Connect with us

Tricase

Tricase: “A volte bisogna farsi da parte”

“il Gallo” mi chiede con insistenza i motivi della mia dichiarazione di disimpegno per le prossime Amministrative. Molti amici mi hanno scritto, nelle varie forme

Pubblicato

il

“il Gallo” mi chiede con insistenza i motivi della mia dichiarazione di disimpegno per le prossime Amministrative. Molti amici mi hanno scritto, nelle varie forme offerte oggi dai mezzi elettronici. Chiaramente mi hanno scritto quelle persone più vicine, quelle che hanno dimostrato un certo sconcerto per la decisione di uscire dalla scena politica e amministrativa di Tricase, che è apparsa un po’ troppo netta e polemica. Mi rendo conto che al di là della mia decisione che potrebbe rimanere nell’alveo delle scelte personali, una tale pubblica riflessione merita un piccolo ulteriore approfondimento. Tale decisione, ponderata ma anche istintiva, nasce da alcuni presupposti locali e nazionali che non vanno sottovalutati. Innanzitutto la sfiducia totale dei cittadini verso la buona politica fa emergere un qualunquismo preoccupante, per cui si rischia di rimanere invischiati in mezzo ad una melma maleodorante pur tentando in tutti i modi possibili di tirarsi fuori (un tirarsi fuori che sono le scomode prese di posizione di una  vita, la propria storia e cultura, il tentativo di un approccio onesto ai problemi di tutti). Oggi, nel bel mezzo della bufera, ci sarebbe bisogno di un equipaggio coraggioso, esperto e forte, mentre si pretende di affrontare la burrasca ripercorrendo le vecchie strade. Piccoli e sconnessi viottoli! Ed ecco avanzare il vecchio democristiano nostalgico del pentapartito lagunoso, il socialista craxiano che rivendica l’attuale berlusconismo, il vecchio comunista che non ha capito ancora cosa sia successo dopo il 1989 e ancora sta cercando la bussola. I partiti, come il PD, incapaci di esprimere una sola opinione, di proporre qualcosa da giocarsi in sede europea e mondiale. Penso alla dismissione di molti armamenti, ad un piccolo esercito europeo che costi quanto oggi costa un singolo esercito nazionale, penso all’accorpamento dei molti eserciti italiani, alla fine delle “guerre di pace”. Penso ad una vera battaglia per costruire l’Europa unita, quella politica, civile e culturale. Penso ad una battaglia per i diritti dell’uomo da spostare in sede Onu e che sappia educare i Paesi più ricchi ad accettare l’idea che non potranno rimanere per sempre i Paesi macroscopicamente più ricchi. Preparare la popolazione mondiale ad un nuovo ordine, con nuovi sistemi energetici e nuovi equilibri economici. Tutto questo e altro ancora è l’esatto opposto di ciò che vanno facendo i nostri partiti, soprattutto quelli di sinistra, dando qui per scontato che quelli di destra pensano che l’uomo deve vincere su un altro uomo e poi vincere su un altro popolo per vivere più ricchi e felici. Insomma, non c’è un punto di riferimento su grandi progetti, su grandi ideali, siamo costretti ad aggrapparci alla fine di un Berlusconi per sperare in un mondo migliore, e non possiamo pensare che questo sia sufficiente. Quando questo quadro desolante e pessimista si sposta sul livello locale, la situazione diventa ancora più grave. Particolarismi, egoismi, personalismi, voglia di rivincite, di potere per il potere emergono con una costante ripetitività da preoccupare profondamente. Nella passata tornata elettorale di Tricase, l’analisi era più o meno simile (continua solo ad aggravarsi anno dopo anno) e tentammo di offrire una vera alternativa, il PES, che fu votata dal 13,6 % della popolazione. Togli parenti e amici, diciamo che fu apprezzata da circa il 10% del corpo elettorale. Siccome, ripeto, oggi la situazione è similare e i partiti tendono a ripetere sempre lo stesso schema (e la stessa tipologia di candidato), per aumentare quel consenso e tentare una vera rivoluzione politico/culturale ci sarebbe bisogno di un progetto di alto livello, di capitani coraggiosi e gente disposta a perdere tutti i privilegi paramafiosi ai quali è abituata. In nome di una rinascita complessa, difficile e controcorrente. Impresa alquanto improbabile. Ancora una volta, guardandomi intorno, non ci sono queste spinte: dalle personali esperienze di questi ultimi mesi deduco che i partiti tendono a chiudersi nella loro casta di riferimento, i giovani non vogliono coinvolgersi perché ormai disincantati su promesse di solo mercato, le associazioni chiuse nel loro particolare, gli imprenditori, commercianti e artigiani tesi a vivere una socialità nascosta per paure di vario livello. Non è ancora il momento di cambiare, dobbiamo rassegnarci. A meno che non si voglia fare la solita accozzaglia buona per vincere, al massimo tentare di porre qualche pezza agli scempi delle precedenti Amministrazioni, vivacchiare sui giornali senza nerbo dei nostri giorni e fallire senza aver inciso su nessuno dei problemi del tuo paese. In queste condizioni, farsi da parte è un gesto di grande consapevolezza e amore verso il tuo paese, perché pensi che con tali premesse è meglio non essere un peso, non scardinare i sonni tranquilli, non toccare lo status quo. (E puoi sentirti un po’ più libero). Chi oggi si allontana dalla politica con questa consapevolezza (purtroppo tanti) sa che non può incidere nelle decisioni importanti, che è meglio tentare di salvare qualcosa di salvabile dentro se stesso.


P.S.: (sto leggendo “Politica” di Aristotele per il quale “la città ideale è quella nella quale ogni cittadino può disporre di se stesso per attività di cui non deve rendere conto alla città, e in vista delle quali egli esercita anche le virtù etiche e dà il proprio contributo alla vita pubblica della città”).

Alfredo De Giuseppe


Cronaca

Tricase: donna investita da auto in via Olimpica

L’incidente nel tardo pomeriggio. Fortunatamente la vittima avrebbe subito “solo” delle contusioni

Pubblicato

il

Attimi di paura in via Olimpica nel tardo pomeriggio, quando una donna è stato investita da un’auto.

Era nei pressi della Farmacia Olimpica, vicino al piano rialzato, quando, per circostanze ancora da chiarire, è stata urtata da un’automobile in corsa.

Soccorsa da un operatore del 118 fuori servizio, che era in zona, la donna non avrebbe subito serie conseguenze ma solo delle contusioni.

Comunque, nel giro di pochi minuti sul luogo, è giunto un mezzo del 118 e i soccorritori hanno provveduto ad accompagnare la vittima al vicino “Ospedale Cardinale Panico”.

Illeso il condudente dell’auto.

📍 Segui il GalloLive News su WhatsApp 👉 clicca qui 

 

Continua a Leggere

Alessano

La pizzica come terapia, domani su Tv2000

Grazie al ritmo del tamburello e alla danza i pazienti che vivono una disabilità intellettiva, cognitiva e relazionale sono protagonisti della partecipazione attiva…

Pubblicato

il

La pizzica come terapia, come momento di condivisione, di allegria in cui si appianano tutte le distanze. La pizzica che aiuta i disabili.

Nel centro Chora ad Alessano di Adelfia Società Cooperativa, con 200 dipendenti e 200 ospiti, è stato avviato un percorso riabilitativo per persone con diverse disabilità che prevede l’inserimento di laboratori di pizzica.

Grazie al ritmo del tamburello e alla danza i pazienti che vivono una disabilità intellettiva, cognitiva e relazionale sono protagonisti della partecipazione attiva.

Questo interessante laboratorio di danza a cui hanno partecipato le ballerine Simona Tornisello, Anna Maria Manni, Giusy Rizzo, Sarah Raffaella Montedoro e i musicisti Gaetano Accoto e Salvatore Cantore sarà tra le esperienze che verranno raccontate nella puntata di domani 10 gennaio, del programma “Siamo Noi”,  su Tv2000 a partire dalle 15.15.

La trasmissione della Tv della Cei che si occupa di attualità raccontando anche le esperienze positive messe in campo proprio su questi temi dal mondo del volontario, dedicherà uno spazio all’esperienza virtuosa  che arriva dal Salento.

Continua a Leggere

Cronaca

Furti ed atti vandalici agitano i sonni dei tricasini

Nella notte tra il 5 e il 6 gennaio effrazioni e furti in un negozio di articoli sportivi, una pizzeria, una macelleria… Qualcuno ha anche portato via i tombini pubblici…

Pubblicato

il

📍 Segui il GalloLive News su WhatsApp 👉 clicca qui 

In città serpeggia se non proprio timore, almeno un certo malumore per gli ultimi fatti criminosi.

Tra il 5 e il 6 gennaio, approfittando dell’oscurità, non è arrivata la Befana a cavallo della sua scopa ma uno o più energumeni che hanno sfregiato Tricase con furti, tentativi di furti ed atti vandalici (nel bollettino anche tombini pubblici presi di sana pianta e portati via).

A quanto ci risulta i soliti ignoti hanno fatto visita al negozio di abbigliamento sportivo Quality Sport in piazza Cardinale Panico (foto in alto), alla Pizzeria da Luigi in via Carlo Cattaneo (per l’ennesima volta) e ci giungono notizie anche di intrusioni e relativo furto in una macelleria.

Per tutti il racconto di una delle vittime: «Erano quasi le tre di notte quando sono stata svegliata dal suono dell’allarme sul telefonino. Ho guardato le telecamere ed ho notato un’auto de La Folgore, parcheggiata davanti al negozio. In un primo momento, complice anche il fatto che dal telefonino non arrivavano ulteriori notifiche, ho pensato ad un controllo di routine. Invece, la successiva telefonata dall’istituto di vigilanza mi ha avvertito dello scasso e del furto».

Ancora scossa per quanto avvenuto, l’esercente prosegue nel suo resoconto: «Hanno perforato la vetrina laterale e si saranno anche tagliati perché in terra, tra i vetri in frantumi, vi erano abbondanti macchie di sangue. Hanno arraffato quel che hanno potuto e si sono dileguati».

Oltre al danno economico resta quello morale: «Non vi nascondo che ora ho un po’ paura».

Non possiamo darle torto, se consideriamo che durante le feste di Natale (ancora in piazza Caredinale Panico) è stata rubata l’ennesima auto (una Lancia Y) e, tempo prima, vi era stata una rissa che danneggiamenti alla vetrata di un condominio.

Sembra di essere tornati indietro di un anno, quando Tricase era continuamente teatro di atti criminosi, tutti di piccolo cabotaggio che, però, avevano creato un certo allarme tra i cittadini.

Per qualcuno di quei furti ci sono anche stati degli arresti e la questione sembrava chiusa o quantomeno riposta nel cassetto dei (brutti) ricordi.

Oggi, invece, quella sensazione di incertezza, se non di pericolo, sembra essere tornata ad agitare i sonni dei tricasini.

Giuseppe Cerfeda

 

Continua a Leggere
Pubblicità
Pubblicità

Più Letti