Attualità
Pale o non pale, questo è il dilemma
Divisioni e mal di pancia. Un impianto di 1,3 Gw di potenza e una produzione di 4Twh di energia significa sfamare un milione di persone, un quarto della popolazione pugliese
Pale in mare sì, pale in mare no! Un progetto, quello di Odra Energia che continua a dividere, che ha suscitato continua a ispirare opinioni contrastanti, mal di pancia e divisioni, ma che tocca temi vitali come l’inquinamento paesaggistico, i problemi ambientali e l’effettiva
sostenibilità e, anche per questo, merita di essere approfondito.
PERCHÉ LE RINNOVABILI
L’energia eolica è la più avanzata tra tutte le fonti di energia rinnovabile (fotovoltaico, geotermico, idroelettrico). Con tale termine si intende il complesso di tecnologie con fonte non esauribile (in questo caso il vento), necessario per la riduzione di gas serra e sostanze inquinanti.
Da ciò nasce l’esigenza di incrementare la produzione di energia pulita che va ad affiancare, e sempre più a sostituire, la produzione da centrali a combustibili fossili; questa politica di decarbonizzazione è stata incentivata anche dagli Stati Europei.
In Italia il Piano Nazionale Integrato Energia e Clima (PNIEC) prevede entro il 2030 (in accordo con l’UE), una riduzione del 55% di emissioni venefiche rispetto al 1990: dopo 18 anni, nel 2018 la riduzione si è attestata solo al 17%.
Il Salento è terra di Sole, di Mare e Vento, e questo depone a favore delle nuove tecnologie, infatti, secondo l’Atlante Eolico, la nostra terra è “spazzata” da una velocità media annua di vento che va dai 6 ai 7 m/s (metri al secondo).
OCCHIO AI DATI
Tenendo conto dei dati pubblicati da Terna (l’ultimo bilancio elettrico), in Puglia nell’anno 2020 si è fatto uso di 15.562 Gwh (gigawattora) di energia, prosciugati da agricoltura, industria, servizi e domestico.
Per contro la produzione da fonte termoelettrica, derivante da centrali che utilizzano carbone, gas naturale ed altre materie prime ricavate da prodotti petroliferi, è pari a 17.793 Gwh.
Questa produzione soddisfa sì la domanda di energia interna, ma a quale prezzo? Nell’atmosfera vengono rilasciati gas serra, come CO2 (anidride carbonica), NOx (ossidi di azoto), e altre sostanze dannose. In Puglia sono presenti ben 5 impianti termoelettrici, con una potenza totale installata di 5.694 Mw (megawatt), di cui uno è ubicato a due passi casa nostra, a Cerano (Brindisi), eroga una potenza di 2.640 Mw (ovvero il 46% del totale), e funziona totalmente a carbone.
GLI SVANTAGGI
Tutti vantaggi? No, anche qualche svantaggio: ad esempio, qualcuno obietta, sono brutte e non è piacevole osservare il sole sorgere trale pale eoliche. Vero, ma non lo è neanche passeggiare tra i nostri tratturi e godersi campagne asfaltate da pannelli fotovoltaici; campagne incolte e godersi l’inquinamento atmosferico. Bisognerà valutare ogni posizione cercando di sfruttare al meglio questa situazione, non perdiamo questo treno: le pale garantiscono un significativo contributo per il raggiungimento degli obiettivi e degli impegni nazionali, comunitari e internazionali in materia di energia ed ambiente (transizione ecologica).
Pensiamo anche all’economia, questa scelta promuove la crescita economica e contribuisce alla creazione di posti di lavoro, dando impulso allo sviluppo, anche a livello locale.
CONCLUSIONE
Tiriamo le somme: parliamo di un impianto di 1,3 Gw di potenza e una produzione di 4Twh di energia, se saranno confermati questi dati, considerando il consumo medio per abitante pugliese che ammonta a 4.003 Kwh/ab (chilowattora su abitante), basterà fare una banale
divisone per capire che questo significa sfamare un milione di persone con questa energia, tradotto un quarto della popolazione pugliese. A chi giova questo tipo di progetto? Al futuro della nostra popolazione.
Vogliamo veramente rinunciare alle opportunità di sviluppo che può concederci?
Angelo Martella
Attualità
Santa Caterina, strada intitolata al Giudice Sodo
L’amministrazione comunale ha deliberato l’intestazione di una strada della marina di Nardò al compianto “Pretore d’assalto”
L’amministrazione comunale ha deliberato l’intestazione di una strada di Nardò, precisamente nella marina di Santa Caterina, al compianto giudice Angelo Sodo.
L’iniziativa è stata proposta da Carlo de Bartolomeis, diciassettenne, studente del Liceo Scientifico Banzi di Lecce e nipote del giudice Angelo Sodo.
Il giudice Sodo è ricordato per quanto si spese in favore della comunità neretina e non solo, tutelando beni paesaggistici dalle speculazioni edilizie.
Pretore di Nardò per 42 anni, Consigliere di Cassazione, Presidente della Commissione Tributaria di II grado della Puglia, sez. di Lecce e docente universitario presso l’Università di Bari.
Per i tempi furono innovative le sue sentenze, come il sequestro dei volatili al di sopra del Parco Naturale di Porto Selvaggio affinché i bracconieri, se colti in flagranza di reato con la selvaggina, sarebbero stati punibili o arrestati per Legge.
Tante le altre sue sentenze conosciute, adottate negli anni a cavallo tra il 70 e il 90.
Inoltre, fu il “Pretore d’assalto” a preoccuparsi e a far porre il limite di velocità sulla strada che collega Nardò alle marine, teatro di numerosi incidenti mortali.
L’idea iniziale era, come di prassi, porre il limite di 50 km/h lungo il tratto di strada (attuale via Benedetto Leuzzi e Str. Santa Caterina) e, così, assieme al sindaco di Nardò di quegli anni, si recarono ad acquistare i paletti con sopra il limite di velocità.
Per sfortuna da un lato, ma per fortuna dal lato che riguarda la sicurezza stradale, il giudice Sodo ed il sindaco, non trovando divieti di oltrepasso di 50 km/h, furono costretti a porre il limite di 30 km/h.
La perseveranza da cui era accompagnato Sodo, costrinse ad applicare quei limiti, che tutt’oggi sono presenti lungo la strada.
Tante sono le sentenze emanate dal dott. Sodo, ad esempio il sequestro del tratto di mare ove era affondata una nave romana con all’interno varie anfore e suppellettili dell’epoca.
Il tutto al fine di consentire il recupero di questi oggetti, il successivo restauro ed infine l’esposizione al pubblico presso il museo provinciale.
Inoltre, una celebrazione della strada intestata al compianto dott. Sodo, la già via Monte Alto di Santa Caterina, sarà programmata prossimamente in accordo con l’amministrazione comunale di Nardò.
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Attualità
Donne all’Opera: il 1 Polo contro la violenza sulle donne e i bambini
Seguiranno le testimonianze di otto donne del nostro territorio, professioniste e appartenenti a diverse categorie, che si sono distinte nella lotta contro le discriminazioni e gli stereotipi di genere…
In occasione della giornata mondiale contro la violenza sulle donne e i minori, il Polo 1 di Galatina, in collaborazione la Commissione Pari Opportunità, d’intesa con l’Assessorato alle Pari Opportunità di Galatina, organizzano l’evento “Donne all’Opera” che si svolgerà lunedì 25 novembre, a partire dalle 9:30, presso il teatro Cavallino Bianco di Galatina.
Dopo i saluti istituzionali ci sarà un concerto a cura della Salent’Opera, orchestra Sinfonica Giovanile diretta dal M° Tommaso REHO.
Seguiranno le testimonianze di otto donne del nostro territorio, professioniste e appartenenti a diverse categorie, che si sono distinte nella lotta contro le discriminazioni e gli stereotipi di genere.
Di grande pregio la presenza del Cav. Malala Yousafzai dell’Ambito Territoriale Sociale di Galatina, nella persona della dr.ssa Paola GABRIELI, che da dieci anni coordina l’unico centro antiviolenza pubblico a gestione pubblica della Regione Puglia, lavorando sul territorio dell’Ambito di Galatina accanto alle donne e ai figli minori con la presa in carico, nella difesa dei loro diritti, oltre alle attività di sensibilizzazione e formazione, al fine di favorire l’emersione del fenomeno e il contrasto alla violenza di genere.
Attualità
“Cari giovani, costruiamo libertà: non cediamo alla mafia”
Riceviamo e pubblichiamo una lettera di un nostro giovane lettore, Michele Cojocaru.
“L’impegno contro la mafia, non può concedersi pausa alcuna, il rischio è quello di ritrovarsi subito al punto di partenza”. Queste le parole di Paolo Borsellino, che tengo sempre a mente.
Se dovessi scrivere una lettera ai giovani al tempo di oggi, scriverei così:
Cari giovani del mio tempo, sono Michele, ho 20 anni, vengo dalla provincia di Lecce. Nel mio paese, tanti giovani come noi sono caduti nelle mani della malavita. Tanti fumano, molti spacciano, alcuni hanno addirittura pistole con loro.
Vedendo questo scrivo a voi, giovani della mia generazione, non abbiate paura di denunciare questi fatti: la società di oggi conta su di noi.
Vorrei tanto, insieme a tutti voi, richiamare lo Stato italiano, per ricordargli ancora una volta di stare dalla nostra parte.
Cari giovani e care giovani, costruiamo insieme la società la nostra società. Il futuro non deve essere la droga, non devono essere le armi. Ma un futuro di pace, in cui possiamo dire ai
nostri figli: tutto questo lo abbiamo fatto per voi.
La mafia distrugge, la mafia uccide, la mafia vieta di sognare.
Anche nel Salento c’è la mafia.
Anche nella provincia di Lecce c’è la mafia, ma è una mafia silenziosa, che agisce senza fare rumore.
Non diamogliela vinta, costruiamo libertà: coraggio, insieme ce la faremo.
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