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Tricase

Tricase: “Altro che proposte, ci vogliono le supposte…”

Dell’Abate: “In questa casba politico-amministrativa l’unica iniziativa che sortisce effetto è la denuncia, solo così chi è sordo alle richieste democratiche inizia a sentire”.

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I recenti accadimenti hanno ridato fiato alla contestazione di chi a Tricase siede sui banchi delle opposizioni: “Le vicende di cronaca vedono la Giunta Coppola quotidianamente interessata da inchieste giudiziarie e contabili”, dice il capo gruppo all’opposizione Nunzio Dell’Abate, “parte della maggioranza ammette la paralisi amministrativa, alcuni dirigenti sono assenti sine die ed altri in servizio sono ritenuti responsabili di danno erariale o devono restituire compensi non dovuti elargiti dal buon Coppola. La colpa, poi”, ironizza Dell’Abate, “non è ovviamente di chi è responsabile delle malefatte, ma di chi denuncia e fa il suo dovere.


Nunzio Dell'Abate

Nunzio Dell’Abate


Si tratta di un film già visto. Contestualmente si addita la minoranza di usare un solo linguaggio, di intraprendere percorsi innaturali e di non fare proposte. Tanto lo vanno ripetendo che quasi quasi qualcuno ci crede! Ma chi meglio di noi conosce la realtà sa che tutte le volte che abbiamo bonariamente segnalato un problema o suggerito un’iniziativa non ci è stata data risposta, neppure per rispetto di quei pochi poteri in capo ai Consiglieri di minoranza. La risoluzione dei problemi viene così, a causa della mancanza di dialogo, demandata all’esterno, ad organi che in una sana democrazia dovrebbero occuparsi solo della patologia dell’azione amministrativa, ma che a  ricase ormai sono di casa. Non è normale, lo sappiamo, ma non è neppure normale che quando un Consigliere di minoranza prende la parola il Sindaco esca sistematicamente dall’aula, non è normale che un Presidente del Consiglio non sia super partes, non è normale che un Segretario Comunale non si accorga della evidente illegittimità degli atti, non è normale che un Collegio dei Revisori dei Conti sia costretto in meno di dodici mesi a trasmettere quattro volte gli atti alla Procura della Corte dei Conti, non è normale che addirittura un Procuratore antimafia si interessi delle delibere della Giunta Comunale di Tricase. In questa casba politico-amministrativa l’unica iniziativa che sortisce effetto è la denuncia, solo così chi è sordo alle richieste democratiche inizia a sentire. Un esempio si è registrato proprio in questi giorni”.

Ricorderete che, come gruppo consiliare di minoranza, dapprima in data 13.12.12 con una semplice ed accorata missiva, e poi il 7.1.14 con un’interrogazione consiliare”, aggiunge il Consigliere d’opposizione, “abbiamo sollecitato la rimozione delle coperture in amianto dei capannoni dell’A.C.A.I.T., fortemente preoccupati dalla relazione, risalente a due anni fa, del Responsabile del Settore Lavori Pubblici: “dette coperture presentano allo stato un deterioramento superficiale che potrebbe rilasciare nell’ambiente particelle pericolose per la salute pubblica e pertanto occorre provvedere con estrema urgenza alla loro sostituzione”.  Ignorati, neppure una risposta, nonostante l’art.72 del Regolamento del Consiglio Comunale reciti: “Quando i Consiglieri proponenti richiedono risposta scritta, la stessa viene data dal Sindaco entro dieci giorni dalla richiesta…”. Ma ormai con Coppola siamo abituati e non ci siamo persi d’animo. Dopo le proposte si cambia registro. Acquisiti i documenti, abbiamo investito della vicenda il Procuratore Aggiunto della Repubblica dott. Ennio Cillo, noto per le sue battaglie a tutela dell’ambiente. Risultato? A distanza di meno di due mesi spunta la delibera n.105 del 7/05/14 con cui la Giunta stanzia 24.000 euro per la rimozione dell’amianto dall’A.C.A.I.T. Si dirà, ma cosa c’entrano la minoranza e l’esposto: la Giunta ha partecipato ad un bando regionale per la rimozione dei rifiuti in amianto emanato solo due mesi fa. Vogliamo credere che in questi due anni non vi siano state iniziative comunitarie, statali, regionali e provinciali analoghe? Siamo convinti”, conclude sarcastico Dell’Abate, “che questa volta l’obiettivo sarà raggiunto: si accettano scommesse!”.


Morciano

Bocce, campionati regionali: trionfa La Morcianese

Terminata la fase regionale dei campionati nazionali di terza categoria. Seconda classificata la “Bocciofila Tricase” Tra le donne vince “La Specchiese”

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Terminata la fase eliminatoria regionale del campionato nazionale di terza categoria FIB al quale hanno partecipato 10 squadre pugliesi.

Dopo aver disputato le semifinali presso il bocciodromo di Calimera si è giunti alle finali presso il bocciodromo di Minervino di Lecce.

Si sono aggiudicato il titolo di campioni regionali i bocciofili de “La Morcianese” (foto in alto), allenati da Salvatore Schiavano.

In finale hanno battuto “La Bocciofila Tricase”, diretta da Pasquale De Rinaldis.

Nella stessa giornata si sono disputati anche le finali dei campionati femminili che hanno viste vincitrici le donne de “La Specchiese”, allenate da Antonio Puce.

Giornata intensa per il presidente regionale della federazione italiana Bocce Cristian Vitto, il quale si è detto soddisfatto della larga partecipazione del pubblico e dall’entusiasmo degli atleti di ogni età e genere che  fanno grande in Puglia lo sport delle Bocce.

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Cronaca

Mancata precedenza e incidente: un’auto ko a Tricase

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Incidente in serata a Tricase all’incrocio tra via Pirandello e via Vittorio Emanuele II, snodo cittadino già noto per altri sinistri verificatisi in passato.

Questa sera, intorno alle 22, un Fiat Doblò e una Fiat 500X si sono scontrati a causa di una mancata precedenza.

Nonostante la violenza dell’impatto, fortunatamente nessuno dei coinvolti ha riportato ferite gravi tali da richiedere il trasporto d’urgenza in ospedale.

L’urto è stato tuttavia violento, al punto che il Doblò ha subito danni tali da risultare inutilizzabile ed è stato necessario l’intervento di un carro attrezzi per la sua rimozione. Meno compromessa, invece, la Fiat 500X, allontanatasi autonomamente a margine delle operazioni di rito.

Alle forze dell’ordine l’onere di ricostruire la responsabilità dell’accaduto.

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Approfondimenti

Il nuovo lavoro di Cavallera: “Essere e tempo in Ugo Spirito”

Una riflessione su un filosofo al quale egli è stato personalmente legato, tra i primi a cogliere l’avvento del postmoderno e le contraddizioni della globalizzazione già negli anni ’60 e ’70 del secolo scorso…

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In questi giorni è uscito l’ennesimo lavoro, del nostro collaboratore il prof. Hervé Cavallera dell’Università del Salento, il volume Essere e tempo in Ugo Spirito.

Il libro, pubblicato dalle Edizioni Grifo di Lecce, raccoglie la riflessione del professor Cavallera su un filosofo al quale egli è stato personalmente assai legato e che è stato tra i primi a cogliere l’avvento del postmoderno e le contraddizioni della globalizzazione già negli anni ’60 e ’70 del secolo scorso. 

Ugo Spirito (Arezzo 1896 – Roma 1979), è stato uno dei maggiori filosofi italiani del Novecento. Ha insegnato nelle università di Pisa, Messina, Genova e Roma.

Accademico linceo, allievo di Giovanni Gentile, fu teorico del corporativismo ed elaborò il problematicismo. Tra le sue opere: I fondamenti dell’economia corporativa (1932); La vita come arte (1941); Il problematicismo (1948); La vita come amore (1953); Dal mito alla scienza (1966); Memorie di un incosciente (1977).

In coedizione con la Fondazione Ugo Spirito e Renzo De Felice, Luni Editrice ha già pubblicato anche Filosofia della grande civilizzazione.

La “rivoluzione bianca” dello Scià, a cura di Gianni Scipione Rossi, con postfazione di Hervé A. Cavallera (2019); La vita come ricerca, con prefazione di Francesco Perfetti e introduzione di Hervé A. Cavallera (2020); e Critica della democrazia, con prefazione di Francesco Perfetti (2020).

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