Alessano
Trasporti scolastici, si va verso una rivoluzione
Dopo le “sollecitazioni” della dirigente scolastica dell’Istituto don Tonino Bello di Tricase-Alessano e del Liceo Artistico “Nino della Notte” di Poggiardo, Anna Lena Manca, si è tenuto un Tavolo di concertazione in Provincia. Le parti interessate hanno manifestato l’interesse sia a disciplinare opportunamente le tratte già disponibili al fine di rendere più efficaci ed efficienti gli snodi e le coincidenze soprattutto tra le diverse ditte di trasporto (nel brevissimo periodo), sia ad istituirne di nuove che possano implementare il servizio trasporto a vantaggio degli studenti. Tutte le proposte
Tavolo di concertazione in provincia per risolvere la questione sempre piuttosto lacunosa del trasporto scolastico, soprattutto nel Sud Salento, nel Capo di Leuca in particolare.
La dirigente dell’Istituto don Tonino Bello di Tricase-Alessano e del Liceo Artistico “Nino della Notte” di Poggiardo, Anna Lena Manca, non ha voluto più assistere inerme al calvario quotidiano che devono affrontare molti studenti della sua scuola ed ha mobilitato tutte le parti in causa alla disperata ricerca di una soluzione.
Si può affermare che la scuola guarda al futuro cercando di proporre un’offerta formativa sempre più in linea con quanto il mondo del lavoro, quello accademico e le istituzioni del territorio, chiedono.
Purtroppo incombono variabili esterne che costituiscono certamente un grave punto di debolezza non solo per l’istituzione scuola ma anche per tutte le altre attività produttive, socio-culturali ed istituzionali che caratterizzano il territorio interessato: l’inefficienza dei trasporti. Non è possibile, infatti, sperare nella crescita e nello sviluppo del nostro territorio, se il trasporto pubblico non si allinea ai criteri di efficacia ed efficienza rispetto alle esigenze di mobilità degli utenti. In particolare per gli studenti, il diritto allo studio in relazione ai propri sogni, ambizioni ed aspirazioni non può essere compromesso da una rete di trasporti, su gomma o ferrovia, che spesso rendono difficoltosi i collegamenti tra i paesi dei bacini d’utenza e la scuola di riferimento.
Al fine di risolvere tali problematiche, si è giunti così al tavolo di concertazione in Provincia, promosso dal consigliere provinciale Fabio Tarantino e dal Direttore Generale della Provincia di Lecce Giovanni Refolo tra le ditte di trasporto (STP, SEAT, CHIRIATTI, BORMAN ed FSE). Hanno partecipato alcuni sindaci dei territori interessati (Salvatore Musarò, Andrano; Antonio Ciriolo, Poggiardo), ovviamente la dirigente scolastica Anna Lena Manca.
In realtà questo è il terzo incontro delle parti, dopo quello di luglio, tenuto sempre nella sede della provincia e quello del 17 ottobre, presso la sede centrale del “Don Tonino Bello” a Tricase.
La prof.ssa Anna Lena Manca ha posto subito in evidenza «le notevoli difficoltà che, puntualmente, emergono in questa fase dell’anno scolastico rispetto ai trasporti. Si pone in evidenza che nella nostra Istituzione Scolastica l’offerta formativa è molto variegata e sono presenti, tra gli altri indirizzi, come nautico, aeronautico, biotecnologie, ottico, odontotecnico, moda, liceo artistico, le cui specificità costituiscono motivo di interesse da parte di molti studenti che sovente si vedono costretti a rinunciarvi proprio a causa di tratte di trasporti che non sono adeguatamente servite. Inoltre vi sono studenti già iscritti agli anni successivi al primo anno che per le stesse tratte raggiungono la sede con molte difficoltà e che potrebbero beneficiare di un’adeguata razionalizzazione delle tratte di cui sopra. Dalle ultime rilevazioni effettuate dalla scuola sulle criticità dei trasporti manifestate dagli studenti, sono emerse altre difficoltà collegate al sovraffollamento degli autobus ed alle coincidenze soprattutto quando queste ultime debbano realizzarsi con il concorso di più ditte di trasporto».
Come affermato dalla dirigente scolastica, «non è tollerabile che oltre ai sistematici ritardi con cui si verificano gli ingressi degli studenti la mattina in tutte e tre le sedi della scuola gli stessi facciano rientro in famiglia con notevoli ritardi nel pomeriggio».
In particolare ciò accade per il rientro a Ruffano e Taviano dove gli studenti tornano in famiglia addirittura intorno alle ore 16. La situazione non è molto diversa per altri paesi, che seppur non molto distanti dalle sedi scolastiche, si rilevano rientri in famiglia da parte degli studenti in orari comunque intollerabili. Ciò vale sia per i comuni del basso Salento (Alessano, Castrignano del Capo, Morciano di Leuca, Patù, Salve, Gagliano del Capo, Corsano) sia per i comuni dell’est Salento (Otranto, Santa Cesarea e Castro).
Inoltre si rilevano delle tratte che non risultano servite del tutto come per esempio l’area del centro Salento (Maglie, Scorrano, Muro Leccese, San Cassiano, Nociglia, Castrignano dei Greci, Corigliano, Martano).
In merito a questa ultima tratta per esempio pur potendosi affidare al trasporto per ferrovia, gli studenti non la possono praticare dal momento che non esiste il servizio navetta, dalla stazione alla scuola e viceversa, data la distanza che sovente intercorre tra i punti interessati.
Come è noto, infatti, le stazioni ferroviarie sono molto distanti dalle sedi scolastiche e in periferia motivo questo di preoccupazione per le famiglie.
La stessa difficoltà si evince per gli studenti che pur potendo raggiungere la stazione di Alessano, provenendo da Maglie, sono impossibilitati a raggiungere la sede scolastica data l’assenza di collegamento tra la stazione ed il centro abitato.
In merito il Direttore Generale della Provincia di Lecce Giovanni Refolo ha posto in evidenza che «il servizio navetta va richiesto dai sindaci dei paesi interessati (purché il comune di competenza riveli un numero di abitanti superiore a 15mila, come Tricase). In tal caso non ci sarebbero state difficoltà ad autorizzare tali istanze se richieste».
Dal “Don Tonino Bello”, inoltre, l’auspicio che «il ripristino delle fermate del trasporto pubblico in prossimità della sede del “Don Tonino Bello” cosi come risultavano nei tempi pregressi. Ciò consentirebbe una maggiore fruibilità dei servizi, in particolare all’ uscita di scuola. L’istituzione scolastica», ha fatto notare la prof.ssa Manca, «da ormai 15 anni effettua sempre ingresso, in tutte le sue sedi a partire dalle ore 8.15 con uscita alle 14.15. Tali orari erano stati concordati in modo che i minori avessero a disposizione i pochi minuti necessari per accedere agli autobus senza restare per strada».
Riportata anche una sintesi di quelli che sono i disservizi ed anomalie che sono state segnalate dagli studenti in una rilevazione del 28 Ottobre2022.
SEDE PRINCIPALE – Tricase, corso Apulia
– Si segnala sovraffollamento (STP e SEAT); Da via Apulia, pullman riparte per Barbarano intorno alle h. 15,10; Al mattino, si arriva in ritardo, intorno alle 8,25 alla fermata, cosa che causa il ritardo dell’ingresso a scuola (8,30);
– Al mattino, i pullman STP saltano la fermata vicino al Don Tonino per fermarsi vicino al Liceo Stampacchia;
– Da Acquarica del Capo il pullman SEAT parte alle ore 6:50, arrivando in sede alle 7,20 , per poi riprendere il giro per Specchia e tornare a Tricase;
– Linea Tricase-Taurisano e Linea FSE Poggiardo-Tricase: ritardi costanti, bus obsoleti con rischio per l’incolumità degli alunni, assenza di impianto di condizionamento;
– Linea FSE Poggiardo-Tricase: l’alunna di Specchia Gallone (frazione di Minervino di Lecce) prende il bus da Poggiardo alle ore 7.35, poi il bus arriva a Tricase in ritardo (talvolta il bus non passa neanche da Poggiardo);
– Linea SEAT Tricase – Ruffano sovraffollata e ritardi al ritorno;
– SEAT – FSE – CHIRIATTI : Alunni di Taviano perdono coincidenza ad Acquarica del Capo;
– Tratta Castro – Tricase arriva in ritardo la mattina;
-STP – COTRAP – attese lunghe per Alessano e Leuca;
– Linea Tricase – Supersano ritardi nel rientro;
– Tricase- Lucugnano- Specchia – Miggiano- Montesano (SEAT) continui ritardi al rientro;
– Linea STP da Salve ritardi la mattina e al ritorno;
– Giuliano di lecce scoperta da fermate SEAT;
– Linea Tricase – Castrignano del Capo ritardi al mattino e al rientro.
Alessano, via 2 Novembre
– Mancanza linea San Cassiano – Alessano;
– Partenza in anticipo per Castrignano del Capo dei Pullman STP e difficoltà a rientrare da parte degli alunni;
– Linea Alessano – Presicce – Acquarica – Taurisano – Ruffano (SEAT): ritardi alla partenza da Alessano e conseguente ritardo al rientro a casa;
– Fermata lontana da scuola per la linea Alessano – Presicce.
Liceo Artistico Poggiardo, Via Principe di Piemonte,1
– Mancanza linee di trasporto per il pomeriggio qualora si dovesse optare per il rientro in presenza;
– Linea Poggiardo – Scorrano pullman affollati;
– Linee SEAT, mancato rispetto orari di arrivo;
– Mancanza linea di trasporto per Giuliano di Lecce;
– Linea Poggiardo – Gagliano (SEAT) ritardi al rientro;
– Linea CHIRIATTI, mezzi sovraffollati, obsoleti e mancanza tabella oraria fermate.
L’incontro tra le parti è apparso proficuo e tutti hanno manifestato la volontà di pervenire tempestivamente alla soluzione delle problematiche rilevate. La dirigente Anna Lena Manca ha ribadito ancora una volta che «di fronte al progresso a vari livelli sull’intermodalità, di treni a levitazione magnetica e tanto altro, è impensabile che molti dei nostri studenti oggi non riescano a raggiungere la scuola (qualsiasi sia la sede) e a tornare in famiglia in tempi congrui con il trasporto pubblico, tenuto conto che la maggior parte degli studenti sono minorenni. Inoltre non è più tollerabile che, in fase di orientamento, gli studenti che manifestano concretamente l’intenzione di iscriversi presso la nostra Istituzione Scolastica, siano poi costretti a rinunciarvi (chiedendo nulla osta) date le difficoltà collegate ai trasporti».
Le parti interessate hanno manifestato l’interesse sia a disciplinare opportunamente le tratte già disponibili al fine di rendere più efficaci ed efficienti gli snodi e le coincidenze soprattutto tra le diverse ditte di trasporto (nel brevissimo periodo), sia ad istituirne di nuove che possano implementare il servizio trasporto a vantaggio degli studenti: «Sarebbe opportuno, per esempio, creare una linea diretta che dall’area di Maglie e paesi limitrofi raggiunga le sedi di Tricase ed Alessano (e viceversa), potenziare la linea trasversale che dall’area di Ugento – Taviano – Casarano raggiunga le sedi di Tricase ed Alessano e viceversa. Ed infine una linea che da Otranto raggiunga Poggiardo e Castro per le sedi di Tricase ed Alessano (e viceversa)».
Alessano
“Vi voglio bene”, un libro essenziale per raccontare don Tonino e la sua storia
Monsignor Vito Angiuli: “Scritti e documenti inediti per scoprire l’intera vocazione pastorale da sacerdote e da vescovo. Guardate con simpatia alle persone e agli avvenimenti della storia, per testimoniare a tutti la gioia del Vangelo”
di Luca De Santis
Vi voglio bene, Continuità e sviluppo nel ministero sacerdotale ed episcopale di don Tonino Bello è l’ultima fatica data alle stampe dal vescovo di Ugento – Santa Maria di Leuca, mons. Vito Angiuli. Il nuovo libro ha visto la luce nel mese di ottobre 2024, per le edizioni Il pozzo di Giacobbe. Quest’ultima si colloca in continuità con le precedenti pubblicazioni frutto di interessanti studi che Angiuli ha compiuto sul sacerdote della diocesi ugentina divenuto vescovo di Molfetta.
Il sottotitolo dell’opera ci fornisce le giuste delucidazioni riguardo a quelle che sono le intenzioni dell’autore: Continuità e sviluppo nel ministero sacerdotale ed episcopale di don Tonino Bello. Il testo è composto da una corposa introduzione dove l’autore pone e spiega la sua tesi riguardo a un’inscindibile armonia e continuità presente tra il ministero sacerdotale ed episcopale di don Tonino.
Nel primo capitolo, Ordinazione episcopale, sono stati curati una serie di scritti in cui il futuro vescovo di Molfetta mette in evidenza un forte attaccamento alla sua terra natia e le motivazioni che lo hanno condotto ad accettare l’ordinazione episcopale. Il secondo capitolo, Don Tonino saluta la Chiesa ugentina, raccoglie alcune omelie di saluto che don Tonino ha pronunciato prima della sua partenza per Molfetta, dove traspare in modo palpabile il suo amore per la Diocesi di Ugento che ha servito per 25 anni.
All’interno dell’ultimo capitolo troveremo invece degli scritti inediti da datarsi secondo Angiuli tra il 1960 e il 1980. La gran parte di essi pur non avendo una data o la firma, possono tranquillamente essere definiti autentici, tenendo conto della calligrafia di don Tonino. L’ordine cronologico è dato dal Curatore sulla base delle tematiche che in questi scritti vengono a essere trattate.
La maggior parte di questi risale al periodo in cui don Tonino svolgeva il suo ministero presso la Diocesi di Ugento.
Questi scritti contengono in modo germinale quelle tematiche che durante gli anni di episcopato don Tonino tratterà in modo più approfondito, in base alle sollecitazioni di quel contesto storico. Tenendo conto di quanto abbiamo rilevato è possibile dire che il libro si lascia leggere in modo molto scorrevole dimostrandosi adatto persino per coloro che non hanno avuto una conoscenza dettagliata di colui che la Chiesa Cattolica ha dichiarato Venerabile.
Il vescovo Angiuli ha deciso di intitolare questo suo ultimo libro con un’espressione che don Tonino lungo il suo ministero sacerdotale ed episcopale ha utilizzato spesso: Vi voglio bene.
Quest’ultima non ha solo la funzione di comunicare i suoi sentimenti, quanto la simpatia con cui si poneva nei confronti di quella porzione di popolo che era stata affidata alle sue cure pastorali, ma anche nei confronti della storia a lui contemporanea in cui l’umanità era immersa.
Il vi voglio bene di don Tonino
Il vi voglio bene di don Tonino – ci aiuta a comprendere l’autore – trova significato in una delle più belle espressioni da lui spesso utilizzate e contenute nella Costituzione Conciliare Gaudium et spes al n. 1: «Le gioie e le speranze, le tristezze e le angosce degli uomini d’oggi, dei poveri soprattutto e di tutti coloro che soffrono, sono pure le gioie e le speranze, le tristezze e le angosce dei discepoli di Cristo, e nulla vi è di genuinamente umano che non trovi eco nel loro cuore».
Le motivazioni ministeriali di don Tonino nelle varie fasi dei suoi incarichi sia nella diocesi ugentina che in quella di pastore della Chiesa di Molfetta hanno mantenuto le medesime fondamenta che hanno da sempre configurato la sua fede: coltivare la preghiera, meditare la Parola, adorare Gesù eucarestia. Prendiamo atto che gli anni del ministero episcopale hanno oscurato il periodo sacerdotale, ma quegli aspetti che hanno reso il vescovo Bello conosciuto in campo nazionale e oltre, ciò per cui è stato amato nella Diocesi a lui affidata, erano già presenti nel ministero svolto nell’estremo lembo d’Italia, in quel Capo di Leuca, durante il suo lungo ministero sacerdotale come professore e vice-rettore presso il Seminario vescovile, come parroco a Ugento e Tricase, nei vari incarichi pastorali.
Cade in grave errore chi sostiene che l’episcopato, in particolar modo la presidenza di Pax Christi, abbia segnato una svolta ministeriale in don Tonino, una conversione verso le tematiche sociali, in particolar modo quella della pace e della non violenza. A tal proposito Angiuli nell’Introduzione del libro è perentorio nel sostenere il fatto che non vi è nessuna discontinuità di pensiero tra il don Tonino sacerdote e vescovo, e che pensare il contrario significherebbe mistificare la realtà.
Quest’ultimo durante il suo percorso di studio ha consolidato un ottimo utilizzo del metodo deduttivo tramite la sua formazione filosofica e teologica, così come una padronanza del metodo induttivo nel confrontarsi e padroneggiare le scienze moderne: sociologia, psicologia, diritto del lavoro, legislazione sociale, all’interno delle quali venne introdotto durante gli anni seminariali a Bologna presso l’ONARMO.
La cultura sessantottina
Accanto a coloro che sostengono una discontinuità ministeriale di don Tonino, vi sono quelli che manifestano una certa antipatia nei confronti del suo ministero, sostenendo come quest’ultimo sia il prodotto di quella cultura sessantottina che ha avuto i suoi risvolti più nefasti all’interno degli anni ’70 del secolo scorso. A costoro risponde il decreto che sancisce la Venerabilità di don Tonino, definendolo come un ottimo interprete delle istanze conciliari.
L’aspetto, forse il più deleterio, è rappresentato da coloro che del ministero di mons. Bello prendono in considerazione e ne propagano solo i temi sociali (pace, giustizia e salvaguardia del creato), dandone una lettura ideologica.
Costoro affrontano i temi sociali senza tener conto di quelli etici (divorzio, aborto, eutanasia), quest’ultimi aspetti non possono essere separati dai primi ed è chiaro come don Tonino gli abbia mantenuti sempre insieme. Proseguire su questa linea – sostiene Angiuli – significa trovarsi dinanzi a un Giano Bifronte dove diviene molto difficile cogliere, per esempio, la profondità teologica di alcune immagini eloquenti che don Tonino ci ha lasciato come quella della Convivialità delle differenze e della Chiesa del grembiule.
Ciò che mons. Bello esprime nel periodo molfettese, affonda le sue radici nel basso Salento e nella formazione bolognese. Nello specifico va considerata l’impronta ministeriale di mons. Ruotolo, il vescovo di Ugento che ha ordinato presbitero don Tonino e con cui quest’ultimo ha molto collaborato: l’amore all’eucarestia, la devozione mariana, l’impegno ad attuare gli orientamenti pastorali scaturiti dal Concilio Vaticano II, la programmazione per gli itinerari di formazione per i laici, l’attenzione alle problematiche sociali presenti in questa parte del Salento.
Un particolare merito del libro lo si riscontra nel III Capitolo Scritti vari.
In questa sezione si trovano, come già detto, degli scritti inediti di don Tonino, i quali pur non avendo lo stesso spessore o valore di quelli pubblicati da lui stesso, hanno il merito di contenere quelle tematiche che rappresentano la continuità ministeriale che Angiuli, a ragione, evidenzia.
Quest’opera è imprescindibile per chi ha un serio interesse a conoscere la sensibilità e le radici in grado di nutrire il ministero pastorale di don Tonino dal punto di vista teologico e sociale.
Il grande merito di Angiuli consiste nell’averci consegnato un testo che in continuità con le altre sue pubblicazioni su mons.
Bello, ci dona una chiarezza, una verità, che non può essere tralasciata e non considerata, un atteggiamento contrario significherebbe alterare il suo pensiero, oscurare aspetti essenziali e sostanziali della sua santità.
Alessano
La speranza nel dono
Ad Alessano una serata di testimonianze e letture sulla forza dei pazienti. Domani 18,30, presso la Casa della Convivialità in via Corte Vittorio Emanuele. Fulcro della serata la presentazione del libro “Mi racconto a voi”, realizzato da sei ex pazienti e un team di professionisti del settore medico
Si rinnova l’annuale appuntamento intitolato “La speranza nel dono”.
L’evento rappresenta un’importante occasione per condividere le esperienze e i racconti di pazienti che hanno affrontato il difficile percorso di cura e guarigione dai tumori del sangue.
L’evento è in programma per domani, martedì 19 novembre, dalle 18,30, presso la Casa della Convivialità in via Corte Vittorio Emanuele, ad Alessano.
I saluti istituzionali apriranno l’evento.
Seguiranno gli interventi del dottor Nicola Di Renzo (Direttore UOC Ematologia e Trapianti Cellule Staminali all’Ospedale Vito Fazzi di Lecce), della dottoressa Anna Mele (Direttore UOC Ematologia e Trapianti Cellule Staminali all’Ospedale Cardinale Panico di Tricase) e del dottor Mario Tarricone (Presidente di AIL Lecce ODV e Referente nazionale del Gruppo Pazienti Linfomi AIL-FIL).
Il fulcro della serata sarà la presentazione del libro “Mi racconto a voi”, realizzato grazie alla collaborazione di sei ex pazienti e un team di professionisti del settore medico, tra cui i dottori Di Renzo, Mele, Dargenio, De Giorgi, De Risi, G. Greco, C. Greco e la dottoressa S. Sibilla.
Il progetto, nato per dare voce ai vissuti personali dei pazienti e delle loro famiglie, intende sensibilizzare il pubblico e promuovere una maggiore empatia e comprensione verso chi affronta queste sfide.
Attraverso la narrazione, l’obiettivo è migliorare la comunicazione medico-paziente, rendendo più evidente l’importanza di comprendere e rispondere alle esigenze individuali.
Durante l’evento, Elisea Ciardo e Valerio Melcarne interpreteranno le storie ed emozioni dei sei protagonisti, ripercorrendo il loro cammino dalla diagnosi alla guarigione con letture profonde e toccanti.
A concludere la serata, il dottor Vincenzo Pavone dell’Ospedale Cardinale Panico di Tricase offrirà un intervento riassuntivo e riflessivo.
La serata sarà moderata dalla giornalista Silvia Cazzato.
Il volume e l’iniziativa si inseriscono nel contesto della Medicina Narrativa, una disciplina che ha iniziato a diffondersi negli anni ’90 e che dal 2015 ha trovato il supporto dell’Istituto Superiore di Sanità, che ne ha pubblicato le linee di indirizzo per l’uso nelle malattie croniche e rare.
La Medicina Narrativa si distingue per l’adozione di una metodologia comunicativa che riconosce il valore della narrazione come strumento fondamentale per integrare i punti di vista di tutti gli attori del processo di cura.
“La speranza nel dono” è un evento che invita alla riflessione e all’ascolto, sottolineando che dietro ogni numero e statistica c’è una persona con un vissuto unico e prezioso.
Partecipare significa contribuire a costruire una comunità più consapevole e solidale.
Alessano
Tragedia ad Alessano: 26enne muore nel giorno del suo compleanno
Il giovane potrebbe essere deceduto a causa dell’utilizzo dei cosiddetti balloons, dei palloni contenenti un gas aspirato per godere degli effetti esilaranti
Una festa finita in tragedia nel Capo di Leuca dove un ragazzo è deceduto nel giorno del suo compleanno.
È quanto accaduto nelle scorse ore ad Alessano dove ha perso la vita un 26enne del posto.
Il giovane era in compagnia di alcuni suoi amici per il suo giorno di festa. All’improvviso le celebrazioni si sono trasformate in dramma: per il ragazzo si è reso necessario l’intervento d’urgenza del 118, tra lo sgomento dei suoi amici.
Il giovane è irrimediabilmente deceduto nel giro di pochi minuti. A provocarne la morte, con tutta probabilità, secondo le prime ricostruzioni, l’utilizzo dei cosiddetti balloons, dei palloncini contenenti protossido d’azoto.
Una pratica in voga secoli fa tra i giovani britannici e tornata, purtroppo, di moda ai nostri giorni: inspirare il cosiddetto gas esilarante per godere degli effetti che provoca, una sorta di sballo esilarante.
Pratica che, purtroppo, può avere anche conseguenze letali. I carabinieri, intervenuti sul luogo della tragedia, sono al lavoro in queste ore per ricostruire nel dettaglio l’accaduto.
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