Tricase
Tricase Porto: le ragioni dei gozzi
Egr. Direttore, la lettera pubblicata sul precedente numero dal suo giornale, sulla campagna “Salviamo i vecchi gozzi in legno di Tricase Porto”, merita qualche pacata considerazione da parte dell’Associazione Libeccio, che di tale manifestazione è promotrice. La nota in questione è stata inviata da “alcuni diportisti di Tricase Porto”, di cui ignoriamo i volti e i nomi perché non si firmano personalmente né sono costituiti in associazione riconosciuta.
Tutte le loro argomentazioni sono rivolte a deformare il senso e le finalità della nostra iniziativa, anche a costo di inventarsi di sana pianta una presunta richiesta da parte nostra di “gratuità del posto barca per i discendenti dei pescatori…”. Pura fantasia e maldicenza, che serve a sostenere il “preannuncio di ben altre proteste contro l’Amministrazione Comunale” nel caso si dovesse verificare il loro sospetto. La realtà è ben diversa! Noi invitiamo gli autori della lettera a trovare una nostra dichiarazione o un solo documento in cui si afferma quanto loro ci attribuiscono. Ci chiediamo: possibile che i numerosi aderenti alla nostra campagna su Facebook, i tanti visitatori del Presepe “Gesù Bambino tra i gozzi” e gli inviati di emittenti locali e nazionali non si siano accorti di nulla? E che, anzi, abbiano sostenuto con entusiasmo un’iniziativa che mirava furbescamente solo ad ottenere piccoli vantaggi?
Non crediamo che tutti siano ingenui o in malafede. Pensiamo, invece, che sia opportuno ricordare come si è sviluppata la nostra campagna per comprenderne il senso profondo. Il Regolamento dei servizi portuali, approvato nella scorsa primavera, prevedeva il sorteggio come modalità di assegnazione del posto barca e aumentava le tariffe con la previsione di offrire nuovi servizi e apportare migliorie al bacino portuale. Era evidente che l’eventuale esclusione dal sorteggio dei gozzi in legno avrebbe portato alla necessità di tirarli a secco e alla loro riduzione a legna da ardere. L’Associazione Libeccio, che raccoglie la gran parte dei proprietari di queste piccole imbarcazioni – alcune costruite cinquant’anni fa – rappresentò al Sindaco le proprie preoccupazioni e propose soluzioni per il futuro. L’estate scorsa è stato sventato il pericolo di dover tirare a secco le barche, ma le proposte dell’Associazione non hanno ancora trovato accoglienza e neanche risposta. In che cosa consistono?
Noi partiamo dalla considerazione che i proprietari dei vecchi gozzi sono il nucleo storico di Tricase Porto, non a caso quasi tutti risiedono su Borgo Pescatori. Le piccole imbarcazioni sono per molti di loro un’eredità familiare che si trasmette insieme alla passione e alla tecnica dell’andare per mare. E’ connaturata al loro ambiente di vita e l’hanno conservata come elemento inseparabile della propria esistenza. La funzione di animazione sociale che l’Associazione ha svolto è riconosciuta come pregevole nei diversi ambiti di intervento. Numerose sono state le collaborazioni con istituzioni scolastiche, civili e religiose. Tutte iniziative portate a conoscenza dell’Amministrazione Comunale con la richiesta di sostegno affinchè continuino ad esistere. E perché ciò sia possibile è necessario che i gozzi restino in acqua. E’ la legittima richiesta del riconoscimento di una funzione comunitaria Nessuna pretesa di gratuità per chicchessia, dunque, ma solo un rapporto di collaborazione tra l’Istituzione e un’Associazione che ha finalità socio-culturali.
Mario Ruberto (Presidente Associazione Libeccio – Tricase Porto)
Attualità
Lavoro, picco di offerte nel turismo con la recruiting week di Arpal
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Disponibili 1.400 posti di lavoro nel settore turistico in tutta la provincia. Colloqui in presenza e a distanza per #mareasinistra riservati a candidati che vivono fuori regione e vogliono cogliere l’occasione per tornare o trasferirsi in Puglia
Dal 5 al 20 marzo la Recruiting week organizzata da Arpal Puglia nell’Ambito di Lecce: 1.400 posti di lavoro disponibili nel settore turistico in tutta la provincia. Colloqui anche da remoto per chi vive fuori regione.
Crescono le opportunità di lavoro nel settore turistico, grazie ad una vetrina d’eccezione offerta da Arpal Puglia.
Dal 5 al 20 marzo, tutti i Centri per l’impiego dell’Ambito di Lecce saranno protagonisti della Recruiting week per il turismo, formula inedita coniata dall’Agenzia regionale per le Politiche attive del Lavoro per potenziare il servizio di incrocio domanda-offerta, dare risposte alle aziende che cercano personale e, al contempo, far rientrare in Puglia molte professionalità di cui il territorio ha bisogno.
Come già avvenuto per la Recruiting week del settore socio-sanitario, lanciata a novembre scorso, la Recruiting week per il turismo sarà divisa in due parti. I colloqui in presenza, secondo un calendario che va dal 5 al 20 marzo, coinvolgeranno tutte le sedi dei dieci CPI. I colloqui online, invece, concepiti nell’ambito della Strategia #mareasinistra della Regione Puglia, sono riservati a candidati che vivono fuori regione e vogliono cogliere l’occasione per tornare o trasferirsi in Puglia.
«In queste settimane, i centri per l’impiego hanno portato avanti una corposa attività di scouting aziendale e sono ora pronti a selezionare il personale richiesto», dichiara Luigi Mazzei, dirigente U.O.Coordinamento Servizi per l’impiego Ambito di Lecce, «replichiamo la formula della recruiting week per dare agli imprenditori e all’utenza la possibilità di svolgere i colloqui presso tutti i nostri uffici territoriali, sulla base di un calendario che non vede sovrapposizioni. Non solo, proveremo a far fronte alle difficoltà del settore – in primis quella di trovare candidati per coprire tutte le posizioni aperte – attraverso colloqui online aperti a chi vive fuori dalla Puglia, che è una regione fortemente attrattiva non solo per i turisti ma anche per coloro che intendano formarsi e lavorare in questo settore strategico».
1.400 POSTI DISPONIBILI E 90 AZIENDE COINVOLTE
Con la Recruiting week, sono 1.400 i posti di lavoro disponibili nel settore turistico, mentre le aziende che hanno risposto alla chiamata pubblica – lanciata nelle scorse settimane da Arpal Puglia – sono 90, attive nella provincia di Lecce e nel capoluogo, tra grosse catene ricettive, masserie, resort, villaggi turistici, ristoranti, hotel di lusso, agriturismi, società di servizi. Tutte le offerte pubblicate sul portale lavoroperte.regione.puglia.it sono state raccolte in uno speciale report consultabile qui.
Per maggiori dettagli, si possono consultare il sito web e i social network di Arpal Puglia, la pagina Facebook Centri Impiego Lecce e Provincia, i profili Google di ogni centro per l’impiego.
I PROFILI RICERCATI
Tra le posizioni ricercate, ci sono receptionist, segretari, economi, animatori, guide turistiche, tecnici audio-video-luci, bagnini, mozzi, chef, chef de rang, maître, cuochi e aiuto cuochi, pasticceri, barman/barlady, pizzaioli, camerieri di sala, camerieri ai piani, lavapiatti, giardinieri, tuttofare, manutentori, addetti alle pulizie.
Le offerte sono parimenti rivolte ad entrambi i sessi, ai sensi della L.903/77 e del D.Lgs. n.198/2006, e a candidati provenienti da tutto il territorio nazionale. Le candidature possono essere trasmesse direttamente dal portale lavoroperte.regione.puglia.it accendendo con Spid, oppure via mail o direttamente allo sportello presso gli uffici negli orari di apertura.
COLLOQUI IN PRESENZA E ONLINE: COME CANDIDARSI
La Recruiting week si articolerà in due fasi.
- colloqui di lavoro in presenza presso i centri per l’impiego dell’Ambito di Lecce, dalle ore 14.00 alle ore 17:00, sulla base del seguente calendario: mercoledì 5 marzo a Casarano; giovedì 6 marzo a Martano; lunedì 10 marzo a Gallipoli; martedì 11 marzo a Galatina; mercoledì 12 marzo a Campi Salentina; giovedì 13 marzo a Nardò; lunedì 17 marzo a Maglie; martedì 18 marzo a Tricase; mercoledì 19 marzo a Poggiardo; giovedì 20 marzo a Lecce.
Si consiglia di candidarsi prima alle singole offerte tramite il portale Lavoroperte e di presentarsi al colloquio muniti di curriculum vitae.
Il calendario completo con le aziende che terranno le selezioni è consultabile nel report speciale cliccando qui.
- colloqui di lavoro da remoto, riservati a candidati che vivono fuori regione e vogliono cogliere l’occasione per tornare o trasferirsi in Puglia. È già possibile prenotarsi compilando il Google form (è obbligatorio indicare il codice dell’offerta a cui si intende candidarsi).
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Approfondimenti
Come eravamo: il Carnevale a Tricase negli anni ’30
I ricordi delle masciate di un tempo, raccontati da chi le ha vissute in prima persona
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di Ercole Morciano
L’ultima domenica di Carnevale quest’anno è stata domenica 2 marzo.
L’ultimo giorno sarà invece martedì prossimo: “martedia rassu”, Martedì Grasso: lo dicevano i nostri antenati e lo si dice ancora oggi parlando il dialetto tricasino.
Le prime notizie certe sul Carnevale Tricasino del passato ce le ha tramandate Giuseppe Pisanelli nel suo libro “Notizie su uomini, cose e immagini di Tricase” pubblicato nel 1990 con le edizioni del Grifo di Lecce.
Apprendiamo così che a Carnevale “un’antica tradizione voleva che gruppi di appassionati della recitazione, per lo più artigiani, organizzassero lavoretti teatrali che seralmente andavano a recitare nelle famiglie. In quell’occasione chi disponeva di una stanza più grande delle altre invitava parenti, amici e compari per gustare lo spettacolo”.
Alla fine delle recite e del canto dei vari stornelli composti per l’occasione, il padrone di casa offriva almeno un bicchiere di vino; altrimenti, se di famiglia agiata, oltre al vino, “si offrivano frittelle di vario tipo, rosolio, ecc. Così i nostri maggiori vivevano il carnevale. Tali usanze rimasero in vita fino agli anni Trenta” e oltre.
Un formidabile organizzatore fu Antonio Scarascia, “mesciu ‘Ntunucciu Russu”.
Egli “si cimentò nelle manifestazioni carnevalesche pubbliche e, grazie ad esse, il Carnevale Tricasino era noto in tutta la provincia. Non si trattò di mute sfilate in costume o di carri allegorici inanimati. Si trattò di rievocazione di eventi nazionali importanti come La guerra Italo-Turca, La trasvolata atlantica di Italo Balbo, Il carro di Tespi e tante altre“.
In particolare, Giuseppe Pisanelli descrive nei dettagli la parodia della “Guerra Italo-Turca”, combattuta dall’Italia negli anni 1911-1912 per sottrarre la Libia all’Impero Ottomano.
Ricorda in particolare lo sparo dei fucili grazie alla collaborazione della ditta “Rosati”, ovvero “Mesciu Lia”, conduttore della fabbrica di fuochi pirotecnici.
L’altra descrizione riguarda “La trasvolata” per la quale furono fabbricati gli aerei in legno e cartone “installandoli su biciclette. Il trimotore a due posti del Comandante, ovviamente ‘Ntunucciu Russu, era fissato su una moto guidata da Toto Galati”, scherzoso autista di autobus.
Dopo il giro per le vie del paese, la squadriglia giungeva in una gremitissima piazza Vittorio Emanuele (ora Pisanelli, vedi foto in alto) per la lettura del discorso d’occasione da parte di mesciu ‘Ntunucciu.
Il Carnevale finiva poi la domenica successiva al martedì delle ceneri, detta della “Pentolaccia”.
E qui Giuseppe Pisanelli ricorda due indimenticabili pentolacce organizzate da mesciu Alfredu Russu negli anni ‘30.
Il Carnevale Tricasino non aveva dunque una maschera propria come “Titoru” (Gallipoli), “Paulinu” (Lecce e paesi della provincia), “Sciacuddrhuzzi” (Aradeo), “Mielina” (Melendugno), ecc.
La sua specificità era rappresentata dalle “squadre di masci”.
Rimasero in voga fino agli anni ’60 e io, avendoli visti sin da ragazzino, ricordo che ogni squadra era composta da 10-15 “masci”, tutti uomini ma alcuni vestiti e pesantemente truccati da donne, che passavano per le vie di Tricase suonando strumenti veri e strumenti di fortuna e che ogni tanto entravano nelle case per recitare, suonare e cantare stornelli inventati da loro e spesso legati alle canzoni più popolari di quel tempo o a personaggi locali.
Ricordo in particolare una strofa, completa di motivo musicale:
Pisanelli, Pisanelli
Cucinati cu’lla paja
Unu zzumpa, l’otru balla
Nn’otru sona la chitarra
L’otru sona lu mandulinu
Nu ‘nne sciamu de ‘qquai
Se nu ‘nne dati ‘nnu bicchieri de vinu.
Ricordo che ogni squadra (ora chiamata ‘masciata’ con un neologismo dialettale) prendeva il nome dal suo capo, ovvero dal suo organizzatore.
C’era la squadra “de mesciu Alfredu Russu” (Alfredo Scarascia, figlio di maestro Antonuccio), “du Ciccillu” (Francesco Ippati), “du Roccu Surge” (Rocco Di Domenico) e, come mi suggerisce l’ultranovantenne Rocco Musio, c’era anche la squadra di Gino Merico, il figlio del direttore didattico.
Per la squadra cui apparteneva il giovanissimo Donato Valli (futuro professore universitario di Letteratura Italiana e poi Rettore) era lui che scriveva i testi e gli stornelli da musicare; peccato che siano andati persi.
Allora la strada che si riempiva di maschere, a gruppi o singole, era soprattutto la via Stella d’Italia, dove lo strato di coriandoli si alzava da terra per vari centimetri.
Tale prassi durò per gli anni ’60 poi andò scemando.
Gerardo Forte ricorda che intorno agli anni ’70, la Pro Loco di Tricase, con a capo Michelino Morciano e Cosimo De Benedetto, si fece promotrice di un bando per il Carnevale Tricasino.
Parteciparono parecchi gruppi formati da numerosi ragazzi.
“Il nostro gruppo“, continua Gerardo, “era capeggiato da Donato Bonalana (sarto), oggi quasi novantenne. Oltre al nostro parteciparono anche altri gruppi: uno di S. Eufemia (Gino Cazzato, Donato Elia, Franco Baglivo ed altri), “mesciu Alfredu Russu” e altri gruppi di cui non ricordo il nome. Dopo un paio d’anni, svanì tutto“.
Un vero e proprio revival del Carnevale Tricasino si ebbe nei primi anni ‘80-’90 dello scorso secolo.
Durante il periodo carnevalesco si esibiva nelle case, secondo l’antica tradizione, il gruppo “Maielana Band”. Animatore principale era Andrea De Carlo; tra i componenti vi erano la moglie Lilo, i fratelli Stefano, Marcello e Carlo, ai quali si aggiungevano altri parenti ed amici.
Le rappresentazioni erano il frutto di un intenso lavoro di squadra per le ideazioni dei testi e per le parti musicali.
Le recite riuscivano ad appagare e divertire un pubblico variegato, ma sempre attento a cogliere l’armonia tra testi, musica e fatti legati ironicamente agli eventi amministrativi di quegli anni in cui i partiti tradizionali andavano tramontando e il nuovo faticava ad affermarsi.
I testi, ispirati ai classici, erano molto curati e avevano titoli come “La Divina Commedia” (1988), “Giulio Cesare” (1989), “Ulisse” (1994).
Non ricordo se le commedie in dialetto dirette in quegli anni da Angelo De Carlo e recitate da attori e attrici in gamba, fossero inserite, oppure no, nel carnevale tricasino, ma questa è un’altra nostra e interessante storia che merita un ricordo a parte.
Nella foto in alto: piazza Vittorio Emanuele (ora Pisanelli), “Trasvolata Atlantica 1932” di Antonuccio Scarascia (Foto di G. Pisanelli).
Nelle foto in basso: via Stella d’Italia, ingresso villa “Barbara ora Vitalone”, “Mascherata carnevalesca 1953” (Foto Fam. Michelino Dell’Abate).
Sport
Tricase: sport palestra di vita, al “Comi” con Fefè De Giorgi
La dirigente scolastica del Liceo Comi, Antonella Cazzato: “Una bella pagina di scuola dedicata all’elevato valore formativo dello Sport, quale formidabile opportunità di crescita umana, personale e sociale, nelle dimensioni del sacrificio, della motivazione a migliorarsi e nel comune lavoro di perseguimento di un obiettivo importante della propria vita“
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Mattinata da incorniciare al Liceo Comi con il Convegno ” 𝐒𝐩𝐨𝐫𝐭 𝐏𝐚𝐥𝐞𝐬𝐭𝐫𝐚 𝐝𝐢 𝐕𝐢𝐭𝐚”.
Un ricchissimo parterre di relatori e lo straordinario intervento del grande Fefè De Giorgi, pluridecorato Campione del mondo, sia come giocatore nella Nazionale di volley che come allenatore.
Presenti anche l’Ordine degli Avvocati di Lecce, nella persona del Presidente dell’Ordine Antonio Tommaso De Mauro e i consiglieri Alfonso Parente Stefanizzi e Dario Malinconico, la Commissione Sport dell’Ordine, nelle persone del membro nazionale Emanuela De Leo, il Corso di Laurea in Diritto e Management dello Sport di Unisalento, nelle persone del Presidente Attilio Pisano’, il Delegato Provinciale del Coni Luigi Renis, l’Unione Sportiva Lecce nella persona del suo responsabile legale Domenico Zinnari, alMartino Carluccio, il coach internazionale Camillo Placi’.
”Grazie A tutti gli ospitie agli studenti, come sempre attentissimi”, ha dichiarato la dirigente scolastica Antonella Cazzato, “una bella pagina di scuola dedicata all’elevato valore formativo dello Sport, quale formidabile opportunità di crescita umana, personale e sociale, nelle dimensioni del sacrificio, della motivazione a migliorarsi e nel comune lavoro di perseguimento di un obiettivo importante della propria vita. Davvero una giornata storica. Grazie a chi l’ha resa possibile!”.
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