Alessano
Un Festival per il territorio
III Festival del Capo di Leuca, Rassegna cameristica internazionale. I comuni interessati dalla rassegna sono Alessano, Andrano, Casarano, Castrignano del Capo, Castro, Corsano, Diso, Gagliano del Capo, Matino, Morciano di Leuca, Presicce-Acquarica, Salve, Specchia, Taurisano, Taviano, Tiggiano e Tricase
Il Festival del Capo di Leuca, quest’anno giunto alla sua terza edizione, ha riscosso un notevole successo nei due anni precedenti, contribuendo a spingere la conoscenza del territorio dell’entroterra e dei piccoli centri del Capo di Leuca oltre il turismo balneare tradizionale. Questa iniziativa si distingue per la sua concezione itinerante, trovando sede in luoghi suggestivi dei borghi interessati dal Festival.
Quest’anno il territorio coinvolto si è esteso a diciassette comuni, portando con sé un aumento del numero di concerti a ventuno e ampliando pertanto il bacino d’interesse. I comuni interessati dalla rassegna sono Alessano, Andrano, Casarano, Castrignano del Capo, Castro, Corsano, Diso, Gagliano del Capo, Matino, Morciano di Leuca, Presicce-Acquarica, Salve, Specchia, Taurisano, Taviano, Tiggiano e Tricase.
Il Festival del Capo di Leuca rappresenta un evento di grande valore per il territorio e per i giovani artisti che vi partecipano, creando una sinergia artistica e culturale in un’area spesso trascurata e carente di opportunità.
Oltre settanta artisti, tra cui celebri e affermati maestri come Carlo Romano, Vincenzo Maltempo, Serena Valluzzi, Emanuele Urso, Natasha Korsakova, Manrico Padovani, si uniscono a nuove realtà musicali di talento già riconosciuto in altre occasioni.
Una caratteristica distintiva del festival è la speciale attenzione riservata ai giovani musicisti, con oltre la metà dei partecipanti sotto i 35 anni. Nonostante la loro giovane età, questi musicisti si presentano con competenza e abilità artistica di grande spessore, arricchendo il programma del festival insieme ai musicisti più affermati.
I concerti offrono una varietà di formazioni cameristiche, tra cui il Duo Calogiuri-Sangiovanni, il Duo Malagnino-Fukuda, il Duo Gira-Trione Bartoli, il Duo Palena-Soukaras, il Trio Felix, La Cantiga de la Serena, l’Ensemble Piano-For-Percussion, sino ad arrivare all’Orchestra d’archi dei Cameristi di Eleusi, diretta dal Maestro Marco Grasso, che inaugurerà il Festival il 9 luglio.
Il Festival comprende anche convegni e lezioni tenute da rinomati musicologi e studiosi, approfondendo importanti tematiche musicali e culturali per favorire la conoscenza degli spettatori e la crescita professionale dei giovani artisti presenti nella zona. Nel contesto del Festival si terranno conferenze a cura di Mastro Elia Bertolazzi, dei Professori Corrado Nicola De Bernart, Direttore del Conservatorio “T. Schipa” di Lecce, e Lorenzo Mattei, del Dott. Antonio Montinaro, della violinista Natasha Korsakova, del violista Antonello Farulli. Inoltre, sono previste tre masterclass di perfezionamento, a cura del tenore Salvatore Cordella, del violoncellista Andrea Cavuoto e del violista Antonello Farulli.
Ogni spettacolo inoltre sarà arricchito da mostre ed esposizioni pittoriche di artisti locali, offrendo al pubblico un’esperienza completa che unisce musica, arte e cultura.
Le ragioni che sono alla base di un Festival per il Territorio risiedono nella consapevolezza delle potenzialità culturali del Capo di Leuca e dei borghi interessati. La rassegna, che si snoderà in quasi tre mesi, dal 9 luglio al 30 settembre, offrirà sia al pubblico che agli artisti l’opportunità di ritrovarsi insieme, contribuendo a un arricchimento culturale e sociale armonioso.
Il Festival rappresenta quindi un momento di condivisione per il territorio e i musicisti, poiché consentirà loro di godere di una consapevole crescita culturale nel Capo di Leuca. Il riconosciuto valore delle precedenti edizioni costituisce la prova di un consolidamento, ed in tale solco l’obiettivo è continuare questo processo per diventare una tradizione consolidata, attraendo turisti, promuovendo la cultura del Salento e della Puglia a livello internazionale.
Il Festival del Capo di Leuca gode del patrocinio e del sostegno dei sindaci dei comuni coinvolti, del Consiglio Regionale della Puglia, della Provincia di Lecce e del Conservatorio “Tito Schipa” di Lecce. Inoltre, ha stretto collaborazioni con altre associazioni culturali, quali Art // 2020 di Berlino e Vivaverdi Multikulti di Matera, ma anche con realtà locali quali Il Volantino e l’agriturismo “Gli Ulivi” di Tricase. Gode, inoltre, del supporto in qualità di partner mediatici di Radiovenere e Radio Peterpan al fine di promuovere l’evento e far conoscere la rassegna a livello nazionale ed internazionale. Il Festival viene inoltre promosso dalla Basilica- Santuario S. Maria De Finibus Terrae di Leuca e dalla Fondazione Parco culturale ecclesiale “De Finibus Terrae”.
La direzione artistica del festival è affidata all’avvocato e Maestro Alessandro Licchetta, il comitato artistico è composto dallo stesso Maestro Alessandro Licchetta e dai Maestri Lorenzo Baglivo, Cristian Musio e Andrea Sequestro. La gestione amministrativa dell’evento è curata dal Dott. Luca Antonio Esposito.
La variegata iniziativa vuole offrire un’opportunità di crescita per il territorio e per i giovani musicisti, promuovendo l’aggregazione cultura e lo sviluppo del Capo di Leuca. L’obiettivo, riuscito, è quello di radicare questo appuntamento nella tradizione del territorio, identificando lo stesso come frutto dell’impegno e della costanza della comunità.
Prenotazioni disponibili su www.eleusiaps.it
Info: festivaldelcapodileuca@eleusiaps.it
➡ 9 luglio – Vento del Nord
Orchestra d’archi I Cameristi di Eleusi
Direttore Marco Grasso
Gagliano del Capo, Palazzo Ciardo
Ore 20:30
➡ 13 luglio – La musica tra colore e poesia
Serena Valluzzi, pianoforte
Presicce-Acquarica, Palazzo Ducale
Ore 20:30
➡ 18 luglio – Il concerto della Pace
Piano-For-Percussion
Mariagrazia Lioy, Antonino Fiumara, Mariastella Buccolieri, Sara Metafune, Ilaria Picci, Eloiz Sinani, pianoforte
Fulvio Panico, Gabriele Leo, Giorgio Pagliaro, Simone Barletta, Pierdavide Guadalupi, Gabriele Paladini, Carrozzini Giulio, Simone Aprile, Emanuela Di Palma, Giulio D’Orazio, Valerio Gira, percussioni
Silvia Stella, direttore
Taurisano, Anfiteatro Comunale
Ore 20:30
➡ 21 luglio – Tra nobile e popolare
Duo Fersini-Patrone
Federica Fersini, violino
Riccardo Patrone, violino e viola
Castro, Castello Aragonese
Ore 21
➡ 22 luglio – Tra un fiore tolto e l’altro donato
Elena Bechter, soprano
Marlene Heiß, pianoforte
Viatcheslav Kushkov, coreografia
Alessano, Casa della Convivialità ‘Don Tonino Bello’
Ore 21
➡ 24-27 luglio – Masterclass di perfezionamento lirico del M° Salvatore Cordella
Taviano, Sala Miggiano del Palazzo Marchesale ‘De Franchis’
27 luglio – Concerto dei corsisti, ore 21
➡ 25 luglio – La musica dei Trovatori – Viaggio medievale tra il sacro e il profano
Conferenza a cura di Mastro Elia Bertolazzi
Taurisano, Atrio Comunale
Ore 21
➡ 28 luglio – I Quintetti di Mozart e Beethoven
Fernando De Cesario, clarinetto
Carlo Romano, oboe
Emanuele Urso, corno
Antonio Vergine, fagotto
Alessandro Licchetta, pianoforte
Andrano, Castello Spinola-Caracciolo
Ore 21
➡ 30 luglio – I Quintetti di Mozart e Beethoven
Fernando De Cesario, clarinetto
Carlo Romano, oboe
Emanuele Urso, corno
Antonio Vergine, fagotto
Alessandro Licchetta, pianoforte
Matino, Palazzo Marchesale ‘Del Tufo’
Ore 21
➡ 31 luglio – Oltre i Confini
Duo Cornacchia-Paolicelli Marcoantonio Cornacchia, contrabbasso Loredana Paolicelli, pianoforte
Casarano, ex Convento dei Domenicani
Ore 21
➡ 1 agosto – A transatlantic musical journey
Duo Palena-Soukaras e i Cameristi di Eleusi Giancarlo Palena, fisarmonica Dimitris Soukaras, chitarra Cristina Ciura, violino Ester Bano, violino Cristian Musio, viola Marco Schiavone, violoncello Davide Codazzo, contrabbasso
Santa Maria di Leuca, esterno della Basilica Santuario S. Maria De Finibus Terrae
Ore 21
➡ 3 agosto – La voce contemporanea
Duo Malagnino-Fukuda Alessandro Malagnino, saxofono Mayumi Fukuda, pianoforte
Morciano di Leuca, Palazzo Strafella
Ore 21
➡ 8 agosto – Presentazione del romanzo “Ultimo concerto romano” di Natasha Korsakova
Dialoga con l’autrice l’avv. Alessandro Distante
Tricase, Palazzo Gallone
Ore 21
➡ 9 agosto – La magia di due violini
Duo Korsakova-Padovani Natasha Korsakova, violino Manrico Padovani, violino
Tiggiano, Palazzo Baronale Serafini-Sauli
Ore 21
➡ 11 agosto – Canzoni di un lungo viaggio
Duo Rotondi-Cicchelli Margherita Rotondi, mezzosoprano Vincenzo Cicchelli, pianoforte
Marittima, Piazza Principe Umberto
Ore 21
➡ 21-27 agosto – Masterclass di violoncello del M° Andrea Cavuoto
Castro, Cineteatro
26 agosto – Concerto dei corsisti, ore 21
➡ 22 agosto – Voci al femminile
Duo Rotondi-Scatena Rebecca Rotondi, violoncello Claudia Scatena, pianoforte
Corsano, Piazza San Giuseppe
Ore 21
➡ 23 agosto – Tra fanciullezza e Sehnsucht
Trio Scheherazade Bianca Rabaglia, violino Arianna Lo Vetere, violoncello Giulia Di Palmo, pianoforte
Barbarano del Capo, Torre Capece
Ore 21
➡ 24 agosto – Alkan e la trascrizione
Vincenzo Maltempo, pianoforte
Specchia, Palazzo Protonobilissimo Risolo
Ore 21
➡ 27 agosto – Gli operisti di Puglia in epoca barocca
Conferenza a cura del Prof. Lorenzo Mattei
Andrano, Castello Spinola-Caracciolo
Ore 20:30
➡ 28 agosto – Melodie dall’est
Trio Felix Rebecca Bove, violino Gabriele Musio, violoncello Andrea Sequestro, pianoforte
Montesardo, Piazza Castello
Ore 21
➡ 30 agosto – La Novia
La Cantiga de la Serena Fabrizio Piepoli, voce, chitarra battente, chitarra classica, shruti box, percussioni a cornice Giorgia Santoro, flauto, bansuri, arpa celtica, sajat, cimbali Adolfo La Volpe, oud, chitarra classica
Castiglione d’Otranto, Sagrato della chiesa di San Michele Arcangelo
Ore 21
➡ 1 settembre – Introspezioni: Johannes Brahms e Sergej Vasil’evič Rachmaninov Conferenza a cura del M° Corrado Nicola De Bernart
Presicce-Acquarica, Castello Medievale
Ore 20:30
➡ 3 settembre – Filìa e Neikos: un legame necessario
Duo Gira-Trione Bartoli Silvia Gira, violoncello Giorgio Trione Bartoli, pianoforte
Presicce-Acquarica, Castello Medievale
Ore 21
➡ 5 settembre – Musica e cervello: gli effetti terapeutici
Conferenza a cura del Dott. Antonio Montinaro
Dialoga con l’autore Dario Marangio
Alessano, Piazza Don Tonino Bello
Ore 20:30
➡ 8 settembre – Lithos
Sonar Trio Marco Delisi, flauto Roberto D’Urbano, clarinetto Vanessa Sotgiu, pianoforte
Tricase, Agriturismo ‘Gli Ulivi’
Ore 20
➡ 10 settembre – A lume di musica
Duo Dallagnese Beatrice Dallagnese, pianoforte Eleonora Dallagnese, pianoforte
Salve, Anfiteatro all’aperto ‘Le Trappite’
Ore 20:30
➡ 17 settembre – La musica che parla spagnolo
Duo Calogiuri-Sangiovanni Riccardo Calogiuri, chitarra Scipione Sangiovanni, pianoforte
Taviano, Sagrato della chiesa dell’Immacolata
Ore 20:30
➡ 25-30 settembre – Masterclass di viola e musica da camera del M° Antonello Farulli
Tiggiano, Palazzo Baronale Serafini-Sauli
30 settembre – Concerto dei corsisti, ore 20:30
➡ 29 settembre – Saving Robert Schumann, spettacolo a cura del M° Antonello Farulli
Duo Musio-Licchetta Cristian Musio, viola Alessandro Licchetta, pianoforte
Tiggiano, Palazzo Baronale Serafini-Sauli
Ore 20:30
Alessano
VibrAzioni di Legalità
Ultima tappa del ciclo di laboratori musicali con il Maestro Reverendo, presso l’auditorium musicale dell’ IISS G. Salvemini, dove confluiranno l’Istituto Cezzi De Castro Moro di Maglie e l’IIS Enrico Fermi di Lecce
Si conclude domani il ciclo dei laboratori musicali con il Maestro Reverendo , del progetto VibrAzioni di Legalità, coordinato dalla Prefettura di Bari per sensibilizzare gli studenti del primo e del secondo ciclo delle 20 scuole pugliesi – aderenti al progettom – rispetto al fenomeno degli atti intimidatori contro gli Amministratori Locali.
Il progetto formativo dedicato alle scuole pugliesi per esplorare il fenomeno degli atti intimidatori attraverso la musica e la creatività. Il progetto è promosso e coordinato dalla Prefettura di Bari in collaborazione con sette partner: Regione Puglia, Ufficio Scolastico Regionale per la Puglia, ANCI Puglia, Avviso Pubblico, Libera Puglia, Apulia Film Commission e Teatro Pubblico Pugliese.
Con il linguaggio musicale, soprattutto del RAP, i ragazzi coinvolti proveranno a raccontare il fenomeno ed a sollecitare domande generatrici di spunti e risonanze anche nelle Istituzioni, in un approccio sistemico e circolare.
Domani, mercoledì 29 gennaio, i laboratori si concluderanno ad Alessano, presso l’auditorium musicale dell’ IISS G.Salvemini, in Via Tagliamento snc, dove confluiranno l’Istituto Cezzi De Castro Moro di Maglie e l’IIS Enrico Fermi di Lecce.
Saranno presenti il sindaco di Alessano Osvaldo Stendardo e il Viceprefetto di Lecce Claudio Sergi.
In collegamento video la coordinatrice del progetto e dell’Osservatorio Regionale sugli Atti intimidatori della Prefettura di Bari, la Viceprefetta, Maria Stefania Fornaro.
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Alessano
«È stata una lunga avventura»
Emigranti, il forum. Uccio Negro di Montesardo. Per tutti “il professore”. Gli inizi in fabbrica, il lavoro in consolato e alla scuola italiana. Poi la politica e l’abilità di mettersi nei guai ed uscirne
La storia di Antonio Negro di Montesardo (Alessano) si presterebbe bene alla scrittura di un copione per un film avvincente.
Gli ingredienti ci sono tutti: avventura, thrilling, sliding doors e persino una certa vena di comicità per come il destino si è divertito ad incastrare gli eventi della sua vita.
SOLO UN VIAGGIO DI PIACERE
Ma andiamo per ordine.
Antonio, anzi Uccio, come lo chiamano tutti, è del 1947: «Era il 1968, avevo 21 anni, quando un amico mi invitò ad accompagnarlo a Basilea, in Svizzera. Accettai ma doveva essere solo un viaggio, l’avventura di un giovanotto. Nei miei programmi, dopo aver accompagnato il mio amico, sarei tornato a casa. Era d’inverno e c’era la neve. Mi feci lasciare a Zurigo dove avevo dei parenti. Una volta lì, visto che c’ero, provai a lavorare come tornitore in una fabbrichetta, trovai un letto in un dormitorio ed ottenni il permesso di soggiorno stagionale. Scoprii presto che in quella fabbrica lavoravano anche altri di Montesardo. Io, però, non durai più di un paio di mesi perché la mattina… non riuscivo ad arrivare in orario! E loro sugli orari (sorride) sono molto precisi».
AL CONSOLATO
«Così mi licenziai», prosegue, «ed iniziai a fare la vita da clandestino. Situazione prolungatasi per almeno sei mesi, durante i quali dovevo nascondermi nelle baracche o dove capitava. Durante quel periodo ebbi modo di conoscere un po’ di gente. Ma, vedi com’è il destino, nonostante la mia clandestinità, fui assunto al Consolato Generale d’Italia di Zurigo! Così ho lavorato… clandestinamente al Consolato nell’ufficio passaporti per gli italiani. Agli altri facevo il passaporto ma io non potevo averlo».
All’inizio Uccio, per recarsi al lavoro, si fece prestare un vestito «decente»: «Il Console seppe che ero diplomato magistrale con il titolo di “Maestro”, così fui preso per tre mesi, il periodo di prova per poter fare da front office con gli italiani».
E qui parte un altro aneddoto: «Gli italiani in età di leva obbligatoria, con regolare permesso stagionale o annuale, che dovevano tornare in Italia per pochi giorni e poi rientrare per lavorare, dovevano avere l’autorizzazione del consolato, altrimenti alla frontiera la polizia li beccava e li mandava a fare il militare. Oppure, li denunciava come disertori. Gli altri impiegati su questo erano severissimi e, se anche la minima cosa non quadrava, negavano il visto. Io, invece, lo concedevo sempre e a tutti, perché mi rendevo conto dei sacrifici che stavano affrontando da emigrati per dare da mangiare alla famiglia. Avrei mai potuto rovinarli, mandandoli a fare il servizio di leva? Tanto che poi avremmo fatto una battaglia con il Ministero della Difesa italiana proprio per tutelare gli italiani che lavoravano oltre confine ed erano chiamati per il servizio militare».
Tornato in Salento, a distanza di 30-40 anni, Uccio ha «incontrato uno di quelli che veniva in Consolato per il visto. Mi ha raccontato che, per non perdere tutti la giornata di lavoro, mandavano in avanscoperta uno di loro a cui pagavano la benzina e questi avrebbe telefonato in un determinato orario ad un ristorante per dire ai compaesani chi c’era in ufficio. Se c’ero io sarebbero venuti, altrimenti avrebbero rimandato».
Nel periodo trascorso in Svizzera da clandestino, Uccio è stato «beccato due volte dalla polizia. La prima volta mi hanno preso per la collottola e messo sul treno per l’Italia. Arrivato a Chiasso, però, sono sceso, ho cambiato e binario e risalito sul treno che andava in direzione opposta. La seconda volta invece ero con degli amici, tra cui uno svizzero che conosceva la mia situazione. Arrivarono degli agenti in borghese e cominciarono a parlare con il loro connazionale. Lo informarono che erano lì per me e che avrebbero dovuto impacchettarmi e spedirmi in Italia: quel mio amico perorò la mia causa, spiegando agli agenti che io gli avevo fatto tanti favori e chiese loro di farne uno a me. Così offrì loro delle birre e questi andarono via, come se non mi avessero mai trovato».
COME DIVENNI “IL PROFESSORE”
In questo modo Uccio poté continuare la sua attività al Consolato. Finchè non ebbe a sapere che alla scuola italiana di Zurigo assumevano del personale: «Lo riferii al Console, feci domanda e fui assunto. Mi fecero il permesso e, da lì, iniziò anche la mia attività sociale, soprattutto da sindacalista e attivista politico nel Partito socialista».
AL FIANCO DEI CILENI
Da quel momento ha iniziato a frequentare determinati ambienti, compreso “Il Cooperativo”, «il ristorante dove andavano a mangiare gli esuli socialisti, dall’ex Presidente della Repubblica Sandro Pertini, fino ad Ignazio Silone (ex membro dell’Assemblea costituente della Repubblica italiana, scrittore, giornalista, politico, saggista e drammaturgo), che ho avuto la fortuna di conoscere di persona».
Altro aneddoto della sua storia di sindacalista in Svizzera: «Nel 1973 ci fu il golpe di Pinochet in Cile ed anche nella Confederazione elvetica arrivarono cileni in fuga dal loro Paese. Come dirigente del Partito Socialista Italiano, custodivo le chiavi dei locali della Federazione, nei pressi della stazione di Zurigo. Un compagno dirigente mi avvertì che mi stavano cercando dei cileni. Gli dissi di dare loro il numero di telefono di casa mia. Mi chiamarono e, tra spagnolo e italiano, combinammo un incontro. Da premettere che la Svizzera concedeva accoglienza ai profughi esiliati politici, ma vietava loro di fare politica. Nonostante questo, la delegazione cilena mi chiese un posto sicuro dove incontrarsi segretamente. In pratica volevano ritrovarsi nei locali della Federazione. Dopo un’iniziale perplessità mi confrontai con Angelo Ferrara, amico carissimo che era anche il segretario del partito. Lui non ebbe dubbi: dovevamo dargli il locale. Mi raccomandai che la cosa fosse discreta e indicai loro la cassetta dove avrei lasciato la chiave che “ufficialmente” non avevo mai dato loro. Dopo 2-3 mesi, era inizio estate del 1974, i cileni mi confidarono la loro intenzione di uscire allo scoperto e fare politica alla luce del sole. Per questo volevano che io prenotassi per loro, ma a nome mio, una grande sala. Pensatoci su, mi ricordai di un compagno, Saverio Fortunato, originario di Cosenza ma cresciuto in Svizzera, noto per la sua la capacità di sparire dalla circolazione per lunghi periodi. Lo contattai e gli dissi di “evaporare” fino a quando le acque non si sarebbero calmate. Andai alla Casa d’Italia di Zurigo, la scuola italiana dove insegnavo, e prenotai la sala grande per il 27 giugno a nome di Saverio Fortunato, dicendo all’usciere che serviva ai giovani federalisti di cui il mio amico era segretario. Coi cileni mi raccomandai di “non fare casini” (testuale, NdA). La sera del 27 giugno, un’oretta prima dell’orario concordato, feci un giro in zona e non ci misi molto a scoprire che il posto pullulava di polizia sia in borghese che in divisa. Già sapevano tutto!
Intanto i cileni, arrivati da tutta Europa, diedero vita alla loro assemblea. Nel frattempo, l’usciere mi chiamò avvertendomi che il Console Generale mi voleva al telefono: “Professore”, mi disse allarmato, “sa dov’è Saverio Fortunato? Lo sta cercando la polizia!”. Cascando dalle nuvole, gli promisi che, se avessi saputo qualcosa, lo avrei avvertito. All’indomani i giornali di tutto il Mondo titolavano a nove colonne “Cileni Liberi”. La stampa mondiale, non solo svizzera, dopo quella assemblea, si era schierata con loro. E questa cosa, tutt’oggi mi riempie di orgoglio».
IL CIRCOLO DEGLI EMIGRANTI
Tornato in Italia, colui che ancora tutti chiamano professor Uccio Negro, ha smesso di fare attività politica ma non di spendersi per gli altri, che oggi sono gli ex emigranti. È socio fondatore e componente del Direttivo del Circolo emigranti ed ex emigranti di Alessano e Montesardo (attivo dal 2017, presidente Cosimo Martella e un centinaio di associati, condivide la sede con l’Apa, Associazione per Alessano, con cui collabora nella promozione della cultura) e, in questa veste, rilancia l’iniziativa già avviata in Veneto ed Emilia-Romagna: «Alcune Regioni hanno approvato una legge che prevede l’insegnamento nelle scuole di ogni ordine e grado della storia dell’emigrazione italiana nel mondo. Vanno bene le nostre visite alle scolaresche ma, nonostante l’impegno delle associazioni, questo non può bastare».
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Alessano
Statale 275, 2° lotto: i sindaci in Provincia
Minerva chiama a raccolta i primi cittadini dei paesi interessati ai lavori di ammodernamento e adeguamento della Maglie-Leuca
Secondo Lotto della strada statale 275: il presidente della Provincia di Lecce Stefano Minerva ha convocato un incontro per domani, martedì 21 gennaio, a partire dalle ore 12, a Palazzo Adorno, per fare il punto sui lavori di ammodernamento e adeguamento dell’itinerario stradale.
Sono stati invitati a partecipare i sindaci di Alessano, Castrignano del Capo, Corsano, Gagliano del Capo, Miggiano, Montesano Salentino, Specchia, Tiggiano e Tricase, centri interessati agli interventi sull’importante arteria di collegamento che si sviluppa nel sud Salento.
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