Attualità
Tricase: PD chiede rimpasto di Giunta
«Quasi a metà mandato, riteniamo fisiologico e necessario verificare l’operato dei componenti di Giunta. I tempi sono maturi per giungere ad una riflessione delle deleghe assessorili assegnate…»
Il Partito Democratico di Tricase con un comunicato a firma degli iscritti e degli amministratori comunali del Partito Democratico, chiede al sindaco Antonio De Donno una verifica in seno all’amministrazione, in pratica delle valutazioni che portino eventualmente ad un rimpasto di Giunta.
«Da quel settembre 2020, durante il quale ci presentammo alla Città con un patto di idee e valori, sono passati esattamente due anni, anni caratterizzati dalla pandemia che ha irrimediabilmente condizionato l’avvio dell’Amministrazione, anni con il personale dell’Ente ridotto ai minimi termini a causa dalla mancata programmazione degli anni precedenti e con le solite questioni ataviche, lasciate sospese in un limbo amministrativo, che gravavano e gravano sulla nostra azione politica», scrivono i Dem, che precisano: «In questo contesto così caratterizzato e da evidenti difficoltà figlie di un passato amministrativo non certamente roseo, il Partito Democratico di Tricase, nonostante le diverse estrazioni politiche dei componenti dell’Amministrazione – alcuni dei quali con posizioni diametralmente opposte alla nostra – ha lavorato con responsabilità ai temi dell’agenda politica e amministrativa della città. A conferma della bontà di quella scelta e a distanza di due anni, tanti sono i risultati raggiunti insieme all’amministrazione e tante sono le azioni messe in campo per far sì che l’Ente riuscisse a ritrovare la strada perduta: l’assunzione di nuovo personale da destinare a tutti i settori al fine di rendere competitiva la macchina amministrativa, un’attenzione particolare alla progettazione per rispondere alle numerose opportunità regionali, nazionali ed europee, la strutturazione di una politica turistica e culturale, uno sguardo fisso verso gli ultimi e a chi è in difficoltà».
Fin qui la premessa ma il piatto forte, evidentemente deve ancora arrivare: «I tempi sono maturi per fermarsi e riflettere su come correggere e superare le criticità che si sono presentate durante questi anni: ammettere, con sano spirito di autocritica, che anche la nostra amministrazione ha compiuto errori è l’atteggiamento giusto per correggerli ed evitare che possano ripetersi in futuro, consentendoci di fare quel salto per incidere ancor più in maniera positiva sulla vita quotidiana dei cittadini e dell’Ente».
«Il nostro elettorato e i cittadini», avvertono i Dem, «ricordano ancora bene le parole pronunciate sui palchi e nelle piazze della città, e dunque non possiamo esimerci dal riprendere urgentemente i lavori e le azioni amministrative che servono più di ogni altra cosa per lo sviluppo della nostra comunità».
«Sia chiaro, tanto è stato fatto», si le ancora nel comunicato a firma Pd, «ma tanto resta ancora da fare. Basti pensare all’iter di approvazione del Piano Urbanistico Generale, che fra tutti risulta essere non più rinviabile e vitale per le prospettive di crescita della città. L’approvazione del PUG, armoniosamente raccordato con gli altri strumenti di pianificazione del territorio come il Piano Comunale delle Coste, il Piano regolatore del Porto e il Piano di Eliminazione delle Barriere Architettoniche, metterebbe la parola fine ad uno sviluppo scriteriato della città, risolvendo definitivamente problemi primordiali: la possibilità di individuare aree a parcheggio fra la costa e il centro cittadino, una viabilità complementare a quella esistente per decongestionare i flussi veicolari e consegnare le nostre bellezze alla curiosità dei turisti e dei cittadini, la localizzazione di nuovi servizi ed infrastrutture, una migliore qualità della vita. Pensiamo, ad esempio, alla strutturazione di misure volte a rendere Tricase decorosa ed accogliente, quali il verde pubblico e l’arredamento urbano. Pensiamo all’attenzione da riservare ai giovani, al comparto produttivo e al tessuto sociale e sportivo, con la necessaria accelerazione sugli investimenti da programmare».
Poi la richiesta esplicita: «Giunti quasi a metà mandato, riteniamo fisiologico e necessario verificare l’operato dei componenti di Giunta, così come gli iscritti e militanti del Partito Democratico di Tricase hanno già richiesto ai nostri rappresentanti, coinvolgendo in una discussione interna anche il gruppo consiliare. Serve verificare il lavoro svolto in ogni singolo settore rispetto a quanto riportato nel programma e nelle linee di mandato, che insieme abbiamo redatto e voluto».
Per i Dem sarebbe «un atto di serietà e rispetto dapprima nei confronti di tutti i cittadini, che si aspettano scelte certe e parole chiare. I tempi sono maturi per giungere ad una riflessione delle deleghe assessorili assegnate, in modo tale da consentire un’azione amministrativa più fluida e snella, senza dover correre il rischio di sconfinare nella competenza assegnata ad altri, pur rimanendo nel medesimo settore di intervento».
Inoltre secondo il locale PD, «la nuova configurazione del Consiglio Comunale con la fuoriuscita di un consigliere comunale dalla maggioranza, non può assolutamente prescindere da una riflessione complessiva che riguardi financo la congrua rappresentazione dei gruppi consiliari nell’esecutivo. Occorre ammettere che serve un cambio di passo. Serve imprimere forza alle idee, serve riprendere il nostro programma elettorale e lavorare per far sì che quel patto ideale presentato in campagna elettorale torni ad essere la stella polare dell’azione amministrativa dell’Ente».
«Siamo convinti», concludono i Dem, «che sia necessario dare nuovo impulso alla vita dell’Amministrazione, rilanciandone l’azione politico amministrativa. Così facendo, saremo in grado di raccontare ai nostri concittadini che l’Amministrazione che insieme abbiamo voluto ha raggiunto traguardi che, solo pochi anni fa, erano impensabili».
Attualità
Grande partecipazione alla messa dello sportivo a Nardò
Ancora una volta, lo sport neretino si è radunato per la Messa dello Sportivo, un appuntamento liturgico divenuto ormai tradizione, organizzato dal Presidente del Consiglio comunale di Nardò, Antonio Tondo, in collaborazione con la Consulta comunale dello sport neretino.
Grande e sentita partecipazione da parte delle associazioni, dei team e degli atleti neretini, che hanno assistito alla liturgia celebrata da Sua Eccellenza Mons. Fernando Filograna, Vescovo della Diocesi Nardà-Gallipoli, la cui omelia è stata fonte di coraggio ed ispirazione, in particolar modo per i tanti giovanissimi presenti.
Presso la Cattedrale di Nardò, lo scorso 20 dicembre, si sono infatti radunati i dirigenti e i rappresentanti di ogni tipo di sport, sia di squadra che individuali, di ogni età, affinché vengano custoditi i sani principi che lo sport tramanda.
Attualità
Ineleggibilità dei Sindaci: “Discriminatoria e antidemocratica”
Il dissenso di Anci Puglia per la norma che sancisce che “non sono eleggibili a Presidente della Regione e a Consigliere regionale i Presidenti delle Province della Regione e i Sindaci dei Comuni della Regione”
L’associazione dei Comuni pugliesi chiede la revoca della modifica alla legge elettorale regionale, denunciando una penalizzazione ingiusta per i sindaci e una limitazione della libertà di scelta degli elettori.
Anci Puglia esprime fermo dissenso nei confronti della recente modifica all’articolo 6, comma 1, della Legge Regionale 9 febbraio 2005, n. 2 – “Norme per l’elezione del Consiglio regionale e del Presidente della Giunta regionale” – approvata dal Consiglio regionale mediante emendamento.
La nuova formulazione del comma 1 stabilisce che “non sono eleggibili a Presidente della Regione e a Consigliere regionale i Presidenti delle Province della Regione e i Sindaci dei Comuni della Regione”.
Tuttavia, tale ineleggibilità viene esclusa se i soggetti interessati si dimettono dalla
carica non oltre sei mesi prima del compimento del quinquennio di legislatura, o, in caso di
scioglimento anticipato del Consiglio regionale, entro sette giorni dalla data di scioglimento.
I Sindaci di Puglia, secondo ANCI, risultano pertanto fortemente penalizzati dal vincolo di ineleggibilità alle regionali e ritengono si tratti di una norma ingiustificatamente discriminatoria e
antidemocratica: Viene così compromesso non solo il legittimo diritto, costituzionalmente garantito, a candidarsi come chiunque altro, ma anche i cittadini e le cittadine vedono limitarsi la libera scelta per l’esercizio del diritto di voto: “Il termine di 180 giorni per dimettersi risulta infatti estremamente rigido e penalizzante e determina una disparità di trattamento oggettiva tra amministratori locali e altre categorie di cittadini eleggibili.
I Sindaci sono i rappresentanti più diretti e più vicini ai cittadini; tuttavia, invece di valorizzare il loro contributo potenziale nella competizione elettorale regionale, arricchendo così il pluralismo democratico, questa norma li mortifica pesantemente.
Inoltre, priva le comunità amministrate di
una guida con largo anticipo e, ipoteticamente, anche inutilmente, qualora il Sindaco non venisse poi candidato nelle liste regionali.
Anci Puglia ha raccolto nelle ultime ore le rimostranze e la delusione di tanti Sindaci e Sindache – di ogni schieramento politico, perché la norma penalizza tutti, in modo trasversale – e sta valutando ogni più utile ed opportuna azione congiunta, anche giurisdizionale”.
Soprattutto, ANCI PUGLIA oggi chiede ai Consiglieri regionali che hanno proposto e votato l’emendamento di “ritornare sui propri passi, di cancellare quella norma assurda e discriminatoria e consentire a tutti il libero accesso al diritto di candidarsi, accettando un confronto paritario, plurale e democratico.
Al Presidente Michele Emiliano, che è stato Sindaco della Città capoluogo e ha poi voluto
interpretare la carica di Governatore come “Sindaco di Puglia”, chiediamo di fare tutto quanto in suo potere per ripristinare, in seno al Consiglio regionale, il rispetto dei princìpi sacrosanti ed inviolabili di democrazia, uguaglianza di fronte alla Legge e pluralismo”.
Approfondimenti
Inaugurata la biblioteca “Giambattista Lezzi” a Casarano
il Sindaco De Nuzzo e l’Assessore Legittimo: “Grazie alla fiducia che i cittadini ci hanno accordato”. “Avevamo la necessità di una Biblioteca “vera” aperta, fruibile. Per questo motivo abbiamo iniziato da zero”.
“Ci sono sogni destinati a rimanere tali ma che comunque aiutano a migliorarsi. Altri destinati a realizzarsi nel momento in cui si ha la possibilità di incidere”.
E’ lapidario il sindaco di Casarano, Ottavio De Nuzzo, durante l’inaugurazione della nuova Biblioteca Comunale della città.
“È grazie alla fiducia che i cittadini hanno accordato alla nostra Amministrazione che tutto è iniziato. Avevamo la necessità di una Biblioteca “vera” aperta, fruibile. Per questo motivo abbiamo iniziato da zero.
E prosegue: “Sono stati anni di lavoro: convenzione con il Polo Biblio Museale di Lecce, partecipazione al bando per il servizio civile 2025, adesione rete delle Biblioteche Regionali, censimento matricola al Ministero, progettazione e realizzazione arredi e tanto altro.
Fatica? No gioia di vedere prendere corpo e anima ad un luogo che sarà un punto di partenza da dove si propagheranno, tutto intorno, attività culturali”.
“Da quelle stanze”, sostiene l’assessore, Emanuele Leggittimo, “si sprigionerà una luce forte che passando da Palazzo De Judicibis si estenderà nel Sedile comunale per arrivare a Piazza Mercato.
Lievito di vita e di bellezza, di incontro e scambi di saperi.
Siamo contenti e orgogliosi, oggi lo possiamo dire per aver potuto inaugurare e contare su “un luogo del sapere” che è la Biblioteca Comunale “Giambattista Lezzi”.
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