Attualità
Teatro e fattoria didattica: laboratori all’aperto per alunni disabili
Si tratta di un Laboratorio di Fattoria didattica (area Lecce centro – Lecce sud), presso Masseria Didattica “Masugna” a Tricase e di un Laboratorio di Teatro – narrazione e musica (area Lecce centro – Lecce nord), presso “Casa Pico” a Surbo

Due laboratori all’aperto dedicati agli alunni disabili, audiolesi e videolesi: sono quelli che la Provincia di Lecce propone per agosto e settembre, in collaborazione con la cooperativa Socioculturale /Genss, gestore dei servizi di assistenza specialistica per l’integrazione scolastica.
In particolare, l’iniziativa nasce dalla sinergia tra il presidente della Provincia di Lecce Stefano Minerva, il capo di gabinetto Andrea Romano, il consigliere provinciale con delega alle Politiche sociali Fernando Leone, il Servizio Politiche europee e Servizi sociali diretto da Carmelo Calamia, la cooperativa Socioculturale /Genss con il presidente Stefano Parolini e con il coordinatore Alessandro Nocco.
Gli interessati (già beneficiari dei servizi di integrazione scolastica dell’Ente) possono inviare le richieste di iscrizione a politichesociali@cert.provincia.le.it (riceve anche da posta elettronica ordinaria), entro venerdì 17 luglio.
In particolare, si tratta di un Laboratorio di Teatro – narrazione e musica (area Lecce centro – Lecce nord), presso “Casa Pico” a Surbo, e di un Laboratorio di Fattoria didattica (area Lecce centro – Lecce sud), presso Masseria Didattica “Masugna” a Tricase.
I Laboratori saranno organizzati in base alle fasce di età, con 10 incontri di 3 ore ciascuno, per massimo 20 partecipanti, con la presenza di un educatore , un animatore esperto per ciascuna attività laboratoriale e un Oss (dove occorre).
Il Laboratorio di Teatro – narrazione e musica offre ai partecipanti esperienze formative, aggregative e socializzanti. Nell’esperienza artistica, infatti, ciascuno può esprimere la propria originalità e diversità, sperimentando il piacere di comunicare. Ogni incontro prevede momenti di esplorazione delle diverse dimensioni artistiche, in modo da combinare molteplici stimoli per favorire l’espressività spontanea e la creatività. Le attività ruotano attorno a tre concetti chiave: la parola, il corpo e la musica. Obiettivi sono quelli di favorire la socializzazione con particolare attenzione allo sviluppo di capacità relazionali e alla condivisione delle emozioni; sviluppare capacità creative e comunicative; consolidare l’autostima e la sicurezza di sé; promuovere un apprendimento cooperativo e il rispetto delle regole sociali.
Questo Laboratorio si attua in collaborazione con l’associazione di volontariato onlus “Marco 6,31”, i cui ambiti di intervento specifici sono la tutela dei diritti delle persone con disabilità e l’inclusione sociale. Sede del Laboratorio sarà “Casa Pico” a Surbo, struttura disposta su due livelli, autorizzata al funzionamento, e iscritta al Registro Regionale, quale Centro per le attività socio-assistenziali destinate ai disabili.
Il secondo Laboratorio è quello della Fattoria didattica, che rientra tra i principali luoghi che facilitano l’inclusione sociale, favorendo le relazioni, la collaborazione e il contributo di tutti. Il contesto permette il contatto diretto con la natura e con se stessi; favorisce la socializzazione, la collaborazione più che la competizione; consente di ridare valore ai sensi: annusare, toccare, vedere, gustare, ascoltare sono abilità alla portata di tutti e molto spesso sottovalutate. Per i ragazzi con disabilità, solitamente abituati a ricevere cure, prendersi cura degli animali e delle piante significa potere invertire i ruoli, esperire la capacità di dare cura ad altri. Inoltre, le occupazioni tipiche della fattoria didattica offrono un riscontro concreto e facilmente verificabile: dal seme alla pianta, dagli ingredienti al prodotto finito.
Il Laboratorio si svilupperà, in base alle specificità dei partecipanti. In particolare ci saranno: attività assistite con gli animali, con sessioni di accudimento animali (osservare, capire e soddisfare le esigenze degli animali della fattoria come galline, oche, cavalli, pecore e capre, daini); sessioni di ortoterapia (attività accompagnata di coltivazione di ortaggi ed erbe aromatiche); manipolazione e trasformazione delle materie prime per la preparazione del pane e della pizza; educazione motoria attraverso l’utilizzo della piscina e degli spazi attrezzati per vari sport e per la realizzazione di percorsi di educazione motoria. Viene così promosso il benessere psicosociale e psicofisico, si sviluppa l’autonomia, si accresce la multisensorialità; si consolida l’autostima e la sicurezza di sé.
Questo Laboratorio si realizza in collaborazione con la società cooperativa sociale Smile, ricca dell’esperienza, tra gli altri servizi, della gestione del Centro socio-educativo diurno Smile a Tricase. Sede del Laboratorio è la Masseria Didattica “Masugna”, in contrada Masugna, a Tricase.
Nella struttura, che offre ambienti sia al chiuso che all’aperto, sono presenti animali per le attività di ludo-pet, campi di calcetto, pallavolo e basket, spazi attrezzati per il tiro con l’arco e per la realizzazione di percorsi di educazione motoria, una piscina con istruttori qualificati.
L’Avviso è pubblicato sul sito istituzionale della Provincia di Lecce www.provincia.le.it.
Per informazioni: sdambrosio@provincia.le.it; emmaspagnolo@provincia.le.it; pportaccio@provincia.le.it; lecce@socioculturale.it.
Appuntamenti
Il mondo del lavoro, la cura, le discriminazioni
A scuola con la consigliera di parità della Provincia di Lecce, Antonella Pappadà, per imparare a riconoscere e affrontare le discriminazioni nel mondo del lavoro. Venerdì 11 aprile appuntamento al Liceo scientifico Da Vinci, a Maglie

Il mondo del lavoro, la cura, le discriminazioni sono i temi al centro del nuovo ciclo di incontri formativi organizzati nell’ambito del progetto “Parità di genere nel lavoro: donne, lavoro e inclusione”, ideato e realizzato dalla consigliera di parità della Provincia di Lecce.
Ad affrontarli, tra i banchi di scuola, è la stessa consigliera Antonella Pappadà che, proprio in virtù del suo ruolo di sentinella del territorio, ha scelto di confrontarsi direttamente con le studentesse e gli studenti delle quattro scuole superiori coinvolte, in via sperimentale, nel percorso progettuale: Meucci di Casarano, Olivetti di Lecce, Giannelli di Parabita e Da Vinci di Maglie.
«Credo che la migliore forma di prevenzione venga dalla conoscenza. Ecco perché», spiega Antonella Pappadà, consigliera di parità provinciale, «ho ritenuto necessario affrontare questi temi con le ragazze e i ragazzi che saranno le lavoratrici e i lavoratori di domani. È fondamentale sapere che possono esserci problematiche, come le discriminazioni sul posto lavoro, e quali sono i riferimenti e gli strumenti per affrontarle e rimuoverle. Proprio la consigliera di Parità della Provincia ha, tra gli altri, questo compito e può assistere chi ne è vittima».
Il terzo ciclo di incontri formativi previsto dal progetto è partito il 14 marzo al Meucci di Casarano ed è proseguito il 28 marzo all’Olivetti di Lecce e il 3 aprile al Giannelli di Parabita, dove, insieme alla consigliera Pappadà, è intervenuta come testimonial anche Stefania Monosi, presidente del Consiglio notarile di Lecce.
L’ultimo appuntamento è in programma venerdì 11 aprile, nel Liceo scientifico Da Vinci, a Maglie.
Il Progetto “Parità di genere nel lavoro: donne, lavoro e inclusione” è un percorso triennale di formazione e sensibilizzazione sul tema della parità di genere nel lavoro, strutturato in tre moduli, uno per ciascun anno scolastico, inseriti tra le attività dei PCTO (Percorsi per le competenze trasversali e l’orientamento) delle quattro scuole superiori coinvolte.
Tra gli obiettivi generali: imparare a riconoscere stereotipi e pregiudizi, diffondere l’educazione e la formazione alla parità di genere nel lavoro, favorire la conoscenza e la possibilità sia per le donne che per gli uomini di accedere ad un lavoro dignitoso e, ancora, promuovere una cultura di parità di genere per sradicare le iniquità anche nei confronti delle persone con disabilità.
Il primo modulo intitolato “Oltre gli stereotipi”, rivolto alle classi del terzo anno, è stato avviato a dicembre con il ciclo di incontri “Stereotipi e pregiudizi: che cosa sono e quali sono quelli più diffusi”,affrontato dalle esperte di politiche di genere Michela Di Ciommo ed Elisa Rizzello.
Il secondo ciclo “La scienza ha un genere?” è stato sviluppato da studiose e affermate professioniste, tra cui, Cristina Mangia, ricercatrice dell’Istituto di Scienze dell’Atmosfera e del Clima del CNR, Elisabetta De Marco, docente universitaria e ricercatrice nel settore scientifico disciplinare di Pedagogia sperimentale, Maria Antonietta Aiello, pro rettrice di UniSalento e docente ordinario di Tecnica delle Costruzioni, Serena Arima, docente di Statistica presso UniSalento, Fabiana De Santis, manager e ingegnera gestionale specializzata in sviluppo aziendale e gestione dell’innovazione, Carola Esposito Corcione, professore associato in Sistemi, metodi e tecnologia dell’ingegneria chimica e di processo presso UniSalento e socia fondatrice della sturtup Womat.
Il percorso progettuale si concluderà con l’ultimo ciclo di incontri sul tema “Il rispetto e la violenza di genere: quale percezione nelle/negli adolescenti”.
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Attualità
Da giugno niente più treni diretti da Roma alla Puglia!
Tornare in Salento in treno questa estate rischia di diventare un vero incubo per lavoratori, studenti fuori sede e turisti. L’on. Andrea Caroppo vicepresidente della Commissione Trasporti alla Camera, scrive all’Amministratore Delegato di Trenitalia, «per conoscere le ragioni di questa inspiegabile programmazione e, soprattutto, per chiedere l’immediato ripristino dei treni diretti verso la Puglia»

Non c’è niente da fare, vogliono relegarci in un angolo!
Non bastassero l’isolamento fisiologico, che è una questione geografica, e quello strutturale, frutto di anni di scarsa attenzione al sud e poche lucidità e lungimiranza da parte dei nostri politici e rappresentanti istituzionali, arriva anche la notizia che, da metà giugno, il Salento (come del resto tutta la Puglia) non sarà più raggiungibile dalla Capitale con treni diretti.
A lanciare l’allarme il deputato salentino e vicepresidente della Commissione Trasporti alla Camera, Andrea Caroppo: «Raggiungere la Puglia in treno questa estate rischia di diventare un vero incubo per lavoratori, studenti fuori sede e turisti».
Il perché è presto detto: «Dal 10 giugno non è previsto, al momento, nessun treno diretto tra Roma e la Puglia e le uniche offerte disponibili prevedono più cambi e alcune sfiorano addirittura le 12 ore. In pratica, si impiegherà meno tempo per arrivare a Roma da New York o Pechino che da Roma a Lecce».
Per l’on. Caroppo «è una situazione inaccettabile, destinata a creare forti disagi ai pugliesi che vogliono raggiungere la Capitale o rientrare in Puglia e che rischia di mettere in ginocchio la stagione turistica pugliese, scoraggiando i visitatori, soprattutto stranieri, a programmare un viaggio nella nostra regione».
Per questo motivo il vicepresidente della Commissione Trasporti alla Camera ha inviato una richiesta formale di chiarimento all’Amministratore Delegato di Trenitalia, Ing. Gianpiero Strisciuglio, «per conoscere le ragioni di questa inspiegabile programmazione e, soprattutto, per chiedere l’immediato ripristino dei treni diretti che collegano la Puglia a Roma».
Attualità
L’Inps smantella l’assistenza domiciliare
Con il nuovo Bando HCP, a rischio servizi fondamentali per persone disabili e migliaia di posti di lavoro. Il documento congiunto di Unci e Fesica Confsal: «Decisione gravissima, irresponsabile ed inaccettabile. Proveremo a fermare questa assurda deriva intervenendo nelle sedi istituzionali di tutte le Regioni»

Non arrivano buone notizie dal bando INPS 2025-2028.
«L’Inps smantella l’offerta di servizi socio-assistenziali domiciliari del progetto Home Care Premium e la rete territoriale che l’ha resa possibile per oltre 15 anni, servizi destinati a dipendenti, pensionati e loro familiari non autosufficienti, di fasce a basso reddito, escludendo le cooperative sociali e penalizzando gli utenti in tutta Italia».
È l’allarme lanciato all’unisono dal presidente nazionale dell’Unci (Unione nazionale cooperative italiane) Andrea Amico, dalla vicepresidente Maria Pia Di Zitti, dal presidente nazionale dell’Ancos (Associazione nazionale cooperative sociali) Paolo Ragusa, dal dirigente nazionale Unc, Gennaro Scognamiglio, dal segretario generale del sindacato Fesica Confsal Bruno Mariani, e dal vice segretario generale Alfredo Mancini.
«Il nuovo bando 2025-2028», sottolineano i rappresentanti della cooperazione e dei lavoratori, «con le novità introdotte, mette in crisi un modello positivo costruito nel tempo, che è stato in grado di rispondere alle esigenze delle persone con disabilità e delle loro famiglie, senza alcuna motivazione plausibile».
Il nuovo programma HCP, infatti, non prevede più prestazioni integrative fondamentali, come l’assistenza domiciliare svolta da operatori socio-sanitari (OSS), i servizi di sollievo per i caregiver familiari (le persone che si prendono cura di un proprio congiunto), l’accesso a centri diurni e strutture extra-domiciliari, nonché i servizi di trasporto assistito e la fornitura di ausili per l’autonomia.
Tutti servizi che finora erano stati garantiti e la cui improvvisa cancellazione creerà notevoli disagi tra i cittadini assistiti, minandone in ogni caso la qualità della vita.
«Una decisione gravissima», secondo Unci, Ancos e Fesica Confsal, «che giudichiamo irresponsabile ed inaccettabile, insieme alla pregiudiziale esclusione, assolutamente illegittima, di un soggetto cardine per la realizzazione dei servizi, quale è la cooperazione sociale, con le numerose imprese mutualistiche accreditate coinvolte, con migliaia di operatori qualificati, che in questi anni hanno garantito le prestazioni, un livello qualitativo alto e la continuità assistenziale».
Così, attraverso una decisione burocratica, calata dall’alto dall’Inps, senza tener conto degli effetti che avrebbe determinato, «si smantella nei fatti un importante progetto che riguarda la quotidianità e la vivibilità di tantissime persone, andando contro i compiti istituzionali dell’ente, e si colpiscono diverse migliaia di lavoratori, che rischiano concretamente di perdere il proprio posto di lavoro, già dal prossimo mese di luglio».
Un vero e proprio schiaffo all’idea di welfare integrato che faticosamente è stata costruita sul campo da organizzazioni non lucrative e dalle istituzioni del territorio preposte.
«Riteniamo quindi necessario», concludono Unci, Ancos e Fesica Confsal, «fermare questa assurda deriva, per rimettere la questione sul giusto binario, assicurando ai cittadini utenti i servizi necessari e salvaguardando il lavoro di cooperative sociali e operatori. A questo scopo interverremo nelle sedi istituzionali di tutte le Regioni».
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