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Attualità

Tricase: dov’è finito il Piano Coste?

L’opposizione prepara una interrogazione per il prossimo Consiglio comunale riguardante l’inadempimento all’obbligo di dotarsi del “P.C.C”. Si rischia il commissariamento?

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Mossi da quello che definiscono un “diffuso malessere” per la vicenda del Piano Coste Comunale, i Consiglieri d’opposizione di Tricase, Nunzio Dell’Abate, Pasquale Scarascia, Vito ZoccoGianluigi Forte, hanno presentato una interrogazione a riguardo, che sarà discussa nel Consiglio Comunale di venerdì 14 marzo.


Nel testo dell’interrogazione si legge che i suddetti Consiglieri, “premesso che con Delibera n.2273 del 13/10/11, la Giunta Regionale approvava il Piano Regionale delle Coste e successivamente (con Determina Dirigenziale n.405/11) pubblicava le “Istruzioni operative per la presentazione del Piano Comunale delle Coste”; 


(con Delibera Commissariale n. 73/2011 e successiva Determinazione del Responsabile del Servizio n. 1137/2011) veniva conferito incarico all’Ing. Prof. Emanuele Giaccari per la redazione del Piano Comunale delle Coste;


(con nota prot. n.7609 del 14/05/2012) il tecnico incaricato depositava gli elaborati riferiti al Piano Comunale delle Coste;


Del deposito di tale documentazione non veniva data diffusione o comunque informazione, né si apriva alcun pubblico dibattito per la sua condivisione ed eventuale arricchimento da parte dei gruppi consiliari, della cittadinanza, degli operatori economici e di tutti quei soggetti pubblici e privati portatori di interessi diffusi; 


(con Delibera n.1778 del 24/9/13) la Giunta Regionale, in virtù dei poteri sostitutivi ad essa espressamente conferiti dall’art.4 comma 8 della L.R. n.17/2006, stabiliva le modalità operative per l’attivazione del procedimento di commissariamento nei confronti dei Comuni inadempienti all’obbligo di dotarsi del Piano Comunale delle Coste, intimando il termine di quattro mesi per il primo step rappresentato dall’approvazione del Piano in Giunta Comunale;


solo nello scorso mese di gennaio e a seguito della preannunziata procedura di commissariamento, l’Amministrazione informava del deposito del P.C.C. avvenuto nel maggio 2012 ed avviava una pubblica consultazione;”      

chiedono:


“Come mai l’Amministrazione non ha partecipato per tempo alla competente Commissione Consiliare ed alla comunità cittadina gli elaborati del Piano Comunale delle Coste, in suo possesso dal lontano maggio 2012;


Come mai l’Amministrazione ha tenuto per lungo tempo nel cassetto un P.C.C. di cui oggi, stando alle sue dichiarazioni rese in pubblico, forse motivate da una diffusa ed accesa contrarietà, non condivide parte dei contenuti;


Come si concilieranno le diverse istanze ed i tanti dubbi -alcuni addirittura sull’intero impianto progettuale del P.C.C.- emersi fra i cittadini, le associazioni e gli operatori economici, anche in considerazione di una non capillare informazione del rilevante strumento di pianificazione costiera, con il poco tempo rimasto, pena il commissariamento, per l’adozione in Giunta Comunale del P.C.C.; 


Se l’Amministrazione abbia o meno fissato dei criteri per la modifica degli elaborati progettuali della bozza di Piano”.


Attualità

Grande partecipazione alla messa dello sportivo a Nardò

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Ancora una volta, lo sport neretino si è radunato per la Messa dello Sportivo, un appuntamento liturgico divenuto ormai tradizione, organizzato dal Presidente del Consiglio comunale di Nardò, Antonio Tondo, in collaborazione con la Consulta comunale dello sport neretino.

Grande e sentita partecipazione da parte delle associazioni, dei team e degli atleti neretini, che hanno assistito alla liturgia celebrata da Sua Eccellenza Mons. Fernando Filograna, Vescovo della Diocesi Nardà-Gallipoli, la cui omelia è stata fonte di coraggio ed ispirazione, in particolar modo per i tanti giovanissimi presenti.

Presso la Cattedrale di Nardò, lo scorso 20 dicembre, si sono infatti radunati i dirigenti e i rappresentanti di ogni tipo di sport, sia di squadra che individuali, di ogni età, affinché vengano custoditi i sani principi che lo sport tramanda.

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Attualità

Ineleggibilità dei Sindaci: “Discriminatoria e antidemocratica”

Il dissenso di Anci Puglia per la norma che sancisce che “non sono eleggibili a Presidente della Regione e a Consigliere regionale i Presidenti delle Province della Regione e i Sindaci dei Comuni della Regione”

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L’associazione dei Comuni pugliesi chiede la revoca della modifica alla legge elettorale regionale, denunciando una penalizzazione ingiusta per i sindaci e una limitazione della libertà di scelta degli elettori.

Anci Puglia esprime fermo dissenso nei confronti della recente modifica all’articolo 6, comma 1, della Legge Regionale 9 febbraio 2005, n. 2 – “Norme per l’elezione del Consiglio regionale e del Presidente della Giunta regionale” – approvata dal Consiglio regionale mediante emendamento.

La nuova formulazione del comma 1 stabilisce che “non sono eleggibili a Presidente della Regione e a Consigliere regionale i Presidenti delle Province della Regione e i Sindaci dei Comuni della Regione”.

Tuttavia, tale ineleggibilità viene esclusa se i soggetti interessati si dimettono dalla
carica non oltre sei mesi prima del compimento del quinquennio di legislatura, o, in caso di
scioglimento anticipato del Consiglio regionale, entro sette giorni dalla data di scioglimento.

I Sindaci di Puglia, secondo ANCI, risultano pertanto fortemente penalizzati dal vincolo di ineleggibilità alle regionali e ritengono si tratti di una norma ingiustificatamente discriminatoria e
antidemocratica: Viene così compromesso non solo il legittimo diritto, costituzionalmente garantito, a candidarsi come chiunque altro, ma anche i cittadini e le cittadine vedono limitarsi la libera scelta per l’esercizio del diritto di voto: “Il termine di 180 giorni per dimettersi risulta infatti estremamente rigido e penalizzante e determina una disparità di trattamento oggettiva tra amministratori locali e altre categorie di cittadini eleggibili.

I Sindaci sono i rappresentanti più diretti e più vicini ai cittadini; tuttavia, invece di valorizzare il loro contributo potenziale nella competizione elettorale regionale, arricchendo così il pluralismo democratico, questa norma li mortifica pesantemente.

Inoltre, priva le comunità amministrate di
una guida con largo anticipo e, ipoteticamente, anche inutilmente, qualora il Sindaco non venisse poi candidato nelle liste regionali.
Anci Puglia ha raccolto nelle ultime ore le rimostranze e la delusione di tanti Sindaci e Sindache – di ogni schieramento politico, perché la norma penalizza tutti, in modo trasversale – e sta valutando ogni più utile ed opportuna azione congiunta, anche giurisdizionale”.

Soprattutto, ANCI PUGLIA oggi chiede ai Consiglieri regionali che hanno proposto e votato l’emendamento di “ritornare sui propri passi, di cancellare quella norma assurda e discriminatoria e consentire a tutti il libero accesso al diritto di candidarsi, accettando un confronto paritario, plurale e democratico.
Al Presidente Michele Emiliano, che è stato Sindaco della Città capoluogo e ha poi voluto
interpretare la carica di Governatore come “Sindaco di Puglia”, chiediamo di fare tutto quanto in suo potere per ripristinare, in seno al Consiglio regionale, il rispetto dei princìpi sacrosanti ed inviolabili di democrazia, uguaglianza di fronte alla Legge e pluralismo”.

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Approfondimenti

Inaugurata la biblioteca “Giambattista Lezzi” a Casarano

il Sindaco De Nuzzo e l’Assessore Legittimo: “Grazie alla fiducia che i cittadini ci hanno accordato”. “Avevamo la necessità di una Biblioteca “vera” aperta, fruibile. Per questo motivo abbiamo iniziato da zero”.

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“Ci sono sogni destinati a rimanere tali ma che comunque aiutano a migliorarsi. Altri destinati a realizzarsi nel momento in cui si ha la possibilità di incidere”.

E’ lapidario il sindaco di Casarano, Ottavio De Nuzzo, durante l’inaugurazione della nuova Biblioteca Comunale della città.

È grazie alla fiducia che i cittadini hanno accordato alla nostra Amministrazione che tutto è iniziato. Avevamo la necessità di una Biblioteca “vera” aperta, fruibile. Per questo motivo abbiamo iniziato da zero.

E prosegue: “Sono stati anni di lavoro: convenzione con il Polo Biblio Museale di Lecce, partecipazione al bando per il servizio civile 2025, adesione rete delle Biblioteche Regionali, censimento matricola al Ministero, progettazione e realizzazione arredi e tanto altro.
Fatica? No gioia di vedere prendere corpo e anima ad un luogo che sarà un punto di partenza da dove si propagheranno, tutto intorno, attività culturali”.

“Da quelle stanze”, sostiene l’assessore, Emanuele Leggittimo,  “si sprigionerà una luce forte che passando da Palazzo De Judicibis si estenderà nel Sedile comunale per arrivare a Piazza Mercato.
Lievito di vita e di bellezza, di incontro e scambi di saperi.
Siamo contenti e orgogliosi, oggi lo possiamo dire per aver potuto inaugurare e contare su “un luogo del sapere” che è la Biblioteca Comunale “Giambattista Lezzi”.

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