Castrignano del Capo
Tricase: Open Day per TeleStreet
L’A.T.S. “I Capustrada” apre le porte della ex scuola materna
![](https://www.ilgallo.it/wp-content/uploads/2013/02/telestreet.jpg)
Inaugurazione ufficiale per il Laboratorio Urbano Giovanile TeleStreet nella sede di Tricase, sabato 16 febbraio alle 11.30, nella ex scuola materna, in via Micetti, 2. Interverrà per il taglio del nastro l’Assessore alle Politiche Giovanili della Regione Puglia Nicola Fratoianni, insieme ai membri dell’ATS di gestione “I Capustrada”, i partner di progetto, le amministrazioni comunali di Tricase e di Castrignano del Capo.
Apre così le sue porte nella prima delle sue sedi il laboratorio urbano giovanile TeleStreet, progetto vincitore del bando della Regione Puglia Bollenti Spiriti promosso dall’Unione Talassa, che comprende una serie di servizi e iniziative che hanno come obiettivo la partecipazione attiva e la valorizzazione dei giovani del Capo di Leuca.
II LUG TeleStreet si colloca in due sedi, una a Tricase, in Via Micetti ove sorgeva la vecchia scuola materna e a Castrignano del Capo, nella frazione di Giuliano in Via Liborio Romano.
Sono due vecchie scuole pubbliche i luoghi che ospiteranno il laboratorio urbano: due poli-guida di attrazione per tutta la popolazione del Capo di Leuca. Due catalizzatori sociali all’insegna della cittadinanza attiva, produzione artistica, artigianale, naturalistica e scientifica di eccellenza, che partendo dalla specificità, dalla storia e dalla memoria dei due luoghi coinvolge la partecipazione di soggetti deboli (giovani, donne, immigrati, anziani, ecc.), associazioni e aziende locali, nella costruzione di una rete territoriale integrata a sostegno dei giovani.
A guida dei LUG, per cinque anni, l’A.T.S. “I CapuStrada”: un raggruppamento variegato e interdisciplinare che lavorerà sulla connessione tra Ricerca, Arte e Natura, recuperando e valorizzando le risorse giovanili e ambientali; saranno costruiti laboratori, residenze, percorsi, itinerari, attività di cittadinanza attiva, rigenerazione urbana e inclusione sociale, il tutto condito dalle arti spettacolari: televisione, radio, cinematografia, scenografica, musica, teatro e danza.
I CapuStrada sono: Associazione Osse.For. – Osservatorio Formazione. Centro servizi, studi e ricerche interdisciplinari per lo sviluppo del territorio – Tricase (Capofila); Associazione di Promozione Sociale Pro Loco Leuca – Santa Maria di Leuca; Minuto d’arco s.r.l. – Tricase; Associazione Obiettivo Primo Piano – Arnesano; Cooperativa Sociale Onlus C.I.S.S. – Tricase; Associzione O.R.S. – Osservatorio Ricerca Sociale. Centro studi, politiche e ricerche sociali – Tricase; Cooperativa Sociale Terra Rossa – Tricase.
Caratteristica fondamentale della proposta di gestione del LUG sarà il legame e il forte coinvolgimento dei giovani e della gente comune con cui saranno sviluppate, sul territorio di Tricase e Castrignano del Capo una comunicazione, un dialogo e un’interazione continua.
Il Lug TeleStreet sarà luogo di sviluppo di numerosi servizi, tra cui:
– “Scoloratorio di RicercArte”: si intende realizzare un laboratorio che richiama innanzitutto il valore della Scuola, dell’Oratorio, come punti di riferimento per la formazione, la partecipazione attiva dei giovani d’oggi, ma anche di coloro che un tempo lo sono stati, così riducendo la distanza intergenerazionale. E’ un servizio che recupera strutture dismesse, edifici diroccati, luoghi in stato di abbandono attraverso la valorizzazione della specificità e della storia dei luoghi, sì da creare interventi ed eventi ad hoc legati alle origini e alle peculiarità dei medesimi luoghi.
– “Discarica della memoria”: un archivio documentaristico, di voci, suoni, oggetti, canti, rumori, dove ciascun cittadino può raccontare di un’epoca passata, strimpellare una canzone legata a momenti significativi della vita, lasciare una testimonianza della propria esistenza, ecc…
Un archivio documentale che cataloga tutte le testimonianze al fine di coprire la storia del basso Salento dai primi del ‘900 fino ad oggi. La Discarica della memoria sarà uno spazio reale e virtuale dove la creatività di giovanissimi, giovani, adulti, anziani, potrà essere visibile sia in una stanza del LUG che in rete grazie all’utilizzo di nuove tecnologie.
– “Laboratori educativi di formazione”: saranno orientati alla crescita socio-culturale dei giovani, occasione questa che ci permetterà anche di accompagnare gli stessi in un processo di cambiamento per valorizzare e sviluppare potenzialità e talento. I laboratori si propongono di agire e smuovere i giovani e gli adolescenti provenienti anche da contesti abitativi disagiati e di incentivare un’evoluzione personale, sociale, professionale, di scoprire attraverso esperienze di gruppo e di vita associativa tutte le opportunità di inserimento sia nell’ambito lavorativo che nell’ambito del terzo settore e del volontariato. Si utilizzeranno approcci autobiografici, emotivo-drammaturgici per cucire un tessuto di storie, vissuti ed emozioni, attraverso la sceneggiatura di drammatizzazioni; quest’ultime consentiranno di evidenziare le situazioni di agio e/o disagio giovanile, in cui i giovani diventano attori in prima persona prendendo sempre più consapevolezza di chi sono e da dove vengono.
– Web Tv e Web Radio: per incentivare la partecipazione attiva, si propone al mondo giovanile un’esperienza di produzione audiovisiva sviluppata proprio dal basso, avendo come punto di riferimento la strada, simbolo di vita di una comunità, quale quella del Capo di Leuca. Ampio accesso sarà garantito alle produzioni realizzate dai giovani della realtà locale che consentiranno una televisione alternativa e partecipata, fortemente radicata nella comunità. Dunque, caratteristica fondamentale della nostra proposta di gestione di Telestreet sarà il legame e il forte coinvolgimento della gente comune che intendiamo sviluppare sul territorio di Tricase e Castrignano del Capo, un canale comunicativo gestito dalla comunità urbana, posto al servizio degli abitanti ed aperto al dialogo verso il “basso”.
– Itinerari turistici e ambientali: verrà garantita un’offerta di servizi destagionalizzata, specifica ed orientata alla scoperta delle peculiarità territoriali naturalistiche, architettoniche, paesaggistiche, archeologiche nell’ottica della sostenibilità nei territori dei Comuni di Tricase e Castrignano del Capo, e loro relative frazioni, scenari di sicuro impatto per i visitatori così come per gli abitanti locali. Queste realtà territoriali possiedono un elevato valore naturalistico costituito anche dal Parco Biotopo Bosco delle Vallonee di Tricase e i Canali del Parto e delle Menghe di Castrignano del Capo.
Tra l’arcobaleno di questi paesaggi si intende attivare una compagine di laboratori, escursioni, visite guidate ed eventi che consentono una fruizione partecipe della cittadinanza del basso Salento e ai turisti, nei luoghi di maggiore interesse naturalistico e storico-culturale del Capo di Leuca.
– Sala prove e registrazione: il Lug di Tricase sarà dotato di una stanza insonorizzata adatta a essere utilizzata come sala di registrazione e sala prove, con gli strumenti necessari a prove di gruppi musicali e registrazioni.
– Residenze artistiche: il Lug di Castrignano del Capo, nella frazione di Giuliano, sarà adibito e attrezzato per essere residenza artistica rivolta a giovani artisti internazionali dai 18 anni compiuti in poi con l’obiettivo di promuovere lo sviluppo dell’arte e la sua diffusione tramite i canali giovanili. La residenza creerà uno spazio, sia fisico che concettuale, in cui il giovane artista può lavorare sui propri progetti con l’influenza delle caratteristiche dei nostri luoghi, costruendo un dialogo con la popolazione che porti ad un reciproco scambio ed accrescimento di esperienze e conoscenze.
Ostello 12 posti letto: Il Lug di Giuliano di Castrignano del Capo si presterà a diventare ostello per accogliere giovani con costi sostenibili, con dodici posti letto. Per ogni tre posti letto è garantito un bagno comune e saranno fruibili i servizi base tra cui: Info Point, pulizie, punto ristoro snack, biancheria, organizzato con il supporto di personale competente e di servizio.
Attualità
Ambulanza rotta e non sostituita, Capo di Leuca senza postazione fissa 118
Il consigliere regionale Paolo Pagliaro, capogruppo de La Puglia Domani: «ASL Lecce risponda di questo grave disservizio»
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Da ieri il territorio del Capo di Leuca è senza postazione fissa del 118.
L’ambulanza India (con infermiere, soccorritore e autista a bordo) che staziona davanti all’ex ospedale di Gagliano del Capo è guasta, e la Asl di Lecce non ha un mezzo sostituivo.
Fino a domani il personale impiegato nella postazione 118 di Gagliano è stato messo in ferie forzate, e in caso di necessità sono chiamate ad intervenire le squadre di altre postazioni del servizio di emergenza-urgenza.
«Come è accaduto questa mattina», racconta il consigliere regionale Paolo Pagliaro, «quando è dovuta arrivare un’ambulanza da Scorrano per soccorrere le persone coinvolte in un grave incidente stradale avvenuto vicino all’ospedale di Tricase, sulla provinciale per Depressa, perché la squadra della postazione di Tricase era impegnata a coprire un codice verde ad Alessano, territorio di competenza di Gagliano».
«Tutto questo perché, nell’intera Asl e per ben tre giorni, non c’è un mezzo sostitutivo di emergenza», tuona il fondatore di Regione Salento, «una situazione paradossale, che pregiudica la tempestività e l’efficacia del servizio 118. È inconcepibile che un presidio salvavita possa rimanere sguarnito del mezzo di soccorso in una zona così vasta».
«Chiediamo», conclude Paolo Pagliaro, «che l’azienda sanitaria si assuma la responsabilità di questo grave disservizio di fronte ai cittadini salentini, costretti a subire le conseguenze di un’evidente inefficienza gestionale».
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Approfondimenti
«Quando stavo per finire sotto un treno…»
Emigranti, il forum. Vittorio Buccarello di Castrignano del Capo: «Il mio scopo era solo quello di guadagnare i soldi necessari per poter costruire una casa, sposarmi e mettere su famiglia»
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Vittorio Buccarello è nato a Castrignano del Capo il 24 marzo 1945, «alla fine della guerra», come piace sottolineare lui.
Nel corso del forum, interviene sul tema della discriminazione nei confronti degli italiani all’estero, in particolare in svizzera.
Secondo il quasi ottantenne «bisogna fare una distinzione. Per quanto mi riguarda sono stato sia nella Svizzera francese, a Neuchâtel, che nel Canton Grigioni, svizzera tedesca. Mentre nella parte francese eravamo tutto sommato rispettati, così proprio non era nel Canton Grigioni, abitato da svizzeri tedeschi, italiani e i romanci, la popolazione indigena. Questi ultimi erano più integralisti e chiusi verso noi emigranti».
Buccarello, oggi dedito alla scrittura e alla poesia, spiega di essere stato 4 anni nella svizzera francese, salvo poi spostarsi nei Grigioni dove è rimasto circa dieci anni. Racconta di quando, del 1966, lavorava in una ditta edilizia a Chur, Capoluogo del Canton Grigioni: «Insieme ai colleghi stavamo facendo dei lavori in una ferrovia anche se i treni continuavano a percorrere quel tratto. Mentre eravamo impegnati sui binari, uno de guardiani, romancio, aveva l’incarico di suonare la tromba per avvertire se vi era un treno in arrivo. Fatto sta che, in un’occasione, ero sopra un ponte, sui binari e, forse sovrappensiero, non ho badato al suono della tromba. Non so neanch’io come qualcuno sia riuscito a tirarmi via appena prima che passasse il treno. Non era neanche sicuro di essere ancora vivo. Ancora sotto choc, vidi correre il guardiano romancio verso di me per dirmene di tutti i colori e, infine, darmi un bel colpo in testa con il casco. Dovetti allontanarmi in silenzio e raggiungere il ponte dove, una volta solo, mi lasciai andare al pianto».
Buccarello ammette: «Devo essere onesto, non mi sono mai realmente ambientato, non ho mai imparato il tedesco e per questo non sono rimasto. Ero lì solo perché spinto dal bisogno e, appena potevo, ritornavo in Salento, salvo risalire per farmi le stagioni. Fossi rimasto a Neuchâtel, forse sarebbe stato diverso».
Le necessità lo hanno spinto a fare le valigie in direzione Svizzera: «Il mio scopo era solo quello di guadagnare i soldi necessari per poter costruire una casa, sposarmi e mettere su famiglia».
Con le famose rimesse che alimentavano l’economia salentina: «Vivevamo nella miseria. Così c’erano quelli che andavano in Svizzera e mandavano quasi tutto quello che guadagnavano a casa e poi c’erano quelli che, pur rimanendo in Salento, ne giovavano, potendo lavorare e guadagnare proprio grazie a quei soldi».
Tornando agli avventurosi viaggi affrontati per raggiungere la Svizzera, è il caso di ricordare che davano un permesso di soggiorno di 9 mesi; quindi, arrivavi a Chiasso, ti spogliavano nudo, e decidevano se fossi idoneo.
Altrimenti ti rispedivano indietro.
Se superavi l’esame, ti davano un permesso di tipo “B” che ti garantiva di restare 9 mesi e poi, eventualmente, dopo 5 annio, il permesso “C” che dava l’opportunità di rimanere annualmente. E lavorare. Che era l’unico diritto acquisito, perché dalla possibilità di voto in giù, restavi un corpo estraneo.
Prima di congedarsi Vittorio Buccarello racconta un altro aneddoto: «C’era la possibilità di lavorare di notte e guadagnare altri soldi, sempre nella ferrovia per montare dei pali. Una sera, però, avevo l’influenza e su consiglio di un amico, per non perdere quell’occasione, bevvi un bel po’ di grappa e mi preparai un thermos di latte, al quale aggiunsi altra grappa, da portarmi dietro. Faceva molto freddo ma con tutto quell’alcol in corpo neanche me ne accorsi. Riuscii ad affrontare la nottata ed anche a tornare a casa seppur “traballante”. Di notte mi sentii male, mio cognato dovette assistermi e, per alcuni giorni restai k.o. Morale della favola: per non perdere quei straordinari notturni mi giocai una settimana di lavoro e di paga».
Perché, ricordiamolo, il discorso era sempre lo stesso: se non lavoravi, non guadagnavi, altro che certificato medico!
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Appuntamenti
Il grande Jazz a Leuca: tributo a John Coltrane con il Trio Menzella
“My Favorite John” è il concerto organizzato dalla Associazione Culturale Lampus per celebrare il sassofonista statunitense. Appuntamento domenica 26 (dalle 19,30) al Terminal
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L’Associazione Culturale “Lampus!” celebra il sassofonista statunitense con il concerto My Favorite John.
Domenica 26 gennaio, alle ore 19,30, il salone congressi dell’Hotel Terminal di Leuca sarà il palcoscenico di un appuntamento dedicato all’eredità di John Coltrane.
Il concerto vedrà protagonisti tre musicisti di talento, uniti dalla comune passione per il jazz e per l’inconfondibile stile del grande sassofonista americano.
My Favorite John, che nel titolo richiama uno dei brani più iconici eseguiti dal grande maestro (My favorite things), offre l’opportunità di ascoltare tre musicisti di alto livello in un programma che celebra un pilastro indiscusso del Jazz e rappresenta un ottimo appuntamento per gli appassionati di musica e per chi desidera scoprire le infinite sfumature del buon Jazz.
Il trio Menzella (sassofono tenore, organo Hammond e batteria con Gianfranco Menzella, Alberto Gurrisi e Pasquale Fiore ) infatti, propone una rilettura dei brani più significativi di Coltrane, interpretandoli con un approccio personale e sonorità originali che combinano tradizione e modernità.
LEUCA FUORI STAGIONE
Questo appuntamento segue il solco tracciato dall’Associazione Culturale “Lampus!” di Paolo Insalata a partire dal 2016 la quale, con circa 60 concerti al suo attivo organizzati nel Capo di Leuca, ha sempre creduto, in controtendenza, nella promozione delle attività culturali anche fuori dalla stagione turistica estiva.
My Favorite John, infatti, rappresenta una ulteriore occasione per riaccendere l’interesse verso l’arte e creare momenti di aggregazione per la comunità del Salento, anche in pieno inverno.
I PROTAGONISTI
Gianfranco Menzella – sax tenore: nato a Matera, si è diplomato con lode al Conservatorio “E. Duni” e ha proseguito gli studi in musica jazz. Ha vinto numerosi premi e si è esibito in festival prestigiosi come Umbria Jazz e Siena Jazz, collaborando con artisti del calibro di Randy Brecker e Fabrizio Bosso e molti altri.
Alberto Gurrisi – organo Hammond: milanese di nascita, è considerato uno dei più interessanti interpreti italiani dello strumento. Dopo un lungo percorso di studi che lo ha portato a lavorare con musicisti come Franco Cerri e Seamus Blake, ha sviluppato un linguaggio musicale raffinato e versatile.
Pasquale Fiore – batteria: cresciuto con la passione per la batteria fin dall’infanzia, è oggi uno dei musicisti più richiesti in Italia. Ha collaborato con nomi illustri come Enrico Rava e Fabrizio Bosso, partecipando a progetti che spaziano tra tradizione e innovazione jazzistica.
INGRESSO RISERVATO AI SOCI MA…
È possibile iscriversi a Lampus abbinando la tessera “soci simpatizzanti” (costo 5€) all’acquisto del biglietto (15€) su www.oooh.events .
Informazioni via whatsapp al 347 5169946
Prenotazioni cena dopo concerto (menù fisso 20 euro bevande escluse) – Hotel Terminal 0833 758242
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