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Attualità

Tricase: le ragioni del dirigente dell’Ufficio Tecnico

In una lettera inviata al sindaco, alla segretaria comunale, alla presidente del consiglio comunale e a tutti i consiglieri: «Leggere quell’intervista su “il Gallo”, mi ha letteralmente colto di sorpresa, scioccato ed amareggiato per gli addebiti e le gravi affermazioni rivolte alla mia persona. Mi riservo di valutare azioni a tutela della mia immagine per la qual cosa ho conferito apposito incarico legale»

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Continua a far discutere l’intervista in esclusiva concessaci dal sindaco Antonio De Donno e pubblicata sia sulla edizione cartacea che sul nostro sito.


Dopo la levata di scudi delle opposizioni che hanno annunciato un’assemblea pubblica per il pomeriggio di sabato 17 febbraio, si è mosso anche il dirigente di Lavori Pubblici e Patrimonio, Vito Ferramosca, direttamente e più volte tirato in ballo dal primo cittadino.


L’ingegnere lo ha fatto scrivendo una lettera inviata direttamente al sindaco e per conoscenza al presidente del consiglio Rosanna Zocco, ai consiglieri comunali e alla segretaria generale Marcella De Carlo.


LA LETTERA


«Egregio Sindaco, scrivo la presente a seguito della Sua intervista pubblicata sul numero 03(774)/10-23 febbraio 2024 de “il Gallo», esordisce Ferramosca «il cui contenuto ritengo lesivo della mia professionalità, onestà intellettuale e morale oltre che dell’onorabilità personale e dell’Ufficio Tecnico che rappresento».


«Da dipendente comunale», si difende, «ho sempre onorato gli obblighi e i doveri di diligenza, obbedienza e fedeltà che mi legano contrattualmente all’Ente. Il mio fascicolo personale […] parla da solo. In tanti anni di onorato servizio,ho iniziato la mia collaborazione con il Comune di Tricase con l’amministrazione del sindaco Luigi Ecclesia nel 1999»), ho sempre cercato di perseguire gli obiettivi che le varie amministrazioni che si sono succedute si erano prefissate ed ho agito sempre per il bene della Città anche a discapito delle esigenze familiari, facendomi carico delle carenze di personale e portando avanti con abnegazione e sacrificio le incombenze di tutti e tre i settori tecnici (Lavori pubblici, Urbanistica ed Ambiente). I giorni di ferie non goduti sono oltre 150».


Rivolgendosi direttamente al sindaco, il dirigente dell’ufficio tecnico aggiunge: «Lei stesso ha attestato stima e fiducia nei miei confronti confermandomi responsabile del Settore Lavori Pubblici ed Urbanistica, sconfessando le voci che in campagna elettorale volevano vedermi “ai cimiteri”; quando l’amministrazione ha ristrutturato la pianta organica, scindendo il Settore predetto nei Settori


“Pianificazione Territoriale” e “Lavori Pubblici e Patrimonio”, Lei mi ha conferito l’incarico di Responsabile di quest’ultimo. Incarico, tra l’altro, riconfermato con il recente Decreto Sindacale n. 65 del 29/12/2023. Ritenevo, per queste ragioni, di contare sulla sua fiducia nelle mie provate capacità umane e professionali, che, è bene dirlo, sono state sempre valutate ottimamente anche da questa amministrazione comunale, tramite l’organo tecnico all’uopo deputato, l’unico titolato a valutare l’operato dei funzionari responsabili di Settore».


Poi ammette che leggere quell’intervista su “il Gallo”, «mi ha letteralmente colto di sorpresa, scioccato ed amareggiato per gli addebiti e le gravi affermazioni rivolte alla mia persona. Mi riservo di valutare azioni a tutela della mia immagine per la qual cosa ho conferito apposito incarico legale ma intanto mi preme precisare e rendere noto […], i fatti e gli atti che hanno interessato ed interessano le vicende sulle quali lei si è soffermato nella predetta intervista chiamando in causa il sottoscritto e l’Ufficio da me diretto».


Poi l’ing. Ferramosca entra «nel merito delle singole questioni trattate nell’articolo. Nella parte in cui si parla delle Acque bianche a Depressa e nel rione di Caprarica faccio presente che l’intervento di costruzione del collettore a servizio dell’abitato di Caprarica non ha alcuna relazione con l’evento eccezionale dell’ottobre 2022. Lo abbiamo ribadito collegialmente e alla Sua presenza nel verbale del Tavolo tecnico del 20 ottobre 2022 […]. L’evento è stato di tale portata che l’impianto di captazione di progetto, comunque, non avrebbe potuto sostenere quelle portate che si sono riversate in maniera così importante e in un brevissimo lasso di tempo sull’abitato.


In merito al mancato appalto entro la data del 30 giugno e al conseguente annunciato definanziamento dell’opera […], ritengo che le eventuali responsabilità siano da attribuire a tutto l’apparato amministrativo e burocratico. Basti soffermarsi alla lettura di questi semplici dati: tra la data di adozione della variante urbanistica (29/07/2022) e quella di approvazione (27/04/2023) sono trascorsi quasi nove mesi (la competenza è del consiglio comunale); è notorio il coinvolgimento dell’amministrazione comunale nella fase di progettazione e di esecuzione di tutte le opere pubbliche (l’istituzione della “pre-commissione” ne è la riprova) e in special modo di questa opera pubblica. Più volte il progettista incaricato ha illustrato le scelte progettuali, ascoltato e, per certi versi, recepito le indicazioni fornitegli da assessori e consiglieri. Anche a seguito delle riunioni tenutesi nelle apposite commissioni consiliari sull’argomento in vista della convocazione dei consigli comunali, ove lo scrivente ha ampiamente relazionato su ogni aspetto tecnico e amministrativo, compreso quello inerente le procedure espropriative sulle quali, tra l’altro, vi sono state lunghe discussioni e si sono addirittura paventate ipotesi di delocalizzazione dell’intervento, l’amministrazione comunale era perfettamente a conoscenza del rischio di definanziamento. Il tentativo di recuperare nella fase di esecuzione dell’opera e nei termini del cronoprogramma concesso per la realizzazione dell’opera non è andato a buon fine e di tale circostanza si è venuti a conoscenza solo durante la videoconferenza con il dirigente ministeriale. Il progetto esecutivo è stato trasmesso in maniera completa e conforme in data 3 luglio 2023 quindi oltre la data di scadenza. I procedimenti espropriativi sono stati incardinati nel 7° settore “Pianificazione del Territorio”


con deliberazione della Giunta Comunale n. 226 del 09/11/2022 e a far data dal 01/04/2023 le competenze sono passate alla Responsabile del citato Settore, sicché non è addebitabile al sottoscritto alcuna responsabilità.  Durante la videoconferenza, alla quale ha partecipato anche Lei, il dirigente del Ministero ha chiarito che la scelta di realizzare quel tipo di opera pubblica che ha comportato i tempi tecnici necessari per la variante urbanistica e la dichiarazione di pubblica utilità e indifferibilità della stessa, è stata dell’amministrazione comunale e che si sarebbe eventualmente potuto “ripescare” il finanziamento richiedendo, per le vie istituzionali, l’emanazione di un nuovo apposito Decreto.


Mi fa personalmente piacere che Lei si sia attivato per la richiesta di un altro finanziamento e spero con tutto il cuore che venga presto concesso. Tenga presente che comunque il tempo non è trascorso invano. L’appalto dei lavori è stato già avviato. Le procedure espropriative sono sostanzialmente concluse. Resta solo da perfezionare l’aggiudicazione dei lavori. Quindi al netto della copertura finanziaria nulla osta alla realizzazione dell’opera pubblica».


L’ing. Ferramosca prosegue nella sua lunga tesi difensiva: «Mi chiedo per quale motivo l’Ufficio tecnico non avrebbe dovuto procedere ad appaltare l’opera se il progetto esecutivo, presentato per tempo, fosse stato regolarmente approvato nei modi di legge e se i procedimenti espropriativi fossero stati regolarmente completati, considerando che quotidianamente ottemperiamo ai nostri adempimenti, anche al di fuori del normale orario di lavoro, nei termini di scadenza. Certamente lungi da me e dai miei collaboratori architettare ipotizzate e fantasiose “strategie per rallentare l’azione amministrativa“, affermazione decisamente “forte” e di estrema gravità non fosse altro perché, delle conseguenze, ne saremmo direttamente responsabili».


Poi il responsabile dell’Ufficio tecnico suggerisce: «Alla domanda “di come arginale l’acqua e scongiurare i disastri non si risponde con la realizzazione di un collettore pluviale come quello del progetto in questione. Come più volte suggerito dall’Ufficio e dai progettisti, per difendere l’abitato dalle cosiddette “bombe d’acqua” occorre dotarsi di un sistema di captazione esterno e in difesa dell’abitato che intercetta l’acqua piovana prima di entrare nell’abitato costituito da appositi canali di sbarramento per il deflusso delle acque».


Secondo Ferramosca, «il problema è generale e riguarda l’abitato di Lucugnano, di Depressa, di Tutino della Zona Draghi, di Sant’Eufemia ecc. In conclusione, avrei rubricato l’accaduto come un incidente di percorso al quale si cerca di porre rimedio, anziché indicare il dirigente come il responsabile della perdita del finanziamento e del relativo danno all’intera comunità che, oggettivamente, suona veramente come un un’accusa pesantissima smentita dai documenti e dai fatti e quindi non supportata da elementi oggettivi».


L’ingegnere dell’Ufficio tecnico passa poi ad analizzare la «parte dell’intervista in cui si discute del “Centro Storico Lavori a rilento” Lei (scrive sempre rivolgendosi al sindaco Antonio De Donno) riferisce testualmente: “Anche in questo caso addebito molte responsabilità all’Ufficio Tecnico. Tante volte mi sono raccomandato di fare in fretta. Sono stati capaci di far passare l’estate e le festività natalizie. Questo perché non ci si formalizza contro le ditte che non rispettano i tempi…”. Sinceramente non riesco a comprendere tali esternazioni, anche se comprendo il disagio dei residenti, ma tali situazioni sono state ponderate sin dall’inizio del cantiere cercando di venire incontro alle attività commerciali del centro storico ed interessando ambiti dove tali attività commerciali sono meno presenti».


Scendendo nei particolari aggiunge: «Ci si trova in un contesto del centro storico molto particolare, caratterizzato dalla presenza di numerosi sottoservizi compressi in spazi molto angusti e da numerosissimi ipogei. Tale situazione ha comportato e comporta ancora la necessità di ricercare soluzioni agli imprevisti ed agli inconvenienti quotidiani nel rispetto della legge e ciò, conseguentemente, determina un rallentamento del programma dei lavori che non può essere addebitato ad inadempimenti né dell’Ufficio e/o dell’impresa, ma alle circostanze sopravvenute ed impreviste che hanno visto coinvolti Enti (Soprintendenza archeologica e belle arti) e gestori di pubblici servizi (Enel distribuzione, Acquedotto, 21 rete gas e Telecom) per il coordinamento delle attività di rispettiva competenza, finalizzate all’ottenimento del miglior risultato possibile per evitare future manomissioni del basolato. Il tutto nell’interesse dell’amministrazione e dei principi di economia e di efficienza».

«Basti pensare», precisa, «che i lavori di sistemazione del basolato su Via Tempio hanno dovuto cedere il passo a quelli per: il recupero della rete fognante e la sostituzione di tutti gli allacci idrici (operati da AQP) per le utenze; la realizzazione di un importante cavidotto (ben 5 tubazioni da 160 mm di diametro) per il futuro adeguamento delle linee elettriche di media e bassa tensione da parte di Enel; alle indagini archeologiche su 14 ipogei. Ne sono riapparsi almeno altrettanto davanti al Tempio; alla esecuzione di allacci alle reti pubbliche del gas e dell’acquedotto di utenze che ancora non erano servite»


«Forti dell’esperienza su Via Tempio», continua ad esporre la sua versione dei fatti Ferramosca, «si è proceduto a richiedere ad Acquedotto pugliese di anticipare i lavori di sostituzione della rete idrica sulle strade interessate dalla sistemazione della pavimentazione stradale ossia: via Monsignor Ingletti, via Carità e via Catalano. Acquedotto ha approntato la progettazione […], l’affidamento e l’esecuzione dei lavori che allo stato sono terminati. Le rispettive aree di cantiere risultano riconsegnate all’impresa. Con il verbale di sopralluogo del 18 gennaio scorso alla presenza dell’ufficio di Direzione Lavori, della Soprintendenza, dell’Impresa, dello scrivente e, in rappresentanza dell’amministrazione comunale, del consigliere Ippazio Cazzato, si sono definite tutte le modalità operative per il prosieguo dei lavori. I lavori di basolatura su Via Mons. Ingletti procedono. Quelli su via Tempio sono ripresi e, come era prevedibile, sono emersi nello spazio antistanti il Tempio numerosi ipogei che, come al solito e come è d’obbligo, dovranno essere ispezionati censiti e georeferenziati nei modi di legge».


«Tutto ciò», precisa, «senza inadempimenti contrattuali da parte dell’Impresa che ha come termine ultimo per la fine dei lavori la data del 15/09/2024 e che potrebbe giustamente richiedere una proroga per la sospensione parziale dei lavori sulle vie interessate dalla sostituzione della rete idrica.


Per quanto attiene alle competenze in merito dell’Ufficio Tecnico faccio presente che l’opera in questione ha un apposito Ufficio della Direzione dei Lavori, debitamente integrato da questa amministrazione comunale con altri professionisti, che ha l’onere e l’obbligo di garantire l’amministrazione stessa sul rispetto dei vari termini contrattuali. Il Dirigente dell’Ufficio ed il R.U.P. si esprimono, per quanto di rispettiva competenza, sugli atti che gli vengono sottoposti adottando i conseguenti provvedimenti».


«Pertanto», chiude il cerchio Ferramosca, «ogni addebito e/o contestazione che si legge nella Sua intervista con riferimento ai detti lavori appare veramente ingiusta ed infondata quanto meno se riferita al sottoscritto e all’Ufficio del quale è responsabile».


IN CONCLUSIONE…


In coda alla sua lunga lettera, l’ing. Vito Ferramosca garantisce al sindaco che «da parte mia continuerò a prestare la mia attività con la solita professionalità e dedizione augurandomi che si crei quel rapporto di stima e di fiducia che peraltro, anche di recente, proprio Lei mi ha confermato e come è attestato dalle valutazioni ricevute dall’Ufficio competente».


Prima della chiosa della lettera, però, asserisce che «per evitare pubbliche polemiche, ho preferito indirizzare la presente nota alla S.V. e non anche chiedere, come pure avrei potuto fare, una intervista al “il Gallo” che certamente mi avrebbe in qualche modo “risarcito” dalle offese ricevute, ma avrebbe creato nella cittadinanza molto disorientamento; la mia fedeltà al comune e la responsabilità che sento nei confronti dell’Ente per il quale lavoro mi hanno suggerito di evitare».


Su tutto il resto non entriamo nel merito e, anzi, riteniamo giusto o, meglio, doveroso, pubblicare la versione dei fatti del dirigente dell’Ufficio tecnico per offrire a chi ci legge completezza di informazione.


Poi, come sempre, sarà il lettore a comprendere e farsi la sua idea.


Nel caso specifico si tratta di argomenti di interesse pubblico e se è vero che “i panni sporchi si lavano in famiglia“, ciò vale solo quando si tratta di questioni private. E non ci sembra questo il caso.


Compito della stampa è anche quello di scovare informazioni, sempre di interesse pubblico, che non si vorrebbero rendere pubbliche.


E quello che abbiamo fatto, sempre nel rispetto delle regole.


Senza volerci appendere alcuna medaglia al collo, la nostra sensazione, infine, è quella di aver fatto venire alla luce una situazione non certo idilliaca per l’interesse collettivo, come le posizioni in antitesi tra sindaco e responsabile dei Lavori Pubblici confermano.


E riteniamo che sia un bene per tutti.


Perché da qui, forse, si potrà ricominciare a pensare al “bene della Città”, alla luce del sole e senza alimentare sospetti.


Giuseppe Cerfeda


Attualità

Giuggianello, ritrovate sepolture medievali

A Monte San Giovanni, sull’antica collina, “teatro” delle imprese di Ercole contro i Giganti Leuterni, emerse due delle sepolture di epoca medievale poste in prossimità dell’ingresso del piccolo monumento ipogeico

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L’antica collina, che secondo alcune fonti letterarie antiche fu sede delle imprese di Ercole contro i Giganti Leuterni, svela un altro tesoro archeologico, testimoniando la ricchezza della storia del territorio di Giuggianello, dalla preistoria all’età moderna.

Nel corso dei lavori di restauro e valorizzazione della chiesa rupestre di San Giovanni, nell’ambito del progetto “Chiese rupestri“, finanziato dalla Regione Puglia, sono emerse due delle sepolture di epoca medievale poste in prossimità dell’ingresso del piccolo monumento ipogeico, proprietà del Centro di Cultura Sociale e Ricerche di Giuggianello.

L’intervento, diretto dalla Soprintendenza (SABAP) di Brindisi e Lecce, ha messo in evidenza due tombe scavate nella roccia, contenenti i resti scheletrici di tre individui.

La prima sepoltura, occupata da un inumato di età compresa tra i 16 e i 20 anni, conteneva un unico oggetto di corredo, una tazza in ceramica, oltre ad alcune piccole vertebre di pesce, sparse tra il torace e il bacino.

Lo scavo della seconda tomba, invece, ha messo in luce un inumato di età adulta in posizione supina, associato alle ossa disarticolati di un altro scheletro, un individuo giovane, i cui resti furono accantonati, insieme ai frammenti di una brocca acroma, forse nel momento in cui occorreva dare spazio alla nuova e ultima sepoltura.

La forma della fossa, scavata nel banco di roccia tenera, è riconducibile al tipo antropomorfo e potrebbe ricordare alcuni esempi del XIII-XIV secolo indagati in vari contesti del Salento, tuttavia, per una definizione cronologica più precisa, si attendono ulteriori approfondimenti sui reperti associati e sui resti rinvenuti.

La piccola chiesa rupestre, comunque, è databile tra il X e la seconda metà del XII secolo in base, rispettivamente, al rinvenimento di un follis dell’epoca di Costantino VII (905-959) e dell’imperatrice Zoe (880 ca.-920), recuperato durante i lavori di svuotamento della cavità alla fine degli anni ’80 del secolo scorso, e alle caratteristiche materiali e stilistiche dei pochi lacerti di affresco superstiti al suo interno.

Saranno proprio questi elementi pittorici di epoca bizantina l’oggetto dei prossimi interventi, attraverso azioni mirate di pulizia e restauro delle superfici che daranno nuova vita al repertorio iconografico del monumento.

Senza dubbio, gli ultimi ritrovamenti ampliano i dati in nostro possesso e confermano le tracce individuate nell’area a seguito di indagini non invasive preventivamente condotte a partire dal settembre 2023, restituendo la fisionomia di un luogo di culto medievale dedicato a San Giovanni, cui era associato un non vasto sepolcreto, che saranno un elemento costitutivo per la memoria identitaria della piccola comunità di Giuggianello fino ai nostri giorni.

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Attualità

Lavoro, le opportunità in provincia di Lecce

Report settimanale di Arpal, 522 nuove assunzioni per inizio 2025. In cima il comparto turistico

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Il 2° Report settimanale elaborato dall’Ambito di Lecce racchiude 146 annunci di lavoro distribuiti in tutta la provincia per un totale di 522 nuove assunzioni previste per inizio 2025 in diversi settori.

Il comparto turistico è quello con maggiore opportunità e le aziende sono già all’opera per selezionare il personale per la stagione primaverile ed estiva: 158 posizioni aperte, concentrate prevalentemente lungo la costa ionica e nell’entroterra.

Segue il settore edile, con la richiesta di 73 lavoratori in tutta la provincia, tra cui operai, elettricisti, carpentieri, manovali e idraulici.

Il settore socio-sanitario registra sette annunci per 21 lavoratori, il comparto delle telecomunicazioni con 61 figure da assumere.

Segue il settore amministrativo e informatico con 50 figure ricercate.

Negli altri settori, 52 sono le figure professionali ricercate nel settore pedagogico e 24 nel settore commerciale.

Nel comparto agricoltura e ambiente si ricercano 9 risorse, nel TAC (tessile-abbigliamento-calzaturiero) ci sono 18 opportunità lavorative mentre si ricercano cinque lavoratori nel settore della lavorazione del legno.

Nel settore trasporti e riparazione veicoli si selezionano 11 lavoratori, il settore bellezza e benessere offre una posizione aperta, mentre per l’industria metalmeccanica sono richieste 5 figure.

Diverse opportunità lavorative anche per i beneficiari della Legge 68/99. Sono presenti tre posizioni aperte per persone con disabilità e quattro posizioni per iscritti nelle altre categorie protette.

La sezione tirocini, invece, offre cinque opportunità.

Ricca anche la proposta della rete Eures che contiene numerose opportunità di lavoro e formazione all’estero.

Si ricorda che le offerte, parimenti rivolte ad entrambi i sessi, sono pubblicate quotidianamente sul portale lavoroperte.regione.puglia.it, dal quale ci si può candidare direttamente tramite Spid.

Si consiglia di consultare costantemente la pagina Facebook “Centri Impiego Lecce e Provincia”, il portale Sintesi Lecce e i profili Google di ogni centro per l’impiego.

Gli uffici sono aperti al pubblico dal lunedì al venerdì dalle 8.30 alle 11.30, il martedì anche nel pomeriggio dalle 15 alle 16.30 e il giovedì pomeriggio su appuntamento.

CLICCA QUI PER LEGGERE IL 2° REPORT SETTIMANALE DI ARPAL (AMBITO DI LECCE) NELLA SUA VERSIONE INTEGRALE

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Attualità

I ricercatori di UniSalento tra i migliori al mondo

Sessanta di loro nella World’s Top 2% Scientists 2024 dalla Stanford University

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L’Università del Salento celebra un importante risultato a livello internazionale: ben 60 suoi ricercatori sono stati inclusi nella prestigiosa classifica globale World’s Top 2% Scientists 2024, sviluppata dalla Stanford University. Questa graduatoria, che identifica il 2% dei ricercatori più citati al mondo, rappresenta un riconoscimento di eccellenza per coloro che hanno raggiunto il massimo grado di produttività scientifica a livello globale.

L’elenco, aggiornato ad agosto 2024, si basa sulle informazioni bibliometriche disponibili nel database Scopus e include circa 200.000 studiosi selezionati tra 9 milioni di scienziati a livello mondiale. I criteri di selezione considerano parametri rigorosi e standardizzati, come il numero di citazioni, l’indice h, l’indice hm corretto per la co-paternità, le citazioni relative alle diverse posizioni di firma degli articoli e l’indicatore composito C-Score.

La classifica, realizzata dal team guidato dal Prof. John Ioannidis della Stanford University, in collaborazione con Elsevier e Scopus, copre 22 campi scientifici e 174 sottocampi, offrendo un quadro dettagliato della produttività scientifica a livello globale.

I ricercatori di UniSalento inseriti nella World’s Top 2% Scientists 2024

L’elenco dei 60 ricercatori che hanno ottenuto tale riconoscimento, inclusi alcuni in quiescenza, rappresenta un’importante testimonianza della qualità della ricerca condotta dall’ateneo salentino. In ordine alfabetico:

Aiello Maria Antonietta, Avanzini Giulio, Baglivo Cristina, Beccaria Matteo, Bilò Vittorio, Bucci Cecilia, Cafagna Donato, Calvaruso Giovanni, Cardinale Massimiliano, Cataldo Andrea, Catarinucci Luca, Cavaliere Pasquale, Chu Wenchang, Coluccia Angelo, Congedo Paolo Maria, Corallo Angelo, Cozzoli P. Davide, D’Amico Stefano, De Giorgi Maria Grazia, De Matteis Valeria, De Paolis Lucio Tommaso, Demitri Christian, Dimitri Rossana, Durante Fabrizio, Esposito Corcione Carola, Fascista Alessio, Ferramosca Alessandra, Frampton Paul H., Frigione Mariaenrica, Giangrande Adriana, Gigli Giuseppe, Grassi Giuseppe, Greco Antonio, Guido Gianluigi, Indrio Flavia, Laforgia Domenico, Lay-Ekuakille A., Lionello Piero, Lionetto Francesca, Maffezzoli Alfonso, Malitesta Cosimino, Manente Giovanni, Margherita Alessandro, Mele Giuseppe, Messina Arcangelo, Ndou Valentina, Nicassio Francesco, Perrone M. R., Piscitelli Prisco, Pizzi Simone, Reggiani Lino, Rinaldi Ross, Rossi Sergio, Salvadori Gianfausto, Sannino Alessandro, Scaraggi Michele, Stano Pasquale, Tarricone Luciano, Tornabene Francesco, Visconti Paolo.

Crescita costante

L’Università del Salento registra una crescita costante nel numero di ricercatori inclusi in questa prestigiosa classifica. Questo dato sottolinea il continuo impegno dell’ateneo nel promuovere l’eccellenza scientifica, la collaborazione internazionale e l’innovazione, consolidando il suo ruolo come punto di riferimento per la ricerca di alto livello.

Nella foto in alto il rettore Fabio Pollice

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