Attualità
Tricase: niente stabilimento balneare a Marina Serra
Consiglio di Stato e Tar: stop a concessioni sino al Piano Perritoriale. E mentre arriva la pronuncia del Giudice Amministrativo che conferma la linea dell’Ente Parco, battute finali per il Piano Territoriale
Giunge al culmine di una lunga querelle legale la seconda pronuncia della VI Sezione del Consiglio di Stato, con la quale il Parco “Costa Otranto-S. Maria di Leuca e Bosco di Tricase”, vede il sostegno giuridico alla propria linea interpretativa sul bilanciamento tra interesse privato e diritto all’ambiente.
I termini della lunga vicenda nascono dall’istanza di un privato cittadino per ottenere parere positivo da parte dell’Ente Parco, per il rilascio di una concessione su area demaniale in Marina Serra di Tricase: il fine quello di realizzare una corposa struttura per la balneazione. Il diniego del Comitato Esecutivo del Parco alla concessione, ha trascinato in tribunale l’annosa disputa tra la libertà di iniziativa economica privata e la ratio stessa per cui è nata l’ area naturale protetta, ossia la salvaguardia di specie animali, vegetali e habitat, già contemplati in direttive europee, nonché i valori paesaggistici, gli equilibri ecologici, idraulici e idrogeologici superficiali e sotterranei.
Oggi viene ribadita dal Consiglio di Stato la sentenza del TAR Lecce n.704/2013 che sosteneva la filosofia rigorosa dell’Ente.
La pronuncia del Giudice è chiara: “no” ad interventi diversi dalla creazione di facili accessi sulla costa, con manufatti di tipo precario, in virtù di un bene superiore costituzionalmente garantito quale la salvaguardia dell’Habitat nel quale l’uomo vive. Ciò sino a quando l’Ente Parco, non adotterà il Piano territoriale, la cui progettazione è alle battute finali, in linea con l’art. 4 della legge Regionale 30/2006 istitutiva l’Area Protetta.
La professoressa Gabriella De Giorgi ha sostenuto la linea del Comitato Esecutivo del Parco. Il Presidente del Parco, ing. Nicola Panico, esprime grande soddisfazione per una sentenza che “legittima la bontà della condotta dell’Ente”.
“ Ritengo”, dichiara, “che questa pronuncia del Consiglio di Stato, favorevole agli ingenti sforzi che il gruppo di lavoro sta profondendo per perseguire una Pianificazione Territoriale responsabile ed oculata, sancisca il diritto non solo delle comunità del Parco ma del mondo intero a vedere salvaguardato e tutelato un patrimonio naturalistico unico al mondo. E’ evidente come oggi siamo ancora più forti e convinti della giustezza delle nostre scelte, che spesso sono difficili ed impopolari, ma necessarie a garantire il massimo rispetto e la massima attenzione per un sistema fatto di equilibri precari che merita, un approccio di tipo cautelativo. Il Piano Territoriale del Parco sarà proposto all’assemblea Consortile nel corso di quest’ Estate. Un grande studio è stato richiesto proprio dall’analisi del sistema costiero. L’approfondimento sul tema dei Piani Coste Comunali – continua il Presidente – ritengo sia stato condotto in maniera esemplare dal valido e qualificato gruppo di lavoro dell’Ente e potrà rappresentare un disciplinato ed efficiente indirizzo per i Comuni del Consorzio e i portatori d’interesse. Per questa via tutti potranno contribuire ad accrescere l’attrattività del nostro territorio, caratterizzando l’offerta turistica con soluzioni più innovative e sostenibili”.
M.Maddalena Bitonti
Attualità
Grande partecipazione alla messa dello sportivo a Nardò
Ancora una volta, lo sport neretino si è radunato per la Messa dello Sportivo, un appuntamento liturgico divenuto ormai tradizione, organizzato dal Presidente del Consiglio comunale di Nardò, Antonio Tondo, in collaborazione con la Consulta comunale dello sport neretino.
Grande e sentita partecipazione da parte delle associazioni, dei team e degli atleti neretini, che hanno assistito alla liturgia celebrata da Sua Eccellenza Mons. Fernando Filograna, Vescovo della Diocesi Nardà-Gallipoli, la cui omelia è stata fonte di coraggio ed ispirazione, in particolar modo per i tanti giovanissimi presenti.
Presso la Cattedrale di Nardò, lo scorso 20 dicembre, si sono infatti radunati i dirigenti e i rappresentanti di ogni tipo di sport, sia di squadra che individuali, di ogni età, affinché vengano custoditi i sani principi che lo sport tramanda.
Attualità
Ineleggibilità dei Sindaci: “Discriminatoria e antidemocratica”
Il dissenso di Anci Puglia per la norma che sancisce che “non sono eleggibili a Presidente della Regione e a Consigliere regionale i Presidenti delle Province della Regione e i Sindaci dei Comuni della Regione”
L’associazione dei Comuni pugliesi chiede la revoca della modifica alla legge elettorale regionale, denunciando una penalizzazione ingiusta per i sindaci e una limitazione della libertà di scelta degli elettori.
Anci Puglia esprime fermo dissenso nei confronti della recente modifica all’articolo 6, comma 1, della Legge Regionale 9 febbraio 2005, n. 2 – “Norme per l’elezione del Consiglio regionale e del Presidente della Giunta regionale” – approvata dal Consiglio regionale mediante emendamento.
La nuova formulazione del comma 1 stabilisce che “non sono eleggibili a Presidente della Regione e a Consigliere regionale i Presidenti delle Province della Regione e i Sindaci dei Comuni della Regione”.
Tuttavia, tale ineleggibilità viene esclusa se i soggetti interessati si dimettono dalla
carica non oltre sei mesi prima del compimento del quinquennio di legislatura, o, in caso di
scioglimento anticipato del Consiglio regionale, entro sette giorni dalla data di scioglimento.
I Sindaci di Puglia, secondo ANCI, risultano pertanto fortemente penalizzati dal vincolo di ineleggibilità alle regionali e ritengono si tratti di una norma ingiustificatamente discriminatoria e
antidemocratica: Viene così compromesso non solo il legittimo diritto, costituzionalmente garantito, a candidarsi come chiunque altro, ma anche i cittadini e le cittadine vedono limitarsi la libera scelta per l’esercizio del diritto di voto: “Il termine di 180 giorni per dimettersi risulta infatti estremamente rigido e penalizzante e determina una disparità di trattamento oggettiva tra amministratori locali e altre categorie di cittadini eleggibili.
I Sindaci sono i rappresentanti più diretti e più vicini ai cittadini; tuttavia, invece di valorizzare il loro contributo potenziale nella competizione elettorale regionale, arricchendo così il pluralismo democratico, questa norma li mortifica pesantemente.
Inoltre, priva le comunità amministrate di
una guida con largo anticipo e, ipoteticamente, anche inutilmente, qualora il Sindaco non venisse poi candidato nelle liste regionali.
Anci Puglia ha raccolto nelle ultime ore le rimostranze e la delusione di tanti Sindaci e Sindache – di ogni schieramento politico, perché la norma penalizza tutti, in modo trasversale – e sta valutando ogni più utile ed opportuna azione congiunta, anche giurisdizionale”.
Soprattutto, ANCI PUGLIA oggi chiede ai Consiglieri regionali che hanno proposto e votato l’emendamento di “ritornare sui propri passi, di cancellare quella norma assurda e discriminatoria e consentire a tutti il libero accesso al diritto di candidarsi, accettando un confronto paritario, plurale e democratico.
Al Presidente Michele Emiliano, che è stato Sindaco della Città capoluogo e ha poi voluto
interpretare la carica di Governatore come “Sindaco di Puglia”, chiediamo di fare tutto quanto in suo potere per ripristinare, in seno al Consiglio regionale, il rispetto dei princìpi sacrosanti ed inviolabili di democrazia, uguaglianza di fronte alla Legge e pluralismo”.
Approfondimenti
Inaugurata la biblioteca “Giambattista Lezzi” a Casarano
il Sindaco De Nuzzo e l’Assessore Legittimo: “Grazie alla fiducia che i cittadini ci hanno accordato”. “Avevamo la necessità di una Biblioteca “vera” aperta, fruibile. Per questo motivo abbiamo iniziato da zero”.
“Ci sono sogni destinati a rimanere tali ma che comunque aiutano a migliorarsi. Altri destinati a realizzarsi nel momento in cui si ha la possibilità di incidere”.
E’ lapidario il sindaco di Casarano, Ottavio De Nuzzo, durante l’inaugurazione della nuova Biblioteca Comunale della città.
“È grazie alla fiducia che i cittadini hanno accordato alla nostra Amministrazione che tutto è iniziato. Avevamo la necessità di una Biblioteca “vera” aperta, fruibile. Per questo motivo abbiamo iniziato da zero.
E prosegue: “Sono stati anni di lavoro: convenzione con il Polo Biblio Museale di Lecce, partecipazione al bando per il servizio civile 2025, adesione rete delle Biblioteche Regionali, censimento matricola al Ministero, progettazione e realizzazione arredi e tanto altro.
Fatica? No gioia di vedere prendere corpo e anima ad un luogo che sarà un punto di partenza da dove si propagheranno, tutto intorno, attività culturali”.
“Da quelle stanze”, sostiene l’assessore, Emanuele Leggittimo, “si sprigionerà una luce forte che passando da Palazzo De Judicibis si estenderà nel Sedile comunale per arrivare a Piazza Mercato.
Lievito di vita e di bellezza, di incontro e scambi di saperi.
Siamo contenti e orgogliosi, oggi lo possiamo dire per aver potuto inaugurare e contare su “un luogo del sapere” che è la Biblioteca Comunale “Giambattista Lezzi”.
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