News & Salento
“Il Governo aiuti le imprese, invece di ostacolarle”
Pier Nicola Leone De Castris, presidente Confindustria Lecce: “La pressione fiscale è altissima: un vero e proprio freno a mano tirato che non consente di far ripartire i consumi”
di Giuseppe Cerfeda
È trascorso un altro anno e il termine più gettonato è sempre la crisi che continua ad ingessare l’economia europea e mondiale, mettendo in ginocchio soprattutto quelle zone spesso ai margini come il Salento. Il coma irreversibile del Tessile Abbigliamento e Calzaturiero (TAC), la perdita di tanti posti di lavoro, la chiusura di un numero fin troppo notevole di piccole e medie imprese, gli stenti con i quali continuano a fare i conti i sopravvissuti a questo tsunami, non mettono certo di buon umore e rischiano di allontanare ancora di più l’agognata ripresa. In questo quadro a tinte fosche, cosa dobbiamo aspettarci dal 2014 appena iniziato? Lo abbiamo chiesto al Presidente di Confindustria Lecce, Pier Nicola Leone De Castris, che per la sua posizione forse più di tutti conosce la reale situazione dell’economia salentina. “Sono un imprenditore e devo essere ottimista, mi auguro quindi che ci siano i presupposti per un anno migliore di quello appena trascorso. Perché questo accada”, ammonisce, però, De Castris, “dovremmo avere dal Governo un’azione riformatrice che possa concretamente aiutare e non ostacolare come invece avvenuto negli ultimi anni. Non lo scopriamo certo noi che fare impresa nel nostro Paese è molto più difficile che nel resto dell’Unione europea”. Il presidente di Confindustria Lecce analizza, poi, l’attuale momento: “In generale la situazione è abbastanza difficile un po’ per tutti. Ci sono, però, dei settori che ne hanno risentito più di altri, come l’edilizia che vive situazioni fino a poco tempo fa sconosciute. Allo stesso modo, sono in particolare sofferenza il manifatturiero e il metalmeccanico. Viceversa, turismo ed agroalimentare sono due settori che stanno meno peggio di altri”. De Castris non crede, però, che possano fare da traino all’intera economia salentina: “Non possiamo sostituire con due settori tutti gli altri! La realtà produttiva del Salento è costituita da tante peculiarità e bisogna dare modo a tutti di coesistere. Il turismo è importante perché, facendo arrivare tanta gente, non solo assicura ricchezza, ma promuove tutti i nostri prodotti. Da solo però non basta”. Le banche sono ancora così rigide con le aziende? “Restano guardinghe. Per il bene di tutti, anche degli Istituti bancari è bene che si miri alla ripresa del territorio. Ed in questo senso il credito è una voce fondamentale”. Se dovessimo chiedere un provvedimento immediato a chi ha responsabilità di Governo, sia esso a Bari, Roma o Bruxelles? “La pressione fiscale per le aziende è arrivata al 70% ed è altissima anche per i collaboratori. È un vero e proprio freno a mano tirato che non consente di far ripartire i consumi. Così come subiamo il peso di una burocrazia elefantiaca che ostacola chi vuole fare impresa piuttosto che favorirlo”. Col nuovo anno pare proprio che le Province, compresa quella di Lecce, non esisteranno più. Un bene o un male per le imprese? “Conoscendo l’andazzo della nostra politica non lo darei ancora per definitivo: siamo stati abituati a colpi di scena anche più clamorosi. Credo comunque sia indispensabile che lo Stato diventi meno invadente nell’economia e che i suoi costi rientrino quantomeno nei parametri dell’Ue. Vorremo essere trattati come tutti gli altri europei e sapere tutte le tasse che paghiamo a cosa servono e come questi soldi vengono utilizzati”. Il quadro resta a tinte assai fosche, ma De Castris non dispera: “L’Italia è sempre stato un grande Paese, ce lo insegna la storia. Abbiamo i presupposti per riprenderci. Purchè i governi, locale e nazionale, abbiano finalmente il coraggio di fare le riforme necessarie”.
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Saggio di Natale a Nardò
Domenica 22 dicembre si è svolto al palazzetto dello sport Andrea Pasca di Nardò, il primo saggio di Natale della scuola di ballo Anastasia Dance: Jingle dance.
Non solo ballo ma anche attrazioni natalizie per tutti i bambini: Anna ed elsa, elfi, zucchero filato per tutti, babbo natale con la buca lettere per le letterine, angolo scenografico. Tante coreografie che hanno visto esibirsi 50 ballerini della scuola Anastasia Dance dei maestri Francesca Paglialunga e Salvatore Vacca.
L’evento è stato patrocinato dal Comune di Nardò, grazie alla preziosa collaborazione del presidente del Consiglio comunale con delega allo sport Antonio Tondo e del presidente della Consulta dello sport Tony De Paola.
Le iscrizioni per il nuovo anno sono aperte e i maestri vi aspettano in via due Aie, 67 a Nardò.
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Annuo Nuovo, una “buona vecchia abitudine: il bagno a mare
Sono tanti i salentini che nonostante l’estate sia solo uno sbiadito ricordo, continuano a “calare” i propri corpi nelle fredde e chiare acque di mare: una usanza, forse; una ricetta per la longevità, sostiene qualcun altro
Anche questo 2025 si è palesato con il volto e gli usi di altri inverni, un deja vù, insomma.
Sono tanti i salentini che nonostante l’estate sia solo uno sbiadito ricordo, continuano a “calare” i propri corpi nelle fredde e chiare acque di mare: una usanza, forse; una ricetta per la longevità, sostiene qualcun altro; un modo per curare la forma e l’anima; una sorta di rito propiziatorio, ci confidano, un po’ come fare il bagno nelle acque del Gange (per gli indù c’è la convinzione che effettuando il bagno nel fiume si possa ottenere il perdono dei peccati e un aiuto per raggiungere la salvezza).
Pertanto anche quest’anno a Capodanno passeggiando per le nostre coste, da Otranto– S. Cesarea a Castro, passando per Tricase e Leuca, era facile scorgere alcuni coraggiosi e volenterosi che iniziavano l’anno con il “solito” rito propiziatorio: il bagno a mare.
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