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Attualità

Tricase: “Silenzio di tomba”

Trasferimento salme dal cimitero di piazza Cappuccini, la denuncia dei 5 Stelle: “Storia di un appalto all’italiana”. Il meetup presenta ai Consiglieri comunali una proposta di interrogazione

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Il meetup 5 Stelle di Tricase interviene sulla questione del trasferimento delle salme dal vecchio cimitero di Piazza Cappuccini.


Vecchio cimiteroLo si dice troppo spesso durante le campagne elettorali”, attaccano dal meetup, “che in Italia è invalsa la prassi di omettere qualsiasi tipo di controllo sui contratti, convenzioni e appalti, sottoscritti fra gli enti pubblici e i privati gestori. La versione edulcorata che circola durante le campagne elettori tradizionali è quella per cui queste omissioni rappresentino sintomi di inefficienza della macchina amministrativa. Chi attacca afferma che siano superabili con una linea politica rigorosa di comando e controllo; chi si difende usa deresponsabilizzarsi attribuendo le colpe ad una non meglio specificata burocrazia. Quello che non si dice, e che può essere verificato da chiunque usando la logica, è che i comportamenti omissivi possono essere deliberati, ossia voluti e pianificati da coloro che su questi tradizionali meccanismi fondano e coltivano bacini di voti, con la compiacenza delle strutture amministrative, troppo invecchiate (o troppo interessate) per poter recepire nel loro funzionamento l’emancipazione delle funzioni amministrative rispetto a quelle politiche, voluta dall’evoluzione delle norme per perseguire l’efficienza e l’efficacia della pubblica amministrazione”.


Ma veniamo al caso: “Nell’agosto 2012 una cooperativa locale vince la gara per l’aggiudicazione del servizio di gestione dei cimiteri comunali. Oltre allo straordinario (anomalo?) ribasso offerto sul prezzo per i servizi di gestione ordinaria, deve la sua aggiudicazione all’offerta dei seguenti servizi migliorativi, individuati nell’atto di indirizzo: il trasloco di circa 1.400 salme dal vecchio cimitero al nuovo cimitero entro 12 mesi; la toponomastica e l’informatizzazione della gestione degli spazi e dei loculi, entro 18 mesi. Trascorrono 27 mesi e nessuno di questi servizi aggiuntivi è stato ancora realizzato, con grave nocumento per la sicurezza igienico-sanitaria della cittadinanza, per il servizio agli utenti, nonché per le prospettive di miglioramento degli spazi urbani”.

Se si considera il pericolo di crollo accertato per diversi plessi”, proseguono dal meetup,  “La necessità di liberare la struttura del vecchio cimitero dalle salme è del tutto evidente. Cosa accadrebbe se i suddetti crolli si verificassero quando ancora nelle strutture sono presenti le salme dei nostri defunti? Non sarebbe prioritario spostare le salme per pianificare una demolizione controllata, piuttosto che aspettare che i crolli avvengano spontaneamente? Sul fronte del servizio agli utenti, sarebbe prova di civiltà evitare che la ricerca di un defunto di cui non si conosce la collocazione all’interno della struttura del cimitero nuovo si traduca, come ora accade, in una infinita perlustrazione delle numerosissime cappelle, pubbliche e private”.


Infine”, dicono ancora, “pensiamo alle nuove funzioni che gli spazi adiacenti alla Piazza dei Cappuccini, liberati dagli edifici fatiscenti del vecchio cimitero, magari conservando e riqualificando le strutture di maggior pregio storico-architettonico, potrebbero assolvere. Si potrebbe immaginare, con poco sforzo, la realizzazione di aree verdi per il passeggio, magari in parte attrezzate con un parco giochi per i bambini. Ancor meglio, si potrebbero progettare gli spazi con meccanismi di pianificazione urbana partecipata, coinvolgendo in modo diretto i cittadini. È nostra precisa intenzione condurre una costante opera di monitoraggio e di stimolo sull’esecuzione dei contratti pubblici, per interrompere i meccanismi viziati che permettono di cristallizzare il paese a beneficio degli interessi incrociati di pochi”.


Con queste motivazioni, gli attivisti del meetup protocolleranno la seguente proposta di interrogazione, chiedendo ai Consiglieri comunali che vorranno farsene carico, di presentarla.


PROPOSTA DI INTERROGAZIONE


Alla C.A. del Sig. Sindaco

Ing. Antonio Coppola

Alla C.A. del Sig.

Presidente del Consiglio


I sottoscritti Consiglieri comunali,

premesso che

in data 20 agosto 2012 il Comune di Tricase sottoscriveva con la Società Cooperativa “Apulia” la convenzione per la gestione dei cimiteri comunali;

che la Cooperativa in questione vinceva il bando anche e soprattutto grazie al punteggio premiale ottenuto per aver offerto servizi migliorativi rispetto a quelli di ordinaria gestione;

che tali servizi comprendono:

il trasloco di circa 1.400 salme dal vecchio cimitero sito al centro della città, adiacente la Piazza dei Cappuccini, al nuovo cimitero sito al di fuori del centro urbano, entro 12 mesi dalla data della sottoscrizione della convenzione (servizio quantificato, ai fini del punteggio di gara, in euro 30.000);

la toponomastica e l’informatizzazione della gestione degli spazi e dei loculi, entro 18 mesi dalla sottoscrizione della convenzione (servizio quantificato, ai fini del punteggio di gara, in euro 15.000);

che sono trascorsi 27 mesi dalla data di sottoscrizione della convezione senza che i servizi migliorativi siano stati realizzati;

considerato che sussiste un evidente rischio igienico-sanitario dovuto al pericolo di crollo accertato per diverse strutture del vecchio cimitero;

tutto ciò premesso e considerato,chiedono:

1. se sono stati compiuti i dovuti controlli sull’esecuzione del contratto e l’eventuale esito degli stessi;

2. se e come e con quali tempi l’Amministrazione Comunale intende intervenire per garantire l’espletamento dei servizi migliorativi suddetti;

3. che la risposta venga data per iscritto ai sensi e nei termini dell’art.72 ultimo comma del Regolamento C.C.


Attualità

Grande partecipazione alla messa dello sportivo a Nardò

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Ancora una volta, lo sport neretino si è radunato per la Messa dello Sportivo, un appuntamento liturgico divenuto ormai tradizione, organizzato dal Presidente del Consiglio comunale di Nardò, Antonio Tondo, in collaborazione con la Consulta comunale dello sport neretino.

Grande e sentita partecipazione da parte delle associazioni, dei team e degli atleti neretini, che hanno assistito alla liturgia celebrata da Sua Eccellenza Mons. Fernando Filograna, Vescovo della Diocesi Nardà-Gallipoli, la cui omelia è stata fonte di coraggio ed ispirazione, in particolar modo per i tanti giovanissimi presenti.

Presso la Cattedrale di Nardò, lo scorso 20 dicembre, si sono infatti radunati i dirigenti e i rappresentanti di ogni tipo di sport, sia di squadra che individuali, di ogni età, affinché vengano custoditi i sani principi che lo sport tramanda.

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Attualità

Ineleggibilità dei Sindaci: “Discriminatoria e antidemocratica”

Il dissenso di Anci Puglia per la norma che sancisce che “non sono eleggibili a Presidente della Regione e a Consigliere regionale i Presidenti delle Province della Regione e i Sindaci dei Comuni della Regione”

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L’associazione dei Comuni pugliesi chiede la revoca della modifica alla legge elettorale regionale, denunciando una penalizzazione ingiusta per i sindaci e una limitazione della libertà di scelta degli elettori.

Anci Puglia esprime fermo dissenso nei confronti della recente modifica all’articolo 6, comma 1, della Legge Regionale 9 febbraio 2005, n. 2 – “Norme per l’elezione del Consiglio regionale e del Presidente della Giunta regionale” – approvata dal Consiglio regionale mediante emendamento.

La nuova formulazione del comma 1 stabilisce che “non sono eleggibili a Presidente della Regione e a Consigliere regionale i Presidenti delle Province della Regione e i Sindaci dei Comuni della Regione”.

Tuttavia, tale ineleggibilità viene esclusa se i soggetti interessati si dimettono dalla
carica non oltre sei mesi prima del compimento del quinquennio di legislatura, o, in caso di
scioglimento anticipato del Consiglio regionale, entro sette giorni dalla data di scioglimento.

I Sindaci di Puglia, secondo ANCI, risultano pertanto fortemente penalizzati dal vincolo di ineleggibilità alle regionali e ritengono si tratti di una norma ingiustificatamente discriminatoria e
antidemocratica: Viene così compromesso non solo il legittimo diritto, costituzionalmente garantito, a candidarsi come chiunque altro, ma anche i cittadini e le cittadine vedono limitarsi la libera scelta per l’esercizio del diritto di voto: “Il termine di 180 giorni per dimettersi risulta infatti estremamente rigido e penalizzante e determina una disparità di trattamento oggettiva tra amministratori locali e altre categorie di cittadini eleggibili.

I Sindaci sono i rappresentanti più diretti e più vicini ai cittadini; tuttavia, invece di valorizzare il loro contributo potenziale nella competizione elettorale regionale, arricchendo così il pluralismo democratico, questa norma li mortifica pesantemente.

Inoltre, priva le comunità amministrate di
una guida con largo anticipo e, ipoteticamente, anche inutilmente, qualora il Sindaco non venisse poi candidato nelle liste regionali.
Anci Puglia ha raccolto nelle ultime ore le rimostranze e la delusione di tanti Sindaci e Sindache – di ogni schieramento politico, perché la norma penalizza tutti, in modo trasversale – e sta valutando ogni più utile ed opportuna azione congiunta, anche giurisdizionale”.

Soprattutto, ANCI PUGLIA oggi chiede ai Consiglieri regionali che hanno proposto e votato l’emendamento di “ritornare sui propri passi, di cancellare quella norma assurda e discriminatoria e consentire a tutti il libero accesso al diritto di candidarsi, accettando un confronto paritario, plurale e democratico.
Al Presidente Michele Emiliano, che è stato Sindaco della Città capoluogo e ha poi voluto
interpretare la carica di Governatore come “Sindaco di Puglia”, chiediamo di fare tutto quanto in suo potere per ripristinare, in seno al Consiglio regionale, il rispetto dei princìpi sacrosanti ed inviolabili di democrazia, uguaglianza di fronte alla Legge e pluralismo”.

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Approfondimenti

Inaugurata la biblioteca “Giambattista Lezzi” a Casarano

il Sindaco De Nuzzo e l’Assessore Legittimo: “Grazie alla fiducia che i cittadini ci hanno accordato”. “Avevamo la necessità di una Biblioteca “vera” aperta, fruibile. Per questo motivo abbiamo iniziato da zero”.

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“Ci sono sogni destinati a rimanere tali ma che comunque aiutano a migliorarsi. Altri destinati a realizzarsi nel momento in cui si ha la possibilità di incidere”.

E’ lapidario il sindaco di Casarano, Ottavio De Nuzzo, durante l’inaugurazione della nuova Biblioteca Comunale della città.

È grazie alla fiducia che i cittadini hanno accordato alla nostra Amministrazione che tutto è iniziato. Avevamo la necessità di una Biblioteca “vera” aperta, fruibile. Per questo motivo abbiamo iniziato da zero.

E prosegue: “Sono stati anni di lavoro: convenzione con il Polo Biblio Museale di Lecce, partecipazione al bando per il servizio civile 2025, adesione rete delle Biblioteche Regionali, censimento matricola al Ministero, progettazione e realizzazione arredi e tanto altro.
Fatica? No gioia di vedere prendere corpo e anima ad un luogo che sarà un punto di partenza da dove si propagheranno, tutto intorno, attività culturali”.

“Da quelle stanze”, sostiene l’assessore, Emanuele Leggittimo,  “si sprigionerà una luce forte che passando da Palazzo De Judicibis si estenderà nel Sedile comunale per arrivare a Piazza Mercato.
Lievito di vita e di bellezza, di incontro e scambi di saperi.
Siamo contenti e orgogliosi, oggi lo possiamo dire per aver potuto inaugurare e contare su “un luogo del sapere” che è la Biblioteca Comunale “Giambattista Lezzi”.

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