Attualità
Tricase, il sindaco: “Liquilab, ora basta! Riconsegni le chiavi”
Antonio De Donno interviene duro contro l’associazione che, a suo dire, occuperebbe indebitamente i locali in piazzetta Dell’Abate
Dopo anni di tira e molla, polemiche neanche tanto velate, il sindaco di Tricase Antonio De Donno rivuole indietro i locali occupati da Liquilab e con un lungo e accorato intervento racconta dal suo punto di vista la vicenda spiegando le proprie ragioni.
“Liquilab: un obiettivo ben preciso sotto l’egida del vincolo archivistico.
Entriamo subito nel cuore della questione, che presumo, visto il comportamento dell’associazione ORS fino ad oggi avrà ulteriori risvolti legali: come fa un’Amministrazione a rientrare nella disponibilità di un bene pubblico, in questo caso tra i più prestigiosi ed appetibili, quando un’associazione, qualsiasi essa sia, si ostina a non consegnare le chiavi con un contratto di comodato scaduto da oltre due anni, del quale non ha sostenuto nessuna spesa ordinaria, neanche quelle dovute, a fronte di una precisa volontà dell’Amministrazione di non voler rinnovare il comodato?
Perché questa domanda viene ormai prima di ogni risvolto culturale della vicenda, non potendo e non volendo noi cedere ad alcuna pressione di qualsiasi natura per perpetuare ( a vita?) la permanenza in un luogo, destinato ad altre esigenze culturali dell’Amministrazione, di un’associazione che di fatto dimostra che la loro attività deve per forza svolgersi in quel luogo?
Dopo aver manifestato chiaramente la volontà di non rinnovare il comodato, abbiamo comunque palesato de visu e ufficialmente anche alla Soprintendenza, la disponibilità a farci carico della custodia e della fruizione della ricerca antropologica sottoposta a vincolo archivistico. Ma questa disponibilità, formalizzata e concordata con la Soprintendenza, e sintetizzo due anni di “trattative”, è sempre stata vana in quanto è ulteriormente oggi palese la volontà di continuare ad usare ogni tipo di pressione mediatica e politica per arrivare all’obiettivo : rimanere in quei locali ed avere a disposizione Piazza Dell’Abate.
Pensavamo che la estrema disponibilità di tre Soprintendenze e del Direttore del Polo Biblio-Museale Pugliese, mettesse la parola fine a questa vicenda, che nelle more dell’incontro chiarificatore di maggio aveva visto l’associazione formalizzarsi legalmente rispetto alla richiesta dell’Amministrazione di lasciare i locali , gesto a mio giudizio di grande scortesia nei confronti di un tavolo di alto livello istituzionale così composto.
Ed in quella occasione si concordo’ la consegna delle chiavi al 12 giugno, con la disponibilità dell’Amministrazione a garantire la fruizione dei beni in attesa di inserirli nel sistema museale in fase di attuazione.
Ma come ebbi a dire in quella occasione, ogni accordo è stato vano, consegna delle chiavi mai avvenuta anche a fronte di ulteriori scadenze proposte, ed Amministrazione costretta ad impedire l’accesso a Liquilab ai suoi luoghi per poterne rientrare nella disponibilità .
Ricordo a me stesso che i due anni passati sono stati di profonda mancanza di rispetto per la.volontà di un’Amministrazione che si era anche resa disponibile a rendere fruibili i beni in Palazzo Gallone e che vedeva continue pressioni dei titolari dell’Associazione anche ad ogni singolo consigliere comunale.
Ora la situazione è arrivata all’atto finale, continuo a meravigliarmi dell’atteggiamento istituzionale di alcuni consiglieri comunali che dovrebbero pretendere il ripristino della legalità prima di proporre le ragioni del privato, ma a questo punto non siamo più disponibili ad avere alcun rapporto con l’associazione Ors-Liquilab fino al ripristino dei normali e legittimi rapporti tra privato e pubblico.
E quindi consegna immediata delle chiavi e dei locali liberi da ogni loro contenuto.
La strategia di organizzare eventi chiedendo patrocinio e luoghi, già assegnati fino ad oggi nonostante tutto, per prolungare una permanenza illegittima non troverà più accoglienza.
Informeremo gli organi delle Soprintendenze che ancora ringrazio dell’epilogo, scontato visto i comportamenti concludenti degli ultimi due anni, di questa insostenibile situazione”.
Attualità
Grande partecipazione alla messa dello sportivo a Nardò
Ancora una volta, lo sport neretino si è radunato per la Messa dello Sportivo, un appuntamento liturgico divenuto ormai tradizione, organizzato dal Presidente del Consiglio comunale di Nardò, Antonio Tondo, in collaborazione con la Consulta comunale dello sport neretino.
Grande e sentita partecipazione da parte delle associazioni, dei team e degli atleti neretini, che hanno assistito alla liturgia celebrata da Sua Eccellenza Mons. Fernando Filograna, Vescovo della Diocesi Nardà-Gallipoli, la cui omelia è stata fonte di coraggio ed ispirazione, in particolar modo per i tanti giovanissimi presenti.
Presso la Cattedrale di Nardò, lo scorso 20 dicembre, si sono infatti radunati i dirigenti e i rappresentanti di ogni tipo di sport, sia di squadra che individuali, di ogni età, affinché vengano custoditi i sani principi che lo sport tramanda.
Attualità
Ineleggibilità dei Sindaci: “Discriminatoria e antidemocratica”
Il dissenso di Anci Puglia per la norma che sancisce che “non sono eleggibili a Presidente della Regione e a Consigliere regionale i Presidenti delle Province della Regione e i Sindaci dei Comuni della Regione”
L’associazione dei Comuni pugliesi chiede la revoca della modifica alla legge elettorale regionale, denunciando una penalizzazione ingiusta per i sindaci e una limitazione della libertà di scelta degli elettori.
Anci Puglia esprime fermo dissenso nei confronti della recente modifica all’articolo 6, comma 1, della Legge Regionale 9 febbraio 2005, n. 2 – “Norme per l’elezione del Consiglio regionale e del Presidente della Giunta regionale” – approvata dal Consiglio regionale mediante emendamento.
La nuova formulazione del comma 1 stabilisce che “non sono eleggibili a Presidente della Regione e a Consigliere regionale i Presidenti delle Province della Regione e i Sindaci dei Comuni della Regione”.
Tuttavia, tale ineleggibilità viene esclusa se i soggetti interessati si dimettono dalla
carica non oltre sei mesi prima del compimento del quinquennio di legislatura, o, in caso di
scioglimento anticipato del Consiglio regionale, entro sette giorni dalla data di scioglimento.
I Sindaci di Puglia, secondo ANCI, risultano pertanto fortemente penalizzati dal vincolo di ineleggibilità alle regionali e ritengono si tratti di una norma ingiustificatamente discriminatoria e
antidemocratica: Viene così compromesso non solo il legittimo diritto, costituzionalmente garantito, a candidarsi come chiunque altro, ma anche i cittadini e le cittadine vedono limitarsi la libera scelta per l’esercizio del diritto di voto: “Il termine di 180 giorni per dimettersi risulta infatti estremamente rigido e penalizzante e determina una disparità di trattamento oggettiva tra amministratori locali e altre categorie di cittadini eleggibili.
I Sindaci sono i rappresentanti più diretti e più vicini ai cittadini; tuttavia, invece di valorizzare il loro contributo potenziale nella competizione elettorale regionale, arricchendo così il pluralismo democratico, questa norma li mortifica pesantemente.
Inoltre, priva le comunità amministrate di
una guida con largo anticipo e, ipoteticamente, anche inutilmente, qualora il Sindaco non venisse poi candidato nelle liste regionali.
Anci Puglia ha raccolto nelle ultime ore le rimostranze e la delusione di tanti Sindaci e Sindache – di ogni schieramento politico, perché la norma penalizza tutti, in modo trasversale – e sta valutando ogni più utile ed opportuna azione congiunta, anche giurisdizionale”.
Soprattutto, ANCI PUGLIA oggi chiede ai Consiglieri regionali che hanno proposto e votato l’emendamento di “ritornare sui propri passi, di cancellare quella norma assurda e discriminatoria e consentire a tutti il libero accesso al diritto di candidarsi, accettando un confronto paritario, plurale e democratico.
Al Presidente Michele Emiliano, che è stato Sindaco della Città capoluogo e ha poi voluto
interpretare la carica di Governatore come “Sindaco di Puglia”, chiediamo di fare tutto quanto in suo potere per ripristinare, in seno al Consiglio regionale, il rispetto dei princìpi sacrosanti ed inviolabili di democrazia, uguaglianza di fronte alla Legge e pluralismo”.
Approfondimenti
Inaugurata la biblioteca “Giambattista Lezzi” a Casarano
il Sindaco De Nuzzo e l’Assessore Legittimo: “Grazie alla fiducia che i cittadini ci hanno accordato”. “Avevamo la necessità di una Biblioteca “vera” aperta, fruibile. Per questo motivo abbiamo iniziato da zero”.
“Ci sono sogni destinati a rimanere tali ma che comunque aiutano a migliorarsi. Altri destinati a realizzarsi nel momento in cui si ha la possibilità di incidere”.
E’ lapidario il sindaco di Casarano, Ottavio De Nuzzo, durante l’inaugurazione della nuova Biblioteca Comunale della città.
“È grazie alla fiducia che i cittadini hanno accordato alla nostra Amministrazione che tutto è iniziato. Avevamo la necessità di una Biblioteca “vera” aperta, fruibile. Per questo motivo abbiamo iniziato da zero.
E prosegue: “Sono stati anni di lavoro: convenzione con il Polo Biblio Museale di Lecce, partecipazione al bando per il servizio civile 2025, adesione rete delle Biblioteche Regionali, censimento matricola al Ministero, progettazione e realizzazione arredi e tanto altro.
Fatica? No gioia di vedere prendere corpo e anima ad un luogo che sarà un punto di partenza da dove si propagheranno, tutto intorno, attività culturali”.
“Da quelle stanze”, sostiene l’assessore, Emanuele Leggittimo, “si sprigionerà una luce forte che passando da Palazzo De Judicibis si estenderà nel Sedile comunale per arrivare a Piazza Mercato.
Lievito di vita e di bellezza, di incontro e scambi di saperi.
Siamo contenti e orgogliosi, oggi lo possiamo dire per aver potuto inaugurare e contare su “un luogo del sapere” che è la Biblioteca Comunale “Giambattista Lezzi”.
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