Tricase
Vertenza Adelchi: richiesta Consiglio Comunale straordinario a Tricase
(10 febbraio) – La richiesta di un Consiglio Comunale Straordinario, dedicato alla grave crisi che sta interessando da mesi i cassintegrati dell’Adelchi, è stata presentata al Sindaco di Tricase ed al Presidente del Consiglio Comunale da parte dei Consiglieri di Minoranza Antonio Coppola, Carmine Zocco, Rocco Indino, Gianluigi Forte, Alfredo De Giuseppe e Maria Assunta Panico. “In occasione dell’ultimo Consiglio Comunale abbiamo preso l’impegno di convocare una seduta monotematica sulla crisi dell’Adelchi e le prospettive occupazionali degli operai in cassa integrazione. Nel successivo incontro con i Sindaci dei paesi coinvolti nella crisi occupazionale, alla presenza della vicepresidente della Regione Puglia Loredana Capone, si è ribadita in maniera univoca la necessità urgente di attivare un tavolo tecnico permanente presso il Ministero per lo Sviluppo Economico. Solo in quella sede, infatti, si possono approntare gli strumenti per trovare soluzioni efficaci. Il compito di illustrare la gravità di questa situazione, che si configura già come un’emergenza sociale per le nostre comunità, dovrebbe spettare alle rappresentanze parlamentari del nostro territorio e, in particolare, agli esponenti di governo Fitto e Mantovano.
In questo tentativo di far emergere la voce degli operai e di farla giungere chiara anche nel Palazzo del Governo, noi Consiglieri Comunali abbiamo un compito importante e decisivo. Dobbiamo essere l’amplificatore del disagio che vive la nostra comunità e ricordare a chi ha responsabilità di governo che la situazione potrebbe ulteriormente peggiorare. Non ci aspettiamo soluzioni miracolistiche né vogliamo creare illusioni in tal senso. Dobbiamo, però, chiedere semplicemente -ma energicamente- che il nostro territorio non sia dimenticato e che i lavoratori non siano lasciati ad una drammatica prospettiva di disoccupazione. Dall’Assemblea rappresentativa della nostra città può e deve partire con immediatezza un appello che coinvolga tutti i Comuni del circondario e giunga alle Istituzioni di Governo come compito non più eludibile. Come consiglieri comunali di minoranza protocolliamo la richiesta di convocazione del Consiglio Comunale straordinario. Siamo certi che la Presidente e il Sindaco avranno la sensibilità di procedere con celerità all’adempimento richiesto”.
L’On. Bellanova: “Troppi tavoli e nessun falegname”
E’ proprio il caso di dire: “troppi tavoli e nessun falegname”. Non si può e non si deve affrontare un tema serissimo che vede coinvolti migliaia di lavoratori e le loro famiglie con un approccio puramente propagandistico nell’ottica pre-elettorale. Ripeto ciò che da tempo ritengo un imperativo imprescindibile, il territorio salentino ha necessità di un luogo istituzionale dove affrontare questa gravosa emergenza sociale. Per la soluzione della crisi del TAC era stato messo a punto uno strumento specifico, l’Accordo di Programma siglato tra Regione Puglia e Governo nazionale, in data 1 aprile 2008. Sarebbe utile conoscere quali e quante manifestazioni di interesse, e per quanti lavoratori, siano al vaglio della Commissione Tecnica, istituita a tal proposito, presso il Ministero dello Sviluppo Economico.
Che la crisi economico-occupazionale, quindi, fosse presente sul nostro territorio con ricadute schiaccianti per i lavoratori era già noto, ma è anche noto, oramai da mesi, che la vertenza Adelchi abbia una sua specificità per dimensione e caratteristiche aziendali. In questa vicenda siamo di fronte ad un imprenditore che è, evidentemente, venuto meno a quella responsabilità sociale che la nostra Costituzione individua in capo all’impresa. Sergio Adelchi, dopo aver intascato consistenti fondi pubblici, ha ignorato il dramma dei lavoratori e delle loro famiglie che, a causa sua, si sono ritrovati senza neanche più un futuro. Ha ripetutamente disertato tutti gli incontri Istituzionali convocati per cercare di dare una speranza a quelle famiglie. Ed è proprio per questa ragione che nell’incontro dell’11 gennaio presso Palazzo Adorno, alla presenza delle OO.SS, di Confindustria e dei lavoratori, era stato chiesto agli enti preposti di adoperarsi per attivare un’istanza utile all’istituzione di un’unità di crisi presso la Presidenza del Consiglio e il Ministero dello Sviluppo Economico. Aspetto di conoscere rapidamente la data in cui il Presidente della Provincia di Lecce e la Vicepresidente della Regione Puglia, come da impegni concordati in quella occasione, hanno inoltrato tale richiesta, al fine di poter sollecitare il Governo sulla questione Adelchi e garantire a tutti i lavoratori che abbiamo più volte incontrato, in quanto rappresentanti istituzionali di questo territorio, un riscontro fattivo del nostro operato. Sono ad oggi oltre 200 i tavoli aperti a livello nazionale. Mi chiedo se non ci siano tutte le condizioni, purtroppo, perché anche il nostro territorio faccia sentire la propria voce in quelle sedi. Occorre al più presto istituire una Cabina di Regia nazionale, che comprenda il Governo e la Regione Puglia, uniche Istituzioni Pubbliche ad avere le competenze necessarie per assumere iniziative concrete nel campo delle politiche industriali.
Attualità
Riqualificazione a Depressa, il Comune: “Invitiamo agli allacci prima dei lavori”
La nota indirizzata ai proprietari di immobili che insistono sulle strade interessate: “Richieste postume subiranno aggravio dei costi”

Sono in arrivo i lavori di riqualificazione nel centro storico di Depressa, nello specifico su via Brenta e via Fiume.
Il comune invita i proprietari di immobili che insistono sulle strade interessate a procedere all’allaccio alle pubbliche utenze prima del rifacimento della pavimentazione pubblica.
La nota redatta dal sindaco Antonio De Donno: “L’Amministrazione Comunale informa la cittadinanza che, con delibera n. 284 del 05/12/2024, è stato approvato il progetto per i lavori di manutenzione straordinaria finalizzati al rifacimento dei marciapiedi e alla realizzazione del basolato su Via Brenta, nella frazione di Depressa. L’intervento, attualmente in fase di affidamento, interesserà le aree indicate nella planimetria allegata. Per garantire la corretta esecuzione dell’opera e evitare future manomissioni della nuova pavimentazione, si invitano i proprietari degli immobili affacciati su Via Brenta e Via Fiume a presentare, entro 30 giorni dalla data del presente avviso, eventuali domande di allaccio alle reti cittadine (acqua, fogna, gas, luce, telefonia, ecc.).
Le richieste dovranno essere comunicate all’Ufficio Tecnico Comunale: mediante nota protocollata oppure via e-mail a: protocollo.comune.tricase@pec.rupar.puglia.it.
Attenzione: eventuali manomissioni successive al completamento dei lavori comporteranno un significativo aumento dei costi di allaccio a carico dei richiedenti”.
Attualità
Tricase torna al centro del Mediterraneo
A dieci anni dall’inaugurazione dell’avamposto del “Centro internazionale di alti studi agronomici mediterranei”, Tricase Porto recupera il suo storico ruolo di ponte tra culture e di luogo d’incontro tra popoli lavorando allo sviluppo sostenibile

di Lorenzo Zito
Tre bandiere che sventolano alte tra le correnti del Canale d’Otranto, un avamposto affacciato sul mare ed un acronimo importante. Siamo a Tricase Porto, il luogo scelto dal CIHEAM Bari quale posto ideale per declinare in modo concreto la sua missione: promuovere la cooperazione e lo sviluppo sostenibile (con un orizzonte che in principio era sui territori costieri e rurali del Mediterraneo e che oggi va ben oltre).
Parliamo del Centro internazionale di alti studi agronomici Mediterranei, organizzazione intergovernativa composta da 13 stati membri (oltre all’Italia, ne fanno parte Albania, Algeria, Egitto, Spagna, Francia, Grecia, Libano, Malta, Marocco, Portogallo, Tunisia e Turchia), con sede centrale a Parigi (l’acronimo va interpretato proprio in lingua francese).
L’esperienza di Tricase Porto viene avviata già nel 2006, quando tra CIHEAM Bari e la locale Associazione Magna Grecia Mare iniziano dialogo e collaborazione sugli obiettivi da ciascuna perseguiti, con l’orizzonte di portare anche oltre confine la visione e l’esperienza di Magna Grecia Mare, già condivisa con e dalla Città di Tricase.
È il 2015, invece, quando viene inaugurato il primo nucleo della sede di Tricase del CIHEAM Bari, grazie alla ristrutturazione e rifunzionalizzazione di alcuni immobili concessi dal Comune di Tricase in comodato.
I dieci anni trascorsi dal giorno in cui è stata (simbolicamente) piantata questa bandierina che, attraverso il mare, guarda al mondo, ci offrono una prospettiva che racconta come, nel lavorare ai macro-obiettivi dell’organizzazione, questo presidio stia recuperando uno dei più grandi valori storici di questo lembo di terra: la sua centralità nel Mediterraneo.
LA PERIFERIA CHE DIVENTA CENTRO
La scelta di Tricase (in qualità di sede operativa del CIHEAM Bari) non è casuale, né frutto di una semplice opportunità logistica. Al contrario, è una scelta strategica e profondamente radicata nella storia, nella cultura e nella visione del Mediterraneo come spazio di incontro e cooperazione tra popoli e territori.
Tricase, con il suo porto e la sua comunità, incarna perfettamente il concetto di “periferia che diventa centro”. Una cittadina che, pur trovandosi al confine sud-orientale d’Italia, si proietta al centro del Mediterraneo, diventando un ponte naturale tra Nord e Sud, tra Europa, Balcani, Nord Africa e Medio Oriente.
Da sempre, in verità, Tricase Porto rappresenta un punto di snodo tra mare e terra, tra Oriente e Occidente, tra tradizione e innovazione. La sua storia millenaria di approdo di genti, saperi e commerci ne ha fatto uno dei cuori pulsanti della cultura marinara del Salento. Qui il mare non è mai stato solo confine o barriera, ma strada di comunicazione e di scambio, fonte di vita, lavoro e cultura.
SINERGIE LOCALI
In questo contesto, fatto non solo di territorialità e storicità ma anche di preziose sinergie, il CIHEAM Bari ha trovato il quadro ideale per sviluppare una delle sue missioni più importanti: la crescita sostenibile delle comunità costiere attraverso la cooperazione internazionale. Un’area, questa, che ha saputo conservare e rinnovare la propria memoria marinaresca, grazie anche all’impegno dell’Associazione Magna Grecia Mare, una locale realtà culturale no profit impegnata nella valorizzazione dei patrimoni territoriali costieri mediterranei. Partendo dal porto di Tricase, dal 2003 l’associazione si occupa della salvaguardia e della diffusione della marineria tradizionale da lavoro e della pratica di mare e delle sue documentate e tradizionali interazioni con l’entroterra, tipiche di una penisola proiettata in “un mare tra le terre”. Il lavoro paziente e appassionato dei suoi associati ha svolto un ruolo fondamentale nel recuperare e valorizzare la cultura del mare di Tricase e del Capo di Leuca: attraverso il restauro di antiche imbarcazioni in legno, la trasmissione dei saperi dei maestri d’ascia e l’organizzazione di eventi e laboratori dedicati alla tradizione marinara, Magna Grecia Mare ha riacceso l’orgoglio e il senso di appartenenza della comunità locale verso la propria identità marinara.
C’è poi il Comune di Tricase che, già coinvolto nell’iniziativa, con attenzione costante e attraverso proficua collaborazione, ha contribuito fortemente alla realizzazione di questo percorso, riconoscendo il valore strategico della cultura del mare per il rilancio economico, sociale e culturale del territorio. L’amministrazione comunale ha sostenuto nel tempo azioni e progetti mirati a trasformare il porto in uno spazio pubblico condiviso, un vero Porto Museo (riconosciuto di interesse regionale), luogo di memoria ma anche di innovazione e progettazione del futuro senza dimenticare il passato.
LABORATORIO DI SVILUPPO COSTIERO
Se il terreno è fertile, i germogli sono tanti. La presenza del CIHEAM Bari a Tricase ha contribuito innanzitutto a rafforzare un concetto innovativo: quello di “comunità costiere”. Non più semplici località di mare o territori da valorizzare solo per il turismo, ma comunità vive e complesse, fatte di persone, mestieri, tradizioni e nuove sfide da affrontare insieme.
Le comunità costiere sono oggi in prima linea di fronte ai cambiamenti climatici, alla crisi della pesca artigianale, alla necessità di proteggere la biodiversità marina e costiera, alla gestione sostenibile delle risorse. La sede di Tricase del CIHEAM Bari ha lavorato e lavora proprio al rafforzamento di queste comunità, promuovendo la formazione dei giovani, la valorizzazione delle competenze tradizionali, l’innovazione nei settori legati tanto al mare quanto alla terra e la cooperazione tra territori che condividono gli stessi bisogni e le stesse opportunità.
Tricase è diventata così un laboratorio di sviluppo costiero sostenibile, un luogo dove si sperimentano nuove strategie per valorizzare la cultura del mare e trasformarla in opportunità di crescita e benessere per la popolazione.
DIMENSIONE LOCALE E VISIONE INTERNAZIONALE
È così che, nel cuore del Salento, si è creata una vera e propria piattaforma per il dialogo tra comunità costiere di Paesi diversi, che condividono sfide comuni e cercano insieme soluzioni per uno sviluppo sostenibile, rispettoso delle identità culturali e delle tradizioni. Non a caso, numerose e continue sono le visite di rappresentati di importanti enti ed istituzioni internazionali o, ancora, di portavoce di diversi Paesi del mondo. Ospiti che si recano alle pendici della scogliera tricasina per raggiungere questo avamposto che, attraverso monitoraggio e ricerca scientifica, corsi di alta formazione sullo “Sviluppo Sostenibile delle Comunità Costiere”, laboratori di comunità ed una lunga serie di buone pratiche ed attività orientate alla cooperazione internazionale ed allo sviluppo sostenibile, è diventato un luogo dove la dimensione locale incontra la visione internazionale. Un posto in cui la piccola scala diventa spazio di sperimentazione di modelli replicabili su scala più ampia.
Da Tricase partono progetti di cooperazione che parlano a tutte le comunità costiere del Mediterraneo e del mondo, valorizzando il capitale umano, sociale ed economico delle persone che vivono e lavorano sul mare. Tricase, con la Terra d’Otranto tutta, oggi come un tempo si fa ponte tra culture, luogo di transito e di incontro tra civiltà, snodo di crescita del Mare Nostrum.
È un viaggio verso un futuro diverso che passa attraverso il recupero di una centralità che appartiene al passato. Se sapremo comprenderne il valore, potremo esserne partecipi tutti.
Attualità
Xylella, mezzo milione al GAL Capo di Leuca
Il GAL finanzierà interventi mirati alla riqualificazione del paesaggio attraverso la realizzazione di nuovi impianti di olivo o di altre specie arboree resistenti alla xylella

Il presidente del GAL Capo di Leuca Antonio Ciriolo ha firmato la convenzione integrativa tra Regione Puglia e GAL per l’attuazione del progetto “Sistema integrato per il rilancio paesaggistico ed economico dei territori colpiti da Xylella fastidiosa”.
Il progetto vede coinvolti diversi GAL della Puglia (capofila il Gal Terra d’Arneo) ed è finanziato ai sensi dell’art. 17 del Decreto Interministeriale 06/03/2020 n. 2484 “Piano straordinario per la Rigenerazione Olivicola della Puglia”.
La dotazione finanziaria assegnata al Gal Capo Di Leuca è pari a 500mila euro.
Il GAL finanzierà interventi mirati alla riqualificazione del paesaggio attraverso la realizzazione di nuovi impianti di olivo o di altre specie arboree resistenti alla Xylella.
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