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Attualità

Presidente Prete: “Abbiamo bisogno di un turismo di qualità”

SS 275: “È una follia tenere ancora bloccata quella strada e continuare a litigare su ogni passaggio”

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ESCLUSIVA


Se Giove Pluvio la finirà di farci dispetti tra qualche giorno le nostre spiagge pulluleranno di bagnati, turisti e locali. In che condizioni versa il settore balneare nel Salento? Lo abbiamo chiesto ad Alfredo Prete, presidente provinciale del Sib, il Sindacato degli stabilimenti balneari interno a Confcommercio (è anche titolare del Lido York a San Cataldo).


Quali sono i presagi per la prossima estate?

«Speriamo di ripetere almeno i numeri della passata stagione. L’auspicio e anche quello di aumentarli. Ovviamente ci auguriamo un po’ tutti che si tratti anche di turismo di qualità, perché il Salento al momento è caratterizzato da flussi turistici che rendono molto poco: fare il pieno con turisti che hanno un potere d’acquisto medio basso vuol dire realizzare numeri esclusivamente per le statistiche ma non portare vera ricchezza, nè riscontri positivi per la nostra bilancia commerciale».


Che numeri fa il settore balneare nel Salento?«Molti stabilimenti balneari durante la stagione arrivano ad avere anche più di 20 dipendenti. Il volume d’affari di ognuno dipende quasi esclusivamente dalla località nella quale opera l’impianto balneare. Quelli di Gallipoli, Otranto e Porto Cesareo hanno sicuramente numeri superiori rispetto a quelli di altre località».


A causa delle bizze del meteo la stagione non è iniziata nel modo migliore…

«Un vero e proprio disastro, sconfortante! Un po’ tutte quante le strutture hanno aperto i primi di maggio e, naturalmente, aprire una struttura vuol dire avere dei costi fissi.

Anche perché tanti stabilimenti sono dotati di bar, molti di ristorante. Abbiamo registrato un crollo verticale di presenze, dovuto quasi esclusivamente al fattore meteo, alle piogge e alle grandinate che hanno tenuto lontano dalle spiagge non solo i turisti ma anche i salentini».


Da presidente della Confcommercio prima e della Sib ora ha sempre curato i rapporti con le istituzioni. C’è la giusta attenzione per il Salento?

«Nel passato siamo riusciti a costruire ottimi rapporti ed un ottimo dialogo. Penso ad esempio ai protocolli di intesa tra Provincia e Camera di Commercio. Oggi, purtroppo, sia l’ente Provincia che quello camerale non hanno più al loro interno le risorse di un tempo da poter investire sul territorio, per cui l’unica via resta quella di di intercettare finanziamenti dall’Europa.

Col presidente della Provincia Stefano Minerva ho un ottimo rapporto sia personale che istituzionale: non mancheranno occasioni per sederci e valutare progetti da realizzare per l’intero settore balneare».

Quali sono, invece, le criticità che affliggono il settore?

«Dobbiamo migliorare nella qualità dei servizi e imparare ad essere più professionali, evitando di considerare il turista un pollo da spennare. A nulla serve essere presenti alla BIT o issare la bandiera del Salento nelle più prestigiose fiere turistiche mondiali se lasciamo che le persone vadano via scontente. Se un turista non è soddisfatto non torna più e quando rientra nella sua città non avrà certo voglia di consigliare ad altri di venire giù da noi anzi li scoraggerà, creando un danno inestimabile. La pubblicità più efficace resta il passaparola».


Riguardo ai trasporti e all’annoso problema dell’arrivo all’aeroporto di Brindisi e del dislocamento nelle varie zone del Salento?

«Nota dolente e atavica purtroppo. In Camera di Commercio, viste anche le sollecitazioni del presidente dell’ANCE (Associazione Nazionale Costruttori Edili), Giampiero Rizzo convocheremo a breve un incontro per parlare dell’adeguamento della Strada Statale 275 Maglie Leuca, indispensabile arteria per il trasporto su gomma.

Sarebbe un toccasana per la nostra economia movimentare quei 280 e passa milioni di euro che darebbero realmente ossigeno alle nostre imprese del settore dell’edilizia e delle costruzioni e alle aziende dell’indotto.

È una follia tenere ancora bloccata quella strada e continuare a litigare su ogni passaggio. Reputo, poi, veramente assurdo che ancora dobbiamo piangere vittime su quella strada non più adatta a sostenere il volume di traffico. È follia pura! Importante anche il fattore tempo per quanto riguarda i nostri prodotti: basti pensare che un Tir carico di merce che deve salire dal Capo di Leuca per arrivare a Lecce ci impiega lo stesso tempo che impiegherà per arrivare fino a Bari. Credo sia terminati il tempo a disposizione per perderci in chiacchiere: quella strada va fatta e messa in sicurezza!».


Da più parti arriva la richiesta di un Distretto Turistico, lei che ne pensa?

«È una di quelle azioni già più volte richieste e proposte. Ricordo che il Prefetto Claudio Palomba, appena giunto a Lecce, tentò di riunire intorno ad un tavolo tutte le anime del turismo, le istituzioni e le associazioni di categoria, proprio per cercare di trovare un modo per pianificare e studiare delle strategie e delle azioni comuni.

Purtroppo, nonostante gli sforzi del Prefetto e degli altri personaggi coinvolti, il distretto turistico non è mai nato. Continuiamo ad avere una visione miope ed individualista dello sviluppo della nostra economia. Tutto questo equivale a procedere con il freno a mano tirato».

Giuseppe Cerfeda


Attualità

Giuggianello, ritrovate sepolture medievali

A Monte San Giovanni, sull’antica collina, “teatro” delle imprese di Ercole contro i Giganti Leuterni, emerse due delle sepolture di epoca medievale poste in prossimità dell’ingresso del piccolo monumento ipogeico

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L’antica collina, che secondo alcune fonti letterarie antiche fu sede delle imprese di Ercole contro i Giganti Leuterni, svela un altro tesoro archeologico, testimoniando la ricchezza della storia del territorio di Giuggianello, dalla preistoria all’età moderna.

Nel corso dei lavori di restauro e valorizzazione della chiesa rupestre di San Giovanni, nell’ambito del progetto “Chiese rupestri“, finanziato dalla Regione Puglia, sono emerse due delle sepolture di epoca medievale poste in prossimità dell’ingresso del piccolo monumento ipogeico, proprietà del Centro di Cultura Sociale e Ricerche di Giuggianello.

L’intervento, diretto dalla Soprintendenza (SABAP) di Brindisi e Lecce, ha messo in evidenza due tombe scavate nella roccia, contenenti i resti scheletrici di tre individui.

La prima sepoltura, occupata da un inumato di età compresa tra i 16 e i 20 anni, conteneva un unico oggetto di corredo, una tazza in ceramica, oltre ad alcune piccole vertebre di pesce, sparse tra il torace e il bacino.

Lo scavo della seconda tomba, invece, ha messo in luce un inumato di età adulta in posizione supina, associato alle ossa disarticolati di un altro scheletro, un individuo giovane, i cui resti furono accantonati, insieme ai frammenti di una brocca acroma, forse nel momento in cui occorreva dare spazio alla nuova e ultima sepoltura.

La forma della fossa, scavata nel banco di roccia tenera, è riconducibile al tipo antropomorfo e potrebbe ricordare alcuni esempi del XIII-XIV secolo indagati in vari contesti del Salento, tuttavia, per una definizione cronologica più precisa, si attendono ulteriori approfondimenti sui reperti associati e sui resti rinvenuti.

La piccola chiesa rupestre, comunque, è databile tra il X e la seconda metà del XII secolo in base, rispettivamente, al rinvenimento di un follis dell’epoca di Costantino VII (905-959) e dell’imperatrice Zoe (880 ca.-920), recuperato durante i lavori di svuotamento della cavità alla fine degli anni ’80 del secolo scorso, e alle caratteristiche materiali e stilistiche dei pochi lacerti di affresco superstiti al suo interno.

Saranno proprio questi elementi pittorici di epoca bizantina l’oggetto dei prossimi interventi, attraverso azioni mirate di pulizia e restauro delle superfici che daranno nuova vita al repertorio iconografico del monumento.

Senza dubbio, gli ultimi ritrovamenti ampliano i dati in nostro possesso e confermano le tracce individuate nell’area a seguito di indagini non invasive preventivamente condotte a partire dal settembre 2023, restituendo la fisionomia di un luogo di culto medievale dedicato a San Giovanni, cui era associato un non vasto sepolcreto, che saranno un elemento costitutivo per la memoria identitaria della piccola comunità di Giuggianello fino ai nostri giorni.

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Lavoro, le opportunità in provincia di Lecce

Report settimanale di Arpal, 522 nuove assunzioni per inizio 2025. In cima il comparto turistico

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Il 2° Report settimanale elaborato dall’Ambito di Lecce racchiude 146 annunci di lavoro distribuiti in tutta la provincia per un totale di 522 nuove assunzioni previste per inizio 2025 in diversi settori.

Il comparto turistico è quello con maggiore opportunità e le aziende sono già all’opera per selezionare il personale per la stagione primaverile ed estiva: 158 posizioni aperte, concentrate prevalentemente lungo la costa ionica e nell’entroterra.

Segue il settore edile, con la richiesta di 73 lavoratori in tutta la provincia, tra cui operai, elettricisti, carpentieri, manovali e idraulici.

Il settore socio-sanitario registra sette annunci per 21 lavoratori, il comparto delle telecomunicazioni con 61 figure da assumere.

Segue il settore amministrativo e informatico con 50 figure ricercate.

Negli altri settori, 52 sono le figure professionali ricercate nel settore pedagogico e 24 nel settore commerciale.

Nel comparto agricoltura e ambiente si ricercano 9 risorse, nel TAC (tessile-abbigliamento-calzaturiero) ci sono 18 opportunità lavorative mentre si ricercano cinque lavoratori nel settore della lavorazione del legno.

Nel settore trasporti e riparazione veicoli si selezionano 11 lavoratori, il settore bellezza e benessere offre una posizione aperta, mentre per l’industria metalmeccanica sono richieste 5 figure.

Diverse opportunità lavorative anche per i beneficiari della Legge 68/99. Sono presenti tre posizioni aperte per persone con disabilità e quattro posizioni per iscritti nelle altre categorie protette.

La sezione tirocini, invece, offre cinque opportunità.

Ricca anche la proposta della rete Eures che contiene numerose opportunità di lavoro e formazione all’estero.

Si ricorda che le offerte, parimenti rivolte ad entrambi i sessi, sono pubblicate quotidianamente sul portale lavoroperte.regione.puglia.it, dal quale ci si può candidare direttamente tramite Spid.

Si consiglia di consultare costantemente la pagina Facebook “Centri Impiego Lecce e Provincia”, il portale Sintesi Lecce e i profili Google di ogni centro per l’impiego.

Gli uffici sono aperti al pubblico dal lunedì al venerdì dalle 8.30 alle 11.30, il martedì anche nel pomeriggio dalle 15 alle 16.30 e il giovedì pomeriggio su appuntamento.

CLICCA QUI PER LEGGERE IL 2° REPORT SETTIMANALE DI ARPAL (AMBITO DI LECCE) NELLA SUA VERSIONE INTEGRALE

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Attualità

I ricercatori di UniSalento tra i migliori al mondo

Sessanta di loro nella World’s Top 2% Scientists 2024 dalla Stanford University

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L’Università del Salento celebra un importante risultato a livello internazionale: ben 60 suoi ricercatori sono stati inclusi nella prestigiosa classifica globale World’s Top 2% Scientists 2024, sviluppata dalla Stanford University. Questa graduatoria, che identifica il 2% dei ricercatori più citati al mondo, rappresenta un riconoscimento di eccellenza per coloro che hanno raggiunto il massimo grado di produttività scientifica a livello globale.

L’elenco, aggiornato ad agosto 2024, si basa sulle informazioni bibliometriche disponibili nel database Scopus e include circa 200.000 studiosi selezionati tra 9 milioni di scienziati a livello mondiale. I criteri di selezione considerano parametri rigorosi e standardizzati, come il numero di citazioni, l’indice h, l’indice hm corretto per la co-paternità, le citazioni relative alle diverse posizioni di firma degli articoli e l’indicatore composito C-Score.

La classifica, realizzata dal team guidato dal Prof. John Ioannidis della Stanford University, in collaborazione con Elsevier e Scopus, copre 22 campi scientifici e 174 sottocampi, offrendo un quadro dettagliato della produttività scientifica a livello globale.

I ricercatori di UniSalento inseriti nella World’s Top 2% Scientists 2024

L’elenco dei 60 ricercatori che hanno ottenuto tale riconoscimento, inclusi alcuni in quiescenza, rappresenta un’importante testimonianza della qualità della ricerca condotta dall’ateneo salentino. In ordine alfabetico:

Aiello Maria Antonietta, Avanzini Giulio, Baglivo Cristina, Beccaria Matteo, Bilò Vittorio, Bucci Cecilia, Cafagna Donato, Calvaruso Giovanni, Cardinale Massimiliano, Cataldo Andrea, Catarinucci Luca, Cavaliere Pasquale, Chu Wenchang, Coluccia Angelo, Congedo Paolo Maria, Corallo Angelo, Cozzoli P. Davide, D’Amico Stefano, De Giorgi Maria Grazia, De Matteis Valeria, De Paolis Lucio Tommaso, Demitri Christian, Dimitri Rossana, Durante Fabrizio, Esposito Corcione Carola, Fascista Alessio, Ferramosca Alessandra, Frampton Paul H., Frigione Mariaenrica, Giangrande Adriana, Gigli Giuseppe, Grassi Giuseppe, Greco Antonio, Guido Gianluigi, Indrio Flavia, Laforgia Domenico, Lay-Ekuakille A., Lionello Piero, Lionetto Francesca, Maffezzoli Alfonso, Malitesta Cosimino, Manente Giovanni, Margherita Alessandro, Mele Giuseppe, Messina Arcangelo, Ndou Valentina, Nicassio Francesco, Perrone M. R., Piscitelli Prisco, Pizzi Simone, Reggiani Lino, Rinaldi Ross, Rossi Sergio, Salvadori Gianfausto, Sannino Alessandro, Scaraggi Michele, Stano Pasquale, Tarricone Luciano, Tornabene Francesco, Visconti Paolo.

Crescita costante

L’Università del Salento registra una crescita costante nel numero di ricercatori inclusi in questa prestigiosa classifica. Questo dato sottolinea il continuo impegno dell’ateneo nel promuovere l’eccellenza scientifica, la collaborazione internazionale e l’innovazione, consolidando il suo ruolo come punto di riferimento per la ricerca di alto livello.

Nella foto in alto il rettore Fabio Pollice

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