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News & Salento

“Povertà cresciuta a dismisura!”

Don Attilio Mesagne. “I nuovi poveri che bussano alle nostre porte sono sempre di più: i disoccupati, chi non trova lavoro, chi ha perso il lavoro a 50/60 anni e ormai non lo cerca più; i separati costretti a lasciare moglie, figli e casa…

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“Quando il Figlio dell’uomo verrà nella sua gloria con tutti i suoi angeli, si siederà sul trono della sua gloria (…). Allora il re dirà: venite, benedetti del Padre mio (…), ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere; ero forestiero e mi avete ospitato, nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato, carcerato e siete venuti a trovarmi. Allora i giusti gli risponderanno: Signore, quando mai (…). Ogni volta che avete fatto queste cose a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me”. Esordisce così don Attilio Mesagne, direttore della Caritas Diocesana di Lecce quando, assalito dal fuoco di fila delle nostre domande, si trincera nel Vangelo di Matteo. “Viviamo un periodo di estrema necessità. Noi della Caritas siamo sempre sulla breccia, soprattutto in questo particolare momento in cui la nostra società è particolarmente attiva nel “creare nuovi poveri”. Di quanto è aumentata la richiesta di aiuto presso le Caritas del Salento? “A dismisura! Siamo chiamati a confrontarci quotidianamente con problemi vecchi e nuovi. Il sottoscritto è attivo nella zona 167B, di Lecce, ed è nel cuore delle difficoltà”. Don Attilio si concede un attimo per dar voce ai suoi pensieri e, con un tono mesto della voce, sembra non darsi pace: “Non poter aiutare quanti mi tendono la mano è uno sconforto. I nuovi poveri che bussano alle nostre porte sono sempre di più. Non sono tanto i pensionati che, dopotutto, pur con una pensione minima, riescono a garantirsi la sopravvivenza, ma i disoccupati, chi non trova lavoro, chi  lo ha perso a 50/60 anni e ormai non lo cerca più; i separati costretti a lasciare moglie, figli e casa, sbandati che dopo aver perso gli affetti perdono ogni speranza nel futuro. Oltre a tutti coloro che hanno fatto della loro indigenza una scelta di vita”. Come distribuite gli aiuti sul territorio? “In ogni parrocchia c’è la Caritas parrocchiale che funge sia da centro di ascolto che da fonte per gli aiuti”. Da dove provengono gli aiuti che offrite? “Dalla Comunità Europea; dal “superfluo” dei supermercati che ci donano prodotti in scadenza che non possono più commercializzare; dalla tanta buona volontà della gente che contribuisce donando cibo, vestiario e altri prodotti e, soprattutto, con le donazioni in denaro attraverso i bonifici a favore della nostra Associazione. Come si diventa volontari Caritas? “Con dedizione, buona volontà, carità; con un cuore aperto a 360° e seguendo il Vangelo. Un giorno saremo chiamati a testimoniare dell’amore che abbiamo donato durante la nostra vita. Quel giorno non sarà tenuto da conto di quante case, terreni, soldi e beni materiali avremo accumulato; bensì, come ricorda il Vangelo di Matteo, se avremo sfamato, dissetato, ospitato, aiutato un nostro simile: questa è la legge dell’amore!”.

Qualche testimonianza particolarmente toccante che l’ha colpita? “Come le accennavo sono parroco nella zona 167B di Lecce, dove vi è una particolare concentrazione di casi disperati. In questa zona il 70% degli inquilini ha ricevuto uno sfratto! Molti di loro sono senza lavoro, hanno i figli malati, non hanno un Euro e, per essi, l’unica “stampella” alla quale aggrapparsi resta la nostra. Farei del torto a qualcuno se raccontassi un episodio in particolare. Le giornaliere fatiche che siamo abituati a sopportare non ci fanno scegliere fra il bianco ed il nero, il bello ed il brutto, l’alto ed il basso, quanto ci costringono ad aprire le ali ed ammantare, con la nostra carità cristiana, questi “ultimi” della terra”. Chi collabora con voi? “La CSV (Centro Servizi Volontariato), di Luigi Russo, i servizi sociali dei Comuni, le Confraternite che, lo voglio ricordare, nascono come Associazioni di carità e non come servizi cimiteriali. Ma permettemi di citare i tanti volontari Caritas, ai quali, per la loro buona volontà, va il mio più sentito ringraziamento”.

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Saggio di Natale a Nardò

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Domenica 22 dicembre si è svolto al palazzetto dello sport Andrea Pasca di Nardò, il primo saggio di Natale della scuola di ballo Anastasia Dance: Jingle dance.

Non solo ballo ma anche attrazioni natalizie per tutti i bambini: Anna ed elsa, elfi, zucchero filato per tutti, babbo natale con la buca lettere per le letterine, angolo scenografico. Tante coreografie che hanno visto esibirsi 50 ballerini della scuola Anastasia Dance dei maestri Francesca Paglialunga e Salvatore Vacca.

L’evento è stato patrocinato dal Comune di Nardò, grazie alla preziosa collaborazione del presidente del Consiglio comunale con delega allo sport Antonio Tondo e del presidente della Consulta dello sport Tony De Paola.

Le iscrizioni per il nuovo anno sono aperte e i maestri vi aspettano in via due Aie, 67 a Nardò.

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Annuo Nuovo, una “buona vecchia abitudine: il bagno a mare

Sono tanti i salentini che nonostante l’estate sia solo uno sbiadito ricordo, continuano a “calare” i propri corpi nelle fredde e chiare acque di mare: una usanza, forse; una ricetta per la longevità, sostiene qualcun altro

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Anche questo 2025 si è palesato con il volto e gli usi di altri inverni, un deja vù, insomma.

Sono tanti i salentini che nonostante l’estate sia solo uno sbiadito ricordo, continuano a “calare” i propri corpi nelle fredde e chiare acque di mare: una usanza, forse; una ricetta per la longevità, sostiene qualcun altro; un modo per curare la forma e l’anima; una sorta di rito propiziatorio, ci confidano, un po’ come fare il bagno nelle acque del Gange (per gli indù c’è la convinzione che effettuando il bagno nel fiume si possa ottenere il perdono dei peccati e un aiuto per raggiungere la salvezza).

Pertanto anche quest’anno a Capodanno passeggiando per le nostre coste, da OtrantoS. Cesarea a Castro, passando per Tricase e Leuca, era facile scorgere alcuni coraggiosi e volenterosi che iniziavano l’anno con il “solito” rito propiziatorio: il bagno a mare.

 

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Marittima: in Bottega l’ultimo appuntamento con le degustazioni

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Riceviamo e pubblichiamo

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