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Attualità

Tricase: una proposta per la Zona 167

L’intervento dell’Architetto Enzo Ruberto: “L’allacciamento con via Lecce decongestionerebbe il traffico sia in entrata a Tricase, per chi giunge da tale circonvallazione, sia in uscita, per chi proviene dalla zona Lama o dal centro della cittadina”

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“Il 10 aprile scorso, presso la sala teatro della Chiesa di S. Antonio, l’Amministrazione comunale ha organizzato un incontro pubblico con i cittadini di Tricase per esaminare l’attuale sistemazione urbana dell’area all’interno della “167”, in virtù delle molteplici lamentele giuntele a tal proposito. L’incontro non ha visto la partecipazione di molti cittadini, anzi il numero degli stessi è stato addirittura inferiore a quello degli amministratori presenti, a significare indubbiamente il loro forte disappunto in merito a tale vicenda. 


Zona 167 planoDopo un’ampio resoconto da parte del primo cittadino sulla situazione in generale e nello specifico dell’area in argomento ed un conseguente “accalorato” confronto con i pochi partecipanti, l’incontro si è chiuso senza alcun particolare dato di fatto, rimandando il tutto al Consiglio comunale a tema che sarà indetto subito dopo il passaggio dell’argomento nella II Commissione Consiliare.


Si ricorderà che il progetto previsto dal PIRP (Piano Integrato per la Riqualificazione delle Periferie), approvato nel 2007, prevede una serie di interventi sull’intera area interessata, come la realizzazione di un anfiteatro sottosposto, un parcheggio interrato, dei parcheggi a raso, un auditorium-sala polivalente, delle aree a verde e delle ampie superfici destinate alla edilizia residenziale, commerciale e direzionale, per una volumetria di oltre 22.000 mc. (!). Il tutto partendo, però, da un unico presupposto: la chiusura del prolungamento di via Aldo Moro all’altezza dell’incrocio con viale Giulio Cesare, con la conseguente impossibilità di collegare tale tracciato con la vicina circonvallazione di via Lecce. Si ricorderà, infatti, che tale soluzione venne esclusa all’epoca della redazione del PIRP in quanto avrebbe determinato una netta separazione tra il complesso edilizio delle vecchie case popolari e l’insediamento della Coop. Galante, disposta più a nord-ovest, col rischio di renderli emarginati, ma avrebbe anche rappresentato un grosso problema relativo la sicurezza in virtù del conseguente passaggio di automezzi.


Contrariamente a quanto stabilito, invece, il collegamento con via Lecce, secondo il parere del sottoscritto, sarebbe da riproporre, in quanto garantirebbe a questo comparto della 167 la possibilità di uscire da uno schema urbanistico e viario che a tutti gli effetti già oggi lo rende separato dal contesto circostante e, attraverso precise soluzioni progettuali in merito alla realizzazione di tale prolungamento stradale, renderebbe comunque interagibili tra loro i due suddetti comparti edilizi “divisi” dall’asse viario e, in prospettiva, con gli ulteriori volumi edilizi ivi previsti. Tenuto conto, infine, che l’allacciamento con via Lecce decongestionerebbe il traffico sia in entrata a Tricase, per chi giunge da tale circonvallazione, sia in uscita, per chi proviene dalla zona Lama o dal centro della nostra cittadina.


In virtù di quanto, il sottoscritto è intervenuto all’incontro del 10 aprile suggerendo all’Amministrazione Comunale e ai cittadini presenti, attraverso anche l’ausilio di grafici progettuali, una soluzione inerente la sistemazione dell’area in argomento in prospettiva di un possibile ripensamento riguardo il prolungamento di via Aldo Moro.


La proposta progettuale presentata risponderebbe a due specifiche esigenze oggettive dell’area in argomento e dell’intera cittadina:


1) realizzare il congiungimento con via Lecce (curando con massimo riguardo l’aspetto sicurezza), in quanto inderogabile necessità, oramai, per regolare il deflusso del traffico non solo a livello locale ma anche generale e favorire nel contempo il collegamento con il resto del tessuto urbano cittadino;

2) sottrarre dal rischio di emarginazione i residenti dei due limitrofi insediamenti edilizi (come già riportato: il complesso edilizio delle vecchie case IACP con il vicino complesso della Coop. Galante disposto più a nord-ovest), realizzando, come elemento di aggregazione e di confronto tra gli stessi e con l’intero contesto cittadino, un piccolo polmone verde attrezzato, necessario oltretutto, in quanto tale, in prospettiva dell’incremento edilizio previsto nel PIRP.


Riguardo al punto 1), la soluzione progettuale prevede la realizzazione di un asse viario di congiungimento tra via Aldo Moro (incrocio con viale Giulio Cesare) con via Lecce con un tracciato non rettilineo ma a forma di rotatoria ovale, a senso unico di marcia, che darebbe accesso più facilmente ad ogni complesso edilizio ivi esistente (o di futura realizzazione), dotato in più punti di apposite cunette pedonali che renderebbero meno veloce il passaggio degli automezzi e più sicuro l’attraversamento pedonale. Al tracciato viario si potrebbe anche aggiungere una pista ciclabile da congiungere con quella già prevista lungo viale Giulio Cesare.


La soluzione riguardo invece al punto 2), vede la realizzazione di un parco attrezzato (dotato di parcheggi, servizi, aree a gioco e di intrattenimento, percorso salute, ecc.), di significative dimensioni, tale da rappresentare non solo un elemento di comunione tra le due suindicate aree ma anche luogo di aggregazione sociale generale.


Pur apprezzando l’impegno del sottoscritto, il Sindaco, però, ha scartato tale soluzione, in quanto modificherebbe sostanzialmente il PIRP già approvato, riducendo di conseguenza le aree destinate alle ulteriori volumetrie edilizie (residenziali, commerciali e direzionali) ivi previste.


Il problema, in realtà, sarebbe risolto mediante apposita variante al piano particolareggiato, riducendo eventualmente le sole aree a destinazione commerciale e/o direzionale (visti i tempi che corrono) e salvaguardando invece gli eventuali interventi di edilizia economica-popolare. A meno che, il recupero dell’area, così come previsto nel PIRP, non voglia nascondere, in realtà, … una vera e propria speculazione edilizia!


Vincenzo Ruberto


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Santa Caterina, strada intitolata al Giudice Sodo

L’amministrazione comunale ha deliberato l’intestazione di una strada della marina di Nardò al compianto “Pretore d’assalto”

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L’amministrazione comunale ha deliberato l’intestazione di una strada di Nardò, precisamente nella marina di Santa Caterina, al compianto giudice Angelo Sodo.

L’iniziativa è stata proposta da Carlo de Bartolomeis, diciassettenne, studente del Liceo Scientifico Banzi di Lecce e nipote del giudice Angelo Sodo.

Il giudice Sodo è ricordato per quanto si spese in favore della comunità neretina e non solo, tutelando beni paesaggistici dalle speculazioni edilizie.

Pretore di Nardò per 42 anni, Consigliere di Cassazione, Presidente della Commissione Tributaria di II grado della Puglia, sez. di Lecce e docente universitario presso l’Università di Bari.

Per i tempi furono innovative le sue sentenze, come il sequestro dei volatili al di sopra del Parco Naturale di Porto Selvaggio affinché i bracconieri, se colti in flagranza di reato con la selvaggina, sarebbero stati punibili o arrestati per Legge.

Tante le altre sue sentenze conosciute, adottate negli anni a cavallo tra il 70 e il 90.

Inoltre, fu il “Pretore d’assalto” a preoccuparsi e a far porre il limite di velocità sulla strada che collega Nardò alle marine, teatro di numerosi incidenti mortali.

L’idea iniziale era, come di prassi, porre il limite di 50 km/h lungo il tratto di strada (attuale via Benedetto Leuzzi e Str. Santa Caterina) e, così, assieme al sindaco di Nardò di quegli anni, si recarono ad acquistare i paletti con sopra il limite di velocità.

Per sfortuna da un lato, ma per fortuna dal lato che riguarda la sicurezza stradale, il giudice Sodo ed il sindaco, non trovando divieti di oltrepasso di 50 km/h, furono costretti a porre il limite di 30 km/h.

La perseveranza da cui era accompagnato Sodo, costrinse ad applicare quei limiti, che tutt’oggi sono presenti lungo la strada.

Tante sono le sentenze emanate dal dott. Sodo, ad esempio il sequestro del tratto di mare ove era affondata una nave romana con all’interno varie anfore e suppellettili dell’epoca.

Il tutto al fine di consentire il recupero di questi oggetti, il successivo restauro ed infine l’esposizione al pubblico presso il museo provinciale.

Inoltre, una celebrazione della strada intestata al compianto dott. Sodo, la già via Monte Alto di Santa Caterina, sarà programmata prossimamente in accordo con l’amministrazione comunale di Nardò.

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Donne all’Opera: il 1 Polo contro la violenza sulle donne e i bambini

Seguiranno le testimonianze di otto donne del nostro territorio, professioniste e appartenenti a diverse categorie, che si sono distinte nella lotta contro le discriminazioni e gli stereotipi di genere…

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In occasione della giornata mondiale contro la violenza sulle donne e i minori, il Polo 1 di Galatina, in collaborazione la Commissione Pari Opportunità, d’intesa con l’Assessorato alle Pari Opportunità di Galatina, organizzano l’evento “Donne all’Opera” che si svolgerà lunedì 25 novembre, a partire dalle 9:30, presso il teatro Cavallino Bianco di Galatina.

Dopo i saluti istituzionali ci sarà un concerto a cura della Salent’Opera, orchestra Sinfonica Giovanile diretta dal M° Tommaso REHO.

Seguiranno le testimonianze di otto donne del nostro territorio, professioniste e appartenenti a diverse categorie, che si sono distinte nella lotta contro le discriminazioni e gli stereotipi di genere.

Di grande pregio la presenza del Cav. Malala Yousafzai dell’Ambito Territoriale Sociale di Galatina, nella persona della dr.ssa Paola GABRIELI, che da dieci anni coordina l’unico centro antiviolenza pubblico a gestione pubblica della Regione Puglia, lavorando sul territorio dell’Ambito di Galatina accanto alle donne e ai figli minori con la presa in carico, nella difesa dei loro diritti, oltre alle attività di sensibilizzazione e formazione, al fine di favorire l’emersione del fenomeno e il contrasto alla violenza di genere.

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“Cari giovani, costruiamo libertà: non cediamo alla mafia”

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Riceviamo e pubblichiamo una lettera di un nostro giovane lettore, Michele Cojocaru.

“L’impegno contro la mafia, non può concedersi pausa alcuna, il rischio è quello di ritrovarsi subito al punto di partenza”. Queste le parole di Paolo Borsellino, che tengo sempre a mente.
Se dovessi scrivere una lettera ai giovani al tempo di oggi, scriverei così:

Cari giovani del mio tempo, sono Michele, ho 20 anni, vengo dalla provincia di Lecce. Nel mio paese, tanti giovani come noi sono caduti nelle mani della malavita. Tanti fumano, molti spacciano, alcuni hanno addirittura pistole con loro.

Vedendo questo scrivo a voi, giovani della mia generazione, non abbiate paura di denunciare questi fatti: la società di oggi conta su di noi.
Vorrei tanto, insieme a tutti voi, richiamare lo Stato italiano, per ricordargli ancora una volta di stare dalla nostra parte.

Cari giovani e care giovani, costruiamo insieme la società la nostra società. Il futuro non deve essere la droga, non devono essere le armi. Ma un futuro di pace, in cui possiamo dire ai
nostri figli: tutto questo lo abbiamo fatto per voi.

La mafia distrugge, la mafia uccide, la mafia vieta di sognare.

Anche nel Salento c’è la mafia.
Anche nella provincia di Lecce c’è la mafia, ma è una mafia silenziosa, che agisce senza fare rumore.

Non diamogliela vinta, costruiamo libertà: coraggio, insieme ce la faremo.

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