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Il Salento a Cinque Vele

Il riconoscimento di Legambiente alle marine di: Porto Cesareo, Nardò, Gallipoli e Racale del comprensorio dell’Alto Salento Jonico; Vernole, Melendugno ed Otranto dell’Alto Salento Adriatico

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Nell’estate 2020 si confermano 7 i comprensori turistici salentini premiati con le 5 Vele di Guida Blu, riconoscimento assegnato da Legambiente e Touring Club Italiano alle località marine lacustri più belle, pulite e funzionali.


L’elenco delle località premiate è il seguente: Porto Cesareo, Nardò, GallipoliRacale del comprensorio dell’Alto Salento Jonico; Vernole, Melendugno ed Otranto dell’Alto Salento Adriatico.


LE ALTRE LOCALITÀ SALENTINE


Assegnante 4 Vele alle marine del Comprensorio del Basso Adriatico e quindi facenti capo ai Comuni di Santa Cesarea Terme, Castro, Diso, Andrano e Tricase.


Tre vele invece alle marine di Gagliano del Capo, Castrignano del Capo e Patù, tutte del comprensorio del Capo di Leuca, e a quelle di Salve e Ugento del Basso Salento Jonico.


A tutte queste località sono stati riconosciuti stato di conservazione del territorio e del paesaggio, qualità dell’accoglienza e sostenibilità turistica della località. A pesare però nella valutazione complessiva sono stati però assenza di: fondali particolarmente interessanti per chi pratica l’attività subacquea e di servizi a terra (Racale e Ugento); luoghi di interesse storico-culturale (Santa Cesarea Terme, Gagliano del Capo e Castrignano del Capo); servizi per disabili motori (presenti solo a Castro ed Andrano); iniziative nel campo della gestione sostenibile (Santa Cesarea, Tricase, Gagliano del Capo,  Castrignano del Capo, Patù, Salve e Ugento).


LA GIOIA DI OTRANTO…


Soddisfazione ad Otranto che dopo il riconoscimento della bandiera blu incassa anche quello delle Cinque Vele.

Si premia con l’ennesimo riconoscimento la politica virtuosa di un intero territorio (amministrazione, cittadini, operatori) che continua a tutelare prima e trasformare poi in attrattori culturali e turistici le sue maggiori valenze», ha dichiarato il sindaco Pierpaolo Cariddi, «La nostra attenzione alla qualità del mare, al recupero dei nostri monumenti, alla fruizione rispettosa dei nostri siti naturalistici regala, anno dopo anno, contesti che migliorano la qualità della vita dei cittadini e nel contempo offrono ai nostri ospiti “nuove esperienze” che permettono loro di “vivere” il nostro territorio e non limitarsi semplicemente a visitarlo. Tuttò ciò è di fondamentale importanza per l’ambiente in cui viviamo ma anche per la nostra economia che sempre più si poggia sul settore del turismo, cercando di offrire “sensazioni” per vincere la concorrenza di altre località. Abbiamo già detto che avremmo puntato per raggiungere meglio questi obiettivi sulla mobilità sostenibile e bene arrivano i primi risultati: ci siamo dotati di un piano della mobilità ciclabile; abbiamo ottenuto da poco un finanziamento per realizzare la prima dorsale di pista ciclabile in sede propria (Otranto-Alimini) – zona nord; abbiamo elaborato un progetto esecutivo che candidiamo in un bando nazionale per la seconda dorsale di pista ciclabile in sede propria (Otranto-Porto Badisco) – zona sud».

… QUELLA DI MELENDUGNO…


«Grande soddisfazione e orgoglio per il decimo anno consecutivo in cui riceviamo le 5 Vele», dichiara il sindaco di Melendugno, Marco Potì, «Insieme a Vernole e Otranto riceviamo un riconoscimento che premia, oltre alle bellezze paesaggistiche, le politiche e le scelte di tutela ambientale e turistica di questo comprensorio che mette insieme i punti più qualificanti come l’Oasi delle Cesine, l’impianto di fitodepurazione di Melendugno, il sistema di trasporto elettrico, la bellezza dei luoghi, del borgo di Otranto e i servizi turistici all’avanguardia, che vanno a delineare un comprensorio d’eccellenza nazionale. Insieme a Otranto, riuniamo le Bandiere Blu, quest’anno riconsegnate anche alle marine di Melendugno, e la Bandiera Verde dei Pediatri Italiani. Siamo tra i dieci comprensori più importanti d’Italia e in una stagione così particolare per il turismo questo è un motivo in più per fare bene e continuare a puntare sul turismo e l’ambiente nel modo giusto».


… E QUELLA DI PORTO CESAREO


A Porto Cesareo, invece, le Cinque Vele fanno eco alla Bandiera Verde.


Il sindaco Salvatore Albano: «Cinque Vele e Bandiera Verde sono dei premi ambiti che dimostrano che la strada tracciata in questi anni è quella giusta. Questo ci darà lo stimolo per perseguire nuovi obiettivi che migliorino lo stato del nostro territorio,  la vita dei nostri concittadini e di chi vorrà trascorrere un periodo di vacanza con noi».


IL VIDEO DI NARDÒ



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Impianto eolico off-shore: il Parco boccia il progetto

I 12 comuni (Otranto,  Castro,  Santa Cesarea Terme, Andrano, Tricase, Tiggiano, Corsano, Gagliano del Capo, Patù, Morciano di Leuca, Castrignano del Capo e Alessano) sono pienamente allineati. Il presidente del Parco Naturale Regionale “Costa Otranto-Santa Maria di Leuca e Bosco di Tricase”, Michele Tenore: «Siamo di fronte al rischio concreto di un’aggressione intollerabile a un paesaggio protetto da vincoli naturalistici di straordinaria importanza e mette a rischio l’equilibrio ambientale». I sindaci sottolineano anche il grave rischio per la foca monaca

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Il Parco Naturale RegionaleCosta Otranto-Santa Maria di Leuca e Bosco di Tricase”, in forte sintonia con i 12 comuni che ne costituiscono il territorio, ribadisce, attraverso la deliberazione del proprio comitato esecutivo, la ferma opposizione al progetto di impianto eolico off-shore, proposto dalla società Odra Energia S.r.l., previsto nello specchio di mare tra Santa Cesarea Terme e Santa Maria di Leuca.

«È certo il rischio concreto», spiega Michele Tenore, presidente del Parco, «di un’aggressione intollerabile a un paesaggio protetto da vincoli naturalistici di straordinaria importanza. Il nostro territorio, tutelato da vincoli ambientali e paesaggistici, non può essere sacrificato per un progetto che non tiene in considerazione la straordinaria biodiversità e il valore ecologico delle nostre coste»

I 12 comuni del Parco (Otranto, Castro, Santa Cesarea Terme, Andrano, Tricase, Tiggiano, CorsanoGagliano del CapoPatùMorciano di LeucaCastrignano del Capo e Alessano) sono pienamente allineati con tale posizione, e attraverso il presidente Tenore si fanno portavoce di una ferma opposizione a un «progetto che minaccia l’integrità ecologica e paesaggistica della zona».

Seppur modificato nel numero di aerogeneratori (da 90 a 73), il progetto «rimane problematico, soprattutto a causa dell’aumento delle dimensioni delle turbine, che raggiungeranno i 315 metri, un impatto troppo significativo per una zona di tale valore ecologico. Inoltre, il corridoio di posa dei cavi marini continua a interferire gravemente con l’area destinata a diventare una riserva marina protetta, procedimento già consolidato dalle 11 delibere dei consigli comunali delle aree interessate e dall’istruttoria avviata formalmente da ISPRA il 15 luglio 2024».

La prima proposta di zonizzazione è attesa a breve, e questo intervento «minerebbe i delicati equilibri ecologici dell’area. Inoltre, il luogo di approdo a terra non è stato modificato, interessando un’area di elevatissimo valore naturalistico; l’intervento si pone, infatti, in forte contrasto con quanto stabilito dalla legge istitutiva del Parco, ricadendo in un’aera oggetto di numerosi vincoli a tutela del paesaggio e della biodiversità. La localizzazione della “buca giunti”, seppur spostata di pochi metri, continua a interferire direttamente con la Zona Speciale di Conservazione (ZSC) IT150002, aumentando ulteriormente i rischi per l’ambiente».

«La tecnologia TOC (Turbine Offshore Construction) proposta per il progetto», conclude Tenore, «non offre sufficienti garanzie riguardo ai suoi impatti ambientali, soprattutto in una zona carsica come la nostra, con un elevato valore storico, culturale, archeologico ed ambientale. ISPRA, nel parere del 19 aprile 2024, ha sollevato preoccupazioni che noi condividiamo integralmente».

Il Parco, sostenuto dai 12 comuni, si impegnerà a garantire, da un lato, «una rigorosa verifica degli impatti di questa opera e il rispetto stringente della normativa e dei vincoli, nei limiti delle proprie competenze», e, dall’altro, «a svolgere un ruolo attivo nella sensibilizzazione degli enti coinvolti nel processo decisionale, promuovendo una valutazione approfondita e accurata degli effetti ambientali e una protezione rigorosa delle risorse naturali che rendono questa area del Salento unica. La salvaguardia del nostro territorio, della sua biodiversità e dei suoi valori culturali e storici rappresenta e continuerà a rappresentare una priorità assoluta per questo Ente».

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Andrano

Tartufo nero del Salento: al via la nuova stagione della raccolta

L’iniziativa: mappare le aree per valorizzare la tartuficoltura nei terreni degradati dalla Xylella. Tenore: «Obiettivo è sensibilizzare le nuove generazioni, educandole alla responsabilità ambientale»

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Il Parco Naturale Regionale Costa Otranto – Santa Maria di Leuca e Bosco di Tricase annuncia la riapertura dei termini per la presentazione delle richieste di autorizzazione alla raccolta dei tartufi per la stagione 2024-2025.

La decisione è stata presa con deliberazione del Comitato Esecutivo, con l’obiettivo di assegnare le ultime otto autorizzazioni disponibili, garantendo il rispetto delle normative nazionali e regionali.

Nel Parco si possono trovare due varietà dei pregiati tuberi: il tartufo nero, noto anche come scorzone (foto in alto), e il tartufo bianco, chiamato bianchetto o marzuolo (foto in fondo all’articolo).

AVVISO PUBBLICO

Le richieste possono essere inviate esclusivamente tramite mail pec all’indirizzo parcootrantoleuca@pec.it, entro e non oltre, le ore 12.00 del 12 dicembre 2024.

Le domande dovranno includere la documentazione completa, come dettagliato nell’avviso pubblico consultabile sul sito ufficiale del Parco.

Nel caso in cui le richieste superino il numero di autorizzazioni disponibili, si procederà con un sorteggio pubblico il giorno 12 dicembre, alle ore 17, presso la sede dell’Ente Parco.

TURISMO INTERNAZIONALE

«La rimodulazione del progetto di valorizzazione del Parco», spiega Michele Tenore, presidente dell’Ente, «mette al centro il ruolo strategico dei giovani, il turismo internazionale e la fruibilità del territorio durante i mesi estivi e oltre, consolidando il Parco come motore di sviluppo per l’economia locale. La raccolta dei tartufi non è solo una tradizione consolidata, ma rappresenta anche uno strumento potente di promozione territoriale, che intreccia economia, sostenibilità ambientale e gastronomia di eccellenza. Il tartufo, infatti, è non solo un prodotto gastronomico pregiato, ma anche un volano che sostiene le filiere agroalimentari locali, attrarre visitatori e valorizzare il patrimonio enogastronomico del nostro territorio».

RECUPERO TERRENI NEL POST XYLELLA

La riapertura dei termini per la gestione della raccolta ha l’obiettivo di regolamentare e tutelare tale risorsa preziosa, promuovendo una gestione sostenibile che preservi la biodiversità e gli ecosistemi.

«Il Parco», spiega ancora Tenore, «intende sviluppare specifiche attività per valorizzare il tartufo, non solo come prodotto di alta qualità gastronomica, ma anche come possibile fonte di reddito per le comunità locali. A tal fine, è in programma uno studio con il coinvolgimento di università ed esperti per individuare le aree più adatte alla tartuficoltura, utilizzando essenze micorrizzate, che, oltre a produrre i pregiati tuberi, possano contribuire al recupero di terreni ora degradati dalla Xylella, diventando un investimento paesaggistico e naturalistico di valore».

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Il tartufo bianchetto

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Progetto Simona: immersione e inclusione per le persone con diverse abilità

Il convegno alle 18 in biblioteca. Il progetto si prefigge di creare un ponte tra mare e accessibilità, dimostrando come l’ambiente subacqueo possa rappresentare una nuova frontiera di integrazione per chi vive condizioni di disabilità

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Il comune di Andrano presenta il convegno “Progetto Simona: Immersione e Inclusione per le Persone con Diverse Abilità”, un’iniziativa nata dalla collaborazione con la Fondazione “Noi Siamo Paola” e l’Associazione Gruppo A-Mare.

Il progetto, che sarà illustrato quest’oggi presso la Biblioteca Comunale “Don Giacomo Pantaleo”, rappresenta una straordinaria evoluzione dell’evento teatrale “Ho Amato Tutto” tenutosi questa estate presso l’Abbazia del Mito.

Durante lo spettacolo, dedicato alla vita di Donna Paola Menesini Brunelli, erano stati raccolti fondi destinati a supportare progetti di inclusione per persone con disabilità, in particolare con l’obiettivo di avvicinarle al mondo subacqueo.

Grazie ai fondi raccolti e alla partecipazione di organizzazioni specializzate, “Progetto Simona” si propone di formare istruttori esperti per consentire a persone con disabilità fisiche e motorie di vivere l’esperienza dell’immersione subacquea in sicurezza.

Durante il convegno, che inizierà alle ore 18, saranno presenti Alberto Brunelli, presidente della Fondazione “Noi Siamo Paola”; Salvatore Accogli, presidente dell’Associazione Gruppo A-Mare; Angela Pinto, presidente dell’Associazione Albatros, specializzata in immersioni per disabili non vedenti; e Salvatore Colazzo, garante dei diritti delle persone con disabilità dell’Unione dei Comuni Terre a Levante.

L’evento vedrà inoltre l’intervento dei sindaci di Tricase e Andrano, Antonio De Donno e Salvatore Musarò che ribadiranno l’impegno delle amministrazioni locali verso iniziative di inclusione sociale innovative.

“Progetto Simona” si prefigge di creare un ponte tra mare e accessibilità, dimostrando come l’ambiente subacqueo possa rappresentare una nuova frontiera di integrazione per chi vive condizioni di disabilità.

Il Comune di Andrano invita tutti i cittadini, le associazioni e le istituzioni a partecipare a questo importante momento di confronto e presentazione.

Il convegno vuole essere non solo un’occasione per approfondire i dettagli di “Progetto Simona”, ma anche per sensibilizzare la comunità sui temi dell’inclusione e della solidarietà.

L’ingresso è libero e aperto a tutti.

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