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Montesano

Amministrative di fine maggio

Tutte le ultime notizie, le indiscrezioni, le trattative e i possibili candidati Sindaco da Montesano Salentino, Salve, San Donato di Lecce, Spongano e Vernole

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Tutte le ultime notizie, le indiscrezioni, le trattative e i possibili candidati Sindaco da Montesano Salentino, Salve, San Donato di Lecce, Spongano e Vernole


Montesano prepara il dopo-Ferraro


Si pesca in Consiglio? La maggioranza uscente pensa ad uno tra  Antonio Salvatore Tempesta, Giuseppe Maglie e Mario Lecci. Dall’altra parte forti i nomi di Salvatore Tempesta e Donato Mele


A Montesano Salentino dovrebbero essere due le liste che si contenderanno i governo cittadino per i prossimi 5 anni ed entrambi i candidati sindaco potrebberop essere “figli” degli schieramenti uscenti.

Dal gruppo di maggioranza esce per legge dai papabili l’attuale sindaco Eusebio Ferraro, che ha già espletato i due mandati previsti dalla legge. Tra i nomi che rimbalzano come possibili successori per la candidatura a primo cittadino sembrano forti quelli dei consiglieri uscenti Giuseppe Maglie e Antonio Salvatore Tempesta. Secondo i soliti “si dice” e “pare che” a contendere ai due la candidatura ci sarebbe Mario Lecci, già vice Sindaco nella precedente Amministrazione guidata da Ferraro.

Anche il gruppo oggi all’opposizione potrebbe pescare tra chi ha già esperienza sui banchi dell’aula consiliare. In particolare, secondo i bene informati, si starebbe ragionando intorno alla candidatura di due Consiglieri uscenti, entrambi con i crismi giusti per la candidatura alla poltrona più importante del paese: Salvatore Tempesta (quasi omonimo del “rivale” dell’altra fazione) e Donato Mele.

Ancora, però, siamo alla fase embrionale, nulla è deciso né da una parte né dall’altra e le sorprese non sono affatto escluse.

Quel che è certo è che anche questa, come da tradizione, a Montesano sarà un tornata elettorale molto sentita e vissuta con la solita… passione.


Salve: Passaseo c’è. Chi sulla sua strada?


A Salve si stanno già ponendo le basi in vista della prossima tornata elettorale di fine maggio. La certezza, innanzitutto, viene dalla ricandidatura del sindaco uscente Vincenzo Passaseo che con il suo gruppo, “Uniti per Salve”, cercherà la conferma alla guida del paese. E tra i competitors dovrebbe trovare Francesco Villanova, probabilissimo candidato del gruppo che alle precedenti elezioni si è presentato come “Con noi per Salve”. Sembra prmai certo un accordo con parte del Sel, situazione singolare se si pensa che nel 2009 lo stesso gruppo aveva trovato manforte da esponenti di quella che una volta era Alleanza Nazionale! Segno dei tempi che cambiano.

E il Partito Democratico? C’è un certo fermento, fonti interne lasciano trapelare la volontà di esserci, sono in corso consultazioni e c’è già un nome che emerge sugli altri come candidato Sindaco, quello di Simona Conte. Anche Gino Villanova già vice sindaco durante l’Amministrazione guidata da Giovanni Siciliano, starebbe organizzando una lista della quale potrebbe essere il candidato Sindaco. C’è curiosità, infine, su quello che faranno i grillini che nel corso delle elezioni politiche hanno fatto sentire la loro voce in paese. Riusciranno a scendere in campo con una loro lista? Staremo a vedere. Intanto, anche se siamo appena all’inizio delle schermaglie, Salve ne promette già delle belle.


Spongano: cosa farà il centrosinistra?


Cominciano a formarsi per il paese, in piazza e nei bar i primi capannelli con all’ordine del giorno le ipotesi e le indiscrezioni in vista delle elezioni amministrative previste per il 26 e il 27 maggio prossimi. “Ci face u sinnacu”? Impossibile a due mesi dalla competizione avere certezze ma i rumors già attraversano il paesino. Quello che non potrà cambiare è l’impossibilità di ricandidarsi del sindaco uscente Luigi Zacheo che ha già completato i due mandati previsti dalla legge. Probabile che il gruppo uscente, inquadrabile nell’area del centro destra (il sindaco Zacheo è vicino all’Udc) ed identificato fino ad oggi con il nome della lista che vinse le elezioni, “Patto per lo Sviluppo”, scelga tra chi ha avuto in questo anni un ruolo nella maggioranza. Così diventano “forti” i nomi dell’attuale vice sindaco, Maria Ada Corvaglia e degli assessori Vincenzo Tarantino (l’unico che ha vissuto l’esperienza delle ultime due amministrazioni) e Sandro Polimeno. Altro nome che ricorre spesso è quello di Fernando Zacheo (Puglia Prima di Tutto). Per la parte oggi all’opposizione pare quasi naturale la candidatura del capogruppo Salvatore Donno di Azzurro Popolare e quindi anch’egli dell’area di centrodestra. Resta da vedere, invece, cosa farà il centrosinistra: troverà unità di intenti? Riuscirà a proporre una lista e un candidato in grado di competere?


San Donato: Ezio Conte l’unico candidato certo


Il Sindaco uscente si ricandida e per la lista pesca nell’attuale maggioranza. Primarie nel centrosinistra?

Forze Politiche in fermento a San Donato per la prossima presentazione delle liste per l’elezione del Sindaco e il rinnovo del Consiglio Comunale che da sedici, passa a dieci componenti per via dei provvedimenti  governativi sulla riduzione dei costi della politica.

La maggioranza uscente targata centrodestra è compatta sulla ricandidatura del sindaco Ezio Conte, di area Fittiana, candidato alla Camera dei Deputati durante le ultime elezioni politiche che hanno visto in paese una netta affermazione del Popolo delle Libertà.  Conte starebbe già a buon punto nella composizione della lista con la ricandidatura di tutti gli Assessori in carica, di alcuni Consiglieri uscenti e l’ingresso di uomini e donne provenienti dal mondo delle professioni e dall’associazionismo.

Ancora in evoluzione la situazione negli ambienti di centrosinistra, che nel 2008 si presentò scisso, con due liste in competizione. Nell’area del Partito Democratico c’è chi guarda con interesse ad una ricandidatura dell’ex sindaco Massimo Longo, anche se pare che un’altra anima del partito, facente capo al neo parlamentare Salvatore Capone, punterebbe su Giuseppe Zilli, già assessore alla Cultura dal 2005 al 2007 e attuale Segretario cittadino del partito. C’è poi la posizione di  Sinistra Ecologia e Libertà che avanza una candidatura alla carica di primo cittadino puntando su Antonio Conte, referente locale del partito del governatore Vendola, quarantenne veterinario della Frazione di Galugnano, che avrebbe ricevuto l’avallo del  consigliere comunale Salvatore Tanieli, già Sindaco del Comune negli anni novanta e vicino al senatore Dario Stefàno. Terza anima della coalizione è costituita dall’area socialista facente capo al consigliere regionale Donato Pellegrino, storico  plenipotenziario del partito socialista in provincia di Lecce che nella “sua” San Donato punterebbe a candidare un capolista di suo gradimento.

Una situazione quindi tutta in divenire e difficile da dipanare se non con il ricorso al Primarie di coalizione così come auspicate da molti elettori d’area.

A completamento del variegato mosaico politico cittadino vi è poi la posizione del partito di Casini, rappresentato in consiglio comunale da Eliseo Dell’Anna, fuoriuscito dalla maggioranza di centrodestra nell’estate scorsa e che guarderebbe con interesse alla situazione del centrosinistra. In paese non si esclude una sua corsa da capolista con una compagine costituita da volti nuovi della società civile e del mondo imprenditoriale.

Stando ad un’antica e consolidata prassi del paese sul quadro completo di liste e candidati Sindaci si potranno avere certezze soltanto il 26 aprile a mezzogiorno, termine ultimo per la presentazione delle candidature.


Vernole, corsa a Sindaco: in fila per 6?


Che bagarre!  Si prevedono sei liste e altrettanti candidati Sindaco per circa 5.000 elettori. Come anticipato da tempo, il sindaco Mangione non si ricandida e lascia in eredità il PUG


Che non si sarebbe ricandidato Mario Mangione lo aveva già detto in tempi non sospetti, almeno due anni fa, e lo conferma oggi motivandolo con “la necessità di agevolare un ricambio generazionale”. Out il Sindaco uscente, quello che si prospetta per Vernole e le sue frazioni è un periodo di grande fermento, trattative incrociate e, con ogni probabilità, una moltitudine di liste e candidati per le amministrative di maggio. La stessa squadra che ha amministrato negli ultimi 5 anni dopo la vittoria della lista “Impegno e Trasparenza”, una civica inquadrabile con le dovute eccezioni nell’area di centrodestra, dovrebbe dividersi in due tronconi: uno di essi proporrà la candidatura del capogruppo di maggioranza Fulvio Greco, l’altra dovrebbe far capo all’assessore uscente Lucia Papa Pascali. Gli altri nomi che occupano i discorsi dei tanti capannelli a… sfondo elettorale che caratterizzano in questi giorni il paese sono quelli di: Luca De Carlo probabile candidato di una lista civica formata da giovani professionisti, Franco Leo anche lui con una civica e Christian Verri a capo di un gruppo di giovani determinati a far sentire la loro voce. Alle “Politiche” molti elettori di Vernole hanno premiato il MoVimento 5 Stelle: resta la curiosità di sapere se gli attivisti esprimeranno una lista tutta loro. Riassumendo potrebbero esserci 6 o 7 liste e altrettanti candidati sindaco per un Comune che, frazioni, comprese conta 7.500 abitanti e un parco elettori che non supera quota 5 mila!

Intanto, l’Amministrazione guidata da Mangione lascia in eredità il Piano Urbanistico Generale approvato dalla conferenza di Copianificazione/Servizi che ha esaminato il Piano Urbanistico Generale del Comune di Vernole per verificarne la compatibilità col DRAG (Documento Regionale di Assesso Generale) della regione Puglia.

Nel corso delle numerose sedute della Conferenza sono stati discussi dal Commissario regionale ad acta, Panfilo Traficante, dal tecnico progettista, Fulvio Rizzo, e dal responsabile dell’ufficio tecnico del Comune, Antonio Castrignanò, in contraddittorio tenace con i funzionari dei vari uffici della Regione, tutti gli aspetti programmatici del Piano, con la mediazione politica dell’assessore regionale all’urbanistica, Angela Barbanente.

Le aspettative della comunità, espresse sia con l’elaborazione del Piano sia con le numerosissime osservazioni presentate dai cittadini, sono state poste a base dell’acceso dibattito e valutate con attenzione. Tra le varie tematiche affrontate e risolte col piano, trova soluzione l’annosa questione della carenza di strumenti urbanistici per Acaya, dove è previsto un insediamento residenziale fuori le mura, la sistemazione, a Vernole, dell’area su via Castrì, zona Tumi, oggetto di edificazione spontanea tra gli anni ’70 ed ’80, la ridefinizione degli interventi nelle aree agricole; il nuovo piano pone attenzione particolare agli aspetti ambientali e storico culturali dei quali il territorio comunale è particolarmente ricco.

Giunge così a compimento un lunghissimo iter, iniziato da circa quindici anni e che ha impegnato ingenti risorse di ogni genere e che, comunque, finalmente, costituisce riferimento importante per il territorio.

“Al completamento del mio mandato amministrativo di Sindaco del Comune di Vernole, è stato dunque raggiunto l’obiettivo”, ha affermato Mario Mangione, “di dotare il Comune di Vernole di uno strumento urbanistico attuativo in grado di dare certezze alla comunità ed assecondare, per quanto possibile, le aspettative del territorio. Ritengo doveroso esprimere pubblicamente il ringraziamento e la riconoscenza all’assessore all’Urbanistica della Regione, Angela Barbanente, per la dedizione, la competenza e la disponibilità dimostrate in tutte le fasi di confronto tra Comune e Regione sul Piano ed in particolare in occasione delle sedute della complessa conferenza di copianificazione”. Quello del PUG è solo l’ultimo atto dell’Amministrazione tuttora in carica distintasi anche per la realizzazione di impianti di sollevamento e spinta per avvio esercizio rete fognante nera, l’ampliamento della rete fognante di Pisignano, la sistemazione idraulica aerea Camese Acquarica e di altre opere fognarie e idrauliche tra capoluogo e frazioni; la realizzazione di un centro per anziani nei centri del Comune: la riorganizzazione del sistema di raccolta e smaltimento dei rifiuti; la realizzazione della nuova area mercatale attrezzata a Vernole.

Altra nota di merito per la percentuale di indebitamento dell’Ente, sempre rimasta, nel corso dell’intero mandato, al di sotto dei vincoli indicati dall’art. 204 del TUEL. A seguito degli accorgimenti tempestivamente adottati, l’indebitamento complessivo dell’Ente è, infatti, andato riducendosi nel corso del quinquennio.


Anche se esula dalla “stretta” amministrazione  ci piace sottolineare anche come il Comune di Vernole abbia contribuito, in collaborazione con Suore Discepole Sacro Cuore di Acaya, alla realizzazione di una torre per l’acqua insieme alla fontana da dove attingere liberamente in Madagascar.


Alessano

Maglie – Leuca, zoom sul secondo lotto

Una passeggiata immaginaria lungo il secondo lotto del tratto sud della nuova Maglie -Leuca, pensato per uscire dai centri abitati di Montesano , Lucugnano, Alessano, Montesardo e Gagliano

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di Lorenzo Zito

Corridoio plurimodale adriatico.

Tecnicamente, viene chiamata così la nuova Strada Statale 275 che, come abbiamo avuto modo di raccontarvi sugli scorsi numeri, sta iniziando a snodarsi, da nord verso sud, con il primo lotto (da Maglie a Montesano) che è già a tutti gli effetti un cantiere aperto.

Oggi faremo uno zoom sul secondo lotto, quello tra Andrano/Montesano e Santa Maria di Leuca.

L’ultimo passaggio burocratico di dominio pubblico a riguardo, poche settimane fa, ha visto i sindaci di Alessano, Corsano, Gagliano del Capo, Miggiano, Montesano Salentino, Specchia, Tiggiano e Tricase (i centri che saranno interessati dai lavori del secondo lotto) incontrarsi, assieme ad alcuni tecnici Anas, presso Palazzo Adorno a Lecce.

Un tavolo promosso dal presidente della Provincia, Stefano Minerva, per fare il punto sulle delibere di approvazione del progetto di fattibilità tecnico economica da parte dei singoli consigli comunali, in attesa di passare dalla progettazione esecutiva dell’opera al bando per l’assegnazione dei lavori.

L’idea, quindi, è quella di accompagnarvi in una passeggiata immaginaria lungo il nuovo tragitto lungo circa 19km che, secondo le previsioni, dal giorno in cui verrà cantierizzato (non prima di un anno e mezzo/due), richiederà circa 1350 giorni per essere portato a termine (poco più di 3 anni e mezzo).

Per una spesa, riferita ai soli lavori, di 140 milioni di euro.

CIÒ CHE NON È STATO

Brevemente ricordiamo che, dopo l’annullamento in autotutela da parte di Anas (nel 2016) della precedente gara (indetta nel 2009), furono prese in considerazione tre possibili alternative.

Scartate le prime due (dette Alternativa Est e Alternativa Ovest, con riferimento al lato da cui circumnavigare Tricase), fu scelta la cosiddetta Alternativa 3, che è quella che andiamo qui a illustrare, descritta dagli studi come quella con performance migliori dal punto di vista ambientale e funzionale, nonché per la sostenibilità dell’opera.

Va ricordato, inoltre, come il progetto inizialmente proposto da Anas prevedesse una statale a due corsie per senso di marcia (quindi quattro corsie) da Maglie sino a Leuca.

Soluzione che è stata conservata per il solo lotto nord e scartata per quello a sud, non solo per ridurne l’impatto ambientale ma anche per rispondere adeguatamente alla vera priorità dell’opera in questo tratto: portare il traffico verso il Capo di Leuca fuori dai centri abitati di Montesano, Lucugnano, Alessano, Montesardo e Gagliano, tutt’oggi tagliati in due dalla SS275.

Ultimo (ma non ultimo) l’elemento rifiuti: il nuovo progetto toglie Anas dall’imbarazzo delle discariche abusive emerse lungo il vecchio percorso tra Alessano e Tricase.

La scelta di allontanarsi da quelle aree ha un duplice effetto: da un lato scongiura il rischio di un sequestro dell’opera da parte della magistratura, dall’altro ha del tutto distolto i riflettori dal tema bonifica.

CIÒ CHE SARÀ

Eccoci allora al tracciato stradale che partirà, in direzione sud, dallo svincolo di Montesano-Andrano (nella mappa in basso in rosso).

Una lingua di asfalto con una carreggiata a due corsie, una per senso di marcia, costituita per il 71% circa da tratti in rilevato, per il 24,5% da tratti in trincea e per la restante parte, da opere in sottopasso (3.5%) e in sovrappasso con viadotti e ponti (0.4%).

22 curve, 28 rettifili, 9 intersezioni e 6 immissioni/diversioni per un percorso tecnicamente suddiviso in cinque tratti (che, come sta accadendo col primo lotto, non saranno realizzati all’unisono, ma con cantierizzazioni indipendenti, uno dopo l’altro).

Un dato interessante per gli amanti dei numeri, e non solo, ci arriva dallo studio dei volumi di traffico effettuato in fase di progettazione su alcuni punti nevralgici per la viabilità locale.

Eclatante il tratto di 275 tra Botrugno e San Cassiano, che in un totale di due ore (la somma dell’ora di punta mattutina e di quella serale) conta il transito di ben 2.300 mezzi. Interessante anche il rilievo della tangenziale di Tricase (“Cosimina”) dove nei 120 minuti più intensi passano più di 1.200 veicoli.

DA DOVE PASSA

Il rischio di appesantimento dei flussi sulla “Cosimina” è uno degli elementi che fecero cadere l’ipotesi dell’Alternativa Est (che avrebbe utilizzato proprio questa strada per il passaggio della nuova statale).

Ad oggi tuttavia, pur non inglobando il nuovo tracciato, è previsto che la tangenziale di Tricase venga raggiunta dalla Maglie-Leuca.

Va detto che la nuova opera smetterà, innanzitutto, di correre lungo quattro corsie già nel tratto finale del primo lotto.

A nord di Montesano, in prossimità di DFV, la strada si staccherà dal tracciato esistente, si ridurrà ad una corsia per senso di marcia ed eviterà l’abitato montesanese passandovi ad est, tra le campagne di Castiglione d’Otranto (vicino al campo sportivo) per arrivare ad un bivio.

Da un lato si continuerà a viaggiare per Leuca (lungo il secondo lotto), dall’altro partirà un braccio, anch’esso del tutto nuovo, destinata al traffico per e da Tricase.

Questa lingua di strada condurrà nella zona industriale tricasina, lasciandoci in località Serrafica, proprio alle porte della tangenziale Cosimina.

L’ultimo lembo del primo lotto, insomma, che porterà anche all’abitato di Montesano, sarà a lingua di serpente.

Ma questa è un’altra storia, chiamata “Lotto 1”.

SVINCOLO 1: LA ROTATORIA DI LUCUGNANO TORNA UTILE

Il secondo lotto conta 9 svincoli (numerati sulla mappa in alto) ed inizia ad est della stazione di Montesano-Miggiano-Specchia.

Si riallaccia subito al vecchio percorso, ricalcandolo fino alla mega rotatoria di Lucugnano.

Qui lo svincolo 1 (pianta in basso) sarà in adeguamento alle uscite esistenti: permetterà di entrare a Miggiano da via Padre Pio (A) e di raccordarsi alla viabilità della zona industriale tramite la famigerata (per dimensioni) rotatoria (B).

Da Montesano Salentino a Lucugnano di Tricase

SVINCOLO 2: TRA LUCUGNANO E SPECCHIA

A questo punto il nuovo tracciato si discosta dal precedente: la 275 non prosegue più in direzione dell’area artigianale lucugnanese, ma si addentra nelle campagne.

La circumnavigazione della frazione avviene dal lato ovest, avvicinandosi ai capannoni calzaturieri della famiglia Sergio, in strada comunale Rivola, ed incrociando la Specchia-Tricase.

Proprio qui, in prossimità de “La Caiaffa”, sorge il secondo svincolo: “Lucugnano ovest”.

SVINCOLO 3: TRA L’AUDITORIUM E FILOGRANA

Lasciatasi alle spalle la terra di Girolamo Comi, la nuova 275 torna a calcare il vecchio tracciato prima di arrivare sul suolo di Alessano.

La statale si ricongiunge con la strada esistente, a poco più di cento metri dall’Auditorium Benedetto XVI, scavalca la strada vicinale Santa Caterina e ci conduce allo svincolo 3: sul già esistente incrocio con la SP 184, la strada del Gonfalone, lungo la quale si incontra anche il nuovo stabilimento calzaturiero di Antonio Sergio Filograna.

SVINCOLO 4: TRA LE CAVE IN DIREZIONE TIGGIANO

La nuova 275 cambia di nuovo rotta.

Stavolta, rispetto al vecchio tracciato, si spinge ad est, addentrandosi in zona Matine per non entrare più negli abitati di Alessano e Montesardo.

Lo svincolo 4 è quello di Tiggiano.

Sorgerà in zona Tagliate, lungo l’arco che la statale andrà a comporre con una carreggiata del tutto nuova.

L’uscita si collocherà a poche centinaia di metri in linea d’aria dalla stazione ferroviaria tiggianese.

SVINCOLO 5: ALESSANO – CORSANO E LA FERROVIA

Tra il quarto ed il quinto svincolo si snoda una trama stradale alquanto articolata, che conta anche la presenza dei binari ferroviari. Torna utile un ulteriore zoom sulla zona: pubblichiamo (in basso) il progetto dello svincolo 5, cui si arriva uscendo dal territorio di Tiggiano.

Qui la statale incrocerà la provinciale 80 Alessano-Corsano (C).

Per scongiurare l’intersezione coi binari verrà realizzato un sottopasso (D).

Per le uscite, quindi, sorgerà una viabilità ai lati della carreggiata.

Come mostra la mappa (la prima in alto), ci saranno due nuove rotatorie sulla Alessano-Corsano.

Quella ad est dell’attuale dosso convoglierà il traffico anche lungo la provinciale 188, la strada con cui il Capo di Leuca ha preso confidenza nel periodo del senso unico di marcia lungo via Regina Elena a Corsano.

Alla rotatoria ad ovest invece, lato Alessano, si aggancerà anche una nuova bretella (E), una lingua di asfalto che la metterà in comunicazione con il precedente svincolo, quello di Tiggiano.

Svincolo Alessano – Corsano

SVINCOLO 6: CI PORTA DA DON TONINO

Rotolando verso sud, tangendo ma non toccando l’abitato corsanese, la nuova Maglie-Leuca entra in contatto con la provinciale 210.

È la strada che gli alessanesi percorrono per raggiungere la splendida Marina di Novaglie.

Lo svincolo 6, da cui inizia il quarto tratto di questo stralcio, si collocherà in aperta campagna ma molto vicino al cimitero di Alessano (quindi alla tomba di Don Tonino Bello, meta di considerevole turismo religioso); in prossimità della strada che si arrampica su Montesardo ed a pochi metri dall’incrocio con la Corsano-Gagliano, che sarà servito da una nuova e più sicura rotatoria.

SVINCOLO 7: TRA LA SUD SALENTO E LA STAZIONE DI GAGLIANO

Il percorso continua sinuoso attorno ai centri abitati, evitando San Dana (frazione di Gagliano) ed andando a ricalcare un pezzo del già esistente tracciato della sp81 tra Corsano e Gagliano.

In prossimità del curvone prima del distributore Apron, la provinciale diventerà per alcune centinaia di metri la nuova 275.

Salvo poi dividersi nuovamente con una virata ad ovest prima di Gagliano: la nuova carreggiata incrocerà ancora i binari, sfiorerà il calzaturificio Sud Salento e, avvicinandosi alla stazione di Gagliano, taglierà la vecchia 275.

Proprio da questo incrocio tra vecchio e nuovo prenderà vita lo svincolo 7 “Gagliano del Capo nord”.

SVINCOLO 8: CASTRIGNANO DEL CAPO (E PATÙ)

A questo punto la strada correrà tra l’abitato gaglianese e quello di castrignanese.

Sarà permesso uscire allo svincolo 8 “Castrignano del Capo”. Ci troveremo, in pratica, sulla sp 351: da un lato ci dirigeremo a Castrignano del Capo (o a Patù), dall’altro entreremo a Gagliano da sud (cimitero e nuovo Eurospin).

SVINCOLO 9: DE FINIBUS TERRAE

Non è finita: c’è il quinto ed ultimo tratto che, costeggiando Salignano con un’opera del tutto nuova e viaggiando a sinistra (ad ovest) del vecchio tracciato, ci condurrà all’ultimo svincolo, il numero 9: “Gagliano del Capo – sud”.

Siamo alle porte di Santa Maria di Leuca, il punto in cui già oggi la 275 si passa il testimone con un’altra statale, la 274 Gallipoli-Leuca.

È qui, con un adeguamento dell’intersezione esistente, ai confini della terra, che è attesa una delle opere più discusse della storia del Salento.

È qui che, si spera presto, termineremo di fantasticare su questo tracciato che immaginiamo da oltre 30 anni.

 

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Cronaca

Non è un posto per i “maranza”

Ragazzino armato di coltello? Il dirigente scolastico dell’Istituto comprensivo di Miggiano – Montesano, Gianni Sergi: «Caso isolato e senza sviluppi, situazione sotto controllo». I sindaci: «Clamore immotivato»

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di Giuseppe Cerfeda

Miggiano e Montesano Salentino sono state negli ultimi giorni, loro malgrado, al centro della cronaca nazionale.

Della vicenda partita dalla scuola media di Miggiano si è parlato molto e qualche volta anche a sproposito.

Gianni Sergi, dirigente scolastico dell’Istituto comprensivo Miggiano – Montesano

Proviamo qui a fare chiarezza con il racconto di chi ha vissuto tutto in prima persona, il dirigente scolastico dell’Istituto comprensivo, Gianni Sergi: «Ho ricevuto un’informativa da parte del comando dei carabinieri di Specchia (competente anche su Miggiano e Montesano, NdA) dalla quale venivo a conoscenza di una vicenda denunciata dal genitore di un ragazzo di terza media del mio Istituto che ne sarebbe rimasto coinvolto. Si faceva anche riferimento a un altro episodio che sarebbe accaduto al campo sportivo di Montesano e a un altro ragazzo ancora, pure lui minacciato con il coltello. La cosa ovviamente mi ha lasciato di stucco perché fondamentalmente Miggiano e Montesano sono comunità molto tranquille, sane e con dei valori ben radicati; o, comunque, ben distanti da quei fenomeni legati a grandi città o ad altre località, tipo “maranza” o baby gang».

Il dirigente sottolinea subito che «è stato un episodio unico, isolato e circoscritto e del quale, peraltro, non abbiamo avuto più riscontro da parte degli inquirenti. Infatti, l’informativa dei carabinieri è stata notificata anche alla Procura della Repubblica e al Tribunale del Minori e, ad oggi, a meno che non vi siano ancora indagini in corso, non ci sono stati sviluppi o aggiornamenti, né da parte dei carabinieri, né da parte della Procura Repubblica».

Detto questo, però, Sergi ha ritenuto giusto «non sottovalutare la questione» e «mi sono mosso subito, invitando i genitori a una sorta di patto educativo, un’alleanza tra famiglia e scuola per monitorare meglio i comportamenti dei ragazzi una volta finite le lezioni. All’interno, intanto, ho intensificato tale monitoraggio, allertando tutta la comunità educante, compresi anche i collaboratori scolastici. Ho chiesto a tutti, nel caso ne fossero venuti a conoscenza, di avvertirmi tempestivamente, anche di piccoli movimenti, di parole fuori posto, ecc.».

Quindi massima allerta, ma nessun allarmismo: «Ho invitato i ragazzi a installare sul loro telefonino l’app della polizia “Youpol” e a scuola abbiamo messo in atto tutte le misure necessarie per recepire, intercettare. Abbiamo anche collocato nelle scuole medie di Miggiano e Montesano due cassette che abbiamo chiamato “ConfidiAmo”, dove i ragazzi nella massima privacy potevano inserire dei bigliettini anonimi e denunciare eventuali storture. A distanza di quasi quattro mesi, però, nessuna segnalazione di rilievo».

Però la bolla è scoppiata “solo” in questi giorni…

«Abbiamo avuto l’onore e il piacere di ospitare nella nostra scuola don Antonio Coluccia, il quale è voluto venire a trovarmi e ha parlato della lettera che avevo inviato alle famiglie, elogiandomi anche per il coraggio. Le sue parole hanno avuto un riverbero immediato attraverso TV e stampa e così si sono accesi i riflettori».

Sembra si sia risolto tutto in una bolla di sapone: «Mi sono da poco relazionato con il Tribunale dei Minori e mi hanno riferito ancora una volta che non ci sono sviluppi. Questo per dire che la situazione non soltanto è monitorata ma è anche sotto controllo».

Come da questo giornale abbiamo sempre sostenuto, occupandoci anche di vicende ben più delicate (leggi mafia), se il malessere c’è va denunciato. Giusto non creare allarmismi ma neanche nascondere la polvere sotto il tappeto. Il dirigente scolastico non nasconde una certa amarezza per le polemiche che ne sono scaturite: «Sono stato il primo a non mettere la testa nella sabbia o girarmi dall’altra parte di fronte all’informativa. Che, ben inteso, è arrivata anche ai comuni, agli assistenti sociali, di Miggiano, Montesano e Specchia, alla collega di Alessano il cui comprensivo si allarga fino a Specchia. Del resto, quello che ho fatto è stato solo inviare una lettera ai genitori dei ragazzi di terza media. Non era mia intenzione allarmare alcuno ma solo mettere a conoscenza e attivare, come dicevo, la rete educativa per prevenire eventuali situazioni delicate. Anche per questo, abbiamo avuto a scuola per una giornata intera, a parlare con i ragazzi, per tutelarli, prenderci cura di loro, il Commissario Capo del Commissariato di Polizia di Taurisano, Antonio De Iaco».

Fatte le dovute premesse, Gianni Sergi vuole «rassicurare la mia comunità educante e più in generale i cittadini di Miggiano e Montesano e tranquillizzare i genitori. Quello di cui si parla è stato, lo ripeto, un caso isolato, circoscritto. Del quale, peraltro, non si è saputo più alcunché. Quindi, dobbiamo riprendere a vivere la scuola in serenità. Non nascondo che mi abbia dato un po’ fastidio che la scuola che dirigo ne sia rimasta marchiata. Non lo meritiamo».

Infine, «continueremo a tenere alta la guardia ma dovremo continuare a lavorare serenamente. Lo dico per la serenità di tutti, dei ragazzi, innanzitutto, e del loro equilibrio psicofisico. E anche per le famiglie che ci affidano quanto di più prezioso: i loro figli. Noi ce ne prenderemo cura come abbiamo sempre fatto, con grande attenzione».

«Miggiano è una comunità sana»

Il sindaco Michele Sperti su una cosa non ha dubbi: «Miggiano è una comunità sana!».

Michele Sperti, sindaco di Miggiano

Lo ha ripetuto fino alla noia ai giornalisti che lo hanno contattato per avere un parere sulla vicenda, lo ha persino postato sui social.

«Dopo le notizie diffuse in questi giorni, relative a presunti casi di bullismo o violenza tra ragazzi, serve una doverosa presa di posizione», spiega. «Tutto nasce da un’informativa del Comando Stazione Carabinieri di Specchia dello scorso mese di novembre con la quale veniva riferito agli Istituti comprensivi del territorio di una telefonata di un genitore, preoccupato perché alcuni compagni di scuola del figlio erano soliti portare al seguito dei coltelli, e riferendo altresì di gruppi di ragazzini provenienti da diversi paesi soliti a sfidarsi tra loro».

«Ricevuta la comunicazione», ricostruisce, «il dirigente scolastico del comprensivo di Miggiano – Montesano ha informato le famiglie invitandole a mettere in piedi iniziative finalizzate al controllo e alla verifica di eventuali comportamenti inappropriati dei propri figli».
«Ciascuno ha impiegato le opportune competenze mosso dalle migliori intenzioni», chiarisce il primo cittadino, «ma, attualmente, non risulta che la telefonata arrivata ai carabinieri di Specchia abbia prodotto alcun risultato di indagine, tant’è che nessuna inchiesta è nota né dalle forze di polizia né dalla magistratura».

Allo stesso tempo, nell’ambito del progetto di educazione alla legalità, il dirigente dell’I. C. ha ospitato, nei plessi scolastici di Montesano Salentino, don Antonio Coluccia, chiara figura di impegno civile contro la criminalità, il quale, richiamando la lettera del dirigente ai genitori dello scorso novembre, ha lanciato un monito di condanna nei confronti di ogni forma di violenza.

«Mi preme sottolineare che in questo territorio, nell’ambito delle proprie competenze, docenti, educatori e associazioni svolgono il proprio ruolo con grande professionalità, passione, responsabilità, scrupolo e rigore, e tale da garantire la crescita armoniosa dei nostri figli», aggiunge Sperti. «Nessuno può e deve tirarsi indietro o abbassare la guardia di fronte a possibili accadimenti di violenza che, se verificati, devono trovare una comunità pronta ad affrontarli e stigmatizzarli con forte determinazione».

Quello che proprio non è andato giù al sindaco è la bolla mediatica che ha investito il suo paese: «Una realtà come Miggiano permette di conoscere tutti i ragazzi che appartengono alla comunità scolastica e ogni famiglia. Nessun dubbio, pertanto, esiste sulla moralità di ciascuno di loro, così come vi è assoluta certezza che la comunità miggianese è sempre, e da sempre, capace di svolgere un ruolo di sollecitazione propositiva verso i ragazzi».

Michele Sperti, infine, assicura che «non è mai mancato né mancherà l’impegno delle istituzioni, in piena collaborazione con le forze dell’ordine, perché Miggiano possa continuare a essere una comunità sana».

«Ingiustificabile bolla mediatica»

Sulla vicenda è intervenuto pubblicamente anche il sindaco di Montesano Salentino Giuseppe Maglie.

Giuseppe Maglie, sindaco di Montesano Salentino

«Anche in virtù di una incredibile e ingiustificabile bolla mediatica che ha trovato spazio addirittura sui media nazionali», attacca, «voglio affermare e chiarire che la nostra comunità non è coinvolta nella vicenda, se non marginalmente».

«Dispiace constatare, però», continua il primo cittadino, «come una comunità come la nostra, storicamente e notoriamente sana, tranquilla, operosa e da sempre lontana da logiche di violenza, possa salire alla ribalta delle cronache nazionali senza la necessaria e puntuale verifica».

Difeso l’onore del suo paese, il sindaco Maglie garantisce, comunque, che «continueremo a vigilare attentamente, come fatto finora, insieme alle forze dell’ordine e alle autorità competenti, nel tentativo di prevenire e magari di stanare ogni possibile occasione di radicamento di forme inclini alla violenza».

Il sindaco Giuseppe Maglie, dopo aver ricordato e ringraziato «per il grande lavoro di prevenzione e per affermare i valori di solidarietà, onestà e fratellanza, che quotidianamente svolgono la scuola, i docenti, le famiglie, la parrocchia, le associazioni e l’amministrazione comunale», si augura che «in futuro si faccia molta più attenzione prima di divulgare notizie di una così evidente gravità che possono ledere significativamente la storia e l’immagine di una qualsiasi comunità».

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Appuntamenti

Montesano contro la violenza sulle donne

Un incontro per riflettere e sensibilizzare con la partecipazione della dottoressa Maria Rosaria Nutricati e del gruppo antiviolenza “Il Melograno”

Pubblicato

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Si terrà, presso l’oratorio di Montesano Salentino, un convegno contro la violenza sulle donne.

L’evento è previsto per il 7 marzo alle 18,30, ospiti della serata la dottoressa Maria Rosaria Nutricati e il gruppo antiviolenza Il Melograno.

L’iniziativa è stata istituita in occasione della festa della donna.

La ricorrenza internazionale dell’8 marzo celebra l’importanza della lotta per i diritti delle donne e per la loro emancipazione, per le conquiste sociali, quelle economiche, politiche e per ottenere l’uguaglianza di genere contro le discriminazioni.

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