Cronaca
Acquista la pistola da un amico e… gli spara!
VEGLIE: Una volta scesi dall’auto, probabilmente per futili motivi, sarebbe insorto un litigio, sfociato poi nel tentativo di omicidio dell’amico
I Carabinieri hanno arrestato in flagranza di reato per tentato omicidio e furto aggravato Daniele Tramacere, 34 anni, residente a Veglie, celibe, idraulico, con precedenti. I fatti salienti si sono svolti tra le ore 18,10 e le ore 19,30 di mercoledì 26 febbraio. Da quanto ricostruito, Tramacere si sarebbe recato alle 18,10 circa a casa di un amico di Veglie, ex guardia giurata, regolare detentore di una pistola Tanfoglio 9×21, per provare l’arma, in quanto interessato all’acquisto. L’uomo, considerati i precedenti di polizia sa bene di non godere dei presupposti soggettivi per poter acquistare un’arma. Insieme, con l’auto di proprietà dell’amico, quindi, si sarebbero recati in campagna, in Zona Rizzi, tra Salice e Veglie, nei pressi di una masseria abbandonata per sparare qualche colpo detenuto illecitamente.
Una volta scesi dall’auto, probabilmente per futili motivi, sarebbe insorto un litigio, sfociato poi nel tentativo di omicidio dell’amico da parte di Tramacere, che sparando in tutto nove colpi, ha colpito l’amico in tre punti: basso ventre, addome alto e gomito destro. Dopo aver terminato i colpi, l’uomo sarebbe scappato verso Veglie con l’autovettura e con la pistola dell’amico, abbandonando quest’ultimo nonostante le ferite. Costui però, lungi dal chiamare immediatamente i soccorsi pubblici, ha telefonato al fratello che dopo circa dieci minuti è accorso nei pressi del luogo della sparatoria: la vittima, scappando a piedi dal “fuoco amico” avrebbe percorso diverse centinaia di metri prima di incrociare la macchina del fratello. Quest’ultimo, quindi, resosi conto delle condizioni di salute del congiunto ha chiamato il 118 che a sua volta ha informato i carabinieri. La vittima è stata operata di urgenza, e sebbene sia ancora in prognosi riservata, non versa in pericolo di vita. Prima di entrare in sala operatoria, i Carabinieri accorsi al “Vito Fazzi” di Lecce hanno raccolto le “sommarie informazioni” (firmate con la mano sinistra!) della vittima che ha indicato nell’amico l’autore dell’aberrante delitto, avvenuto alle ore 19,10 (pochi istanti prima della chiamata al fratello), senza però individuare con esattezza il movente. Avuto il nome del presunto responsabile è scattata una caccia all’uomo rivolta a cercare e bloccare il presunto autore del tentato omicidio, secondo quanto riferito dalla vittima “improvvisamente impazzito con una pistola in pugno e a bordo di un’auto rubata”. Dopo aver indossato i giubbini anti-proiettili una parte cospicua dei militari subito coinvolti dalla Centrale Operativa di Lecce (sono accorse una quindicina di pattuglie su Veglie) hanno cinturato la casa di Tramacere e gli hanno intimato di farsi avanti senza opporre resistenza. L’uomo si è quindi consegnato, alle 20,20, apparentemente molto tranquillo. Sebbene in parte confuse, le sommarie informazioni rese dalla vittima prima di finire in sala operatoria, nei tratti salienti sono state ampiamente riscontrate da diversi altri atti d’indagine: numerose testimonianze, “tabulati telefonici” tra gli attori in scena (ricostruiti in tempo reale sequestrando tutti i telefoni cellulari interessanti, per l’esattezza cinque), sopralluoghi. Tramacere , durante la notte è stato sottoposto alla prova dello STUB dai militari del Reparto Operativo di Lecce, anch’essi accorsi in aiuto. Militari che si sono anche occupati di effettuare i rilievi sull’autovettura sottratta alla vittima e rinvenuta a Veglie nella prima traversa che si incontra sulla destra, via Dalla Chiesa, rientrando dal campo dove è avvenuta la sparatoria. Durante tutte queste attività d’indagine, Tramacere si è sempre professato innocente. Anzi, ha voluto rendere delle dichiarazioni innanzi al proprio avvocato, Salvatore Musco di Veglie, per buona parte discordanti con quanto ricostruito dai militari fino a quel punto. Nonostante ciò, i Carabinieri, dopo aver riunito gli elementi utili a procedere contro Tramacere, in accordo con il PM di turno che ha costantemente seguito le operazioni, nella prima mattinata lo hanno dichiarato in stato di arresto.
Prima di essere accompagnato in carcere, l’uomo ha deciso di collaborare: ha portato i Carabinieri nei pressi del luogo della sparatoria (non ancora individuato essendo la campagna completamente buia e soprattutto le dichiarazioni della vittima vaghe sul punto), ove sono stati repertati nove bossoli 9×21, ma soprattutto sul luogo dove aveva occultato la pistola (sotto un masso a bordo strada distante 4 chilometri dal luogo della sparatoria). Tramacere si è difeso sostenendo che durante la prova concordata della pistola, subito dopo aver averla armata, senza premere il grilletto, sarebbero partiti “a raffica” i nove colpi di pistola, tra cui i tre che hanno accidentalmente colpito l’amico (tale racconto verrà vagliato da un’apposita perizia sull’arma). Preso dal panico, non riuscendo a recuperare l’amico in fuga disperata, si sarebbe impossessato della sua auto e si sarebbe preoccupato di cancellare le tracce “dell’incidente”. Invece di chiamare i soccorsi, quindi, si sarebbe tra l’altro recato, immediatamente dopo aver abbandonato l’auto, presso un bar di Veglie dove ha consumato tranquillamente una birra con un amico di vecchia data (tra le 19,22 e le 19,35 circa), mostrandosi ampiamente in pubblico. Solo dopo è rientrato a casa.
Casarano
Polizia postale: attenti alle truffe sull’app Telegram
Si raccomanda di attivare l’autenticazione a due fattori per una maggiore protezione dell’account e di controllare le sessioni attive su altri dispositivi…
Allerta in rete della Polizia Postale: attenzione nuova campagna di phishing rivolta agli utenti Telegram!!! Lo “Sportello dei Diritti”, seguite i consigli della Polizia Postale
L’ultima allerta in ordine di tempo contro le truffe segnalata dalla Polizia Postale sulla sua pagina Facebook “Commissariato di PS Online – Italia” con un post riguarda una nuova campagna di phishing che prende di mira gli utenti Telegram: si raccomanda di prestare la massima attenzione a messaggi ricevuti – anche da contatti memorizzati in rubrica – che invitano a cliccare su link per la visione di contenuti e che conducono a una pagina clone della piattaforma, dove viene richiesto l’inserimento del proprio numero di telefono e di altri dati personali. L’inserimento dei dati e il completamento della procedura consente ai cybercriminali di impossessarsi dell’account Telegram e di utilizzarlo per inviare ulteriori messaggi truffa dello stesso tipo a tutti i contatti in rubrica.
Si raccomanda di attivare l’autenticazione a due fattori per una maggiore protezione dell’account e di controllare le sessioni attive su altri dispositivi tramite l’apposita funzione dell’applicazione, rimuovendo quelle non riconosciute.. Si tratta di un’efficacie allerta che per Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti” può evitarci molti grattacapi.
Nel caso siate comunque incappati in una frode di questo tipo potrete rivolgervi agli esperti della nostra associazione tramite i nostri contatti email info@sportellodeidiritti.org o segnalazioni@
Cronaca
Supersano arrestato spacciatore
In casa aveva eroina, cocaina e marijuana oltre a tutto il necessario per la vendita dello stupefacente
I carabinieri della Stazione di Ruffano hanno arrestato in flagranza di reato un uomo di 45 anni nel centro di Supersano.
L’attività info-investigativa era iniziata a causa di un’intensa attività di spaccio presso la sua abitazione.
Dopo aver individuato con precisione il luogo, i Carabinieri hanno proceduto al controllo e alla perquisizione dell’appartamento, dove sono state rinvenute numerose dosi di sostanze stupefacenti pronte per la vendita, occultate in vari punti della casa.
In particolare, sono stati sequestrati 7 grammi di eroina, 2 grammi di cocaina e 30 grammi di marijuana.
Insieme alla sostanza stupefacente, i militari hanno trovato bilancini, sostanze da taglio, materiale per il confezionamento e diverse centinaia di euro in contanti, a testimonianza dell’attività di spaccio.
Durante il controllo, sono stati sequestrati anche due coltelli ed è stata scoperta un’ingente quantità di munizioni, circa un centinaio di cartucce di vario calibro, detenute illegalmente.
Al termine delle formalità di rito, l’uomo è stato sottoposto a regime degli arresti domiciliari, così come disposto dal Pubblico Ministero di turno presso la Procura della Repubblica di Lecce.
📍 Segui il GalloLive News su WhatsApp 👉 clicca qui
Casarano
Rinvenuto deposito di auto rubate
Denunciato il proprietario dell’area dove è stata rinvenuta anche un’Alfa Romeo Stelvio rubata pochi giorni fa nel parcheggio di un ipermercato casaranese. Tra le tante auto smembrate, riconosciuta anche una Fiat 500 con la carrozzeria tagliata in più pezzi che era stata rubata a Tricase il 9 gennaio
La Polizia di Stato ha scoperto a Casarano un’ampia area recintata, nella quale erano nascosti e riciclati veicoli di provenienza illecita.
Da una prima ispezione attraverso l’alto muro di recinzione del sito individuato, gli agenti del Commissariato di Taurisano hanno notato la presenza di una Alfa Romeo Stelvio, risultata rubata alcuni giorni prima nel parcheggio di un ipermercato sempre di Casarano.
I primi accertamenti hanno permesso di individuare il proprietario dell’area, un cinquantacinquenne del posto, immediatamente rintracciato nella sua residenza e condotto presso il deposito di sua proprietà.
Oltre all’Alfa Romeo Stelvio rubata, nella area, vasta almeno 50 are, erano stati parcheggiati molti automezzi e pezzi meccanici e, all’interno, vi era un edificio di costruzione abusiva, nel cui garage seminterrato era stata ricavata una officina abusiva, adibita allo smontaggio di autovetture rubate.
In particolare, i poliziotti hanno scoperto la presenza di una Fiat 500 smembrata la cui carrozzeria era stata tagliata in più pezzi. L’auto, non era più dotata dei codici identificativi (targa e numero di telaio) ma, identificato il rivenditore da un portatarga, è stata comunque identificata e rintracciata la proprietaria.
L’auto era le era stata rubata a Tricase il 9 gennaio scorso. La donna ha riconosciuto la propria autovettura attraverso le foto realizzate dalla polizia scientifica.
Nel garage seminterrato, in alcuni container e in tutta l’area recintata erano parcheggiati numerosi veicoli e stoccati e pezzi meccanici, per molti dei quali l’indagato ha fornito generiche e poco credibili notizie sulla provenienza.
Inoltre, i veicoli ed i pezzi meccanici apparivano parcheggiati male e stoccati, in evidente violazione le norme previste per la tutela dell’ambiente.
L’intera area è stata sottoposta a sequestro con l’apposizione dei sigilli mentre il proprietario è stato denunciato in stato di libertà per il reato di ricettazione, riciclaggio e violazione delle norme sulla tutela ambientale.
L’Alfa Romeo Stelvio, dopo i rilievi di polizia scientifica, è stata restituita al legittimo proprietario.
📍 Segui il GalloLive News su WhatsApp 👉 clicca qui
-
Cronaca3 settimane fa
Uomo soccorso in una pozza di sangue nella notte a Tricase
-
Cronaca2 settimane fa
Precipita nel vuoto: giovane donna in codice rosso
-
Alessano3 settimane fa
La fortuna bussa ancora nel Salento, vinto oltre mezzo milione di euro
-
Cronaca2 settimane fa
Vasto incendio a Lucugnano: distrutti trattori e rotoballe
-
Casarano2 giorni fa
Rinvenuto deposito di auto rubate
-
Attualità3 settimane fa
Una centenaria a Tricase Porto
-
Cronaca4 settimane fa
Incidente e soccorsi a San Cassiano sulla ss275
-
Attualità2 giorni fa
Giuggianello, ritrovate sepolture medievali