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Nardò

“Diritti in campo” a Nardò

Giovedì 23 giugno, alle 18,30, nel Chiostro del Convento dei Carmelitani a Nardò, il convegno dal titolo “Diritti in campo”. Ovvero: rimettiamo al centro i lavoratori

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Giovedì 23 giugno, alle 18,30, nel Chiostro del Convento dei Carmelitani a Nardò, il convegno dal titolo “Diritti in campo”. Ovvero: rimettiamo al centro i lavoratori e i loro diritti, troppo spesso negati e mortificati da politiche insufficienti e dall’illegalità che inquina il mercato del lavoro. A pochi giorni dall’apertura del campo di accoglienza per i braccianti agricoli stranieri, nei pressi della masseria Boncuri a Nardò, nel pieno della stagione della raccolta delle angurie nelle campagne salentine, la FLAI CGIL Lecce apre un’interessante discussione con un convegno provinciale a cui sono stati invitati a intervenire istituzioni e associazioni coinvolte. Nei prossimi giorni centinaia di lavoratori stranieri si riverseranno nelle campagne di Nardò, attirati dalla speranza di trovare lavoro nella raccolta delle angurie e dei pomodori. Troveranno non solo disagio, ma anche lo sfruttamento adottato sistematicamente, nei loro confronti, dai proprietari terrieri e dal racket dei caporali. Il fenomeno del caporalato è tutt’altro che sconfitto, ma in Italia è ancora punito con una sanzione irrisoria. Per questo la Cgil da tempo porta avanti una battaglia per una normativa che introduca il reato penale contro questa pratica. La Regione Puglia è all’avanguardia, nel Paese, per aver varato la legge  sull’accoglienza e integrazione degli immigrati e la legge sul lavoro irregolare. Ma occorre fare di più per tutelare nei territori i lavoratori da condizioni di lavoro indegne e dal ricatto a cui sono sottoposti. Per questo la FLAI ha proposto da tempo, tra l’altro, di istituire delle liste di collocamento presso i Centri Territoriali per l’impiego dove ogni lavoratore possa dare la propria disponibilità a essere assunto e di sensibilizzare le aziende a utilizzare manodopera presente in queste liste senza fare affidamento ai caporali di turno. Occorre che tutti i componenti del settore agricolo facciano delle scelte forti e coraggiose. Questo il programma degli interventi:


Saluti:


Marcello RISI, Sindaco di Nardò


Introduce:


Antonio GAGLIARDI, Segretario generale FLAI CGIL Lecce


Coordina:


Anna PINNA, Responsabile Camera del Lavoro di Nardò


Intervengono:


Antonella CAZZATO, Segretaria confederale Cgil Lecce

Virginio VILLANOVA, Direttore Direzione Provinciale del Lavoro Lecce


Dario STEFANO, Assessore Risorse agroalimentari Regione Puglia


Nicola FRATOIANNI, Assessore Politiche di inclusione dei migranti Regione Puglia


Gianluca NIGRO, Associazione “Finis Terrae”


Giuseppe DE LEONARDIS, Segretario regionale FLAI CGIL Puglia


Conclude:


Francesca ABBRESCIA, Segretaria confederale Cgil Puglia


Attualità

Intesa Sanpaolo, sito di nuovo down e clienti imbufaliti

Problemi d’accesso per app e home banking. Intesa Sanpaolo è down: clienti bloccati fuori dall’home banking e impossibilitati a gestire conti e pagamenti online…

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Un bug che sta affliggendo il sistema informatico di Intesa Sanpaolo, non permettendo ai clienti di eseguire on line nessuna operazione: questa potrebbe essere la causa, ma nessuna dichiarazione è arrivata da parte della banca finora.

I social network si stanno riempiendo di post e commenti di clienti frustrati per il disservizio, impossibilitati di eseguire regolari pagamenti o altri tipi di operazioni on line.

Questo evento è simile a quanto già accaduto il 31 ottobre, allora un altro malfunzionamento aveva compromesso l’accesso all’home banking per ore, generando altrettanto malcontento tra i clienti.

Per via di un problema tecnico non funziona l’accesso all’applicazione e al servizio Web di Intesa Sanpaolo: questo impedisce la gestione dei conti e delle carte, impedisce anche l’autorizzazione dei pagamenti online tramite le notifiche push in-app (che servono a confermare le transazioni).

Questo è il messaggio che legge chi si appresta ad andare, virtualmente, on line: «Ci scusiamo ma, per un problema tecnico, non puoi proseguire».

Le difficoltà degli utenti sono iniziate intorno alle 9 di questa mattina, con un’ondata di report che evidenziano problemi nell’accesso, nell’autenticazione e nell’utilizzo generale delle funzionalità dell’app.

 

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Casarano

Casarano e Nardò si dividono la posta

Vantaggio dei granata nel primo tempo. I rossoazzurri la riprendono nella seconda frazione e, nel finale, rischiano anche di vincerla. Casarano, unica squadra ancora imbattuta nel girone ed ora a tre punti dalla capolista Nocerina, sconfitta in casa

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NARDÒ-CASARANO 1-1

Reti: pt 34′ De Crescenzo (N); st 13′ Perez (C)

Note: espulso Calderoni (N) 51′ st per doppio giallo

Come accaduto di frequente nelle scorse partite, il Casarano trova pronti nella ripresa i cambi giusti per togliere le castagne dal fuoco.

Contro il Nardò, carico a mille per il derby con i cugini salentini, è toccato a Perez pareggiare le sorti dell’incontro e a Ganformina vedersi sfumare il gol della vittoria a dieci minuti dal termine, per il miracolo del portiere granata.

Purtroppo, lo spettacolo offerto dalle squadre in campo non è stato coronato, come nella tradizione storica, dal tifo rossoazzurro, per l’ennesimo impedimento da parte degli organi della sicurezza.

Ora il Casarano è a soli tre punti dalla capolista Nocerina, battuta in casa dal Martina, e resta così l’unica squadra imbattuta del girone H, trascorso quasi in terzo del campionato.

Non male, se si considera l’avvio a singhiozzo, per via di squalifiche arretrate e infortuni, e l’impegno in Coppa Italia ancora in corso verso i sedicesimi di finale.

La lunga panchina, messa su dal duo Navone-Obbiettivo, sopperisce bene ai diversi intoppi, sicché si può affermare di essere finora sulla buona strada, tracciata grazie alle notevoli risorse profuse dal presidente Antonio Filograna Sergio.

Certo il cammino nel girone più insidioso della serie D nazionale è ancora lungo e quest’anno vede quattro/cinque squadre protese al salto di categoria, per cui è imperativo il motto latino “Semper ad maiora“.

Giuseppe Lagna

Nella foto in alto il gol del pari del Casarano di Perez.
In basso, la formazione iniziale del Casarano (Legittimo, Fernandes, Saraniti, Rizzo, Logoluso, Versienti, Martinenko, Opoola, Loiodice, Cerutti, Teijo)

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Attualità

Dipendenza da smartphone, cosa fare

Una serie di professionisti in prima linea coi club Rotary Tricase – Capo di Leuca, Nardò e Galatina, Maglie e Terre d’Otranto per supportare la protezione della salute dei più giovani

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Riunire le competenze per sensibilizzare su un tema delicato e di grande attualità.

Il Rotary Club Tricase – Capo di Leuca, con i Club Nardò Galatina, Maglie e Terre d’Otranto, insieme per informare, famiglie e neogenitori, sulla dipendenza da smartphone, e fornire strumenti utili per proteggere la salute dei propri figli.

Un progetto realizzato in collaborazione con ASL Lecce e SIMPE, e che ha visto la partecipazione di diversi professionisti: Luigia Morciano (pediatra e genetista – responsabile Malattie Rare), Maria Rosaria Filograna (presidente SIMPE Puglia e pediatra Asl Lecce), Maria Rita De Donno (insegnante di scuola primaria), Domenico Fabio Cuzzola (direttore ff UOC SerD Asl Lecce), Salvatore Della Bona (direttore Dipartimento Dipendenze Patologiche Asl Lecce) ed Angelo Massagli (neuropsichiatra infantile).

Si parte da un interrogativo: quello schermo dello smartphone che dovrebbe connetterci maggiormente al mondo esterno, talvolta, ci distacca da esso, cosa succede allora quando questa connessione diventa una dipendenza? Quando il bisogno di scrollare, swipeare e digitare diventa più forte del desiderio di godere del presente?

CONSAPEVOLEZZA

Si parte dall’educare alla consapevolezza e all’autodisciplina per spezzare il circolo vizioso che ci induce a controllare compulsivamente il nostro dispositivo, ma anche per acquisire le competenze per riconoscere nei nostri ragazzi i primi segni di dipendenza: nervosismo per mancato controllo delle notifiche, necessità di tenere lo smartphone sempre vicino, trascorrere molte ore al giorno davanti allo schermo.

Al tempo stesso la dipendenza da smartphone può nascondere disturbi d’ansia o depressione.

L’educazione digitale è l’obiettivo del progetto che si rivolge attraverso gli adulti ai bambini, i quali devono ancora strutturare la propria individualità e la propria personalità, per cui possono andare incontro a fenomeni sempre più frequenti: dispercezione di sé, isolamento sociale, cambiamenti comportamentali (ansia – irritabilità – aggressività – propensione a mentire), disinteresse per lo studio, dipendenza dal gioco online.

PLASTICITÀ CEREBRALE

L’infanzia e l’adolescenza sono momenti particolarmente delicati, perché sono periodi di crescita del cervello, epoche in cui esso è molto modificabile per via della cosiddetta plasticità cerebrale.

L’esposizione in questa fase di crescita a fattori traumatici e tossici può quindi alterarne lo sviluppo cognitivo.

Uno studio pilota ha evidenziato che: il 26% dei genitori permette ai figli di utilizzare i device in autonomia tra 0 e 2 anni, il 62% per la fascia 3-5 anni, 1’82% nella fascia 6-10 anni, il 95% tra gli 11-15 anni.

Una recente puntualizzazione del Bambino Gesù di Roma sottolinea che la sovraesposizione alla tecnologia al di sotto dei 12 anni può causare gravi conseguenze per lo sviluppo del bambino.

I rischi diminuiscono significativamente al di sopra dei 12 anni.

SOCIAL E RISCHI

Attenzione però, questo non significa che giunti a quell’età non si debbano temere pericoli e si possa smettere di riporre attenzione nell’utilizzo dei dispositivi.

Gli strumenti elettronici sono anche un mezzo per accedere ai social, il che comporta per il bambino e l’adolescente dei pericoli che vanno dal cyberbullismo all’emulazione di comportamenti pericolosi per la vita.

Vi sono inoltre dei siti accessibili, senza controllo, a bambini e adolescenti che incitano ai cosiddetti challenge.

Si tratta di sfide pericolose, lanciate e rese virali dal sito, in cui la persona che vi aderisce è chiamata ad agire in modo estremo, mettendo anche a repentaglio la propria vita il tutto registrato da un video, non tanto per sfidare i propri limiti, quanto per ottenere like, consensi e followers.

Tornando invece ai disturbi, che possono interessare trasversalmente per età e provenire dall’eccessivo utilizzo dello smart phone, vi sono anche: disturbi visivi; cefalea e disturbi muscolo-scheletrici; disturbi dermatologici; sedentarietà; aumento della pressione sanguigna e del ritmo cardiaco alla separazione dallo smartphone; potenziali danni alla corteccia cerebrale; rischi (al momento ancora in fase di studio) di correlazione con tumori a cervello, orecchi e ghiandole salivari; danni alla fertilità.

COME COMPORTARSI

L’uso di questi dispositivi va regolato in base all’età e accompagnato da adulti di riferimento, per le scelte dei contenuti e il tempo di esposizione agli schermi.

Vigilanza attiva e attenta da parte dei genitori sull’utilizzo che i figli fanno dei social, mediante un dialogo costruttivo che li metta al corrente dei rischi, facendo un uso improprio di questi mezzi e senza il rispetto della privacy.

Si possono mettere in atto strumenti come Parental control, account privato, gestione contenuti, controllo orario.

Soprattutto offrire loro valide alternative per trascorrere del tempo in maniera costrutti

va ed in contatto con la realtà: gioco interattivo, sport, frequentazioni di persona e non virtuali, musica ecc. Fondamentale è non privare i nostri ragazzi delle interazioni dirette, a partire da quelle con i genitori per arrivare a quelle coi coetanei.

Importantissimo, ancora, è invitarli a parlare se c’è un problema, con i genitori, gli insegnanti, i pediatri, gli amici o, se occorre, rivolgersi alle forze dell’ordine.

IL BUON ESEMPIO PAGA SEMPRE

Come affermava lo scrittore James Baldwin, “i bambini non sono mai stati molto bravi nell’ascoltare gli adulti, ma non hanno mai mancato di imitarli”.

L’opuscolo del Rotary

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