Attualità
Tricase, vecchio cimitero: mozione consiliare
Si chiede la revoca della decisione di estumulare le salme per trasferirle al cimitero nuovo. Ma il sindaco in mattinata aveva già annunciato: “Andiamo avanti”
Mentre il sindaco Antonio Coppola ha dichiarato senza lasciare dubbi che “andiamo avanti, procederemo alle estumulazioni di tutte le tombe a rischio”, arriva una mozione presentata stamane dai Consiglieri Nunzio Dell’Abate, Guerino Alfarano, Pasqaule Scarascia, Gianluigi Forte e Vito Zocco, che sarà discussa nel Consiglio Comunale di martedì 17 novembre (ore 11.30).
“Alcune edicole funerarie”, scrivono i consiglieri, “sono in cattivo stato e possono costituire un rischio per l’incolumità dei visitatori”, inoltre “la struttura cimiteriale, nel suo complesso, necessiterebbe di un intervento di manutenzione ordinaria e comunque di maggiore cura e attenzione”. Per questo riterrebbero opportuno “disporre una indagine tecnico/sanitaria, attraverso gli uffici comunali competenti, affinchè si accerti compiutamente lo stato dei luoghi e si individuino, se del caso, le misure di intervento necessarie”. I firmatari sottolineano come “il Sindaco, in forza della normativa vigente e comunque degli artt.71-78 e 85 del Regolamento comunale per i servizi funebri del cimitero, ha il potere di diffida, di ordinanza e di revoca della concessione nei confronti dei titolari delle edicole funerarie che si presentano in cattive condizioni”. Allo stesso modo i cinque consiglieri comunali ricordano: “i diritti dei proprietari delle cappelle che hanno una concessione novantennale o rinnovata o perpetua ai sensi dell’art.90 del richiamato Regolamento; i diritti dei familiari di coloro che sono inumati nei campi adibiti o tumulati nei loculi e/o celle comunali, ai sensi dell’art.49 del Regolamento; l’inevitabile presenza di salme non ancora decomposte; il contenzioso che ne può derivare; lo stato di agitazione sociale che potrebbe scaturire dalle operazioni, presumibilmente della durata di un anno, di estumulazione e traslazione delle salme”;
Per questo chiedono alla giunta comunale che “soprassieda, allo stato, dalle operazioni di estumulazione e traslazione di tutte le salme dal vecchio al nuovo cimitero comunale; si disponga, attraverso gli uffici comunali competenti, una indagine tecnico/sanitaria che accerti compiutamente lo stato della struttura cimiteriale e individui le misure di intervento necessarie;
dia applicazione, se necessario, alla normativa vigente e comunque agli artt.71-78 e 85 del Regolamento comunale per i servizi funebri del cimitero e dunque ai poteri di diffida, ordinanza e revoca della concessione nei confronti dei titolari delle edicole funerarie che si presentano in cattive condizioni;apra un pubblico dibattito affinchè si condivida, con la comunità cittadina, i titolari delle edicole funerarie e il gestore dei servizi cimiteriali, il percorso idoneo per una migliore fruizione del vecchio cimitero, pur nel rispetto della normativa vigente, del Regolamento comunale per i servizi funebri del cimitero e del contratto di appalto del servizio; si impegni, nella redazione delle linee di indirizzo del nuovo bando cimiteriale, a prevedere a carico dell’aggiudicatario misure di restyling e di rifunzionalizzazione del vecchio cimitero nell’ottica che assurga ad area monumentale della Città”.
Attualità
Donne all’Opera: il 1 Polo contro la violenza sulle donne e i bambini
Seguiranno le testimonianze di otto donne del nostro territorio, professioniste e appartenenti a diverse categorie, che si sono distinte nella lotta contro le discriminazioni e gli stereotipi di genere…
In occasione della giornata mondiale contro la violenza sulle donne e i minori, il Polo 1 di Galatina, in collaborazione la Commissione Pari Opportunità, d’intesa con l’Assessorato alle Pari Opportunità di Galatina, organizzano l’evento “Donne all’Opera” che si svolgerà lunedì 25 novembre, a partire dalle 9:30, presso il teatro Cavallino Bianco di Galatina.
Dopo i saluti istituzionali ci sarà un concerto a cura della Salent’Opera, orchestra Sinfonica Giovanile diretta dal M° Tommaso REHO.
Seguiranno le testimonianze di otto donne del nostro territorio, professioniste e appartenenti a diverse categorie, che si sono distinte nella lotta contro le discriminazioni e gli stereotipi di genere.
Di grande pregio la presenza del Cav. Malala Yousafzai dell’Ambito Territoriale Sociale di Galatina, nella persona della dr.ssa Paola GABRIELI, che da dieci anni coordina l’unico centro antiviolenza pubblico a gestione pubblica della Regione Puglia, lavorando sul territorio dell’Ambito di Galatina accanto alle donne e ai figli minori con la presa in carico, nella difesa dei loro diritti, oltre alle attività di sensibilizzazione e formazione, al fine di favorire l’emersione del fenomeno e il contrasto alla violenza di genere.
Attualità
“Cari giovani, costruiamo libertà: non cediamo alla mafia”
Riceviamo e pubblichiamo una lettera di un nostro giovane lettore, Michele Cojocaru.
“L’impegno contro la mafia, non può concedersi pausa alcuna, il rischio è quello di ritrovarsi subito al punto di partenza”. Queste le parole di Paolo Borsellino, che tengo sempre a mente.
Se dovessi scrivere una lettera ai giovani al tempo di oggi, scriverei così:
Cari giovani del mio tempo, sono Michele, ho 20 anni, vengo dalla provincia di Lecce. Nel mio paese, tanti giovani come noi sono caduti nelle mani della malavita. Tanti fumano, molti spacciano, alcuni hanno addirittura pistole con loro.
Vedendo questo scrivo a voi, giovani della mia generazione, non abbiate paura di denunciare questi fatti: la società di oggi conta su di noi.
Vorrei tanto, insieme a tutti voi, richiamare lo Stato italiano, per ricordargli ancora una volta di stare dalla nostra parte.
Cari giovani e care giovani, costruiamo insieme la società la nostra società. Il futuro non deve essere la droga, non devono essere le armi. Ma un futuro di pace, in cui possiamo dire ai
nostri figli: tutto questo lo abbiamo fatto per voi.
La mafia distrugge, la mafia uccide, la mafia vieta di sognare.
Anche nel Salento c’è la mafia.
Anche nella provincia di Lecce c’è la mafia, ma è una mafia silenziosa, che agisce senza fare rumore.
Non diamogliela vinta, costruiamo libertà: coraggio, insieme ce la faremo.
Attualità
Porto Cesareo resta Area Specialmente Protetta di Interesse Mediterraneo
Confermata la certificazione che la inserisce tra le zone marine e costiere caratterizzate da un elevato grado di biodiversità, habitat di particolare rilevanza naturalistica, specie rare, minacciate o endemiche
L’Area Marina Protetta Porto Cesareo si conferma un’Area Specialmente Protetta di Interesse Mediterraneo (ASPIM), aggiudicandosi ancora una volta la certificazione che la inserisce tra le zone marine e costiere caratterizzate da un elevato grado di biodiversità, habitat di particolare rilevanza naturalistica, specie rare, minacciate o endemiche.
La conferma della certificazione ASPIM è giunta al termine di una tre giorni di lavori sul campo da parte della commissione internazionale composta da Leonardo Tunesi, rappresentante del Focal Point, Robert Turk e Rais Chedly esperti internazionali, Antonio Terlizzi, esperto nazionale e dal direttore dell’AMP Porto Cesareo Paolo D’Ambrosio.
L’iter per ottenere il riconoscimento come da regolamento è passato dall’attivazione di attività di studio scientifico sistematico e di monitoraggio degli habitat, che consentono di stilare gli elenchi delle specie di flora e fauna necessari per definire il grado di biodiversità del sito.
«Lo status viene mantenuto attraverso il costante monitoraggio e salvaguardia delle specie individuate negli elenchi, ed essere ASPIM aumenta la nostra responsabilità di controllo dell’ambiente, allo scopo di salvaguardare le specie e gli habitat in cui esse vivono e si riproducono», hanno affermato soddisfatti i massimi responsabili di AMP Porto Cesareo.
Il riconoscimento dello status di ASPIM viene rilasciato dal Regional Activity Centre for Specially Protected Area (RAC-SPA), con sede a Tunisi, organismo creato nel 1995 fra i Paesi che hannostipulato nel 1976 la Convenzione di Barcellona per la protezione del Mediterraneo dall’inquinamento.
È questo centro che definisce e mantiene la lista delle ASPIM, vagliando nuove domande e promuovendo le aree protette meritevoli del riconoscimento.
Le aree marine protette italiane che detengono lo status di ASPIM sono attualmente 10.
Quattro in Sardegna tra cui Capo Carbonara, Capo Caccia-Isola Piana, Penisola del Sinis-Isola di Mal di Ventre e Tavolara-Punta Coda Cavallo.
A livello nazionale figurano poi Portofino (prima AMP italiana ad aver ottenuto il riconoscimento, nel 2005), Miramare, Plemmirio, Punta Campanella.
Per il Salento, Porto Cesareo e Torre Guaceto.
Direttore e Presidente dell’AMP esprimono la loro soddisfazione per questo «ulteriore traguardo raggiunto, a conclusione di quest’anno, che conferma le altissime performance dell’AMP Porto Cesareo, la quale si posiziona non solo tra le prime a livello Nazionale, ma anche nell’élite delle Aree Specialmente Protette di Importanza Mediterranea»
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