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Riordino ospedaliero: tutti i numeri

Cesare Mazzotta dell’Associazione “Salute Salento” fa i conti in tasca al nuovo Piano di riordino della Regione. Ecco la nuova geografia sanitaria salentina: Galatina e Scorrano penalizzate

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Il bilancio proposto dal nuovo assetto dei posti letto e dei servizi alle persone sul territorio: nella Asl di Lecce si perdono 29 posti letto in tutto. Si passa dagli attuali 2.599 ai previsti 2.570.


CRPPoca cosa, se si pensa che inizialmente si era parlato di tagli “lacrime e sangue”. E più che di tagli si parla di compensazioni, di trasferimenti e di razionalizzazione delle risorse. L’assessore Pentassuglia pensa di spostare i ricoveri ospedalieri nelle strutture territoriali, day hospital e day service. Non ha senso spendere 800 euro al giorno per un ricovero in ospedale di un paziente affetto da tunnel carpale, quando se ne possono spendere solo 150 in day hospital; con beneficio del paziente e delle tasche di tutti. La rimodulazione ha riguardato tutti i posti letto, anche  quelli delle strutture private accreditate.


Chi vince e chi perde nel gioco dei trasferimenti e delle cancellazioni? Alla fine della fiera, a perdere posti letto sono soprattutto le unità di Cardiologia (-22) e Medicina (-22). Seguono Ortopedia (-18); Ostetricia e ginecologia (-16) ; Chirurgia (-8); Reumatologia (-4);  Geriatria (-3);


Vengono rafforzati, al contrario, i reparti di: Lungodegenza (+28), visto che la vita media si allunga; Unità coronarica (+12); Nefrologia (+10); Terapia intensiva (+10); Riabilitazione cardiologica (+6); Oncologia (+3); Psichiatria (+3); Endocrinologia (+2).


La rivoluzione riguarda gli accorpamenti degli ospedali di Copertino e Galatina, Casarano e Gallipoli.


Nel dettaglio: la batosta più sonora si abbatte su Galatina, che perde 35 posti letto: 24 di Ortopedia, 14 di Chirurgia, 10 di Medicina, 8 di Ostetricia, 3 di Geriatria, compensati da 20 di Lungodegenza, 4 di Terapia intensiva.


Va meglio a Copertino, dove i posti letto aumentano di 10: se ne perdono 8 di Ostetricia e 4 di Lungodegenza ma se ne incassano 8 di Ostetricia, 6 di Chirurgia, 6 di Terapia intensiva, 6 di Ortopedia, 4 di Unità coronarica.

Una cura dimagrante colpisce anche Scorrano, dove sfumano 24 posti di Ostetricia, 6 di Neonatologia, 8 di Cardiologia, ma ne incassa 4 per Unità coronarica.


Viene rafforzato anche l’asse ionico, Gallipoli-Casarano, con 20 posti in totale nella città bella (24 posti a Ortopedia, 12 a Lungodegenza, ma perde 12 di Medicina e 4 di Cardiologia) e 10 a Casarano (24 a Ostetricia, 6 di Neonatologia, 3 di Psichiatria, 4 Unità coronarica, ma chiudono 24 di Ortopedia, 4 Cardiologia, 2 Endocrinologia).


All’ospedale “Vito Fazzi“, in tandem con il Galateo di San Cesario (Polo riabilitativo) la situazione rimane pressochè inalterata.


Aumentano invece  i Posti letto territoriali. A Campi Salentina arrivano 15 posti in più; si passa da 20 a 35. Nel presidio territoriale di assistenza di Nardò, i posti in più sono 40; si passa da 12 a 52. A Poggiardo i posti letto territoriali in più sono 37, che si aggiungono ai 6 che già c’erano. A Maglie si istituiscono 40 posti letto, fra degenza territoriale e residenza sanitaria. A Gagliano del Capo i 9 posti che c’erano salgono a 41.


A questi vanno aggiunti i posti letto in convenzione dell’ospedale Panico di Tricase (445) e le strutture private accreditate Petrucciani Lecce (65), Villa Bianca Lecce (28), Villa Verde Lecce (31), San Francesco Galatina (49), Città di Lecce (99), Euritalia Casarano (84).


Cesare Mazzotta


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“Cari giovani, costruiamo libertà: non cediamo alla mafia”

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Riceviamo e pubblichiamo una lettera di un nostro giovane lettore, Michele Cojocaru.

“L’impegno contro la mafia, non può concedersi pausa alcuna, il rischio è quello di ritrovarsi subito al punto di partenza”. Queste le parole di Paolo Borsellino, che tengo sempre a mente.
Se dovessi scrivere una lettera ai giovani al tempo di oggi, scriverei così:

Cari giovani del mio tempo, sono Michele, ho 20 anni, vengo dalla provincia di Lecce. Nel mio paese, tanti giovani come noi sono caduti nelle mani della malavita. Tanti fumano, molti spacciano, alcuni hanno addirittura pistole con loro.

Vedendo questo scrivo a voi, giovani della mia generazione, non abbiate paura di denunciare questi fatti: la società di oggi conta su di noi.
Vorrei tanto, insieme a tutti voi, richiamare lo Stato italiano, per ricordargli ancora una volta di stare dalla nostra parte.

Cari giovani e care giovani, costruiamo insieme la società la nostra società. Il futuro non deve essere la droga, non devono essere le armi. Ma un futuro di pace, in cui possiamo dire ai
nostri figli: tutto questo lo abbiamo fatto per voi.

La mafia distrugge, la mafia uccide, la mafia vieta di sognare.

Anche nel Salento c’è la mafia.
Anche nella provincia di Lecce c’è la mafia, ma è una mafia silenziosa, che agisce senza fare rumore.

Non diamogliela vinta, costruiamo libertà: coraggio, insieme ce la faremo.

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Porto Cesareo resta Area Specialmente Protetta di Interesse Mediterraneo

Confermata la certificazione che la inserisce tra le zone marine e costiere caratterizzate da un elevato grado di biodiversità, habitat di particolare rilevanza naturalistica, specie rare, minacciate o endemiche

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L’Area Marina Protetta Porto Cesareo si conferma un’Area Specialmente Protetta di Interesse Mediterraneo (ASPIM), aggiudicandosi ancora una volta la certificazione che la inserisce tra le zone marine e costiere caratterizzate da un elevato grado di biodiversità, habitat di particolare rilevanza naturalistica, specie rare, minacciate o endemiche.

La conferma della certificazione ASPIM è giunta al termine di una tre giorni di lavori sul campo da parte della commissione internazionale composta da Leonardo Tunesi, rappresentante del Focal Point, Robert Turk e Rais Chedly esperti internazionali, Antonio Terlizzi, esperto nazionale e dal direttore dell’AMP Porto Cesareo Paolo D’Ambrosio.

L’iter per ottenere il riconoscimento come da regolamento è passato dall’attivazione di attività di studio scientifico sistematico e di monitoraggio degli habitat, che consentono di stilare gli elenchi delle specie di flora e fauna necessari per definire il grado di biodiversità del sito.

«Lo status viene mantenuto attraverso il costante monitoraggio e salvaguardia delle specie individuate negli elenchi, ed essere ASPIM aumenta la nostra responsabilità di controllo dell’ambiente, allo scopo di salvaguardare le specie e gli habitat in cui esse vivono e si riproducono», hanno affermato soddisfatti i massimi responsabili di AMP Porto Cesareo.

Il riconoscimento dello status di ASPIM viene rilasciato dal Regional Activity Centre for  Specially Protected Area (RAC-SPA), con sede a Tunisi, organismo creato nel 1995 fra i Paesi che hannostipulato nel 1976 la Convenzione di Barcellona per la protezione del Mediterraneo dall’inquinamento.

È questo centro che definisce e mantiene la lista delle ASPIM, vagliando nuove domande e promuovendo le aree protette meritevoli del riconoscimento.

Le aree marine protette italiane che detengono lo status di ASPIM sono attualmente 10.

Quattro in Sardegna tra cui Capo Carbonara, Capo Caccia-Isola Piana, Penisola del Sinis-Isola di Mal di Ventre e Tavolara-Punta Coda Cavallo.

A livello nazionale figurano poi Portofino (prima AMP italiana ad aver ottenuto il riconoscimento, nel 2005), Miramare, Plemmirio, Punta Campanella.

Per il Salento, Porto Cesareo e Torre Guaceto.

Direttore e Presidente dell’AMP esprimono la loro soddisfazione per questo «ulteriore traguardo raggiunto, a conclusione di quest’anno, che conferma le altissime performance dell’AMP Porto Cesareo, la quale si posiziona non solo tra le prime a livello Nazionale, ma anche nell’élite delle Aree Specialmente Protette di Importanza Mediterranea»

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Fitto vicepresidente Commissione Ue, arriva il via libera

La situazione si è sbloccata ieri sera con il voto favorevole di Popolari, Socialisti, Liberali, Conservatori e Sovranisti. Ma i Verdi non ci stanno e i Socialisti si spaccano. Il presidente della Camera del Commercio di Lecce, Mario Vadrucci: «Sappiamo che l’On. Fitto non dimenticherà le sue origini e aiuterà le espressioni dell’impresa e del lavoro del Salento e della Puglia ad affermarsi in un contesto continentale nel il quale i nostri operatori vogliono recitare da protagonisti»

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Alla fine, Raffaele Fitto ce l’ha fatta.

Dopo lunghi giorni di attesa, polemiche a non finire e qualche ironia social, dopo il suo intervento in un inglese non proprio fluente, è arrivato il via libera alla nomina del politico salentino.

I coordinatori delle commissioni Affari regionali dell’Eurocamera, con il quorum dei due terzi, hanno dato l’ok alla nomina di Raffaele Fitto a vicepresidente esecutivo della Commissione con delega alla Coesione.

Allo stesso tempo le commissioni Affari Economici, Industria e Ambiente hanno dato l’ok definitivo alla nomina della spagnola Teresa Ribera.

Il voto finale previsto mercoledì 27 novembre, in seno alla plenaria della Commissione europea.

L’accordo, formalizzato nella serata di ieri, ha sbloccato il voto favorevole di Popolari, Socialisti, Liberali, Conservatori e Sovranisti su Fitto, mentre Ribera ha ricevuto il sostegno anche di Verdi e Sinistra.

Non sono mancate, però, le critiche: i Verdi hanno accusato il PPE di minare la trasparenza e i principi democratici, mentre il gruppo Socialista si è spaccato, con delegazioni di paesi come Germania e Francia contrarie all’intesa.

Per molti la nomina di Fitto è inopportuna perché «rappresenta un partito contro lo Stato di diritto, l’ambiente e l’integrazione europea».

Il presidente della Camera del Commercio di Lecce Mario Vadrucci si compolimenta: «Da Italiani e soprattutto da salentini siamo particolarmente soddisfatti di come si è conclusa la vicenda connessa con il completamento della Commissione Europea, che vede Raffaele Fitto meritatamente nominato nel prestigioso incarico di vicepresidente esecutivo dell’organismo che regge politicamente e concretamente le sorti dell’Unione Europea».

«Le attestazioni di stima che, in questi giorni, da più parti politiche, sono state espresse sulla figura di Raffaele Fitto, èprosegue il presidente della Cammera del Commercio leccese, «ci fanno ben sperare in vista di un lavoro nei settori delicati cui è stato chiamato, quelli delle Riforme e della Coesione, che guardano al futuro ed alla crescita della parte meno sviluppata dei Paesi Europei».

«Sappiamo che l’On. Fitto non dimenticherà le sue origini salentine e, nel suo impegno politico per favorire la coesione europea», conclude Mario Vadrucci, «cercherà di fare gli interessi dell’Italia, aiutando anche le espressioni dell’impresa e del lavoro del Salento e della Puglia ad affermarsi in un contesto continentale nel il quale i nostri operatori vogliono recitare da protagonisti».

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