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Attualità

Acqua pubblica: il nuovo Piano dell’Aip

Presentato in Provincia ai sindaci del Salento. Programmati interventi di estendimento della rete fognaria presso Squinzano-Trepuzzi, Nardò e Taurisano; interventi di completamento della rete idrica e fognaria nell’abitato di Nardò, Ugento e delle frazioni di Gemini e Torre San Giovanni; completamento ed estendimento di rete idrica e fognaria di Taviano e Mancaversa; estendimento della rete fognaria a Zollino, Sternatia, Lizzanello, San Donato, Cavallino, Carpignano, Martano, Salice Salentino, Campi, Guagnano; potenziamento del sistema fognario dei Comuni di Galatina, Surbo, Melendugno, Vernole

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Si è svolto questo pomeriggio, nella sala consiliare di Palazzo dei Celestini, l’incontro con i sindaci dei Comuni salentini promosso da Autorità idrica pugliese (Aip) e Provincia di Lecce per presentare il nuovo Piano d’Ambito dell’Ambito territoriale ottimale Puglia, strumento fondamentale di pianificazione del Servizio Idrico Integrato a livello regionale.  


Questo odierno a Lecce, dopo quelli di Brindisi, Andria e Taranto è uno degli incontri programmati per far conoscere il Piano e attuare un confronto con i primi cittadini del Comuni del territorio pugliese. Il tour divulgativo si concluderà la settimana prossima con Bari e Foggia.


I lavori sono stati introdotti dal direttore amministrativo di Aip Cosimo Ingrosso. Sono intervenuti  il sindaco di Lecce e componente Aip Carlo Salvemini, il presidente Aip Antonio Matarrelli, l’assessore alle Infrastrutture, risorse idriche e tutela delle acque della Regione Puglia Raffaele Piemontese, il consigliere del Cda di Aqp Francesco Crudele e il direttore generale Aip Vito Colucci. Erano presenti, inoltre, referenti e tecnici che hanno lavorato alla elaborazione e redazione del Piano, articolato in 300 pagine.


Il presidente della Provincia di Lecce Stefano Minerva, nel suo saluto,  ha ringraziato l’assessore regionale Piemontese e tutti i componenti di Aip e di Acquedotto pugliese per il lavoro svolto finora nell’interesse della comunità pugliese e del Salento.


L’Autorità Idrica Pugliese (AIP) è il soggetto rappresentativo dei Comuni dell’intera regione per il governo pubblico dell’acqua.


È stata istituita dalla Regione Puglia nel 2011, dopo la soppressione dell’Autorità d’Ambito per la gestione delle risorse idriche. Tra i compiti fondamentali dell’Aip c’è l’organizzazione unitaria, in Puglia, del Servizio Idrico Integrato, garantendo criteri di efficienza ed economicità. Il suo organo di indirizzo e programmazione, il Consiglio direttivo, è composto da cinque sindaci dei Comuni della Regione (attualmente Lecce, Mesagne, San Marco in Lamis, Bari e Andria).


Il Piano, adottato dal Consiglio direttivo dell’Autorità Idrica Pugliese l’8 luglio 2021, è uno strumento di pianificazione aggiornato per poter procedere con il nuovo affidamento e governare la pianificazione del Servizio Idrico Integrato nell’ATO Puglia, con un orizzonte temporale di lungo termine. Il valore degli investimenti programmati, infatti, arriva fino al 31 dicembre 2045 ed è di circa 7 miliardi di euro.

I principi ispiratori del Piano sono stati: “l’acqua come bene comune, stop allo spreco idrico e contrasto alla lenta e graduale desertificazione del territorio pugliese e, in particolare, del Salento”, come ha evidenziato il presidente Aip Antonio Matarrelli nel suo intervento, in cui ha anche ringraziato la Provincia per aver dato l’opportunità di tenere l’incontro odierno. Tra gli obiettivi prioritari del Piano, infatti, c’è la riduzione della dispersione idrica nella rete di un 5 per cento all’anno. A seguire il direttore generale Aip Vito Colucci ha illustrato gli obiettivi del Piano ed ha poi evidenziato tutti gli interventi che interessano il Salento.


Gli obiettivi generali del nuovo Piano d’Ambito puntano al contenimento delle perdite totali, con un presidio più efficace dell’infrastruttura dell’acquedotto; al mantenimento della continuità del servizio, attraverso un adeguato rapporto tra il sistema delle fonti di approvvigionamento e gli impieghi di risorsa; a un rigido adeguamento della qualità destinata al consumo umano.


In particolare, il Piano individua una serie di possibili nuove fonti di approvvigionamento sul territorio regionale: impianto di dissalazione nelle isole Tremiti, impianto di dissalazione nel fiume Tara; acquedotto del Fortore, Locono e Ofanto.


Altro punto chiave del Piano riguarda l’adeguatezza del sistema fognario. Sono programmati interventi di manutenzione straordinaria di potenziamento del sistema fognario in alcuni Comuni e una serie di interventi di completamento ed estendimento della rete idrica e fognaria. Nel Piano sono inseriti gli interventi che la Regione Puglia ha inteso candidare alla programmazione dei fondi comunitari 2021-2027.


In particolare, per ciò che riguarda il Salento, come sintetizzato nella brochure divulgativa distribuita nel corso dell’incontro odierno, tra gli interventi previsti dal Piano per adeguare il sistema fognario sono compresi: l’estendimento della rete fognaria presso Squinzano-Trepuzzi, Nardò, Taurisano; interventi di completamento della rete idrica e fognaria nell’abitato di Nardò, Ugento e delle frazioni di Gemini e Torre San Giovanni; completamento ed estendimento di rete idrica e fognaria di Taviano e Mancaversa; estendimento della rete fognaria a Zollino, Sternatia, Lizzanello, San Donato, Cavallino, Carpignano, Martano, Salice Salentino, Campi, Guagnano; potenziamento del sistema fognario dei Comuni di Galatina, Surbo, Melendugno, Vernole.


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“Cari giovani, costruiamo libertà: non cediamo alla mafia”

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Riceviamo e pubblichiamo una lettera di un nostro giovane lettore, Michele Cojocaru.

“L’impegno contro la mafia, non può concedersi pausa alcuna, il rischio è quello di ritrovarsi subito al punto di partenza”. Queste le parole di Paolo Borsellino, che tengo sempre a mente.
Se dovessi scrivere una lettera ai giovani al tempo di oggi, scriverei così:

Cari giovani del mio tempo, sono Michele, ho 20 anni, vengo dalla provincia di Lecce. Nel mio paese, tanti giovani come noi sono caduti nelle mani della malavita. Tanti fumano, molti spacciano, alcuni hanno addirittura pistole con loro.

Vedendo questo scrivo a voi, giovani della mia generazione, non abbiate paura di denunciare questi fatti: la società di oggi conta su di noi.
Vorrei tanto, insieme a tutti voi, richiamare lo Stato italiano, per ricordargli ancora una volta di stare dalla nostra parte.

Cari giovani e care giovani, costruiamo insieme la società la nostra società. Il futuro non deve essere la droga, non devono essere le armi. Ma un futuro di pace, in cui possiamo dire ai
nostri figli: tutto questo lo abbiamo fatto per voi.

La mafia distrugge, la mafia uccide, la mafia vieta di sognare.

Anche nel Salento c’è la mafia.
Anche nella provincia di Lecce c’è la mafia, ma è una mafia silenziosa, che agisce senza fare rumore.

Non diamogliela vinta, costruiamo libertà: coraggio, insieme ce la faremo.

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Porto Cesareo resta Area Specialmente Protetta di Interesse Mediterraneo

Confermata la certificazione che la inserisce tra le zone marine e costiere caratterizzate da un elevato grado di biodiversità, habitat di particolare rilevanza naturalistica, specie rare, minacciate o endemiche

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L’Area Marina Protetta Porto Cesareo si conferma un’Area Specialmente Protetta di Interesse Mediterraneo (ASPIM), aggiudicandosi ancora una volta la certificazione che la inserisce tra le zone marine e costiere caratterizzate da un elevato grado di biodiversità, habitat di particolare rilevanza naturalistica, specie rare, minacciate o endemiche.

La conferma della certificazione ASPIM è giunta al termine di una tre giorni di lavori sul campo da parte della commissione internazionale composta da Leonardo Tunesi, rappresentante del Focal Point, Robert Turk e Rais Chedly esperti internazionali, Antonio Terlizzi, esperto nazionale e dal direttore dell’AMP Porto Cesareo Paolo D’Ambrosio.

L’iter per ottenere il riconoscimento come da regolamento è passato dall’attivazione di attività di studio scientifico sistematico e di monitoraggio degli habitat, che consentono di stilare gli elenchi delle specie di flora e fauna necessari per definire il grado di biodiversità del sito.

«Lo status viene mantenuto attraverso il costante monitoraggio e salvaguardia delle specie individuate negli elenchi, ed essere ASPIM aumenta la nostra responsabilità di controllo dell’ambiente, allo scopo di salvaguardare le specie e gli habitat in cui esse vivono e si riproducono», hanno affermato soddisfatti i massimi responsabili di AMP Porto Cesareo.

Il riconoscimento dello status di ASPIM viene rilasciato dal Regional Activity Centre for  Specially Protected Area (RAC-SPA), con sede a Tunisi, organismo creato nel 1995 fra i Paesi che hannostipulato nel 1976 la Convenzione di Barcellona per la protezione del Mediterraneo dall’inquinamento.

È questo centro che definisce e mantiene la lista delle ASPIM, vagliando nuove domande e promuovendo le aree protette meritevoli del riconoscimento.

Le aree marine protette italiane che detengono lo status di ASPIM sono attualmente 10.

Quattro in Sardegna tra cui Capo Carbonara, Capo Caccia-Isola Piana, Penisola del Sinis-Isola di Mal di Ventre e Tavolara-Punta Coda Cavallo.

A livello nazionale figurano poi Portofino (prima AMP italiana ad aver ottenuto il riconoscimento, nel 2005), Miramare, Plemmirio, Punta Campanella.

Per il Salento, Porto Cesareo e Torre Guaceto.

Direttore e Presidente dell’AMP esprimono la loro soddisfazione per questo «ulteriore traguardo raggiunto, a conclusione di quest’anno, che conferma le altissime performance dell’AMP Porto Cesareo, la quale si posiziona non solo tra le prime a livello Nazionale, ma anche nell’élite delle Aree Specialmente Protette di Importanza Mediterranea»

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Fitto vicepresidente Commissione Ue, arriva il via libera

La situazione si è sbloccata ieri sera con il voto favorevole di Popolari, Socialisti, Liberali, Conservatori e Sovranisti. Ma i Verdi non ci stanno e i Socialisti si spaccano. Il presidente della Camera del Commercio di Lecce, Mario Vadrucci: «Sappiamo che l’On. Fitto non dimenticherà le sue origini e aiuterà le espressioni dell’impresa e del lavoro del Salento e della Puglia ad affermarsi in un contesto continentale nel il quale i nostri operatori vogliono recitare da protagonisti»

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Alla fine, Raffaele Fitto ce l’ha fatta.

Dopo lunghi giorni di attesa, polemiche a non finire e qualche ironia social, dopo il suo intervento in un inglese non proprio fluente, è arrivato il via libera alla nomina del politico salentino.

I coordinatori delle commissioni Affari regionali dell’Eurocamera, con il quorum dei due terzi, hanno dato l’ok alla nomina di Raffaele Fitto a vicepresidente esecutivo della Commissione con delega alla Coesione.

Allo stesso tempo le commissioni Affari Economici, Industria e Ambiente hanno dato l’ok definitivo alla nomina della spagnola Teresa Ribera.

Il voto finale previsto mercoledì 27 novembre, in seno alla plenaria della Commissione europea.

L’accordo, formalizzato nella serata di ieri, ha sbloccato il voto favorevole di Popolari, Socialisti, Liberali, Conservatori e Sovranisti su Fitto, mentre Ribera ha ricevuto il sostegno anche di Verdi e Sinistra.

Non sono mancate, però, le critiche: i Verdi hanno accusato il PPE di minare la trasparenza e i principi democratici, mentre il gruppo Socialista si è spaccato, con delegazioni di paesi come Germania e Francia contrarie all’intesa.

Per molti la nomina di Fitto è inopportuna perché «rappresenta un partito contro lo Stato di diritto, l’ambiente e l’integrazione europea».

Il presidente della Camera del Commercio di Lecce Mario Vadrucci si compolimenta: «Da Italiani e soprattutto da salentini siamo particolarmente soddisfatti di come si è conclusa la vicenda connessa con il completamento della Commissione Europea, che vede Raffaele Fitto meritatamente nominato nel prestigioso incarico di vicepresidente esecutivo dell’organismo che regge politicamente e concretamente le sorti dell’Unione Europea».

«Le attestazioni di stima che, in questi giorni, da più parti politiche, sono state espresse sulla figura di Raffaele Fitto, èprosegue il presidente della Cammera del Commercio leccese, «ci fanno ben sperare in vista di un lavoro nei settori delicati cui è stato chiamato, quelli delle Riforme e della Coesione, che guardano al futuro ed alla crescita della parte meno sviluppata dei Paesi Europei».

«Sappiamo che l’On. Fitto non dimenticherà le sue origini salentine e, nel suo impegno politico per favorire la coesione europea», conclude Mario Vadrucci, «cercherà di fare gli interessi dell’Italia, aiutando anche le espressioni dell’impresa e del lavoro del Salento e della Puglia ad affermarsi in un contesto continentale nel il quale i nostri operatori vogliono recitare da protagonisti».

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