Attualità
Ugento: “Non chiudete quella strada!”
Il Piano del Parco Naturale. Prevede la chiusura al traffico della Strada Provinciale 91 T.S. Giovanni-Lido Marini. Petizione dei Comunisti italiani: raccolte 3.000 firme
Ad Ugento il mondo della politica si scalda e non poco, c’è grande preoccupazione diffusa tra la cittadinanza, dopo la presentazione, in un pubblico incontro, del Piano del Parco Naturale da parte della maggioranza consiliare del sindaco Massimo Lecci, che, di fatto, prevede la chiusura al traffico della Strada Provinciale 91, inclusa nel parco, che dovrebbe portare evidenti disagi alla circolazione e alla viabilità. Così interviene sulla questione Angelo Minenna capogruppo del Partito dei Comunisti Italiani all’opposizione consiliare e promotore dell’iniziativa della raccolte firme contro la chiusura della strada provinciale, che, di fatto, sul territorio ha già avuto grande proselitismo.
“Il Partito dei Comunisti Italiani di Ugento ha inteso avviare una raccolta firme, secondo quanto contenuto nello Statuto Comunale, per chiedere al Sindaco pro – tempore ed all’intero Consiglio comunale la cancellazione di quanto contenuto nel Piano del Parco Naturale, così come sottoposto e presentato nel corso di ben quattro riunioni ufficiali della III Commissione Consiliare Permanente. L’intenzione, contenuta nel Piano dell’area naturale del nostro Comune, prevede: chiusura al traffico esterno di tutta la SP 91, meglio nota come litoranea Torre San Giovanni – Marini; la sua progressiva dismissione; la totale interruzione di questa strada da località Fontanelle sino a Torre Mozza”.
“Crediamo”, continua Minenna, “che tale previsione sia fuori da ogni logica, anche di tutela ambientale: infatti, si è pensato bene di far deviare il traffico che c’è sulla litoranea sulla SP 325, la strada vecchia che da Ugento conduce a Salve, in una zona vincolata paesaggisticamente, di pregio agricolo elevato ed a ridosso di importanti bellezze naturali. Non solo: sembra alquanto discutibile la scelta che accompagna la chiusura della litoranea. Si prevede, infatti, la realizzazione di due grandi mega parcheggi a Torre San Giovanni ed ai Marini, in una zona seminativa di alto valore l’uno e l’altro a ridosso del bacino Spunderati Sud”.
Una previsione ed una decisione che secondo Minenna, “ammazza l’economia turistica di Ugento, mortifica la sua agricoltura, non tutela zone ambientali che invece dovrebbero conservarsi intatte e che lede il diritto di ognuno di noi di poter andare tranquillamente a mare”.
Oltre 3000 firme sono già state raccolte dai Comunisti italiani di Ugento, “segno intangibile della volontà popolare di non chiudere quella litoranea. Quello che serve è un ammodernamento di quella strada, una migliore sua illuminazione ed un collegamento serio con un percorso ciclo pedonale che permetta alla stessa di diventare una vera e propria strada panoramica”.
Non è stato facile per i militanti raccogliere le firme: “Ci sono stati episodi”, racconta sempre il capogruppo dell’opposizione, “al limite dello sciacallaggio politico: qualcuno è stato insultato, qualcun altro “fortemente” consigliato di non andare a firmare; episodi questi segnalati al Prefetto di Lecce. Nell’attesa di un pronunciamento ufficiale da parte dell’intera Giunta Comunale”, conclude Minenna, “risulta per noi piuttosto strano il silenzio assordante con cui è stata investita questa vicenda, specie da parte di soggetti e personalità facenti parte a pieno titolo dell’attuale”governo” ugentino, accompagnato da una serie di strumentali bugie, che hanno avuto le gambe corte, sulla veridicità o meno della previsione di chiudere la SP 91 Torre San Giovanni – Marini”.
Interpellati a vario titolo, i rappresentanti del governo cittadino hanno preferito il silenzio: nessun commento, nessuna dichiarazione, chiosando di fatto sull’iniziativa popolare promossa dall’opposizione consiliare e riservandosi di “intervenire a tempo debito con documenti alla mano”.
Appuntamenti
Premio Speciale Messapia ad Unisalento
Per i 70 anni di attività, riconoscimento alla storia e al futuro di un Ateneo che ha reso la cultura e la conoscenza motore dello sviluppo territoriale
Sarà l’Università del Salento a ricevere il primo Premio Messapia Speciale in occasione del suo 70° anniversario, durante un evento attesissimo a Lecce che vedrà protagonisti, tra gli altri, Gino Cecchettin, Manuel Bortuzzo, Pegah Moshir Pour e Marilù Lucrezio.
La serata, già al centro di grande clamore, si terrà domenica 19 gennaio presso il Teatro Apollo dalle ore 18 e ha ricevuto l’Alto Patrocinio del Parlamento Europeo.
Il riconoscimento all’Università del Salento celebra un percorso storico iniziato nel 1955, quando, grazie alla spinta delle istituzioni locali e alla collettiva tassazione di famiglie salentine, si concretizzò un progetto lungimirante incentrato su cultura e conoscenza.
Le origini dell’Ateneo risalgono però alla fine del XVIII secolo, quando i gesuiti furono espulsi dal Regno di Napoli e l’istruzione superiore cessò di essere esclusiva del ceto religioso per divenire ambito statale.
Dopo due secoli di dibattiti, nel 1955 fu istituito un consorzio universitario dalla Provincia di Lecce, cui aderirono comuni ed enti locali.
Le lezioni iniziarono il 22 novembre dello stesso anno con tre corsi di laurea nella Facoltà di Magistero.
Oggi, l’Università del Salento è un Ateneo dinamico e innovativo, motore di crescita e sviluppo territoriale, che collabora con enti pubblici e privati per promuovere competenze, professionalità e tecnologie.
Il Premio sarà ritirato dal Magnifico Rettore Fabio Pollice, sottolineando l’importanza del ruolo accademico nel plasmare il futuro del territorio.
Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, parteciperà venerdì 17 gennaio a Lecce alla cerimonia di inaugurazione del 70° anno accademico dell’Università del Salento.
Durante la serata del Premio Messapia, verranno celebrati anche altri protagonisti di grande spessore.
Gino Cecchettin riceverà un premio in memoria di sua figlia Giulia, simbolo della lotta contro la violenza di genere.
Manuel Bortuzzo, campione paralimpico, sarà insignito per la sua forza, resilienza e determinazione nella sezione Sport.
Pegah Moshir Pour, figura di riferimento nella battaglia per i diritti umani e l’emancipazione delle donne, riceverà il riconoscimento per la sezione Diritti Umani.
Marilù Lucrezio, corrispondente Rai a Bruxelles, originaria del Salento, sarà premiata per la sua capacità di raccontare il complesso panorama europeo.
Infine, il Premio d’Oro sarà conferito alla senatrice a vita Liliana Segre, che interverrà in videocollegamento per sottolineare il valore della memoria come strumento educativo e di cambiamento.
Il Premio Messapia 2025 si conferma così un evento di alto valore culturale e civile, un’occasione unica per riflettere e celebrare storie di impegno e ispirazione, capaci di promuovere il cambiamento e la crescita sociale.
Per ulteriori informazioni e per la prenotazione dei posti gratuiti, si invita a visitare il sito ufficiale dell’evento.
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Attualità
Nuovo Ospedale, Caroppo insiste: «Regione cambi Piano»
Ospedale Maglie-Melpignano, controreplica del deputato salentino: «L’ente regionale ritiri la delibera e approvi un nuovo piano con l’Ospedale del Sud Salento»
«13 anni di attesa e milioni di euro sprecati impongono di affrontare la questione del nuovo Ospedale del Sud Salento in maniera seria e concreta».
Così il deputato salentino Andrea Caroppo dopo la replica di Asl e Regione alla sua denuncia: «Veniamo ai fatti. A seguito della mia denuncia sull’esclusione del nuovo Ospedale di Maglie-Melpignano dal programma di finanziamento nazionale e dopo le risposte dell’ASL di Lecce e dell’Assessore regionale Piemontese emergono due certezze. La prima è che, come da me rilevato, il nuovo Piano degli Investimenti di edilizia sanitaria non include l’Ospedale di Maglie-Melpignano ma solo il “Monoblocco” del Policlinico Riuniti di Foggia e il nuovo Ospedale di Andria».
«Questo perché», attacca, «l’ASL di Lecce, con il consueto ritardo che contraddistingue i suoi provvedimenti, solo il 30 dicembre ha trasmesso alla Regione il quadro economico per il finanziamento dell’opera, proprio il giorno in cui la Giunta regionale dava il via libera al nuovo Piano degli investimenti. La seconda è che il fondo per gli investimenti di edilizia sanitaria ex art. 20 della legge 67/1988, riservato alla Puglia, non è sufficiente a coprire tutti e tre gli interventi (Foggia, Andria e Sud Salento)».
«A questo punto», insiste, «se è vero, come sostengono ASL e Regione, che nei prossimi giorni sarà avviata da parte degli uffici regionali la valutazione della documentazione trasmessa dall’ASL di Lecce, e che la relativa valutazione durerà poche settimane, faccio una richiesta chiara: la Regione deve ritirare immediatamente la delibera di Giunta n. 1897, con cui ha approvato a dicembre scorso il Piano degli investimenti di edilizia sanitaria. E quando il progetto di Maglie sarà pronto si proceda ad un unico piano degli investimenti che metta tutti gli interventi e tutti i territori sullo stesso piano. Sarebbe incredibile, infatti, che il progetto di Maglie, che era antecedente a tutti gli altri, finisca in coda e sia sostanzialmente destinato a non essere realizzato».
«Mi auguro che tutti coloro che hanno a cuore le sorti di questo intervento, a partire dai comuni di Maglie e Melpignano e dal Comitato Nuovo ospedale Sud Salento», conclude, «si uniscano a questo mio appello e non si affidino ingenuamente e per l’ennesima volta alle rassicurazioni di ASL e Regione Puglia».
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Attualità
«L’Ospedale del Sud Salento si farà»
Asl e Regione spiegano: «Nessuna pietra tombale. L’iter per la progettazione e la realizzazione dell’ospedale è in corso e prosegue come da crono programma»
Vi avevamo riferito ieri dell’assenza del Nuovo Ospedale del Sud Salento dal nuovo Piano degli investimenti di edilizia sanitaria finanziato dal Ministero della Salute, nel quale sono stati inseriti solo due interventi: la riqualificazione del “Monoblocco” del Policlinico Riuniti di Foggia e la realizzazione del nuovo Ospedale di Andria.
Abbiamo anche riportato le dichiarazioni del deputato salentino Andrea Caroppo che ha parlato di «pietra tombale» e di «una vera e propria truffa legalizzata di cui molti dovranno dare conto»
A stretto giro di posta abbiamo registrato le reazioni di Asl Lecce e Regione Puglia che vanno in direzione decisamente contraria.
Secondo l’Azienda sanitaria il progetto per il nosocomio, da realizzare tra Maglie e Melpignano, resta in piedi e continua ad essere un punto nevralgico nella programmazione aziendale e regionale. Anche l’assessore regionale alla Sanità, Raffaele Piemontese, ha confermato come nulla per la Regione sia cambiato.
Così l’Asl leccese in una nota: «L’iter per la progettazione e la realizzazione dell’ospedale del Sud Salento è in corso e prosegue come da crono programma. Nessuna pietra tombale, come riportato da un esponente istituzionale, è stata posta sul progetto. Tutt’altro. L’attività di progettazione definitiva è stata ultimata».
«Il 23 dicembre 2024», si legge ancora, «il Raggruppamento temporaneo di professionisti ha trasmesso ad ASL Lecce il quadro economico per il finanziamento dell’opera, pari a un importo complessivo di 388milioni e 400mila euro. Il 30 dicembre il piano è stato trasmesso ai competenti Uffici della Regione Puglia, attivando così la procedura per l’ottenimento del finanziamento necessario alla realizzazione dell’opera».
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