Sono presenti tre posizioni aperte per persone con disabilità e quattro posizioni per iscritti nelle altre categorie protette.

La sezione tirocini, invece, offre cinque opportunità.

Ricca anche la proposta della rete Eures che contiene numerose opportunità di lavoro e formazione all’estero.

Si ricorda che le offerte, parimenti rivolte ad entrambi i sessi, sono pubblicate quotidianamente sul portale lavoroperte.regione.puglia.it, dal quale ci si può candidare direttamente tramite Spid.

Si consiglia di consultare costantemente la pagina Facebook “Centri Impiego Lecce e Provincia”, il portale Sintesi Lecce e i profili Google di ogni centro per l’impiego.

Gli uffici sono aperti al pubblico dal lunedì al venerdì dalle 8.30 alle 11.30, il martedì anche nel pomeriggio dalle 15 alle 16.30 e il giovedì pomeriggio su appuntamento.

CLICCA QUI PER LEGGERE IL 2° REPORT SETTIMANALE DI ARPAL (AMBITO DI LECCE) NELLA SUA VERSIONE INTEGRALE

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I ricercatori di UniSalento tra i migliori al mondo

Sessanta di loro nella World’s Top 2% Scientists 2024 dalla Stanford University

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L’Università del Salento celebra un importante risultato a livello internazionale: ben 60 suoi ricercatori sono stati inclusi nella prestigiosa classifica globale World’s Top 2% Scientists 2024, sviluppata dalla Stanford University. Questa graduatoria, che identifica il 2% dei ricercatori più citati al mondo, rappresenta un riconoscimento di eccellenza per coloro che hanno raggiunto il massimo grado di produttività scientifica a livello globale.

L’elenco, aggiornato ad agosto 2024, si basa sulle informazioni bibliometriche disponibili nel database Scopus e include circa 200.000 studiosi selezionati tra 9 milioni di scienziati a livello mondiale. I criteri di selezione considerano parametri rigorosi e standardizzati, come il numero di citazioni, l’indice h, l’indice hm corretto per la co-paternità, le citazioni relative alle diverse posizioni di firma degli articoli e l’indicatore composito C-Score.

La classifica, realizzata dal team guidato dal Prof. John Ioannidis della Stanford University, in collaborazione con Elsevier e Scopus, copre 22 campi scientifici e 174 sottocampi, offrendo un quadro dettagliato della produttività scientifica a livello globale.

I ricercatori di UniSalento inseriti nella World’s Top 2% Scientists 2024

L’elenco dei 60 ricercatori che hanno ottenuto tale riconoscimento, inclusi alcuni in quiescenza, rappresenta un’importante testimonianza della qualità della ricerca condotta dall’ateneo salentino. In ordine alfabetico:

Aiello Maria Antonietta, Avanzini Giulio, Baglivo Cristina, Beccaria Matteo, Bilò Vittorio, Bucci Cecilia, Cafagna Donato, Calvaruso Giovanni, Cardinale Massimiliano, Cataldo Andrea, Catarinucci Luca, Cavaliere Pasquale, Chu Wenchang, Coluccia Angelo, Congedo Paolo Maria, Corallo Angelo, Cozzoli P. Davide, D’Amico Stefano, De Giorgi Maria Grazia, De Matteis Valeria, De Paolis Lucio Tommaso, Demitri Christian, Dimitri Rossana, Durante Fabrizio, Esposito Corcione Carola, Fascista Alessio, Ferramosca Alessandra, Frampton Paul H., Frigione Mariaenrica, Giangrande Adriana, Gigli Giuseppe, Grassi Giuseppe, Greco Antonio, Guido Gianluigi, Indrio Flavia, Laforgia Domenico, Lay-Ekuakille A., Lionello Piero, Lionetto Francesca, Maffezzoli Alfonso, Malitesta Cosimino, Manente Giovanni, Margherita Alessandro, Mele Giuseppe, Messina Arcangelo, Ndou Valentina, Nicassio Francesco, Perrone M. R., Piscitelli Prisco, Pizzi Simone, Reggiani Lino, Rinaldi Ross, Rossi Sergio, Salvadori Gianfausto, Sannino Alessandro, Scaraggi Michele, Stano Pasquale, Tarricone Luciano, Tornabene Francesco, Visconti Paolo.

Crescita costante

L’Università del Salento registra una crescita costante nel numero di ricercatori inclusi in questa prestigiosa classifica. Questo dato sottolinea il continuo impegno dell’ateneo nel promuovere l’eccellenza scientifica, la collaborazione internazionale e l’innovazione, consolidando il suo ruolo come punto di riferimento per la ricerca di alto livello.

Nella foto in alto il rettore Fabio Pollice

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