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Attualità

“Tricase che fare?”: «Sull’Eurospin vi diciamo che…»

«Alla luce dei fatti e di quanto potrebbe accadere, i miei colleghi consiglieri comunali dovrebbero ringraziarmi (qualcuno lo ha già fatto), perchè nel corso del consiglio comunale del 5 agosto 2021 richiesi e ottenni con enorme difficoltà il rinvio della votazione. Recenti voci di corridoio narrano di un “pronto soccorso” amministrativo per rimuovere gli ostacoli e le criticità evidenziate da più parti e su più fronti, per ultimo il ricorso presentato dalla società COOP…»

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Non si placa l’eco delle polemiche sulla questione Eurospin a Tricase.


Sulla vicenda registriamo una nuova presa di posizione del gruppo consiliare di “Tricase che fare?” composto da Giovanni Carità e Antonio Baglivo.


«Come molti sapranno, la questione “Via Pirandello”, nei pressi del “parco” cittadino, sta assumendo contorni sempre più opachi, per utilizzare un eufemismo», si legge in un post di Giovanni Carità, «non c’è giorno, infatti, senza colpi di scena, ricorsi, esposti, prese di posizione e anche prese di distanza, seppur tardive».


Carità ha ripostato una sua intervista pubblicata proprio da nostro sito e «datata 17 settembre 2021 (oramai cinque mesi fa), per ribadire ancora una volta che tutto quanto sta accadendo noi, e soltanto noi, lo avevamo previsto, scritto e denunciato».


Giovanni Carità poi sostiene che «alla luce dei fatti e di quanto potrebbe accadere, i miei colleghi consiglieri comunali dovrebbero ringraziarmi (qualcuno lo ha già fatto), perchè nel corso del consiglio comunale del 5 agosto 2021 richiesi e ottenni con enorme difficoltà il rinvio della votazione».

«Mi auguro che questa vicenda serva a tutti per comprendere fino in fondo la responsabilità che ogni singolo consigliere comunale ha di fronte alla Citta di Tricase e ai cittadini», scrive ancora, «prima di esprimere un voto bisogna essere coscienti e consapevoli di cosa si vota e anche a cosa si va incontro».


Poi la rivelazione: «Recenti voci di corridoio narrano di un “pronto soccorso” amministrativo per rimuovere gli ostacoli e le criticità evidenziate da più parti e su più fronti, per ultimo il ricorso presentato dalla società COOP».


«Come sempre», promette infine, «noi, nelle sedi preposte, ribadiremo in maniera chiara la nostra posizione, con la speranza di non restare soli ancora una volta».


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Santa Caterina, strada intitolata al Giudice Sodo

L’amministrazione comunale ha deliberato l’intestazione di una strada della marina di Nardò al compianto “Pretore d’assalto”

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L’amministrazione comunale ha deliberato l’intestazione di una strada di Nardò, precisamente nella marina di Santa Caterina, al compianto giudice Angelo Sodo.

L’iniziativa è stata proposta da Carlo de Bartolomeis, diciassettenne, studente del Liceo Scientifico Banzi di Lecce e nipote del giudice Angelo Sodo.

Il giudice Sodo è ricordato per quanto si spese in favore della comunità neretina e non solo, tutelando beni paesaggistici dalle speculazioni edilizie.

Pretore di Nardò per 42 anni, Consigliere di Cassazione, Presidente della Commissione Tributaria di II grado della Puglia, sez. di Lecce e docente universitario presso l’Università di Bari.

Per i tempi furono innovative le sue sentenze, come il sequestro dei volatili al di sopra del Parco Naturale di Porto Selvaggio affinché i bracconieri, se colti in flagranza di reato con la selvaggina, sarebbero stati punibili o arrestati per Legge.

Tante le altre sue sentenze conosciute, adottate negli anni a cavallo tra il 70 e il 90.

Inoltre, fu il “Pretore d’assalto” a preoccuparsi e a far porre il limite di velocità sulla strada che collega Nardò alle marine, teatro di numerosi incidenti mortali.

L’idea iniziale era, come di prassi, porre il limite di 50 km/h lungo il tratto di strada (attuale via Benedetto Leuzzi e Str. Santa Caterina) e, così, assieme al sindaco di Nardò di quegli anni, si recarono ad acquistare i paletti con sopra il limite di velocità.

Per sfortuna da un lato, ma per fortuna dal lato che riguarda la sicurezza stradale, il giudice Sodo ed il sindaco, non trovando divieti di oltrepasso di 50 km/h, furono costretti a porre il limite di 30 km/h.

La perseveranza da cui era accompagnato Sodo, costrinse ad applicare quei limiti, che tutt’oggi sono presenti lungo la strada.

Tante sono le sentenze emanate dal dott. Sodo, ad esempio il sequestro del tratto di mare ove era affondata una nave romana con all’interno varie anfore e suppellettili dell’epoca.

Il tutto al fine di consentire il recupero di questi oggetti, il successivo restauro ed infine l’esposizione al pubblico presso il museo provinciale.

Inoltre, una celebrazione della strada intestata al compianto dott. Sodo, la già via Monte Alto di Santa Caterina, sarà programmata prossimamente in accordo con l’amministrazione comunale di Nardò.

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Donne all’Opera: il 1 Polo contro la violenza sulle donne e i bambini

Seguiranno le testimonianze di otto donne del nostro territorio, professioniste e appartenenti a diverse categorie, che si sono distinte nella lotta contro le discriminazioni e gli stereotipi di genere…

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In occasione della giornata mondiale contro la violenza sulle donne e i minori, il Polo 1 di Galatina, in collaborazione la Commissione Pari Opportunità, d’intesa con l’Assessorato alle Pari Opportunità di Galatina, organizzano l’evento “Donne all’Opera” che si svolgerà lunedì 25 novembre, a partire dalle 9:30, presso il teatro Cavallino Bianco di Galatina.

Dopo i saluti istituzionali ci sarà un concerto a cura della Salent’Opera, orchestra Sinfonica Giovanile diretta dal M° Tommaso REHO.

Seguiranno le testimonianze di otto donne del nostro territorio, professioniste e appartenenti a diverse categorie, che si sono distinte nella lotta contro le discriminazioni e gli stereotipi di genere.

Di grande pregio la presenza del Cav. Malala Yousafzai dell’Ambito Territoriale Sociale di Galatina, nella persona della dr.ssa Paola GABRIELI, che da dieci anni coordina l’unico centro antiviolenza pubblico a gestione pubblica della Regione Puglia, lavorando sul territorio dell’Ambito di Galatina accanto alle donne e ai figli minori con la presa in carico, nella difesa dei loro diritti, oltre alle attività di sensibilizzazione e formazione, al fine di favorire l’emersione del fenomeno e il contrasto alla violenza di genere.

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“Cari giovani, costruiamo libertà: non cediamo alla mafia”

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Riceviamo e pubblichiamo una lettera di un nostro giovane lettore, Michele Cojocaru.

“L’impegno contro la mafia, non può concedersi pausa alcuna, il rischio è quello di ritrovarsi subito al punto di partenza”. Queste le parole di Paolo Borsellino, che tengo sempre a mente.
Se dovessi scrivere una lettera ai giovani al tempo di oggi, scriverei così:

Cari giovani del mio tempo, sono Michele, ho 20 anni, vengo dalla provincia di Lecce. Nel mio paese, tanti giovani come noi sono caduti nelle mani della malavita. Tanti fumano, molti spacciano, alcuni hanno addirittura pistole con loro.

Vedendo questo scrivo a voi, giovani della mia generazione, non abbiate paura di denunciare questi fatti: la società di oggi conta su di noi.
Vorrei tanto, insieme a tutti voi, richiamare lo Stato italiano, per ricordargli ancora una volta di stare dalla nostra parte.

Cari giovani e care giovani, costruiamo insieme la società la nostra società. Il futuro non deve essere la droga, non devono essere le armi. Ma un futuro di pace, in cui possiamo dire ai
nostri figli: tutto questo lo abbiamo fatto per voi.

La mafia distrugge, la mafia uccide, la mafia vieta di sognare.

Anche nel Salento c’è la mafia.
Anche nella provincia di Lecce c’è la mafia, ma è una mafia silenziosa, che agisce senza fare rumore.

Non diamogliela vinta, costruiamo libertà: coraggio, insieme ce la faremo.

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