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Alessano

SS 275, l’eterna incompiuta

Questa sera fiaccolata e convegno a Leuca promossi dal Coordinamento Pro 275. Mentre persiste un situazione di stallo per quanto riguarda l’appalto dei lavori da parte dell’ANAS le polemiche tra favorevoli e contrari non si placano

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“Diecimila capelli fa, avevo vent’anni”… cantava qualche anno fa un noto cabarettista. E già si parlava di raddoppio della Maglie-Leuca, aggiungeremmo noi.


275_SuranoSon cambiati governi regionali, provinciali, comunali ma il sogno per taluni ed incubo per altri è sempre restato sulla carta e sul tavolo delle discussioni ideologiche: contrario se sei di sinistra, a favore se sei di destra. Quello di cui si sono perse le tracce, come spesso accade alle nostre latitudini, è il buon senso finalizzato al bene comune, che vuol dire anche non creare danni irreparabili. Ed oggi il buon senso, così come si evince anche da alcuni interventi che ospitiamo sulle nostre colonne, potrebbe essere quello di cercare una soluzione per non perdere i finanziamenti e realizzare il raddoppio almeno fino a Montesano Salentino.  Sempre se la situazione si sbloccherà in tempi utili. E già, perché ad oggi sono fortemente a rischio i fondi destinati alla SS 275. La situazione ingarbugliata dell’iter progettuale nostrano, infatti, potrebbe indurre il Governo Renzi a distrarre quei 290 milioni di Euro e indirizzarli verso altri progetti meno “conflittuali”. Perché oggi è tutto fermo? Il Consiglio di Stato ha dichiarato illegittimo l’affidamento dei lavori da parte dell’Anas alla Uniland-Ccc. A fare ricorso era stato il Gruppo Matarrese che ha vinto ed ora pretende l’affidamento dei lavori o 10 milioni di euro come risarcimento… Cosa farà l’Anas? Ad oggi non è dato sapere, quel che è certo è che dovrà fare in fretta, altrimenti i 290 milioni faranno la valigia verso altri lidi. La questione dell’affidamento dei lavori è solo l’ultimo capitolo di una saga infinita di intoppi per la 275. Solo in quest’ultima fase, abbiamo assistito ai ricorsi al Tar (respinti) dei proprietari di abitazioni, terreni ed uliveti che saranno attraversati dalla nuova strada. Più di recente il caos delle discariche di rifiuti tossici e pericolosi interrati tra Tricase ed Alessano in zone che dovrebbero ospitare la nuova striscia di asfalto. Non ci siamo fatti mancare proprio nulla…


Giuseppe Cerfeda


“Illuminiamo la strada maestra”


Una manifestazione Pro 275. Venerdì 31 “i cittadini che hanno a cuore le sorti di questa terra si ritroveranno sul lungomare di Santa Maria di Leuca per gridare insieme e a gran voce affinché i lavori abbiano inizio il prima possibile per scongiurare che i finanziamenti vengano dirottati altrove”


ROLL UP 85X200Inizino i lavori della statale 275. Una manifestazione per sollecitare la cantierizzazione della Maglie-Leuca ed evitare così di perdere i fondi stanziati per la realizzazione del progetto. Venerdì 31 ottobre le associazioni e i comitati aderenti al Coordinamento Pro 275 e i cittadini che hanno a cuore le sorti di questa terra si ritroveranno sul lungomare di Santa Maria di Leuca per gridare insieme e a gran voce affinché i lavori abbiano inizio il prima possibile per scongiurare che i finanziamenti vengano dirottati altrove, per evitare di perdere per sempre l’unica concreta possibilità di sviluppo che abbiamo, l’unica occasione della vita per avere la “Strada Maestra”. Sarà un’occasione per sensibilizzare coloro che hanno il potere di decidere per sbloccare la situazione e far partire il cantiere. E la sensibilizzazione passa attraverso l’accensione delle fiaccole per la vita. A partire dalle 17,30, sul lungomare, saranno accese tantissime fiaccole, una per ogni decesso avvenuto lungo la 275 nel corso degli ultimi 25 anni. Alle 19 è in programma un convegno, presso l’Hotel Terminal, nel corso del quale si discuterà dei vantaggi che la realizzazione del raddoppio potrebbero portare al basso Salento, in termini di sviluppo economico e di sicurezza stradale, e dei rischi che invece persisterebbero se il progetto non venisse cantierizzato. L’appello alla partecipazione è rivolto a tutti i cittadini che vorranno essere informati sulla situazione attuale dell’iter e che con la propria presenza vorranno dire si ai lavori per la realizzazione della “Strada Maestra”.


Coordinamento Pro 275


Fino a Montesano: compromesso per crescere


Alfredo De Giuseppe

Alfredo De Giuseppe


Capisco alcune valutazioni di chi vuole la nuova 275 fino a Leuca. Le capisco perché frutto di una certa superficialità nel giudizio complessivo sul turismo, sulla mobilità, sul trasporto, sulla cultura e sullo sviluppo sostenibile. Si dice: “Che sarà mai? Di strade se non son fatte a decine e venite a rompere proprio adesso che una quattro corsie sta per avvicinarsi a casa mia?”. Capisco queste ragioni ma certo non le condivido. Se però tutti noi, per un attimo mettessimo da parte alcune posizioni ideologiche, perché so benissimo che non sarà il blocco di questo cantiere a salvare il mondo e so benissimo che i morti sulle strade avvengono ovunque e forse meno sulle 2 corsie che sulle 4, se provassimo a ragionare pragmaticamente per un attimo tutti insieme, forse delle soluzioni condivise si potrebbero trovare.

Il traffico sulla direttrice Lecce – Leuca si va diradando man mano che si arriva al sud (dati statistici) e allora potrebbe essere un’idea quella di realizzare subito l’ampliamento e la messa in sicurezza della 275 da Scorrano a Montesano, dove il traffico è meno intenso e si innesca in molte direttrici, comunque non coperte neanche dall’eventuale nuova 275. Se uno deve andare a Miggiano farà la stessa strada attuale, così chi abita a Specchia o a Castiglione (Andrano). L’ampliamento dell’attuale 275 fino a Montesano è un’opera relativamente semplice, toglierebbe degli svincoli assurdi come quelli di Nociglia, eliminerebbe il semaforo di Surano, non toccherebbe siti archeologici e paesaggistici, sarebbe un semplice ampliamento dell’esistente, forse anche poco costoso. Perché non si fa? Perché è stata immaginata un’opera faraonica invece di una cosa di buon senso? A voi la difficile risposta. Arrivare fino a Montesano con la nuova 275 si può fare, facciamolo insieme. Quello che non si può fare è l’ultima devastazione del sud Salento che nel mio immaginario, così come in migliaia di residenti, di studiosi e di turisti, deve nel futuro provvedere a sistemare ciò che è stato distrutto negli ultimi 50 anni. Rimettere in ordine le periferie dei paesi che sembrano bombardate, abbattere le costruzioni abusive, disinnescare le bombe ecologiche sotterranee, ridisegnare tutte le zone industriali (qualcuna da demolire), piantare qualche albero in più invece di pensare piazze piene di cordoli in cemento: queste sono alcune priorità del nostro vivere quotidiano che dovremo migliorare. E poi creare vere piste ciclabili, percorsi fra gli antichi tratturi, parcheggi lontani dalle coste, trasporti eco-sostenibili, una Sud-Est che funzioni e non utilizzi i soldi per spartirsi tangenti. Insomma una volta arrivati a Montesano con la quattro corsie veloce e assordante, entrare in un mondo più a dimensione umana, un territorio con una visione unica, come un unico Comune, dove impera l’albero di ulivo, l’enogastronomia e l’albergo diffuso, la riscoperta di luoghi perduti, di sapori bellissimi, di colori profumatissimi. Questo compromesso, che è anche una forma di sviluppo, può essere la giusta dimensione entro la quale favorevoli e contrari alla 275 possono trovare finalmente il loro comun denominatore?

Alfredo De Giuseppe


Su change.org una petizione per “bloccare la procedura di appalto dei lavori della SS 275 avviata dal CIPE e avviare una nuova progettazione con il più ampio coinvolgimento delle comunità locali”


 


“Pance da riempire e veleni da tombare”


Vito Lisi (Comitato SOS275). “Non siamo per un “No” a prescindere ma siamo per “altro”, come le vere infrastrutture che ci colleghino al resto del mondo…


Vito Lisi

Vito Lisi


Il buon giorno si vede dal mattino dice un antico proverbio popolare, ed il mattino della nuova faraonica s.s. 275 nasce in una tempesta di illiceità e così sarà fino a notte inoltrata. Cercare di elencare tutte le schifezze (non mi viene in mente altro termine più appropriato) perpetrate dallo Stato Italiano e dalle sue lobby ai danni di un territorio fragile e delicato come il Capo di Leuca è impresa ardua, ma ci proverò. Un appalto di progettazione da 5 milioni di euro dato in gestione diretta attraverso la triangolazione ANAS, SISRI, PRO.SAL a quest’ultima società di progettazione con capitale sociale di 10 mila euro, senza bando di gara e senza che questa avesse i requisiti per poterlo eseguire (mancando al suo interno figure professionali come archeologo, geologo, paesaggista, ecc). Risultato? Gli idonei studi geognostici, archeologici e paesaggistici non sono mai stati fatti con assenza di uno studio del reale impatto che una striscia d’asfalto di 60 mt avrebbe sul territorio e sulle sue bellezze. Ma fatto ancor più grave, per il quale in seguito ad una nostra denuncia è in corso un’indagine delle procure di Lecce e Roma, è la presenza lungo il nuovo tracciato di numerose discariche di rifiuti tossici e pericolosi scoperte e ancora da scoprire, che fanno intuire come la nostra tesi sia reale. Nessuno studio è stato fatto e non c’è una parola nel progetto che ne indichi la loro presenza. Quindi uno scopo di questa faraonica autostrada è individuato: tombare i veleni con buona pace per le percentuali da record di tumori che il Capo di Leuca annovera con primati in cancro al polmone, vescica, tiroide e quant’altro, dati che superano di gran lunga Taranto e Milano che a pensarci, visto la loro propensione industriale dovrebbero sovrastarci. E invece i primi in classifica secondo l’Istat siamo noi salentini come stanno ripetendo in giro per il Salento i “Cantieri per la sussidiarietà” del CSVS.

A cosa serve oggi quest’ennesimo consumo di suolo? Parliamo di 230 ettari solo da Montesano a Leuca, 15 mila alberi di olivo estirpati, 60 km di muretti a secco, centinaia di paiare, lamie, numerose abitazioni fra cui prime case abitate da famiglie, tutto questo perché ci sono enormi interessi con una base di partenza di 288 mln di euro di soldi pubblici. Ci si rinfaccia che ostacolando quest’arteria blocchiamo lo sviluppo del territorio; niente di più falso, perchè noi del Comitato SOS275 non siamo per un “No” a prescindere ma siamo per “altro”, come le vere infrastrutture che ci scollegano dal resto del mondo. Penso alla totale assenza di collegamenti internet con fibra ottica, penso alla mancanza di una vera metropolitana di superficie che potrebbe collegare Leuca all’aereoporto di Brindisi in due ore, e con pochi spicci, alla mancanza di fantasia dei nostri saggi politici che si nutrono solo di asfalto e cemento. Veniamo all’ultimo punto, il più triste; qualcuno dice che l’attuale 275 è una strada insicura e pericolosa! Verissimo, infatti noi del Comitato siamo favorevoli alle strade sicure e nettamente contrari alle strade veloci. Il nuovo progetto della 275 non supplisce a questa carenza di sicurezza perchè è un’altra strada in mezzo a tantissime altre strade che rimarrebbero così come sono, insicure, pericolose e senza fondi. Nessuno chiuderebbe l’attuale 275 con i suoi semafori rotti, la carenza di segnaletica e di dispositivi per rallentare e snellire il traffico locale come rotatorie necessarie per gli incroci più pericolosi. Si preferisce la grande torta, perché quando sparisce un pezzo pochi se ne accorgeranno. Noi però ce ne siamo accorti e preferiamo i pasticcini mignon che danno refrigerio a tante pance e non solo ai soliti gonfi stomaci che da troppo tempo ormai si abbuffano alle spalle di noi cittadini distratti e superficiali. L’amnesia generale che ha colpito cittadini, amministratori, e forze dell’ordine in vent’anni, oggi contagia ANAS e le ditte che sono in corsa per l’appalto milionario ma che con le loro offerte in busta chiusa non hanno previsto nemmeno un centesimo per la bonifica dei suoli inquinati dove dovrebbe passare quest’autostrada. Quindi di che offerte e di che bando stiamo parlando? Quello dei sogni si è trasformato nel loro incubo peggiore.


Vito Lisi (Presidente “Comitato SOS275”)


Alessano

Quelle dimissioni che fanno rumore

La consigliera comunale alle pari opportunità, alla digitalizzazione e alla disabilità di Alessano, Chiara Giannì, ha rimesso il suo mandato: «Non sono stata ascoltata. Assenti coesione e la coerenza». Il sindaco Osvaldo Stendardo: «Sorpresi dalle dimissioni, ci spiace»

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di Giuseppe Cerfeda

La consigliera comunale alle pari opportunità, alla digitalizzazione e alla disabilità, Chiara Giannì, dopo tre anni, ha detto basta. Ci ha provato, ma non pensava, evidentemente, di dover lottare come una novella Don Chischiotte contro i proverbiali mulini a vento.

La ormai ex consigliera ha già protocollato la sua decisione e lo ha fatto consegnando una lunga riflessione (ripresa anche in alcuni manifesti affissi in paese), in parte dedicata ai suoi concittadini, che evidenzia molti punti critici che non si fermano ai confini di Alessano e riguardano anche tanti altri comuni ed enti locali nostrani. Soprattutto se si parla di disabilità.

La consigliera dimissionaria Chiara Giannì

Dopo aver ringraziato «tutti ad uno ad uno per aver creduto in me», premette: «Sono una persona emotiva e a volte questa mia emotività viene scambiata per debolezza. Vi posso assicurare che non sono affatto debole: sono caparbia e una grande osservatrice. Dall’inizio del nostro mandato», spiega, «mi ero prefissata alcuni obiettivi, con scadenza ad un anno. Purtroppo non mi è stato possibile realizzarli».

La sua frustrazione è tanta: «Forse sono stata mal capita, fraintesa o semplicemente non sono stata presa seriamente in considerazione. Così ho pensato di aspettare un altro po’ di tempo prima di mollare».

Il tempo di solito è galantuomo, ma solo lui. Altri meno: «Dopo i lavori nel centro storico ho constatato che non tutte le strade sono state rivalutate. Quello che mi rammarica è che ho fatto un’intera campagna elettorale per abbattere le barriere architettoniche del paese e proprio la mia strada, via Storella, è stata lasciata… a metà!».

Poi, donde evitare nuovi fraintendimenti puntualizza: «Non parlo solo per la mia situazione, ma per la mia e quella di tante altre persone. Mancano i fondi? Sarebbe servito un po’ di buon senso per riqualificare il centro storico».

«Purtroppo», riflette amara, «in questi due anni mi sono resa conto del malcontento generale di chi vive nel nostro paese che è meraviglioso, ma a tratti invivibile. Le famiglie e i giovani sono costretti a spostarsi nei paesi vicini per passare una serata tranquilli senza dover per forza fare attenzione alle automobili che attraversano la piazza, incuranti dei passanti. Allora mi chiedo: è possibile che solo ad Alessano sia impossibile chiudere il centro storico al traffico, almeno nei mesi estivi?».

Chiara si dice anche «rammaricata per la chiusura di Villa Potenza, ritrovo da decenni di giovani e famiglie. È possibile che non si sia potuto fare qualcosa per impedirne la chiusura? È possibile che non si possa fare alcunché per rivalutarla?».

La sua analisi è impietosa. Ma c’è dell’altro, che è decisamente peggio e rischia di essere una macchia per un paese storicamente civile e inclusivo come Alessano: «Vedo questo paese addormentato, quasi impotente nella non curanza altrui. In questi anni ho sentito dire che la mia disabilità è stata usata per raccogliere voti. Non solo da una persona, da tante. Cari cittadini, noi disabili abbiamo una testa e un cuore per decidere da quale parte stare. Io mi sono sentita cercata dall’amministrazione Stendardo e per questo sarò sempre grata al sindaco.

Probabilmente non sono stata ascoltata e questa è un’altra storia».

La ex consigliera puntualizza: «Ci ho messo e ci metto tutto il mio impegno, avrei voluto e voglio fare molto di più. C’è tempo per ogni cosa ma questo forse non è il mio momento. Forse i miei progetti devo mandarli avanti da sola. Amo troppo il mio paese per premettere che rimanga… addormentato».

Sul piano personale ricorda: «Il mio obiettivo nella vita era quello di laurearmi in scienze politiche, perché amo la politica, amo la storia ed il bene comune. Ho ottenuto la prima laurea e tra non molto conseguirò la seconda. Cosa ne faccio del mio sapere», si chiede, «se non posso metterlo in pratica?».

La riflessione sul piano politico: «Mancano due cose importantissime: la coesione e la coerenza. Quella coerenza per la quale non è necessario fare promesse se quelle promesse non possono essere mantenute.

Quella coesione che in passato grandi uomini hanno reso possibile nonostante le differenti idee politiche.

Ci elargiamo a grandi studiosi… forse la storia l’abbiamo studiata ma, da essa, abbiamo imparato veramente poco».

Chiara Giannì è demoralizzata ma non si è ancora arresa. Non può permetterselo: «Lo devo alla mia famiglia, a mio padre e a mia madre che mi hanno insegnato sempre e nonostante tutto ad avere coraggio e rispondere sempre con educazione. Lo devo, però, ancora di più a me stessa, se voglio che qualcosa cambi; se voglio che l’integrazione non sia solo facciata e una giornata all’annoda dedicare. Chi è disabile lo è ogni giorno e ogni giorno combatte. Abbiamo il diritto di farci sentire e, chi di dovere ha il… dovere di ascoltarci».

Nonostante le dimissioni, non smette di «sperare in un futuro migliore nel quale veramente il bene comune venga prima delle poltrone».

IL SINDACO: «SORPRESI E AMAREGGIATI»

Il sindaco di Alessano Osvaldo Stendardo

Della vicenda si è detto molto amareggiato anche il sindaco Osvaldo Stendardo: «Le dimissioni ci hanno colto di sorpresa e il rammarico è tanto. Perché Chiara è una persona intelligente e capace».

Detto per inciso che l’amministrazione, anche in caso di passaggio della consigliera all’opposizione non avrebbe comunque avuto problemi di numeri e che la maggioranza resta salda, il primo cittadino precisa: «Ho cercato di chiamarla più volte per parlarle direttamente ma non mi ha risposto… Purtroppo non si può tornare indietro e saremo costretti a procedere con la surroga e sostituirla perché le dimissioni, una volta protocollate, purtroppo, sono irrevocabili e non sono ammessi ripensamenti».

«Mi spiace», insiste Stendardo, «perché per noi, per me, resta una brava persona con cui vi era un buonissimo rapporto. La sua è stata una scelta personale e non possiamo entrare nel merito. Al prossimo consiglio la ringrazierò per il lavoro svolto e le confermerò la mia stima».

La consigliera ha, però, denunciato poca coesione e poca coerenza. «No, questo non lo consento. La nostra è una maggioranza molto compatta ed anche la consigliera dimissionaria ha condiviso tutte le scelte fatte dall’amministrazione, compresa quella del centro storico».

Quello dei diritti delle persone con disabilità è sempre un tema delicato. Lei ritiene Alessano un paese inclusivo? «Ci mancherebbe! Noi il nostro è il paese di don Tonino Bello, non esiste! E non potrebbe essere diversamente. Anche per questo sono rimasto amareggiato dalla decisione di Chiara che, comunque, resta una persona squisita e, a nome mio e  della maggioranza, la ringrazio per tutto quello che ha fatto».

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Alessano

The South: Salento in Tv con i Kalàscima

Su Prime Video e Vimeo il documentario girato girato tra Tricase Porto, Alessano, Miggiano, Ruffano e Nardò con protagonisti la world band salentina e l’artista italo-canadese Andrea Ramolo

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È disponibile da oggi sulle piattaforme Amazon Prime Video Vimeo, distribuito in esclusiva per l’Italia da 8 e Mezzo, “The South”, il film documentario che segue l’artista italo-canadese Andrea Ramolo e la world band salentina Kalàscima dietro le quinte della realizzazione del loro omonimo album.

Diretto dal pluripremiato Giuseppe Marco Albano e creato, scritto e prodotto da Andrea Ramolo, “The South” esplora il profondo legame dell’artista con il Sud Italia, la terra dei suoi avi. 

Attraverso paesaggi mozzafiato e tradizioni secolari (è stato girato tra Tricase Porto, Alessano, Miggiano, Ruffano e Nardò), il film racconta il viaggio emozionante dell’artista che, dopo la morte della nonna, decide di tornare in Italia per esplorare il folklore e le leggende che musica e danza nascondono, nonché il suo legame con la terra e i suoi antenati. In questo film Andrea Ramolo ci guida in un percorso di esplorazione personale e artistica, un viaggio alla scoperta della propria identità culturale, un omaggio a chiunque cerchi di trovare il proprio posto nel mondo.

Nel cast: Andrea Ramolo, Federico Laganá, Massimiliano De Marco, Michele D’Elia, Luca Buccarella, Carlo Massarelli, Giovani Chirico, Veronica Calati, Alessandra Belloni, Francesca Silvano, Biagio Panico, Rosaria Gaballo, Franca Gaballo, Lucia Scarabino, Stefano Campagna, Mattia Politi, Luisa Del Giudice.

La collaborazione tra Kalàscima e Andrea Ramolo nasce nel 2019 al Folk International Alliance di Montreal e porta alla realizzazione del disco “The South”, da cui è tratto il film, presentato in anteprima mondiale il 4 luglio 2023 all’ICFF (Italian Contemporary Film Festival) Lavazza Inclucity di Toronto.

Il disco “The South“, prodotto da Michele D’Elia, presso gli Interstellar Studios a Tricase Porto, è un progetto culturale e musicale guidato da Andrea Ramolo e supportato dal Canada Council for the Arts.

L’obiettivo di Ramolo era quello di esplorare la musica tradizionale e ancestrale dei suoi antenati del sud Italia per far evolvere la sua voce e il suo suono insieme all’electro-folk e world music dei Kalàscima.

Proprio grazie alla guida e all’esperienza della band pugliese in questo genere musicale e nell’utilizzo di strumenti tradizionali italiani, l’inedito ensemble ha riarrangiato quattro brani salentini in modo fresco e contemporaneo per renderli accessibili al pubblico in tutto il Canada.

L’album include anche due brani originali: “The South” e “Balla“, quest’ultimo un pezzo dance che fonde pop, rap, rime italiane ed elettronica, testimoniando l’unione tra passato e presente.

LA BAND

Kalàscima sono sei amici del profondo Salento: Massimiliano De Marco (corde e voce) di Alessano, Federico Laganà (percussioni e voce) di Alessano, Luca Buccarella (organetto e voce) di Tricase, Michele D’Elia (batteria e sequenze) di Tricase, Carlo Massarelli (zampogna, ciaramella, flauti calabresi) di Sava (Ta), Giovanni Chirico (sassofono baritono) di San Michele Salentino (Br).

Cresciuti insieme suonando e cantando le melodie e i ritmi ipnotici del magico rituale della Taranta, reinventano la tradizione con un mix di elettronica, beat lisergici, melodie originali e atmosfere folk delle proprie origini: dialetto salentino, inglese e griko creano un ponte immaginario tra la musica pugliese e la scena internazionale.

Catapultati sulla scena world internazionale, hanno suonato in importanti Festival internazionali con un live in cui strumenti tradizionali si affiancano a quelli moderni ed elettronici.

Hanno calcato il palco di WOMAD CILE 2024, SXSW (US), Roskilde Festival (DK), Colours of Ostrava (CZ), Tallin Music Week (EE), SIM Sao Paulo (BR), Mundial Montreal (CA), Seoul Music Week (KR), Babel Med (FR), Seoul Music Week (KR), Folk Alliance International Conference (CA), Fira Mediterrania de Manresa (ES), Australasian World Music Expo (AU), Medimex (IT), Womex, Jova Beach Party 2022 e tanti altri.

A giugno 2019 hanno aperto il concerto italiano di Patty Smith a Taranto guadagnandosi l’attenzione e l’interesse dell’icona rock che ha lodato la loro energia sul palco. Due tour in Australia e Cina e poi Ecuador, Brasile, Giappone, Corea del Sud, India, USA, Israele, Germania, Danimarca, Belgio, Svizzera, Francia, Spagna, Portogallo, Repubblica Ceca, Polonia, Ungheria, Slovacchia, Austria, Albania, Croazia, Slovenia, Kosovo, Macedonia, Estonia, Lettonia, Giordania hanno reso solida la loro reputazione internazionale.

Il loro album Psychedelic Trance Tarantella (Ponderosa, 2014) li ha portati alla candidatura al Premio Tenco inoltre, al primo posto nella World CMJ Radio Chart e al sesto posto nella World Music Chart Europe, nonché nelle trasmissioni dei più importanti network radiofonici internazionali tra cui: ABC Australia (AU), RTHK (Hong Kong), WDR (DE), RTBF (BE), RSI (CH), Radio 3 RAI (IT). Nel novembre 2015 la rivista musicale francese Trad Magazine ha dedicato loro la copertina. Psychedelic Trance Tarantella presenta inoltre una collaborazione artistica con il maestro Ludovico Einaudi che ha impreziosito, con il suo pianoforte, il brano “Due Mari”.

 

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Alessano

Lampus! Ci vuole un po’ di swing

Atmosfere da “Dolce Vita” sabato 15 giugno (dalle 21) nella splendida cornice di Palazzo Sangiovanni ad Alessano con Daniela Tenerini alla guida del Four Seasons Swing & Soul Quintet

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Un appuntamento organizzato dall’associazione culturale Lampus in cui una band, unica nel suo genere, propone un repertorio accattivante capace di emozionare e divertire firmando una serata esclusiva dai toni piacevolmente retrò dal titolo “Ci vuole un po’ di Swing”.

Il quintetto nasce a Perugia nel 2015 con la voglia di dare vita ad un cocktail infallibile di Swing & Soul, formata da Daniela Tenerini alla voce, Roberto Cesaretti al basso, David Versiglioni al piano, Alberto Rosadini alla batteria e Paolo Bartoni alla tromba ed al flicorno.

Si considerano una band di “fratelli” che si sono trovati nel tempo e questo senso di comunità si estende anche al loro pubblico.

La loro musica è ispirata al periodo della Dolce Vita e alle orchestrine dei night club; la loro cifra è data dalla miscela delle loro diverse storie, dal rock al soul, dal funk al jazz, dal classico al contemporaneo.

Appuntamento sabato 15 giugno (start ore 21) a Palazzo Sangiovanni in piazza Castello ad Alessano.

Ingresso (20 €) riservato ai soci.

Tessera soci simpatizzanti (5€) sottoscrivibile in abbinamento al biglietto.

Biglietti su www.oooh.events

Informazioni al 347 5169946

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