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News & Salento

“Informatori scientifici e prezzi dei farmaci: vogliamo capirci qualcosa!”

“Egr. Direttore, le scrivo per sottoporre brevemente alla sua attenzione, a quella dei lettori e, mi auguro, a quella di chi deve decidere e vigilare (e parlo di organi

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“Egr. Direttore, le scrivo per sottoporre brevemente all’attenzione dei lettori e, mi auguro, a quella di chi deve decidere e vigilare (e parlo di organi sanitari e di polizia), due questioni che ritengo “incresciose” e che coinvolgono tutti. La prima è il “via vai” di informatori scientifici negli studi dei medici di base: in alcuni casi se ne vedono anche 5/6 al giorno, altro che 2/3 come scritto sui cartelli apposti dagli stessi medici. E’ giusto che un paziente, già da ore in fila in attesa del proprio turno e magari alle prese con una visita urgente, debba aspettare ulteriormente, nonostante i mille impegni della giornata, per dare precedenza anche a questi signori? Giorni fa mia moglie tornò a casa dopo circa tre ore! Perché non si stila finalmente un regolamento ufficiale (invece di regolarsi ognuno a modo proprio, come avviene ora) che imponga ai medici di ricevere gli informatori fuori dall’orario di visita? La seconda questione riguarda i prezzi dei farmaci: è mai possibile che al momento dell’acquisto ci si debba trovare di fronte ad operatori che, dietro al banco della Farmacia, digitano sulla tastiera del computer e poi ti “sbattono” in faccia il prezzo senza che noi acquirenti abbiamo la possibilità di verificare? Mi è capitato di dover pagare somme diverse per lo stesso farmaco nel giro di pochi giorni. E soprattutto: è mai possibile che vi siano farmaci sulla cui scatola non è riportato il prezzo?! (Il lettore ce ne ha consegnato un paio come prova, NdR). Il cliente deve sapere quanto costa un medicinale! Spero che chi di dovere dia delle risposte. Queste situazioni hanno stancato me e tantissima altra gente. Sono pronto ad andare in Procura a denunciare tutto”.


m. d’a. (Tricase)


La parola a Fimmg, FederFarma e Adoc


In redazione ci erano già giunte segnalazioni uguali a quelle riportate da questo lettore nel suo sfogo. Premesso che chiunque svolga un lavoro è degno del massimo rispetto, abbiamo naturalmente voluto sondare qualche reazione. In merito a quando ricevere gli informatori scientifici negli studi medici, un appello al buonsenso viene lanciato dal dr Luigi Pepe, segretario provinciale di Lecce della Federazione Italiana Medici di Famiglia (Fimmg): “Quello degli informatori, professionisti che vanno rispettati, è un lavoro di formazione ed informazione molto importante per i medici, che a loro volta utilizzano le nuove conoscenze per la cura dei pazienti. E’ chiaro che, come sempre, non bisogna esagerare, cioè non si può riceverne 7/8 al giorno, per questo l’accordo di massima fra noi medici è di arrivare ad un massimo di tre con la formula di uno ogni tre pazienti. Poi, è ovvio, ognuno si regola come meglio crede, ma il buonsenso non deve mai mancare”. Gli fa eco il dr Giuseppe Guida, direttore del Distretto Sanitario di Gagliano del Capo dell’Asl Lecce, che dopo aver premesso che “all’Asl non compete entrare nel merito della questione”, sottolinea come “tutto dev’essere affidato al buonsenso ed all’educazione civica sia degli informatori, che non devono essere visti come “rompiscatole”, sia dei pazienti, dei quali non si può approfittare. E’ il singolo medico che decide come comportarsi e non esiste un regolamento dal punto di vista contrattuale”.

E la storia del prezzo dei farmaci? Un chiarimento dettagliato lo fornisce Marianna Alemanno, segretaria di FederFarma Lecce: “I farmaci di fascia A sono rimborsabili dal Servizio Sanitario Nazionale e sono dunque soggetti all’obbligo di prescrizione da parte del medico; il loro prezzo è stabilito dallo Stato e ai cittadini è richiesta la compartecipazione alla spesa sanitaria attraverso il pagamento di un ticket riscosso dal farmacista per conto della Regione di appartenenza e pertanto da essa stessa stabilito. Molti dei medicinali appartenenti a questa categoria hanno visto negli ultimi anni scadere il loro brevetto con la conseguente immissione sul mercato del farmaco generico, il cui prezzo ministeriale è più basso del farmaco brand di riferimento. Il 15 aprile 2011 l’Aifa (Agenzia Italiana del Farmaco) ha stabilito nuovi tagli ai prezzi di riferimento dei farmaci generici, ossia una soglia oltre la quale il prezzo applicato dall’azienda produttrice è a carico del cittadino o, come accade in talune Regioni, a carico delle Asl di competenza. L’ulteriore abbassamento praticato dall’Aifa ha certamente prodotto un risparmio per il Ssn ma un aumento della quota a carico del paziente. I farmaci di fascia C si distinguono dai farmaci di fascia A perché sono completamente a carico del cittadino: sono dispensabili da parte del farmacista solo dietro prescrizione medica e il loro prezzo di vendita è stabilito dallo Stato, pertanto ogni forma di promozione, così come lo sconto, è severamente vietata. I Sop sono i  farmaci senza obbligo di prescrizione; gli Otc sono i farmaci da banco per i quali è prevista la possibilità di effettuare promozione pubblicitaria; per queste due categorie di medicinali nel 2006, l’allora Ministro dello Sviluppo economico, Pierluigi Bersani, con un Decreto poi convertito in Legge, decise di eliminare il prezzo unico nazionale lasciando libero il farmacista di decidere in autonomia il prezzo di vendita. Questi farmaci sono oggi soggetti a obblighi legislativi che ne regolamentano l’esposizione: l’art. 14 Dlgs 114/98 stabilisce infatti che il prezzo di vendita, proprio perchè non più imposto, debba essere esibito dal farmacista attraverso la sua apposizione sulla confezione o attraverso l’uso di cartelli o idonei mezzi espositivi”. Ed a vigilare sui prezzi ci pensa anche l’Adoc Lecce, Associazione difesa e orientamento dei consumatori, per bocca del suo presidente avv. Alessandro Presicce: “Qualche mese fa l’Aifa ha finalmente tagliato del 25% i prezzi dei farmaci generici, riallineandoli alla media europea come richiesto a più riprese dall’Adoc, ma i consumatori sono stati beffati dalle aziende farmaceutiche, che hanno mantenuto i prezzi invariati. Attualmente il margine delle farmacie si aggira intorno al 30%. Per il consumatore è legittimo pagare il prezzo indicato sulla confezione, anche se in alcuni casi il listino potrebbe essere stato aggiornato a monte dopo la messa in circolazione del farmaco stesso. Occorre sincerarsi che sia richiesto il prezzo indicato. Bisogna comunque tenere sempre l’attenzione desta sul prezzo del farmaco”.


Federico Scarascia


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Disturbi dello spettro autistico: a Specchia un centro diurno per adulti

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Specchia accoglie l’apertura del nuovo Centro Diurno per adulti con disturbi dello spettro autistico, sito nel cuore del paese, in Piazza della Libertà, 5.

Questa importante iniziativa è resa possibile grazie all’impegno di Sollevante, realtà da sempre attenta alle esigenze del territorio e delle famiglie che necessitano di supporti specialistici.

Si tratta di un servizio unico per l’intera Provincia di Lecce, e per questo risulta essere di straordinaria rilevanza per tutte le famiglie del Salento che ogni giorno affrontano le sfide legate all’autismo in età adulta.

Il centro offrirà attività mirate, supporto terapeutico, e un ambiente sicuro in cui le persone con disturbo dello spettro autistico possano sviluppare abilità sociali e cognitive, migliorando il proprio benessere e la qualità della vita.

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Social Basket a Nardò

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Parte il progetto “Social Basket 2024: in campo”! Un’iniziativa inclusiva e gratuita per ragazzi e ragazze tra i 10 e i 18 anni, promossa da ASC Comitato Provinciale Lecce in collaborazione con Social Aut – Associazione di Promozione Sociale e Centro Devils Basket Nardò per favorire l’inclusione sociale tra ragazzi/e con Disturbo dello Spettro Autistico e coetanei a sviluppo tipico.


Ogni venerdì dalle ore 16:00 alle ore 17:00 presso la palestra dell’Istituto Comprensivo Polo 1, Nardò (LE).

Per informazioni e iscrizioni:
Email: social.aut.aps@gmail.com
WhatsApp: +39 389 650 7868

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Attualità

Intesa Sanpaolo, sito di nuovo down e clienti imbufaliti

Problemi d’accesso per app e home banking. Intesa Sanpaolo è down: clienti bloccati fuori dall’home banking e impossibilitati a gestire conti e pagamenti online…

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Un bug che sta affliggendo il sistema informatico di Intesa Sanpaolo, non permettendo ai clienti di eseguire on line nessuna operazione: questa potrebbe essere la causa, ma nessuna dichiarazione è arrivata da parte della banca finora.

I social network si stanno riempiendo di post e commenti di clienti frustrati per il disservizio, impossibilitati di eseguire regolari pagamenti o altri tipi di operazioni on line.

Questo evento è simile a quanto già accaduto il 31 ottobre, allora un altro malfunzionamento aveva compromesso l’accesso all’home banking per ore, generando altrettanto malcontento tra i clienti.

Per via di un problema tecnico non funziona l’accesso all’applicazione e al servizio Web di Intesa Sanpaolo: questo impedisce la gestione dei conti e delle carte, impedisce anche l’autorizzazione dei pagamenti online tramite le notifiche push in-app (che servono a confermare le transazioni).

Questo è il messaggio che legge chi si appresta ad andare, virtualmente, on line: «Ci scusiamo ma, per un problema tecnico, non puoi proseguire».

Le difficoltà degli utenti sono iniziate intorno alle 9 di questa mattina, con un’ondata di report che evidenziano problemi nell’accesso, nell’autenticazione e nell’utilizzo generale delle funzionalità dell’app.

 

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