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News & Salento

Buona, sicura, comoda: l’acqua di rubinetto

Acquedotto Pugliese presenta la campagna sulla qualità dell’acqua di rubinetto, disponibile a casa. “La purezza e il monitoraggio delle acque sono garantite”

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Parte oggi la campagna di Acquedotto Pugliese “L’acqua di rubinetto è buona, sicura, comoda. Oggi ancora di più”. Una scelta semplice, a portata di rubinetto, perché disponibile a casa e soprattutto sicura perché riduce la corsa all’accaparramento di acqua in fardelli presso i supermercati, tema centrale in questo momento di emergenza da coronavirus.


Il consumo di acqua di rubinetto, inoltre, contribuisce al risparmio di acqua in bottiglie di plastica, e quindi alla tutela dell’ambiente, un aspetto sempre attuale, anche in un momento di crisi sanitaria ed economica.


Basta aprire il rubinetto per averla subito a disposizione. Come arriva fresca e buona nelle nostre case, l’acqua dell’Acquedotto Pugliese? La risposta è nel lavoro di un team di specialisti che analizza costantemente, anche in tempo reale, la qualità dell’acqua lungo tutto il suo cammino, di oltre 20mila chilometri di rete, dalle fonti fino all’arrivo nei 254 comuni, di Puglia e parte della Campania.


A parlarne è Francesca Portincasa, biologa e Direttore Reti e Impianti di Acquedotto Pugliese.


Come avviene il controllo dell’acqua in AQP?


L’acqua viene controllata negli impianti di potabilizzazione e nei laboratori dislocati sul territorio (Bari, Taranto, Brindisi, Lecce e Foggia), dove una squadra di biologi, chimici, periti, tecnici ed operatori monitora la qualità delle acque potabili, dalle sorgenti, dagli invasi, dai pozzi e dalle fontanelle pubbliche.


La purezza e il monitoraggio delle acque sono garantite, altresì, da stazioni di disinfezione supplementari e da centraline automatizzate, posizionate nei principali nodi della rete.


Nel 2019, sono stati effettuati controlli su 15mila campioni per oltre 630mila parametri, alcuni dei quali anche in tempo reale.


Di recente, nel corso del 2018, AQP ha stipulato con l’Istituto Superiore di Sanità una convenzione finalizzata alla redazione di un Piano di Sicurezza dell’Acqua (PSA).


Il progetto è attualmente in pieno svolgimento e, nel 2019, ha portato a diversi sopralluoghi lungo le filiere idropotabili del Pertusillo e del Fortore assieme al Team Multidisciplinare PSA costituito, oltre che dall’Acquedotto Pugliese e dall’Istituto Superiore di Sanità, anche da ARPA Puglia, ARPA Basilicata e Assessorato alla Salute della Regione Puglia.


Le attività continueranno quest’anno al fine di esaminare anche le altre filiere idriche principali attraverso le quali AQP fornisce acqua al territorio”.

Il percorso dell’acqua


La Puglia è una terra, per sua natura, priva di acqua. Quale percorso segue per arrivare ai nostri rubinetti?


La straordinarietà di Acquedotto Pugliese, uno dei più grandi acquedotti d’Europa, è data da un sistema di approvvigionamento che si struttura in sei schemi idrici (Sele/Calore, Fortore, Pertusillo, Jonico-Sinni, Locone e Ofanto) che ne fanno un “unicum” a livello nazionale.


L’alimentazione di tale complesso di infrastrutture è garantita dalla risorsa prelevata dalle sorgenti della Campania, dal prelievo di acqua superficiale da invasi artificiali e dalla falda profonda mediante pozzi. Nel Salento è ancora importante l’apporto della falda profonda.  


L’interconnessione tra gli schemi idrici permette il trasferimento dell’acqua da uno schema all’altro secondo le necessità, garantendo elevati standard qualitativi delle acque distribuite e continuità nella fornitura del servizio.


Il più antico e più lungo schema di adduzione è il SeleCalore, la cui arteria maggiore è il Canale Principale, straordinaria opera di ingegneria idraulica,della lunghezza complessiva di 244 chilometri.


L’Acquedotto Pugliese si avvale, inoltre, di cinque impianti di potabilizzazione (Fortore, Sinni, Pertusillo, Locone e Conza della Campania) per la trasformazione dell’acqua proveniente dai bacini artificiali”.


L’acqua che usiamo nelle nostre case dove va a finire, dopo il consumo?


Acquedotto Pugliese gestisce il ciclo idrico integrato in tutte le sue fasi: dalla captazione, potabilizzazione e distribuzione di acqua potabile ai servizi di fognatura e depurazione delle acque, fino al loro eventuale riutilizzo.


Attraverso un fitto schema fognario, che si estende per oltre 12mila chilometri, l’acqua utilizzata giunge nei 184 depuratori dove viene sottoposta a numerosi controlli e restituita all’ambiente, per eventuale riuso, specialmente in agricoltura, grazie a tecnologie avanzate e sostenibili di depurazione e di affinamento. Processi completamente biologici assicurano, quindi, la chiusura dell’intero ciclo dell’acqua”.


Attualità

«Stiamo costruendo il futuro di Matino»

Videointervista con le anticipazioni dell’intervista al sindaco di Matino Giorgio Salvatore Toma in uscita, in versione integrale, sul prossimo numero dell’edizione cartacea de “il Gallo”

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di Giuseppe Cerfeda

Dal Premio nazionale ELOGE per la buona governance, ai progetti per il futuro.

Il sindaco di Matino Giorgio Salvatore Toma ospite in redazione.

I finanziamenti del PNRR, i progetti già realizzati, l’attenzione per il centro storico, l’albergo diffuso, il desiderio di restituire alla comunità la Storica Cantina Matinese, il terzo mandato, la preoccupazione per la diffusione della droga nel nostro territorio, tra gli argomenti trattati.

Nel video in basso un’anticipazione dell’intervista che sarà pubblicata integralmente sul prossimo numero dell’edizione cartacea de “il Gallo”, in distribuzione nel fine settimana.

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News & Salento

Ci pensiamo più ai nostri nonni?

L’età media si è alzata, ma spesso gli anziani restano soli. La nostra modernità liquida, tanto decantata li ha resi avulsi e privati del loro ruolo tradizionale

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Anche se il 28 luglio è passato da un po’, ci piace soffermarci, in questa occasione, su la “Giornata Mondiale dei Nonni e degli Anziani”.

Una ricorrenza voluta da papa Francesco e istituita per onorare il ruolo dei nonni nella società.

Durante un’udienza in Vaticano, uno dei bambini presenti, ha domandato al Pontefice: «Papa Francesco, chi sono i tuoi Supereroi?».

Il Santo Padre dopo un attimo di esitazione ha risposto: «I miei supereroi sono i nonni!».

Il piccolo è rimasto per un attimo sorpreso, poi ha sorriso e è taciuto. Credo che la maggioranza di noi sia concorde col Pontefice, sul fatto che i nonni, gli anziani siano effettivamente un patrimonio dall’inestimabile valore. Si, dei Supereroi! Non tanto perché incarnano l’uomo nella sua essenza antropologica, quanto perché costituiscono l’autentica sostanza spirituale.

A quel bambino resterà per sempre nella memoria la risposta del Pontefice.

Anche perché, secondo gli esperti dell’infanzia, le capacità migliori a livello mnemonico di un bambino si registrano proprio nella fascia di età compresa fra i 3 e i 7 anni.

Certo è che la globalizzazione ha cambiato parecchio la considerazione sulla figura degli anziani, che nel tempo hanno modificato, mandando in frantumi il modello dei vecchio Nonno cui eravamo abituati.

I tempi cambiano ed anche le persone. Così i nostri nonni.

Gli anziani hanno dovuto omologarsi ad una società frenetica e individualista. Una società che li ha trascurati e relegati ai margini.

Il filosofo Tommaso Campanella sosteneva che la vecchiaia è come una candela che si spegne lentamente, ma le essenze primarie dell’uomo rimangono, sono quelle della sua origine: la potenza, la sapienza, l’amore.

I nonni conservano nella loro natura e nell’esperienza che si portano appresso i valori universali di cui parla il filosofo.

La scienza medica ha allungato l’età anagrafica; la medicina, ora anche con l’Intelligenza Artificiale ha guarito e guarisce molte malattie che nel passato non avrebbero consentito di sopravvivere. Abbiamo i “Chatgpt”, i robot, gli umanoidi che danno manforte e supporto ai medici a livello terapeutico per le malattie della senilità, alleviando la sofferenza e debellando anche alcuni mali che una volta erano ritenuti incurabili.

Ci sono anche i robot di compagnia, da poco tempo testati per allentare la solitudine di cui gli anziani sono spesso succubi. Allo stesso modo, gli umanoidi, robot di ultima generazione, già testati ma non ancora diffusi su grande scala, possono assurgere persino a ruoli sentimentali senza alcun vincolo e con la promessa di portare conforto, sollievo e tenerezza tra i nonni e gli anziani che restano soli.

Chi l’avrebbe mai detto che un giorno si sarebbe arrivati a questo?

Ammettiamolo: c’è da rimanere sgomenti!

La nostra modernità liquida, tanto decantata ha reso l’anziano avulso e privo del suo ruolo tradizionale.

Lo ha relegato, in taluni casi, in luoghi dalla dicitura altisonante, che rasentano il mistico ed il surreale ma che, nella sostanza, sono spesso intrisi d’una tristezza infinita… Gli anziani non cercano giuochi o balli, non vogliono mettersi in mostra, in vetrina con copioni risibili e da macchietta. Piuttosto cercano serenità, l’affetto dei propri cari in modo costante e continuativo.

Il sorriso d’un congiunto è diverso da quello collettivo, è permeato di valore affettivo e amorevole essenza.

I nostri nonni sono i custodi delle fiabe e dei racconti.

In loro dimora la saggezza della vita, che il tempo non può corrodere né vincere.

I nostri nonni, i nostri anziani sono il baluardo della nostra conoscenza perché sono “abitati” dalla storia, retaggio incontestato della nostra identità culturale.

Il loro è un disincanto d’una dimensione magica ed immortale, un toccasana per l’eternità.

Alberto Scalfari

 

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Lecce

Pantaleo Corvino, il maggior artefice del successo della rosa giallorossa

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Pur non essendo una delle protagoniste storiche della Serie A, il Lecce è senza dubbio tra le squadre che più sono cresciute negli ultimi anni. Terzo club del Mezzogiorno per numero di campionati disputati, quest’anno la squadra di Gotti è alla sua quarta partecipazione consecutiva in Serie A. Un vero e proprio successo, il cui merito va attribuito principalmente al DS Pantaleo Corvino, che ha ricoperto un ruolo centrale nella ristrutturazione della rosa giallorossa, il cui valore attuale si aggira intorno ai 100 milioni di euro.

La ristrutturazione avviata da Corvino

L’arrivo di Corvino al Lecce risale all’agosto 2020, subito dopo la retrocessione del club in Serie B. Il suo contributo nel processo di ricostruzione della squadra si è rivelato determinante fin dal primo giorno, tanto che i frutti della sua gestione non hanno tardato a manifestarsi. Quando Corvino subentrò a Mauro Meluso, di fatto, il valore della rosa giallorossa ammontava a circa 52 milioni di euro, cifra che al termine del primo anno in Serie A era già raddoppiata, arrivando a toccare i 105 milioni di euro.

Scouting internazionale 

A detta degli esperti, le ragioni del successo di Corvino, che in soli 4 anni è riuscito a rafforzare la squadra sia dal punto di vista sportivo che sul piano finanziario, sono da attribuire a un’intensa opera di scouting, unita al ricambio strategico dei giocatori. Questo approccio ha permesso al club di scovare giovani di grande prospettiva, da valorizzare e far crescere all’interno del proprio vivaio, fino a convertirli in veri e propri talenti in grado di generare importanti plusvalenze con la loro cessione. Ma ha anche contribuito a far crescere l’interesse degli appassionati di scommesse calcio, sempre più attenti all’evolversi del mercato giallorosso.

I talenti della stagione in corso

Anche nella stagione in corso, sono tanti i giocatori che portano la sua firma. Uno dei più promettenti è sicuramente Morente, un gioiellino offensivo dalla spiccata intelligenza tattica che, a detta del Betfair blog, potrebbe essere l’innesto giusto per dare dinamicità alla manovra giallorossa.

Tuttavia, il vero fiore all’occhiello del club rimane Patrick Dorgu, giovane terzino classe 2004, ad oggi il più quotato della rosa. La sua scalata ha subito una forte accelerazione durante le prime giornate di campionato, tanto che Corvino ha confermato la sua intenzione di prolungarne il contratto fino alla prossima estate, puntando a una rivalutazione di mercato, che potrebbe generare – ancora una volta – una plusvalenza importante.

Lecce, un club dal futuro promettente

La gestione societaria di Corvino rappresenta un modello di successo, che ha consentito alla squadra salentina di consolidare la propria presenza in Serie A, trasformandosi in una delle realtà più dinamiche del panorama calcistico attuale. Questo approccio lungimirante ha permesso al DS di conquistare il sostegno dei tifosi, che ora assistono alle partite della giallorossa con rinnovato entusiasmo. A testiomoniarlo, ci sono gli straordinari numeri della campagna abbonamenti per la stagione in corso (21.677 iscritti), segno di una profonda fiducia nella squadra e nel progetto sportivo avviato da Corvino.

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